toty bottalla
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sabato 28 marzo 2020
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il triangolo no!... diceva qualcuno!
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La storia del triangolo amoroso che sfocia in tragedia, una storia mica tanto improbabile qui descritta in maniera realistica simile a dire il vero a tante altre storie del genere.
La Scott Thomas ha un fascino irresistibile e la sua bravura fa il resto! Saluti.
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gabriella
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venerdì 19 febbraio 2016
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amor fou
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Travolti da un insolito destino tra i vigneti della Francia meridionale ( nulla a che vedere con il film della Wertmuller, il riferimento è solamente dovuto alla descrizione di un rapporto tra una ricca borghese e un proletario ) il lungometraggio di Catherine Corsini, pur intenso, presenta alcune lacune. Suzanne ( una sempre bravissima Kristin Scott Thomas) è la moglie di Samuel, medico affermato , due figli adolescenti, un alto tenore di vita, mette in gioco la sua vita agiata e sicura di un matrimonio ormai senza scosse quando incontra Ivan, operaio catalano che sta eseguendo un lavoro di ristrutturazione nel suo laboratorio. La passione che esplode tra i due è travolgente, Suzanne , trascinata dall’impeto amoroso, decide di lasciare il marito , senza però prevedere che la vendetta del consorte sarà implacabile.
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Travolti da un insolito destino tra i vigneti della Francia meridionale ( nulla a che vedere con il film della Wertmuller, il riferimento è solamente dovuto alla descrizione di un rapporto tra una ricca borghese e un proletario ) il lungometraggio di Catherine Corsini, pur intenso, presenta alcune lacune. Suzanne ( una sempre bravissima Kristin Scott Thomas) è la moglie di Samuel, medico affermato , due figli adolescenti, un alto tenore di vita, mette in gioco la sua vita agiata e sicura di un matrimonio ormai senza scosse quando incontra Ivan, operaio catalano che sta eseguendo un lavoro di ristrutturazione nel suo laboratorio. La passione che esplode tra i due è travolgente, Suzanne , trascinata dall’impeto amoroso, decide di lasciare il marito , senza però prevedere che la vendetta del consorte sarà implacabile. La donna si troverà senza mezzi di sussistenza, costretta a lavoretti precari e a elemosinare qualche euro pur di sopravvivere. Niente però sembra fermarla, determinata e caparbia , alla fine è costretta a cedere, rientra a casa ma l’epilogo sarà devastane . La descrizione dei due amanti non è troppo convincente, mentre lei nella sua algida eleganza e bellezza trasuda una passionalità e una fisicità brucianti davvero notevoli, lui appare un po’ freddo e distaccato( niente a che vedere con Gerard Depardieu in “La signora della porta accanto” di Truffaut,), Ivan sembra accontentarsi della clandestinità, mentre per lei l’amore è totalizzante, incurante delle conseguenze, non c’è ragione, solo sentimento che finisce per annullarla e ci trascina anche lui.. La visione della Corsini è di una partigianeria comprensibile, ma viene fagocitata come la sua protagonista dalle emozioni , offuscando le figure comprimarie e relegandole a un ruolo superficiale e sbrigativo, il figlio che si schiera con la madre e la figlia con il padre. Il marito si rivela di una malvagità inaudita, forte del suo potere economico, domina e ricatta la moglie in modo ignobile, non riesce ad accettare che al suo posto ci sia un uomo di estrazione sociale inferiore, perdipiù ex pregiudicato. Non poteva che sfociare nel dramma una corda tesa così all’estremo, però la regista francese non possiede la potenza espressiva di Truffaut, anche se s’ispira al regista parigino e ne prende in prestito le musiche, diciamo che, , nel descrivere la sua eroina ben si calza una frase del maestro “ Come si scopre di essere innamorati”? “Si è innamorati quando si comincia ad agire contro il proprio interesse”.
