figliounico
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lunedì 16 gennaio 2023
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un vampiro mannaro finanziato
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Finanziato dalla regione Piemonte perché ritenuto di interesse culturale per alcune location e per la bella immagine del Castello di Montalto Dora è un esempio dello spreco di denaro pubblico nel cinema nostrano, per il resto è un’ennesima trasposizione, molto libera in verità, del romanzo di Stoker che nulla aggiunge alla saga dei dracula in celluloide se non la novità del 3D. Niente a che vedere con i dracula prodotti dalla Hammer negli anni ‘70 con il grande Christopher Lee né ovviamente con quello di Coppola del ’92 interpretato da Gary Oldman. Non c’è atmosfera, non c’è suspense, la locanda sembra un albergo appena ristrutturato a quattro stelle ricavato in un borgo antico, tutto è posticcio, freddo e fasullo, la recitazione è al limite del dilettantesco, eccetto per il compianto Rutger Hauer al quale tuttavia sarebbe dovuto essere affidato il ruolo da protagonista ed invece compare soltanto nell’ultima parte del film.
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Finanziato dalla regione Piemonte perché ritenuto di interesse culturale per alcune location e per la bella immagine del Castello di Montalto Dora è un esempio dello spreco di denaro pubblico nel cinema nostrano, per il resto è un’ennesima trasposizione, molto libera in verità, del romanzo di Stoker che nulla aggiunge alla saga dei dracula in celluloide se non la novità del 3D. Niente a che vedere con i dracula prodotti dalla Hammer negli anni ‘70 con il grande Christopher Lee né ovviamente con quello di Coppola del ’92 interpretato da Gary Oldman. Non c’è atmosfera, non c’è suspense, la locanda sembra un albergo appena ristrutturato a quattro stelle ricavato in un borgo antico, tutto è posticcio, freddo e fasullo, la recitazione è al limite del dilettantesco, eccetto per il compianto Rutger Hauer al quale tuttavia sarebbe dovuto essere affidato il ruolo da protagonista ed invece compare soltanto nell’ultima parte del film. Appaiono ridicole e fuori luogo alcune trovate degli sceneggiatori come la trasformazione del conte vampiro in lupo mannaro o in mantide religiosa gigante. Un film da dimenticare.
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dandy
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sabato 6 giugno 2020
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da linciaggio.
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Da quanto è vomitevole,pare la versione coi vampiri di "Il fantasma dell'opera"che Argento aveva girato nel'98.Evidentemente dopo 14 anni era ancora votato a prendere per i fondelli sia se stesso che gli spettatori...Del racconto originale se togliamo i nomi dei personaggi non è rimasto niente(vedi Renfield ridotto a straccione ebete schiavo di Tanja,oppure il conte ex-paziente in un manicomio dove lavorava Van Helsing);qua e là si cerca pietosamente di scopiazzare il "Dracula di Bram Stoker" di Coppola;la storia è campata per aria(guarda caso anche qui tra gli sceneggiatori c'è Antonio Tentori...);il digitale(e non solo per la sequenza della mantide)è da Asylum;le musiche scopiazzano quelle di Danny Elfman per i film di Burton e a tratti paiono prese da un film di fantascienza anni '50;certi momenti sono da softcore;gli effetti splatter di Stivaletti fanno esclusivamente da paravento;le scene in nottura sono illuminate tipo dieci volte più del necessario;i momenti di ridicolo sono come sempre insostenibili,dalle trasformazioni random del conte a Van Hesling che sbaraglia tutti i servi di Dracula umani o meno che siano letteralmente in 3 secondi netti,la già citata scena con la mantide che farebbe schifo anche a Fragasso fino alla scazzottata finale stile Bud Spencer tra il conte e Van Helsing.
