luca scialò
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giovedì 4 novembre 2010
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un giornalista che rimedia a un dramma
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Willy Signori è un giornalista del Corriere della sera, addetto alle notizie di cronaca nera. Ironia della sorte, uno dei tanti incidenti d'auto di cui scrive per il suo giornale, capita proprio a lui: un ubriaco gli taglia la strada contromano, finendo in un burrone. Qualche tempo dopo in redazione si presenta una ragazza incinta che gli da dell'assassino, essendo la fidanzata del defunto. Willy cerca di rimediare, sebbene la colpa della tragedia non sia sua, portandole dei soldi a casa, quasi tutti i suoi risparmi. Ma lei, Lucia, li brucia. Però è solo questione di tempo: la tragedia, ma soprattutto, l'arrivo di un'anima innocente che non conoscerà mai il padre, avvicina i due con Willy che le dà mille premure.
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Willy Signori è un giornalista del Corriere della sera, addetto alle notizie di cronaca nera. Ironia della sorte, uno dei tanti incidenti d'auto di cui scrive per il suo giornale, capita proprio a lui: un ubriaco gli taglia la strada contromano, finendo in un burrone. Qualche tempo dopo in redazione si presenta una ragazza incinta che gli da dell'assassino, essendo la fidanzata del defunto. Willy cerca di rimediare, sebbene la colpa della tragedia non sia sua, portandole dei soldi a casa, quasi tutti i suoi risparmi. Ma lei, Lucia, li brucia. Però è solo questione di tempo: la tragedia, ma soprattutto, l'arrivo di un'anima innocente che non conoscerà mai il padre, avvicina i due con Willy che le dà mille premure. Premure che gli portano inevitabilmente non pochi problemi col lavoro, ma anche col fratello disabile Ugo (Alessandro Hobel) e la compagna Alessandra (Anna Galiena).
Film più divertente e ironico della carriera di Nuti; tante sono le gag esilaranti, la storia è ben costruita e scorre piacevolmente. Divertimento, dramma e riflessione si mescolano piacevolmente, con una sapienza che tocca un livello che Nuti nella sua carriera non è riuscito più a trovare. Tante sono le trovate geniali: il fratello disabile convinto che il caldo dell'Africa (dov'è nato) possa guarirlo; la vicina di casa tonta pornostar in pensione; gli animali che di tanto in tanto appaiono e sfidano Nuti; la compagna che fa sesso violento; il lavavetri e le sue manie di pulizia...
Un lungometraggio poco noto, che meritava maggiore considerazione.
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elgatoloco
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sabato 23 gennaio 2021
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sempre notevole, nuti
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Ormai alla sua sesta regia, qui, in"Willy Signori e vengo da lontano"(scritto con Giovanni Veronesi e Ugo Chiti, 1989), Francesco Nuti, che alle spalle aveva giàà una notevole carriera anche come attore(anche nel trio"I GIancattivi", con ALessandro Benevenuti e Athina Cenci, sempre fioretnini come lui), ripropone un personaggio e una storia surreale. Si inizia con un viaggio notturno in macchina, dove l'attore-regista(qui nei panni di un cronista di "nera"presso un giornale diplomaticamente chiamato"Il Corriere"sneza comple,ento di specificazione...) provoca accidentalmente la morte di un altro automobliitsta, venendo poi moralmente ricattato dallla compagna di costui, incinta.
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Ormai alla sua sesta regia, qui, in"Willy Signori e vengo da lontano"(scritto con Giovanni Veronesi e Ugo Chiti, 1989), Francesco Nuti, che alle spalle aveva giàà una notevole carriera anche come attore(anche nel trio"I GIancattivi", con ALessandro Benevenuti e Athina Cenci, sempre fioretnini come lui), ripropone un personaggio e una storia surreale. Si inizia con un viaggio notturno in macchina, dove l'attore-regista(qui nei panni di un cronista di "nera"presso un giornale diplomaticamente chiamato"Il Corriere"sneza comple,ento di specificazione...) provoca accidentalmente la morte di un altro automobliitsta, venendo poi moralmente ricattato dallla compagna di costui, incinta. Finirà con l'aiutarla in ogni modo(palese esagerazione, iperbole, volendo), alienandosi il rapporto con la sua fidanzata, anatomopatologa a Milano, dove abita anche il giovane cronista, perseguitato anche da un fratello maggiore rimASTO "minorato"o meglio in sedia a rotelle per un incidente, che sogna l'Africa, dov'era nato in epoca coloniale e di italici sogni da"La Grande Peorletaria 's'è mossa", per dirla con un infelice Pascoli poi mutuato dal fascismo...(uno strepitoso Alessandro Haber, sia detto non solo per inciso). Ben scritto comunque, anche se rinuncia a gran parte dle"fiorentinismo", invece presente in tutti gli altri film"nutiani", con la surrealtà(non il surrealismo...)presente in varie sequenze, come quando all'inizio una musicassetta in macchina gli esce e rientra "misteriosamente"(sempre brani d'opera, quelli amati dalla sua fidanzata), come quando improvvisa un ballo con un morto(sempre quello, anche partecchio tempo dopo...)nel laboratorio di anatomopatologia, come quando fuma imperterrito e sembra lui stesso un papà in attesa(mentre, appunto, non èp"responsabile"dle nascituro)nel reaparto di neonatologia di un ospedale africano, dove la ragazza incinta, quasi"innamorata"di lui lo ha ragggiunto. Decisamente un Nuti ancora da vedere e rivedere, sempre con un po'di tristezza per quanto sappiamo essere successo dopo(chi scive questa nora è fiorentino d'adozione, dunque queste cose le sente intensamente, avendo frequentato anche il teatro in vernacolo per tanto tempo, prima certo dell'avvento del Covid...), , il cui humor particolare andrebbe riproposto e "riletto"con attenzione, dove naturalmente il regista.autore è intrnsecamente legato all'attore(e anche al cantante, nella canzone finale dei titoli di coda), il che aviene anche per un Benigni, per un un Benvenuti, per altri... ma che qui assume quel carattere"stralunato", di intensa partecipazione/coinvolgimento e al tempo stesso di"assenza"rispetto alla vita"reale".esterna al personaggio...Da consideraree la prova dell'allora molto giovane Isabella Ferrari(la ragazza incinta), di ANna Galiena, quale fidanzata"atarattica", di Novello Novelli, grande vecchio del cinema fiorentino(è scomaprso , tra l'altro, 3 anni fa)che, facnedo la parte del moprto, letteralmente, si dimostra o meglio confemra un mimo straordinario. Forse qui manca l'inventiva di altri film("Caruso Paskovski di padre polacco" o"Il Singor QUindicipalle", ma abbiamo a che fare con una comicità intelligente, deccisamente di alto livello, che nei film comici attuali, con qualche felice eccezione è difficle riscontrare). El Gato
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