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marcobrenni
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martedì 16 febbraio 2016
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un film scontato e ormai inattuale
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Già all'inizio della storia d'amore della signora-bene con l'operaio spagnolo, si intravvede già l'epilogo: il solito triangolo impossibile destinato a sfasciare tutto e tutti. Nulla di nuovo sotto il sole; la solita trita banalità d'un déjà vu ormai infinito. È chiaramente un film con pretese socio-politiche, teso a dimostrare quanto sarebbe ancora arretrata la condizione della donna, che tenta (anche infantilmente-irresponsabilmente) di uscire dalla noia agiata borghese causata da un matrimonio ormai divenuto routine. La denuncia della regista è scontata: la donna, buona per definizione, è vittima del marito cattivo e ricattatore che non si arrende davanti all'evidenza di essere cornuto.
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Già all'inizio della storia d'amore della signora-bene con l'operaio spagnolo, si intravvede già l'epilogo: il solito triangolo impossibile destinato a sfasciare tutto e tutti. Nulla di nuovo sotto il sole; la solita trita banalità d'un déjà vu ormai infinito. È chiaramente un film con pretese socio-politiche, teso a dimostrare quanto sarebbe ancora arretrata la condizione della donna, che tenta (anche infantilmente-irresponsabilmente) di uscire dalla noia agiata borghese causata da un matrimonio ormai divenuto routine. La denuncia della regista è scontata: la donna, buona per definizione, è vittima del marito cattivo e ricattatore che non si arrende davanti all'evidenza di essere cornuto. Il film è teso a dimostrare soprattutto l'ingiusta legge civile che obbligherebbe la donna sposata persino a prostituirsi col marito che non ama più: insomma deve soggiace al solito ricatto economico se lei non ha, o ha perso il lavoro. Quindi: bisogna cambiare legge e giurisprudenza per garantire al coniuge anche irresponsabile, uno stile di vita quo ante e la colpa non deve più centrare per nulla. Risultato: quasi tutti gli Stati europei dopo gli anni '70 hanno cambiato la legge in favore del coniuge fedifrago, che non deve ormai subire più alcuna conseguenza per le sue azioni. In effetti, oggigiorno, l'iniziativa al divorzio avviene nella misura dell'80% ca. da parte delle donne che non hanno più nulla da temere perché il loro tenore di vita e la custodia dei figli è garantito per legge, e senza condizioni di sorta. È vero che oggi hanno conquistato maggiori libertà, ma la conseguenza è anche lo sfascio generale delle famiglie. Nel centro-nord Europa, più del 50% dei matrimoni si sfasciano su iniziativa delle mogli "frustrate" . È un progresso? A voi l'ardua sentenza.
Chiaramente è un film vetero-femminista girato da una donna, e si vede. Come film vale poco, perché scontato quasi come un fotoromanzo, pure con velleità di denunce sociali ormai inattuali.
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luigi chierico
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domenica 19 luglio 2015
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sesso non amore
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Una terribile ma purtroppo frequente vicenda umana della donna presentata in tutta la sua crudezza, proprio da una bravissima regista emergente: Catherine Corsini.
Sono finiti i tempi de “L’amore è una cosa meravigliosa” e de “Le notti bianche” e di tantissimi altri film che hanno trattato l’eterno argomento dell’Amore. L’amore inteso come sentimento profondo che appartiene al cuore e non ad altra parte del corpo umano, neanche il cervello può essere depositario dell’Amore, anzi è messo in disparte, non lo si ascolta, perché dell’Amore può conservare nella sua cellula solo la memoria. L’amore che è armonia, è qualcosa di così prezioso che qual diamante alla luce getta i suoi riflessi sul coniuge, sui figli, sulla casa, sui genitori e sugli amici.
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Una terribile ma purtroppo frequente vicenda umana della donna presentata in tutta la sua crudezza, proprio da una bravissima regista emergente: Catherine Corsini.