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Da quanto è vomitevole,pare la versione coi vampiri di "Il fantasma dell'opera"che Argento aveva girato nel'98.Evidentemente dopo 14 anni era ancora votato a prendere per i fondelli sia se stesso che gli spettatori...Del racconto originale se togliamo i nomi dei personaggi non è rimasto niente(vedi Renfield ridotto a straccione ebete schiavo di Tanja,oppure il conte ex-paziente in un manicomio dove lavorava Van Helsing);qua e là si cerca pietosamente di scopiazzare il "Dracula di Bram Stoker" di Coppola;la storia è campata per aria(guarda caso anche qui tra gli sceneggiatori c'è Antonio Tentori...);il digitale(e non solo per la sequenza della mantide)è da Asylum;le musiche scopiazzano quelle di Danny Elfman per i film di Burton e a tratti paiono prese da un film di fantascienza anni '50;certi momenti sono da softcore;gli effetti splatter di Stivaletti fanno esclusivamente da paravento;le scene in nottura sono illuminate tipo dieci volte più del necessario;i momenti di ridicolo sono come sempre insostenibili,dalle trasformazioni random del conte a Van Hesling che sbaraglia tutti i servi di Dracula umani o meno che siano letteralmente in 3 secondi netti,la già citata scena con la mantide che farebbe schifo anche a Fragasso fino alla scazzottata finale stile Bud Spencer tra il conte e Van Helsing.Poi ci sarebbe l'amore tra Mina e Dracula cui vengono dedicati si e no 4 minuti scarsi(con lei che beninteso è costantemente ipnotizzata).Il cast poi....Asia Argento è l'antirecitazione incarnata(insostenibili le smorfie che fa da vampira),e per come si doppia sembra lobotomizzata.Quella che fa Mina è penosa forte,ma rispetto alla Argento pare Meryl Streep.L'incartapecorito Hauer,che spunta dopo oltre un'ora,pare scappato dall'ospizio.Kretschmann si era già reso ridicolo in "La sindrome di Stendhal",e non mi spiego come abbia potuto accettare di tornare a lavorare con Argento.Ad ogni modo,è ammirevole per come rimane impassibile nonostante tutte le cose imbarazzanti che gli fanno fare.Ora,c'è gente che dice che questo sarebbe un film migliore dei precdenti lavori di Argento perchè "almeno fa ridere"....Se Argento voleva proprio scaracchiare sulla storia di Bram Stoker non poteva tirar fuori i soldi dalle tasche sue?Visti i risultati con un 100-200.000 euro già se la cavava.Tutto questo è costato le bellezza di 7 o 10 milioni di euro.Più 300.000 o 500.000 euro di fondi pubblici.Nonchè tutta un'altra serie di privilegi,contributi,sostegni vari(la garanzia di bruttezza-riconoscimento come "film di interesse culturale nazionale")e pure la presentazione fuori concorso al Festival di Cannes....Quindi non cè proprio un accicdente da ridere per me.Insomma chissene frega se è da fine anni '90 che Argento gira parodie involontarie da neurodeliri e forse si intasca pure parte dei soldi che riesce a spillare come avrebbe fatto con "Giallo"no?Solo perchè è lui e ha i suoi incozzi di lunga data diamogli ancora un patrimonio e ogni tipo di agevolazione per girare un'altra presa in giro all'intelligenza umana che poi flopperà in toto(tra noi e la Spagna Dracula 3d non è arrivato ai 2 milioni di incasso)mentre ad altri registi esordienti in grado di girare film 100 volte più validi (Picchio,Misischia,Mainetti) ma "che non sono nessuno" manco una briciola di attenzione o di aiuto.Complimenti,complimenti davvero.E ora dopo quasi 10 anni dalle voci che circolano si dovrebbe far uscire un ALTRO film di Dario Argento,e con sua figlia come protagonista....BRAVI!!!!!!
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nerazzurro
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lunedì 18 aprile 2016
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riposa in pace... per favore!
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Se ne "La terza madre" mi ha dato modo di capire che non ha più idee e che con la macchina da presa non ci sa
fare più
gran chè.qui ha fatto di più,ha fatto capire che e meglio se appende la telecamera al chiodo.
Dracula 3d e un capolavoro d'inettitudine. e una roba che non merita neanche 5 minuti della vostra attenzione. Vi dico solo che le prime impressioni sono quelle di un prodotto addirittura al di sotto della qualità di un film dell'Asylum (Komodo vs Cobra, Mega Shark ecc...). dopo 5 minuti si realizza che perfino Lory Del santo lo avrebbe fatto meglio!. Vi assicuro che non sto esagerando. Guardate pure.
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Se ne "La terza madre" mi ha dato modo di capire che non ha più idee e che con la macchina da presa non ci sa
fare più
gran chè.qui ha fatto di più,ha fatto capire che e meglio se appende la telecamera al chiodo.
Dracula 3d e un capolavoro d'inettitudine. e una roba che non merita neanche 5 minuti della vostra attenzione. Vi dico solo che le prime impressioni sono quelle di un prodotto addirittura al di sotto della qualità di un film dell'Asylum (Komodo vs Cobra, Mega Shark ecc...). dopo 5 minuti si realizza che perfino Lory Del santo lo avrebbe fatto meglio!. Vi assicuro che non sto esagerando. Guardate pure. Vi renderete conto della pessima e sgangherata prova di un regista che una volta era un maestro. Avrete un senso di pena profondo quando
vedrete il gufo in grafica PSone che attacca la popputa di turno (almeno quelle non mancano).
