Alexandra |
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Un film di Aleksandr Sokurov.
Con Galina Vishnevskaya, Vasily Shevtsov, Raisa Gichaeva, Evgeni Tkachuk
Titolo originale Aleksandra.
Drammatico,
durata 92 min.
- Russia 2006.
- Movimento Film
uscita venerdì 30 maggio 2008.
MYMONETRO
Alexandra
valutazione media:
3,80
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Umano e ver, disperatamente verodi il caimanoFeedback: 0 |
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venerdì 18 luglio 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Alexandra (Galina Vischnevsakya) è una donna anziana, nonna di un soldato al fronte della guerra russo-cecena, che chiede ed ottiene di poter andare a far visita al nipote nel suo campo militare. Qui ci sarà un incontro-scontro di diverse umanità, solitudini e speranze che riescono a non morire, nonostante tutto: Alexandra incontra i soldati, ne condivide la vita per alcuni giorni, esce verso il mercato della vicina cittadina cecena devastata dai bombardamenti, stringe amicizia con una donna del luogo, con cui scopre un'inedita alleanza femminile, che travalica la storia, la politica. La grandezza di Sokurov si avverte nel rigoroso realismo del racconto, che attraverso gli umanissimi personaggi, riesce a restituire lucidamente l'idea di una Russia ormai competamente alla deriva, dilaniata dall'assoluta perdita di qualsiasi valore etico e morale ed interessata al solo raggiungimento del benessere materiale. Spero di ricordare ancora per molto la profonda umanità di alcuni passaggi, come quando Alexandra incontra alcuni dei tanti giovani (ben rifocillati di cibo, ma completamente digiuni di letture e consapevolezze) e loro, davanti ad un'alba che tarda a venire le dicono con l'ingenuità di chi ha 20 anni, "le ragazze in Russia sono cattive" interessate come sono solo ai soldi. O ancora quando la stessa Alexandra rimprovera al capitano del campo militare di cui è ospite: "fate la guerra da troppo tempo, vi siete abituati", cogliendo il cuore del problema di una guerra voluta solo dai governanti, e delle cui miserie e brutalità, ormai la popolazione sembra non accorgersi più, considerando la sopravvivenza una condizione inevitabile, ed imparando a non desiderare nulla di più. La scelta della versione originale non può che rendere il film ancora più prezioso.
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