Sono finiti i tempi de “L’amore è una cosa meravigliosa” e de “Le notti bianche” e di tantissimi altri film che hanno trattato l’eterno argomento dell’Amore. L’amore inteso come sentimento profondo che appartiene al cuore e non ad altra parte del corpo umano, neanche il cervello può essere depositario dell’Amore, anzi è messo in disparte, non lo si ascolta, perché dell’Amore può conservare nella sua cellula solo la memoria. L’amore che è armonia, è qualcosa di così prezioso che qual diamante alla luce getta i suoi riflessi sul coniuge, sui figli, sulla casa, sui genitori e sugli amici. Suzanne quali riflessi emetti,dove è finito il tuo Amore? Lacerato, strappato dinanzi agli occhi dei tuoi figli e del mondo intero. Cosa ti ha accecato? L’Amore? ah no! Non profanare un sentimento,che ha di religioso , con l’ attrazione del corpo giammai del cuore. Cerchi forse una parola dolce,una stretta di mano, uno sguardo, una gentilezza? No Suzanne non corri incontro all’Amore a braccia aperte da buttare al collo, come si conviene tra due innamorati, ma a gambe aperte su un letto o dovunque sia; questo non è amore, è attrazione fisica, impulso della carne incontrollato, è desiderio di sesso, non è un brillante ricco di splendore in ogni sua faccia,sin nel suo profondo cristallo, è una scheggia di vetro opaco di un fondo di bottiglia rotta. Il desiderio folle per Ivan non è passione, la passione è quella del Cristo, o quella forza incontrollabile diretta ad ottenere qualcosa di positivo, passione per lo sport,per l’arte per la musica. La caccia estrema alla carne non la chiamerei passione, la passione si appartiene all’Amore vero, quella di Cristo ne è la più alta espressione e verità. Suzanne sei come tante mogli alla deriva,come tante madri che ammazzano i propri figli. La tua folle scelta è solo pazzia incontrollata , ma non serve a giustificare i tuoi atteggiamenti, le tue scelte, i tuoi abbandoni. Se credi di andare assolta perché non in grado di intendere e volere, ti chiedo dove era allora la tua Ragion Pura quando urlavi di piacere, quando godevi nuda sul corpo di Ivan ed Ivan dentro il tuo? Sapevi o non sapevi cosa facevi? Il film coraggioso,lascia a casa la pietà,cerca il perdono e la comprensione, la tolleranza ma non trova la giustificazione. Un cielo azzurro di una calda estate,limpido e sereno, nulla si muove, non una nuvola nella immensità,d’improvviso una tromba d’aria,una tempesta, dov’è la spiegazione? In una famiglia serena, tranquilla, che nulla fa temere che possa accadere arriva un Ivan, si incontra con Suzanne e come due poli attivo e negativo ecco che fan scintille, fulmini. La ragione non regge è spazzata via, il richiamo della carne vince e travolge,una tromba d’aria. Questo il film con una bella fotografia, ma i grandi prati verdi non portano poesia, la spensieratezza della casa in campagna, non fa romanticismo. Ottima regia ma soprattutto una grandissima interprete di Suzanne, una Kristin Scott Thomas bravissima che porta anche sul suo scarno volto, su un corpo ”di magrezza pieno”, la tragedia di un’attrazione incontrollabile per un uomo di cui cerca solo il corpo,anche perché Ivan,interpretato da Sergi Lopez,null’altro può dare,sesso ma non amore. Peccato perché quella inglese avrebbe veramente solo un vero grande Amore.! chibar22@libero.it
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giaric321
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sabato 28 marzo 2015
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il film di chatrine corsini convince tutti
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FILM STRAORDINARIO CON UN'INTERPRETAZIONE SUBLIME DI KRISTIN SCOTT TOMAS OTTIMA LA SCENEGGIATURA E L'AMBINENTE IN CUI è STATO GIRATO IL FILM LE MOLTE SCENE DI PASSIONE E DI LITIGIO TRA MARITO E MOGLIE DANNO UN TOCCO DI PATHOS AL FILM CONSIGLIO QUESTO FILM A COLORO CHE SANNO APREZZARE L'ARTE DEL CINEMA E A CUI PIACIONO I COLPI DI SCENA CHE NON POSSO RIVELARVI
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rita branca
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venerdì 6 marzo 2015
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l’amore non si compra
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L’amante inglese (2009) film di Catherine Corsini con Kristin Scott Thomas, Sergi Lopez, Yvan Attal, Bernard Blancan e altri
Bel film drammatico sul tema dell’amore coniugale ed extraconiugale. Grande interpretazione della sempre brava e splendida Kristin Scott Thomas, nelle vesti dell’inglese Suzanne, madre affettuosa e moglie dedicata di Samuel, un potente e ricco medico, i cui sentimenti verso di lei sono offuscati dalla routine e dalla miope sicurezza che basti un vincolo matrimoniale per continuare ad assicurarsi l’amore del partner, senza sentire il sensato bisogno di stimolarlo con le attenzioni che meriterebbe per conservarlo vitale nel tempo, impedendone così l’ossidazione come quella subìta da un oggetto prezioso lasciato a impolverarsi su un mobile.