Stroncare il favoloso passato con l'inutile e pessima "terza madre" evidentemente non bastava...
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hopeful70
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sabato 28 marzo 2015
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orrendo e comico allo stesso tempo
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Non si riesce a seguirlo tutto. Ho mandato avanti alcune scene. Film fatto davvero orribile nella fotografia, ambientazione, recitazione, sceneggiatura, regia. Noioso, inguardabile e a tratti comico.
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evildead
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giovedì 16 ottobre 2014
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pallottole d'argento
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Mi devo ricredere su questo film; anch'io ,ad una visione superficiale e frettolosa,mi ero accodato al coro di giudizi negativi. Ora,avendolo rivisto a distanza di tempo , con attenzionen e divereso stato d'animo,mi sono ricreduto e devo dire che il film funziona. La prima cosa che si nota e' l'atmosfera "retro' " che gli dona una splendida patina vintage ,rimandandolo a lavori di Bava,su tutti l'episodio con Karloff de "i tre volti della paura"; in questo e' fondamentale la stupenda fotografia di Tovoli ma anche la scenografia,volutamente minimalista (Geleng e' una garanzia) ,le riuscite locations ,gli ottimi costumi,la musica di Simonetti ,piu' contenuta del solito.
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Mi devo ricredere su questo film; anch'io ,ad una visione superficiale e frettolosa,mi ero accodato al coro di giudizi negativi. Ora,avendolo rivisto a distanza di tempo , con attenzionen e divereso stato d'animo,mi sono ricreduto e devo dire che il film funziona. La prima cosa che si nota e' l'atmosfera "retro' " che gli dona una splendida patina vintage ,rimandandolo a lavori di Bava,su tutti l'episodio con Karloff de "i tre volti della paura"; in questo e' fondamentale la stupenda fotografia di Tovoli ma anche la scenografia,volutamente minimalista (Geleng e' una garanzia) ,le riuscite locations ,gli ottimi costumi,la musica di Simonetti ,piu' contenuta del solito. Addirittura,secondo me,ci sono richiami al "Nosferatu" di Murnau,e lo si vede da alcuni tagli di inquadrature ,tipici dell'espressionismo tedesco.La recitazione e' misurata ,dai toni soft ,come tutta l'atmosfera del film ,ipnotica e suggestiva.(ma con improvvise punte gore)Gli attori sono in parte e persino Asia ( solitamente dicutibile) funziona meglio ,avendo una parte minore e scomparendo presto. Hauer si vede negli ultimi 40 minuti ,ma il film si alza di livello non appena egli entra in scena. In sostanza,l'approccio di Argento e' stato cauto ,rispettoso di tutto il background del vampiro,senza eccessi di carrellate e movimenti ,tipici suoi ,ma qui non necessari; uno stile ancora piu' misurato (ma non per questo inefficace o non riconoscibile),rispetto all'altro classico "il fantasma dell'opera ".Non mancano le autocitazioni ,ad esempio l'uccisione con l'ascia stile "Tenebre",le mosche alla "Phenomena",la pallottola che attraversa la bocca come in "La sindrome di stendhal". Insomma un'opera piuttosto riuscita ,eseguita con amore ,reverenza e professionismo,che non delude e ci fa attendere con piacere il prossimo lavoro di Argento ,il ritorno al thriller con "The sandman"; auguri,Dario!
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gepy7
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giovedì 20 febbraio 2014
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dracula si gira nella tomba
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Poco più che decente rispetto agli ultimi, pessimi lavori, il Dracula nella seconda parte somiglia più alla parodia di Mel Brooks. Sprecata la fotografia, regia piatta al servizio dei soliti, mediocri, stupri sanguinari, di un regista fermo al cinema degli anni 80, metà anni 80. Speriamo non si faccia più del male.
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marco rocket
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venerdì 7 febbraio 2014
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beh dai...
