stefano capasso
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lunedì 27 maggio 2019
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etica e casualità
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Lola ha 20 minuti di tempo per trovare i 100.000 marchi che il suo fidanzato ha perso e che deve restituire ad un boss locale pena conseguenze nefaste. Esce di casa e corre alla ricerca di una soluzione che non arriva al primo colpo.
Un mind game film di Tom Tykwer che ricalca la struttura di un videogioco. Ci sono tre vite a disposizione e il film racconta i tre tentativi partendo da un’introduzione che rimane costante. La narrazione si basa sul forking path e vuole dimostrare come ogni variazione sulle scelte possibili, dia origine ad una storia e ad un finale diversi. Allo stesso tempo, il punto è che quella scelta che cambia il corso degli eventi è, tutto sommato indipendente da una capacità decisionale in possesso di qualcuno delle parti in causa, ma frutto di casualità.
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Lola ha 20 minuti di tempo per trovare i 100.000 marchi che il suo fidanzato ha perso e che deve restituire ad un boss locale pena conseguenze nefaste. Esce di casa e corre alla ricerca di una soluzione che non arriva al primo colpo.
Un mind game film di Tom Tykwer che ricalca la struttura di un videogioco. Ci sono tre vite a disposizione e il film racconta i tre tentativi partendo da un’introduzione che rimane costante. La narrazione si basa sul forking path e vuole dimostrare come ogni variazione sulle scelte possibili, dia origine ad una storia e ad un finale diversi. Allo stesso tempo, il punto è che quella scelta che cambia il corso degli eventi è, tutto sommato indipendente da una capacità decisionale in possesso di qualcuno delle parti in causa, ma frutto di casualità. C’è anche una morale, però: la scelta eticamente corretta è l’unica che riesce a garantire il successo e la costruzione di una relazione possibile tra i due protagonisti.
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ennio
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venerdì 26 gennaio 2018
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film di culto
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Capolavoro mai più imitato, per troppa originalità del soggetto originale. L'idea si innesca e si dipana con ritmo-immagine-musiche senza un attimo di tregua, come nessun altro è più riuscito a fare nel genere "realtà parallele". Poca importanza ha la banalità della trama, in quanto essa è solo la scusa per questo riuscitissimo esperimento che ha ispirato molti registi del XXI secolo
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william
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sabato 10 settembre 2016
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bel film
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Ottimo film. Punto!
Non ho voglia di scrivere commenti, ma solo alzare la media del film perché mi piace.
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mario puzo
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lunedì 28 settembre 2015
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e' un bé un viaggio
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Questo film è un bé un viaggio.
Era tipo la storia di questa che deve salvare il ragazzo da dei tipi per... Boh penso per roba di droga e tipo vede i vari modi in cui può procurarsi i soldi per darglieli. Però quando finisce una storia - uno dei viaggi che si fa lei in testa per riuscire a recuperare i soldi - dice: "No questa non mi piace", torna indietro e fa vedere un altro modo in cui può farlo.
E' molto un viaggio.
Però FIGO.
(Si ringrazia Elena M.)
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il befe
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martedì 10 marzo 2015
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capolavoro
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alessandro guatti
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lunedì 16 luglio 2012
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benvenuto, postmoderno!
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Divenuto un simbolo del moderno cinema tedesco post-muro, Lola corre a me sembra già un benvenuto al post-moderno: commistione di stili, alterazione della linea temporale, riscrittura degli eventi sono infatti alcuni degli elementi caratteristici di questa pellicola del 1998. Influenzato dall’estetica delle televisioni musicali come MTV e soprattutto del videoclip (questa la principale ragione della stroncatura dell’opera da parte di una certa critica, che l’ha considerato sostanzialmente un lungo videoclip), il regista di Lola corre compie in realtà un’operazione intelligente e dall’estetica innovativa nel panorama cinematografico (tedesco e non solo) di quegli anni.