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L’amante inglese (2009) film di Catherine Corsini con Kristin Scott Thomas, Sergi Lopez, Yvan Attal, Bernard Blancan e altri
Bel film drammatico sul tema dell’amore coniugale ed extraconiugale. Grande interpretazione della sempre brava e splendida Kristin Scott Thomas, nelle vesti dell’inglese Suzanne, madre affettuosa e moglie dedicata di Samuel, un potente e ricco medico, i cui sentimenti verso di lei sono offuscati dalla routine e dalla miope sicurezza che basti un vincolo matrimoniale per continuare ad assicurarsi l’amore del partner, senza sentire il sensato bisogno di stimolarlo con le attenzioni che meriterebbe per conservarlo vitale nel tempo, impedendone così l’ossidazione come quella subìta da un oggetto prezioso lasciato a impolverarsi su un mobile.
La vivace Suzanne, un po’ satura del suo ruolo di madre e moglie in cui si è impegnata per vent’anni, decide di cominciare a lavorare e si occupa attivamente della ristrutturazione della bella villa in cui la famiglia risiede. E’ durante questi lavori che incontra lo spagnolo Ivan, un uomo socialmente ben al di sotto del marito, anzi con un trascorso considerato disdicevole dai più, ma che la incanta con le sue semplici attenzioni e che la fa letteralmente travolgere dalla passione, ricambiata. Tormentata dai rimorsi, onesta com’è, rivela il tradimento al marito che dopo una prima reazione disperata, con lacrime comprensibili, si scatena nei suoi confronti e quelli di Ivan, riducendoli praticamente alla fame, deciso a riaverla indietro a qualunque costo, come un oggetto che gli appartiene, senza prenderne in considerazione i sentimenti.
Inaspettata conclusione.
Interessante tema svolto con acume e sensibilità, tocchi poetici e forte tensione drammatica. Bella recitazione, splendida fotografia.
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giaric21
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domenica 1 marzo 2015
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l'amore proibito d chatrine corsini
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HO VISTO QUESTO FILM PERCHè M'INTERESSAVA SAPERE LA STORIA E IL DRAMMA ADESSO CHE L'HO VISTO NE SONO COMPLETAMENTE SODDISFATTO: FOTOGRAFIA ECCEZZIONALE , DIALOGHI ACCURATI E TOCCANTI , UN FINALE CHE TI RIMANE IN PRESSO NELLA TESTA IL FILM è UN INTERESSANTE RIFLESSIONE SU UN TRIANGOLO AMOROSO CON UN FINASLE FORSE UN PO AMARO MA PUR SEMPRE ROMANTICO GRAN BEL FILM ASSOLUTAMENTE DA VEDERE
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theophilus
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sabato 2 novembre 2013
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si piange o si ride?
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PARTIR
Tralasciamo pure le nostre frequenti e – crediamo – giustificate critiche sulle furbate nostrane tese a mascherare i film stranieri con titoli fuorvianti o inconsistenti. Nel caso di L’amante inglese, diretto e sceneggiato da Catherine Corsini, non mancano certo gli argomenti per giustificare una valutazione desolatamente negativa.
A partire dalla trama, che si articola dall’inizio alla fine senza un vero sussulto e senza nessun perché, né da parte della regista, né da quella dello spettatore. Tutto è artificiosamente chiaro, tanto da rendere la storia non lineare, ma banale e semplicistica.
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PARTIR
Tralasciamo pure le nostre frequenti e – crediamo – giustificate critiche sulle furbate nostrane tese a mascherare i film stranieri con titoli fuorvianti o inconsistenti. Nel caso di L’amante inglese, diretto e sceneggiato da Catherine Corsini, non mancano certo gli argomenti per giustificare una valutazione desolatamente negativa.
