Sognando la California

I film dei Vanzina servono. Servono eccome. In Italia mai nessuno meglio di loro ha saputo far divertire mettendo in risalto le (inesistenti) qualita' e i (molteplici) difetti dell'italiano medio per eccellenza. Noi non siamo americani. Ed e' questo il messaggio del film: la vena malinconica si percepisce eccome durante il viaggio che quattro amici decidono di compiere "coast-to-coast". Un viaggio in America un viaggio che li portera' inesorabilmente a fare i conti con la loro realta' che non e' piu' quella dei vent'anni. Il finale sottointende che il "Sogno" non e' la "Calfornia" ma la loro concezione di LIBERTA'. Essere liberi di sognare appunto per tornare indietro nel tempo pur di ritrovare quell'alone di giovinezza ormai dissipato tra le pieghe sempre piu' fitte e grinzose di una vecchiaia inesorabile che ha portato i nostri eroi Vanziniani a perdersi per poi ritrovarsi quasi in una catarsi rigeneratrice. I film dei Vanzina fanno si sganasciare dalle risate, ma sempre con gusto, leggerezza e spensieratezza. E qualche volta riescono persino a far riflettere. E questo "California Dreaming" non fa eccezione. Contando sull'apporto di un affiatato gruppo di attori che sanno fare gioco di squadra (tra i quali spicca un sempre godibilissimo Massimo Boldi straordinario nel suo mimetismo-facciale) e su una colonna sonora che assembla bellissimi amarcord U.S.A. anni '60 a splendide ballate country-western (facendoci dimenticare almeno per una volta l'onnipresente Morricone) il film ha il merito di portarci per quasi due ore lontano da tutto e da tutti senza per forza dover fare i conti a casa con i veri sotto-prodotti della peggior TV spazzatura(vedi reality) o con giudici anti-mafia o pseudo "carabinieri".