gianni lucini
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domenica 13 maggio 2012
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un'occasione perduta
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Una grande occasione sprecata. Questo film avrebbe dovuto essere il primo di una lunga serie ma non riesce a mantenere nessuna delle promesse. C’è da dire che non è facile per nessuno, in Italia, portare sullo schermo un personaggio conosciuto, amato e idolatrato come il pistolero, ranger e capo dei Navajo ideato da Bonelli. Se dal punto di vista fisico Giuliano Gemma e William Berger possono tranquillamente vestire i panni dei due popolarissimi eroi, la recitazione, soprattutto di Gemma che si doppia da solo, lascia molto a desiderare. Anche la scelta di lasciare intatte molte espressioni utilizzate nei dialoghi del fumetto risulta poco efficace sullo schermo e finisce per appesantire più del dovuto il ritmo del racconto filmico.
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Una grande occasione sprecata. Questo film avrebbe dovuto essere il primo di una lunga serie ma non riesce a mantenere nessuna delle promesse. C’è da dire che non è facile per nessuno, in Italia, portare sullo schermo un personaggio conosciuto, amato e idolatrato come il pistolero, ranger e capo dei Navajo ideato da Bonelli. Se dal punto di vista fisico Giuliano Gemma e William Berger possono tranquillamente vestire i panni dei due popolarissimi eroi, la recitazione, soprattutto di Gemma che si doppia da solo, lascia molto a desiderare. Anche la scelta di lasciare intatte molte espressioni utilizzate nei dialoghi del fumetto risulta poco efficace sullo schermo e finisce per appesantire più del dovuto il ritmo del racconto filmico. Lo stesso si può dire per la scelta dell’uso di sequenze statiche per farlo assomigliare al fumetto. Il risultato è che la maggioranza dei fans del personaggio voltano le spalle alla trasposizione cinematografica. Vien da pensare come avrebbero trattato Tex Willer Enzo G. Castellari o Sollima...
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l''uomodellasala
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venerdì 30 giugno 2017
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la mia infanzia rovinata
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quando stavo per guardare questo film, ero contentissimo. quando finì di vederlo, ero scioccato. il film ha due grandi problemi alla base. il primo è il fatto che, per rimanere più fedele possibile al fumetto, il film usa gli stessi dialoghi e espressioni, rendendo il tutto troppo cartunesco e macchiettistico; il secondo è: se vuoi fare un film da cui trarrà spunto un serie tv ambientata nel west, perchè diavolo prendi una delle poche (e discutibili) storie fantasy quando hai a disposizione migliaia di storie ralistiche e avvincenti? il punto è che questo porta il film ad un'ulteriore caduta della qualità, con effetti speciali ridicoli e situazioni stupide.
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quando stavo per guardare questo film, ero contentissimo. quando finì di vederlo, ero scioccato. il film ha due grandi problemi alla base. il primo è il fatto che, per rimanere più fedele possibile al fumetto, il film usa gli stessi dialoghi e espressioni, rendendo il tutto troppo cartunesco e macchiettistico; il secondo è: se vuoi fare un film da cui trarrà spunto un serie tv ambientata nel west, perchè diavolo prendi una delle poche (e discutibili) storie fantasy quando hai a disposizione migliaia di storie ralistiche e avvincenti? il punto è che questo porta il film ad un'ulteriore caduta della qualità, con effetti speciali ridicoli e situazioni stupide. i personaggi poi sono troppo, troppo macchiettistici: invece di approfittarne e rendere la storia western, avendo troppa fedeltà all'opera originale il regista rende i personaggi caricature senza nessuno psicologia. anche gli antagonisti sono discutibili: se il pigro sicario pablito, la principessa Tulac (resa una donna per attirare i maschi arrapati) e il "diabolico" signore degli abissi (che a dispetto del nome ha poteri legati al fuoco e ha lo stesso doppiatore di Carson) sono fin troppo risibili, El dorado si rende protagonista di una delle cose più sceme del film, lo scontro finale: io mi aspettavo uno dei classici duelli di Tex e... un serpente! il peggiore dei Deus Ex Machina! il che vuol dire un salto di qualità peggiore (tra parentesi: che diavolo di insulto sarebbe "dannato intrigante", rivolto da El Diablo a Tex?). menzione speciale infine al ridicolo cameo di Bonelli, a suo agio nel costume da indiano come un Mike Meyers in My Litle Pony.
adatto a qualche sana risata, sconsigliato ai fan.
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