A partire dalla trama, che si articola dall’inizio alla fine senza un vero sussulto e senza nessun perché, né da parte della regista, né da quella dello spettatore. Tutto è artificiosamente chiaro, tanto da rendere la storia non lineare, ma banale e semplicistica. Un triangolo amoroso composto da tre marionette i cui fili sembrano essere nelle mani di uno scrittore di romanzi d’appendice o, forse, in quelle dei tenutari del giornalismo gossipparo e televisivo contemporaneo. Tutti i luoghi comuni sono ordinatamente al loro posto e agiscono nel film come a volersi riappropriare di stereotipi anticati, con una mano di vernice a rivendicare un’attualità che è troppo visibilmente contraffatta. La regista sembra dirci: l’amore è una cosa molto semplice, gli schemi sociali sono invece tremendamente complicati. Non ne può uscire che una tragedia. Se, però, si scade nel ridicolo, non di tragedia si tratta, ma di sentimentalismo venduto all’ingrosso.
Suzanne (Kristin Scott Thomas) e Samuel (Yvan Attal) sono i due vertici iniziali del drammone. Lei è la classica moglie, borghesemente e felicemente incastonata all’interno di una casa, di cui detiene le chiavi il marito, professionista stimato. Ivan (Sergi Lopez) è il terzo incomodo, arrivato nell’abitazione dei due al seguito di un architetto per fare alcuni lavori di manovalanza. Sguardo solare - nonostante un passato da detenuto, un matrimonio fallito e una figlia piccola che non vede mai – fisico mediterraneo con un che di opulento che si contrappone alla nervosa magrezza di Samuel e con “voglia di fare”, che fa? Resta soggiogato dal fascino triste e ambiguo della non più giovanissima ma ancora piacente Suzanne. E lei? Idem naturalmente, dopo un dubbio iniziale che scompare in pochi giri di pellicola. Tutto, poi, procede come da copione. La passione iniziale, amplificata dalla clandestinità e dai classici ostacoli di natura pratica che si frappongono, l’incapacità di lei di vivere a lungo in quell’ambiguità, la confessione al marito, il pentimento e il tentativo di resistere, la ripresa, la fuga da casa, il marito che fa terra bruciata attorno ai due amanti. Se avete ancora un po’ di lacrime in serbo, bisognerebbe considerare anche i due figli di Suzanne. In pieno rispetto del complesso edipico, il maschio parteggia per la madre e la femmina per il padre.
Con la piccola di Ivan formano, poi, tutti, un rinnovato quadretto familiare che sembra essere nelle speranze di Suzanne e Ivan.
Poi, si arriva all’epilogo, che non sarebbe giusto svelare, per il solo motivo che rappresenta l’unico punto che può tenere drammaticamente in sospeso un pubblico che vaga indeciso fra la noia e il riso.
Enzo Vignoli
22 marzo 2010.
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britannico
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mercoledì 13 ottobre 2010
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irreale e folle .
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Cosa è il cinema ? Non è forse ciò che ci emoziona, ciò che ci tocca l'anima e ci fa sognare, in questo caso una storia folle di passione, non c'è amore, solo follia e passione, oltre ogni limite, perchè capolavoro? Capolavoro in quanto la grande protagonista Kristin Scott Thomas, rimette in piedi la follia della irrealtà,
sempre,nella vita vera si cerca amore, amore vero, per se e per gli altri, qui la follia è ben esternata, finale con omicidio.
Il film non c'è l'ho racconta ma il seguito sarà una lunga condanna e dunque follia e irrealtà ben interpretata, c'è una grande luce nel film,il figlio di lei,asseconderà la follia della madre, film capolavoro per il suo genere.
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ultimoboyscout
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sabato 24 aprile 2010
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meno male che gli inglesi sarebbero freddini...
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Un bel film, odora di sesso e passione e questo maschera diverse lacune, ma sottolinea il cuore pulsante della storia, cioè la relazione tra la fedifraga Scott Thomas e l'operaio Lopez. Dramma che cresce lento e sensuale, mi ha colpito e piacevolmente stupito.
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