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Divenuto un simbolo del moderno cinema tedesco post-muro, Lola corre a me sembra già un benvenuto al post-moderno: commistione di stili, alterazione della linea temporale, riscrittura degli eventi sono infatti alcuni degli elementi caratteristici di questa pellicola del 1998. Influenzato dall’estetica delle televisioni musicali come MTV e soprattutto del videoclip (questa la principale ragione della stroncatura dell’opera da parte di una certa critica, che l’ha considerato sostanzialmente un lungo videoclip), il regista di Lola corre compie in realtà un’operazione intelligente e dall’estetica innovativa nel panorama cinematografico (tedesco e non solo) di quegli anni. Il ritmo è incalzante e sostenuto, dettato da una colonna sonora interessante scritta in parte dal regista stesso, sulla quale la corsa di Lola si distende come una coreografia meccanica, ripetitiva, ma al contempo lineare e propulsiva. Il regista segue la protagonista ora in campo lungo, ora in primo piano, facendoci partecipare alla sua ansia di arrivare a destinazione. Gli inserti animati sono stati da qualcuno considerati inutili ma essi applicano fino in fondo l’essenza ontologica dell’animazione nell’ambito di un film a tecnica mista: se infatti l’animazione è per antonomasia il regno del possibile, ecco che Tom Tykwer la usa nelle tre sequenze che danno origine alle tre vicende alternative del destino di Lola (oltre che nella sequenza dei titoli di testa, che serve dunque a proiettarci in un mondo possibile). È la poetica del “What if?”, concentrata in una discesa di scale e in un incontro con un cane che, sviluppandosi in tre modi diversi, innesca una reazione a catena (anzi, tre) per effetto della quale Lola arriva in un certo luogo ad un certo momento, o qualche secondo prima, o qualche secondo dopo, cambiando pertanto a sua volta il destino di qualcun altro (il suo ragazzo, in primis, ma anche l’uomo che sta uscendo con l’auto dal portone, ad esempio). Non che tutto sia riconducibile a queste coincidenze: come abbiamo detto, il film esplora tre possibilità e i montaggi frenetici di istantanee che descrivono i possibili destini delle persone che Lola incontra nella sua corsa ne sono un esempio. Resta poi il dubbio per alcune situazioni se le coincidenze o il fato o altro modifichino tali situazioni o semplicemente permettano a noi spettatori di scoprire/capire di più sui personaggi: si pensi al dialogo tra il padre di Lola e la sua amante che, interrotto in tre momenti diversi, delinea tre situazioni differenti. Del resto era tutto già stato annunciato nell’incipit del film, attraverso una citazione di T.S.Eliot: «Non smetteremo di esplorare. Ed alla fine di tutto il nostro esplorare ritorneremo da dove siamo partiti e conosceremo il luogo per la prima volta». Lola ritorna da dove è partita perché “non se ne vuole andare” e sembra giocare col tempo e col destino fino a quando, al terzo tentativo, gli eventi la soddisfano. È chiaro dunque come il fulcro del film non sia la trama, che è piuttosto semplice (Lola deve recuperare 100.000 marchi in 20 minuti per salvare il suo ragazzo), ma la sua ri-elaborazione in tre linee temporali differenti, che triplicano la vicenda e ne estendono la durata a 81 minuti comprensivi di un prologo “filosofico” che fa da contraltare a un efficace umorismo presente lungo tutto il film.
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ilaskywalker
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venerdì 29 luglio 2011
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frenetica corsa al ritmo di capelli fucsia
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Il film appassiona sin da subito, complici anche i colori e la psichedelia animata della sigla, dei titoli di testa, e della frenetica corsa all'interno di Berlino al ritmo dei capelli fucsia di lei al vento.
Non mi aspettavo un risvolto spazio-temporale in grado di cambiare/trasformare destino e trama, ma non mi è dispiaciuto. Forse però il reiterarsi di questa pratica furba (ecco come portare su schermo quei 20 minuti in un'ora e più), il vedere la storia per tre volte, è stato eccessivo. Inutili gli intermezzi intimistici di dialogo tra i due amanti (molto bella la fotografia ed in particolare la luce rossa in questi ultimi). Un ultimo plauso al doppiaggio, Christian Iansante è sempre bravissimo.
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ares 1°
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giovedì 10 dicembre 2009
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l'intensità di un attimo
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Critica sintetica.
Divino -Incontro ideale tra shakespeare e Pirandello- Un miracolo!
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stegodino
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lunedì 23 febbraio 2009
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i morandini non capiscono un tubo
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Ad Harry ti presento Sally assegnano tre stelle ( film insulso e noiosissima americanata) e stroncano quaesto gioiellino. Il taxi prendetevelo voi, Morandini.
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sbiaj
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martedì 1 luglio 2008
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fantastico....ma titoli delle musiche??
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Che film, un flash veramente, mi è piaciuto moltissimo!
L'idea del correre....sperare, riflettere, cadere rialzarsi riprovare
Mi ha eentusiasmato!
Vorrei sapere anche i titoli delle song, se è possibile che via via si susseguono durante la durata del film!
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