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Il film ovviamente non corrisponde allo standard qualitativo di Argento ma personalmente non lo trovo così catastrofico, vedibile diciamo.Manca il tocco alla Argento ecco qual è il vero problema del film con le inquadrature,l'attenzione ai dettagli ecc... che mi sa che è imputabile al 3d.Attori mediocri,come al solito, trama all'osso, come al solito, ma tutto sommato qualcosa,non troppo, di positivo c'è. Daje Darioooo
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lestat79
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mercoledì 8 gennaio 2014
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nessuno tocchi vlad
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Dopo un anno e mezzo ho ceduto alla tentazione, conoscendo abbastanza di quello che mi aspettava. Ma i risultati sono andati oltre l'immaginazione. Ore 24:00, abbasso le luci e carico su TV l'hard disk con il Dracula di Dario Argento.
Effetto: esilarante.
Essendo il vecchio teschio Dario uno dei miei miti di giovinezza, quando andavamo al cinema con le spillette dedicate sulla giacca, e nonostante ora da tempo non mi interessi più il suo genere, devo per forza dire qualcosa.
Oh, stiamo parlando di Dracula. Tralasciamo i fasti più lontani nel tempo, Bela Lugosi, Klaus Kinski. Ma un confronto è impossibile da evitare: come non porre fianco a fianco il Dracula di Dario Argento con l'altro, bellissimo, di Francis Ford Coppola? Lo stesso Argento, sviluppando la storia, si pone in una continua altalena di soluzioni, cercando di scopiazzare e di distinguersi allo stesso tempo, con risultati penosi.
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Dopo un anno e mezzo ho ceduto alla tentazione, conoscendo abbastanza di quello che mi aspettava. Ma i risultati sono andati oltre l'immaginazione. Ore 24:00, abbasso le luci e carico su TV l'hard disk con il Dracula di Dario Argento.
Effetto: esilarante.
Essendo il vecchio teschio Dario uno dei miei miti di giovinezza, quando andavamo al cinema con le spillette dedicate sulla giacca, e nonostante ora da tempo non mi interessi più il suo genere, devo per forza dire qualcosa.
Oh, stiamo parlando di Dracula. Tralasciamo i fasti più lontani nel tempo, Bela Lugosi, Klaus Kinski. Ma un confronto è impossibile da evitare: come non porre fianco a fianco il Dracula di Dario Argento con l'altro, bellissimo, di Francis Ford Coppola? Lo stesso Argento, sviluppando la storia, si pone in una continua altalena di soluzioni, cercando di scopiazzare e di distinguersi allo stesso tempo, con risultati penosi.
Uno si immagina che Argento, annunciando l'inizio della lavorazione di un nuovo Dracula (2011) capisca la posta in gioco, sia per l'inevitabile paragone con opere riuscitissime sul tema, sia per tutti i milioni di occhi che ormai "l'aspettano al varco" per fulminarlo, attestata una sua incapacità di ritrovare se stesso. E infatti, quando sentii la dichiarazione di intenti, pensai: stavolta ce la mette tutta. Tornerà la potenza del cinema di Dario Argento con la magia di quella leggenda unica.
Invece buca terribile pure stavolta, e profondissima. Nulla della rappresentazione sontuosa di Coppola, assente la suggestione del mito. Nulla degli echi della letteratura, dal vampiro di Polidori e Luigi Capuana, delle atmosfere gotiche di Stoker. Non si percepisce ciò che si deve percepire. La misteriosa Transilvania, il popolo e le sue leggende, i cupi paesaggi. Il film sembra girato sui set di Don Matteo. E in effetti, cercando su Internet, la tragica scoperta: il paese dove sono state riprese la maggior parte delle scene è Riccetto, provincia di Biella. Esilarante pure questo.
Dialoghi surreali, storia un po' Stoker un po' no, sceneggiatura a canovaccio. Ma andiamo con ordine, a partire dall'ouverture del film. La suggestione iniziale parte bene e male. Bene, per la bella fotografia di Luciano Tovoli, lo stesso di Suspiria e Inferno, due capolavori di Dario Argento, che evidentemente aveva pensato bene di affidarsi ai colori e alle atmosfere del bravissimo direttore della fotografia, tornando alle origini. Male, per la musica che accompagna l'ingresso nella storia (e nel paesello) che, firmata da Simonetti (Goblin, anche qui un ritorno a casa), totalmente fuori secolo. La nenia sembra uscita dalla science-fiction degli anni '50 o dalla serie TV UFO. La prima cosa che ho immaginato durante la sigla iniziale è la faccia del comandante Straker della base Shado.
