rescart
|
sabato 6 febbraio 2010
|
non solo masaniello.
|
|
|
|
La Storia del Risorgimento italiano finora aveva preferito ricordarsi solo di alcuni pionieri dell'unità nazionale, di origine più popolare come il noto pescivendolo napoletano. Ma Leonardo Sciascia ha saputo scoprire un altro episodio meno conosciuto nella storia d'Italia, quello di un avvocato siciliano, tale Di Blasi, che volle tentare in Sicilia lo stesso colpo di mano che era riuscito in Francia, senza però che sussistessero le condizioni economico sociali, vale a dire la presenza di una nuova classe sociale rampante, la borghesia, che si contrapponeva alla nobiltà e al clero. Perchè in fondo il messaggio che si nasconde tra le pieghe dei merletti degli abiti d'epoca di questo film storico è che le idee sono facili da esportare, non altrettanto i fatti.
[+]
La Storia del Risorgimento italiano finora aveva preferito ricordarsi solo di alcuni pionieri dell'unità nazionale, di origine più popolare come il noto pescivendolo napoletano. Ma Leonardo Sciascia ha saputo scoprire un altro episodio meno conosciuto nella storia d'Italia, quello di un avvocato siciliano, tale Di Blasi, che volle tentare in Sicilia lo stesso colpo di mano che era riuscito in Francia, senza però che sussistessero le condizioni economico sociali, vale a dire la presenza di una nuova classe sociale rampante, la borghesia, che si contrapponeva alla nobiltà e al clero. Perchè in fondo il messaggio che si nasconde tra le pieghe dei merletti degli abiti d'epoca di questo film storico è che le idee sono facili da esportare, non altrettanto i fatti. Noi italiani abbiamo dalla nostra la fantasia, ma non siamo anzitutto uomini d'azione. Il vicerè, marchese Caracciolo, era stato capace di fare una delle sue "caracciolate" (come le bollavano i baroni locali) facendo bruciare gli archivi dell'inquisizione siciliana già anni prima della presa della Bastiglia. L'abate Vella, un annoiato più che ambizioso fracappellano del vicariato maltese (qui dipinto come una sorta di "inferno terrestre") fa parte di un clero che in Sicilia preferisce schierarsi con il vicerè anzichè con i poco affidabili baroni locali e non si sente per nulla minacciato da alcuna nuova classe dirigente profilantesi all'orizzonte. Invece all'orizzonte si profila il mondo arabo e da tale mondo proviene un naufrago altolocato affidato alle cure del Vella anche se questi dell'arabo ci capisce ben poco. Eppure sa rimanere pur sempre una spanna sopra quello che sarà il suo futuro contendente, Agar, un suo "collega" di origine nordiche, come si evince dall'accento. Questi rappresenta la debole risposta che alcuni baroni, coalizzandosi, sanno dare per cercare di dimostrare i loro sospetti di truffa contro il Vella, che nel frattempo aveva "fatto risorgere" dalla polvere un vecchio libro, il Codice di Sicilia, un libro arabo antico sulla vita di Maometto. Astutamente manipolato dal fantasioso abate, questo "autentico falso" fa nascere dubbi sulla legittimità del sistema feudale siciliano, senza però scalfirlo. Di qui l'idea di creare, questa volta su carta di origine genovese, un nuovo Consiglio, d'Egitto appunto, scritto di sana pianta in un arabo inesistente che conosce solo l'abate Vella. Questo nuovo Consiglio promette di mettere ancora più in discussione i diritti feudali acquisiti nel tempo dai baroni. Ma la sua traduzione da parte del fracappelano richiede tempo, molto tempo, e quindi i baroni, delusi di Agar, ricorrono alla corruzione per rendere tale traduzione più favorevole ai loro interessi di ricchi prioprietari terrieri, sfruttatori dei braccianti. Così passano gli anni, finchè al Vella, accerchiato, non resta che simulare il furto del Consiglio d'Egitto, mettendo nei guai il suo aiutante (un monaco fatto venire anni prima in Sicilia dal vicariato maltese apposta per aiutarlo nell'opera di falsificazione) e anche se stesso. Vella prima si finge malato poi improvvisamente guarisce e si pente. Ma ormai nessuno è disposto ad ammettere che la Sicilia non è per nulla cambiata nell'arco di questi 10 anni, come invece la Francia, di cui tutti parlano e favoleggiano. E il più illuso di tutti sarà l'avvocato di Blasi, che pagherà con la vita il suo illusorio tentativo rivoluzionario.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a rescart »
[ - ] lascia un commento a rescart »
|
|
d'accordo? |
|
elfo
|
giovedì 16 ottobre 2008
|
sciascia e vella e un bel po' di sonno
|
|
|
|
culturale e storico quanto volete ma di una lentezza disarmante,dialoghi infiniti e troppo spesso privi di patos.
se soffrite d'insonnia potrebbe essere un toccasana
|
|
[+] lascia un commento a elfo »
[ - ] lascia un commento a elfo »
|
|
d'accordo? |
|
frans sammut
|
domenica 9 gennaio 2005
|
sciascia e vella
|
|
|
|
E` uno dei migliori film che abbia visto in questi ultimi anni. Non e` solo molto intelligente ma aiuta chiunque voglia capire cio` che volesse dire lo Sciascia. Non c'e` che dire, pero`, il romanzo di Sciascia non e` un romanzo "storico". I fatti dello episodio del Vella sono alquanto diversi. Sciascia volle fare un commento filosofico sulla Sicilia e la mentalita` siciliana. Storicamente il Vella, maltese, fu (ab)usato anche se volentieri, da un certo Carelli, agente segreto di Ferdinando "il Nasone", Re di Napoli. Inoltre Vella sembra aver conosciuto veramente l'arabo e certamente non era l'ignorante dipinto (apposta) dallo Sciascia. Tutto era un imbroglio napoletano ed il prete maltese, non esendo siciliano e pertanto senza protezione familiare, fu usato dai regnanti.
[+] mr
(di roberto debono)
[ - ] mr
|
|
[+] lascia un commento a frans sammut »
[ - ] lascia un commento a frans sammut »
|
|
d'accordo? |
|
frans sammut
|
domenica 9 gennaio 2005
|
sciascia e vella
|
|
|
|
E` uno dei migliori film che abbia visto in questi ultimi anni. Non e` solo molto intelligente ma aiuta chiunque voglia capire cio` che volesse dire lo Sciascia. Non c'e` che dire, pero`, il romanzo di Sciascia non e` un romanzo "storico". I fatti dello episodio del Vella sono alquanto diversi. Sciascia volle fare un commento filosofico sulla Sicilia e la mentalita` siciliana. Storicamente il Vella, maltese, fu (ab)usato anche se volentieri, da un certo Carella, agente segreto di Ferdinando "il Nasone", Re di Napoli. Inoltre Vella sembra aver conosciuto veramente l'arabo e certamente non era l'ignorante dipinto (apposta) dallo Sciascia. Tutto era un imbroglio napoletano ed il prete maltese, non esendo siciliano e pertanto senza protezione familiare, fu usato dai regnanti.
|
|
[+] lascia un commento a frans sammut »
[ - ] lascia un commento a frans sammut »
|
|
d'accordo? |
|
nené
|
|
cinema e cultura
|
|
|
|
Regista straordinario almeno quando trasferisce sullo schermo i romanzi di Leonardo Sciascia
|
|
[+] lascia un commento a nené »
[ - ] lascia un commento a nené »
|
|
d'accordo? |
|
|