La prima cosa che mi ha invece colpito positivamente è la voce di Dracula (Mario Cordova) nella versione italiana: profonda, affascinante, perfetta per il personaggio. Ma il povero Kretschmann, scelto per la parte principale, viene completamente annientato dal confronto con l'incredibile intensità espressa da Oldman nel precedente film di Coppola e dopo poche scene, probabilmente anche per la sceneggiatura dilettantesca, assume pose e toni tali che diventa un personaggio, scusate la ripetizione, esilarante, mescolando l'atteggiamento del cattivone ipocinetico dei film di 007 con vaghi richiami a padre Ralph di Uccelli di Rovo. Mentre Gary Oldman, prima di colpire gli avversari, mostrava nel volto e nelle parole l'essenza luciferina e muoveva il corpo in crescendo teatrale generando terrore nello spettatore per la percezione della presenza del male, Kretschmann sembra colpito da attacchi di schizofrenia. Diventa cattivissimo in un istante, mentre tutto in lui ispirava simpatia fuori luogo sino a un attimo prima. Simpatia non per ciò che fa ma per quello che, irrimediabilmente, appare dal punto di vista visivo: il Dracula di Coppola è l'immagine di Vlad Tepes, l'impalatore; questo sembra l'imprenditore buono di Schindler's List.
Mina (Marta Gastini) è nella parte, esile e delicata vittima principale delle attenzioni del vampiro. Jonathan Harker (Unax Ugalde) sembra il fratello scemo di Keanu Reeves (stessa parte nel film di Coppola). Tanja (Miriam Giovanelli), la concubina spesso nuda del Draculone ha due argomenti notevoli sul davanti, ma voi direte: ma chi CZ è Tanja? E questo è uno dei risultati delle scelte operate sul soggetto: personaggi inesistenti nell'opera di Bram Stoker.
Asia Argento, che qui sembra più giovane e quindi adatta alla parte di Lucy, appena apre bocca (e ogni volta che la riapre) fa venire il mal di stomaco per la penosità della dizione, che praticamente non le consente di recitare la parte; ma questa è storia vecchia. Rutger Hauer sarebbe perfetto come Van Helsing (ci si ritrova a pensarlo ancora prima di vedere il film) ma dovendo recitare una sceneggiatura ridicola ne assume tutti i difetti. Innanzitutto, appare all'uscio improvvisamente in una scena, tipo il lattaio degli anni '50, anche qui senza un minimo di regia o soluzioni di trama, sgonfiando subito la forza del personaggio. A seguire, non dice o fa nulla che richiami la suggestione dello studioso medico-metafisico, mentre passaggi fondamentali della storia che lo vedono protagonista si chiudono in due secondi. Appare come un vecchio traballante, senza la forza fisica e spirituale che ci si aspetta da un Van Helsing con gli attributi, eppure sbaraglia tutti, in modo farsesco, con un colpo di coltello, croce, paletto, e persino con un'assurda spinta poderosa contro un avversario molto più forte, chiudendo rapidamente scene che non sapevano dove andare a parare.
Ed ecco ancora ribadito il punto dolente: la sceneggiatura in vuoto pneumatico. Eventi e dialoghi che sembrano scritti per la recita scolastica. La trama e persino il montaggio girano intorno a una serie di "scenette" slegate tra loro, con l'effetto di apparire una rappresentazione teatrale, inefficaci sia da un punto di vista narrativo che sul lato della tensione, inesistente.
Due momenti riassumono, come perle rare, la completa comicità del tutto: il Dracula-mantide religiosa, che appare all'improvviso su una scalinata e che ha provocato frastuoni di risate nei cinema dove è stato proiettato il film (secondo le testimonianze apparse su molti forum); 2) il momento in cui Dracula, che aveva fino a quel momento fatto saltare teste con un sol colpo dei suoi brutti artigli, si mette a dare dei ridicoli cazzotti in faccia a Van Helsing, tipo Continuavano a Chiamarlo Trinità, (per dare tempo a Mina di afferrare la pistola con le pallottole vampiresche). In cento anni di storia del cinema non si era mai visto niente di simile.
La nota più incredibile è però la totale assenza della regia "argentesca" come noi la conosciamo. La cura della rappresentazione, il respiro dei movimenti, il particolare suono ovattato dei dialoghi, la sincronia tra gli "attacchi sull'asse" della cinepresa e la colonna sonora, che rendevano la mano di Argento subito riconoscibile, sono totalmente svaniti. La macchina da presa è inspiegabilmente ferma, non partecipa alla storia, non ci sono le carrellate classiche né l'uso del dolly con cui Argento aveva firmato scene perfette dal punto di vista estetico e della tensione. Ciliegina sula torta, le scene horror non fanno paura, e neanche ridere (a parte la mantide): lasciano completamente indifferenti, in assenza di regia e montaggio. Forse gli autori del film non se ne sono accorti, ma siamo nel 2014, abbiamo visto di tutto, e una scena horror per essere efficace richiede un minimo di impegno. I trucchetti di Sergio Stivaletti, la computer grafica da Commodore 64, il ricorso allo splatter gratuito non spaventano nessuno, a parte forse il gatto di casa se c'è un rumore forte.
Si rimane così, allibiti di fronte al declino di Argento che, nell'ambito della regia cinematografica, non è affatto giustificato da motivi anagrafici, come ben sappiamo dalla storia del cinema. Viene davvero il sospetto che nei primi film ci fosse la mano di altri.
Probabilmente si tratta di un giudizio, anche da parte mia, troppo caustico. Ma l'incazzatura è troppa. Non solo non mi potete toccare il mito di Dracula: soprattutto "rosico" perché, come italiani, non riusciamo nel cinema neppure a raccontare le suggestioni di casa nostra - ho visto poche sere fa "Angeli e Demoni", di Ron Howard, efficacissimo, a parte la solita rappresentazione ridicola degli italiani, che forse meritiamo) - figuriamoci se possiamo permetterci di screditare miti mondiali. E se Dario Argento di cimenta nella storia classica del vampiro non gli possiamo permettere che partorisca, com'è accaduto, un esilarante Dracula "de noantri", pena un'ulteriore figuraccia del nostro paese. E invece pare che glielo possiamo permettere, dandogli pure 300.000 euro di fondi pubblici tramite il Ministero dei Beni Culturali. A proposito: incassi, 500.000 euro; costo del film, 7 milioni di euro.
Come conclusioni sono in buona compagnia.
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matteo manganelli
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martedì 12 novembre 2013
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dario argento non c'è più
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Eh si, dispiace dirlo, ma se "Il cartaio" e "La terza madre" in qualche modo erano difendibili, dopo "Giallo" e soprattutto dopo questa sua rivisitazione del vampiro più famoso del mondo (dopo Edward Cullen, ovviamente), non ci rimane che allargare le braccia e arrenderci all'evidenza: Dario Argento non c'è più. Perchè qui non si tratta solo di aver perso il talento artistico; qui si parla proprio di non saper più girare un film.
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Eh si, dispiace dirlo, ma se "Il cartaio" e "La terza madre" in qualche modo erano difendibili, dopo "Giallo" e soprattutto dopo questa sua rivisitazione del vampiro più famoso del mondo (dopo Edward Cullen, ovviamente), non ci rimane che allargare le braccia e arrenderci all'evidenza: Dario Argento non c'è più. Perchè qui non si tratta solo di aver perso il talento artistico; qui si parla proprio di non saper più girare un film. Io capisco che il 3D richieda un'illuminazione maggiore della scena, però non posso accettare che la notte resa come se fosse mezzogiorno e che negli interni le candele illuminino come dei fari da stadio. Per non parlare degli effetti speciali, che sembrano usciti direttamente da un videogioco per Nintendo 64 (mio Dio, cosa non è la scena della mantide religiosa). Ma lasciamo stare la parte tecnica; magari la storia è così bella e talmente raccontata bene che si può passare anche sopra a tutti gli orrori tecnici. No. Argento si dimentica anche di come si sviluppa una sceneggiatura, ragionando, probabilmente, più o meno così: "Dato che la storia di Dracula la conoscono tutti, facciamo che non presentiamo i personaggi e tiriamo a dritto per 2 ore senza raccontare niente". Fa male pensare che questo film sia costato una cosa come 10 milioni di euro, per incassarne 300.000 in tutto il mondo. E la risata più amara te la fai quando ripensi alla scritta che appare prima dei titoli di testa (fatti in Power Point, credo): FILM RICONOSCIUTO DI INTERESSE CULTURALE NAZIONALE E REALIZZATO CON IL CONTRIBUTO DEL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI. Povera Italia.
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evildevin87
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domenica 13 ottobre 2013
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b-movie
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Ebbene, anche Argento sembra essersi dato ai film di serie B. Complimenti vivissimi. Se avete intenzione di passare una serata con gli amici a divertirvi a sfottere un film squallido e risibile, Dracula 3D andrà benissimo. E tra le altre cose, l'ho visto al cinema e la qualità del 3D era pressochè la stessa delle figurine da guardare con gli occhialini verdi e rossi nei fascicoli di Bugs Mania. Penoso e ridicolo.
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