Hellraiser

Tratto dall'omonimo romanzo horror di Clive Barker, e diretto dallo stesso scrittore, Hellraiser è un film che trova ampi consensi per gli amanti del genere grazie all'impegno di Barker che riesce in un ottima trasposizione cinematografica. Al centro della storia il Cubo di Lemarchand, una scatola che racchiude dei demoni pronti ad affliggere il dolore eterno a chiunque riesca ad aprirla. Forte del grande successo di pubblico, questo film darà il via ad una serie interminabili di sequel.

Ho scelto di vedere questo film perché era da anni che notavo numerosi riferimenti e citazioni ad esso ed era nata in me la convinzione che mi mancasse un tassello fondamentale della cinematografia dell'orrore. Che dire? Stupidotto, irreale e forzato nella costruzione della trama, male diretto, esagerato in molti aspetti, rende impossibile la comprensione e un immedesimazione in un film che giá per il genere a cui appartiene non é esattamente metabolizzabile da tutti. Notevoli i costumi scenici, sicuramento frutto di un duro lavoro che cerca di tappare le gigantesche falle di questo film. Per il resto é inguardabile.

La storia raccontata nel film meritava una sceneggiatura più credibile, tutte le scene convrergono indisturbate pur di creare l'effetto pauroso desiderato, così, senza lampi di recitazione accettabili irrompono i mostri che sembrano usciti da un episodio di scooby doo, buona solo la fotografia in alcune scene di "frank" un horror buono ad impressionare adolescenti un pò stupidi! Saluti.

Questo secondo me è uno dei più bei film horro degli anni ottanta.
Barker ha diretto bene soprattutto perchè chi meglio di lui poteva mettere su pellicola ciò che aveva immaginato visto che il film è tratto da un suo libro.
Ha creato i cenobiti, personaggi che sono entrati nell'immginario horror al pari del lupo mannaro o di Dracula, inoltre la storia è ben congeniata, ricca di momenti orrorifici e scene epiche (come quella dell'arrivo dei supplizianti).
Inoltre gli effetti speciali per l'epoca sono fatti benissimo e non fanno rimpiangere i ben più moderni effetti in cgi.
Da vedere assolutamente.

In parte colpo di genio ed in parte occasione sprecata, Hellraiser, coraggiosamente diretto dall'autore del racconto da cui è tratto, si pone stilisticamente in perfetta sintonia con il Body horror e l'estetica Cyberpunk, ma con un occhio per il sovrannaturale non comune, o generalmente non così esplicito in nessuno dei due universi. Gli incassi hanno dato ragione ha chi ha creduto nel progetto, divenuto capostipite di una delle serie orrorifiche più longeve e feconde della storia del cinema. Barker, bisogna riconoscerglielo, muove la macchina da presa assai meglio di tanti "professionisti" del genere, e ha dalla sua una conoscenza ovviamente perfetta delle tematiche e delle atmosfere della storia che intende raccontare. [+]

In parte colpo di genio ed in parte occasione sprecata, Hellraiser, coraggiosamente diretto dall'autore del racconto da cui è tratto, si pone stilisticamente in perfetta sintonia con il Body horror e l'estetica Cyberpunk, ma con un occhio per il sovrannaturale non comune, o generalmente non così esplicito in nessuno dei due universi. Gli incassi hanno dato ragione ha chi ha creduto nel progetto, divenuto capostipite di una delle serie orrorifiche più longeve e feconde della storia del cinema. Barker, bisogna riconoscerglielo, muove la macchina da presa assai meglio di tanti "professionisti" del genere, e ha dalla sua una conoscenza ovviamente perfetta delle tematiche e delle atmosfere della storia che intende raccontare. Purtroppo, forse nel sottovalutare il potente mezzo che gli è stato reso disponibile, appiattisce tutti i personaggi umani, compreso il tremendo Frank (di gran lunga il più interessante) tra dialoghi più da slasher che a-là-Cronenberg e consimili, smorzando in gran parte la forte carica intellettuale che avrebbe potuto sprigionare a rischio di giocarsi il successo planetario ma colpendo più in profondità. In ogni caso regia sorprendentemente consapevole e matura, ritmo incalzante, svolgimento estremamente efficace nella sua linearità. Sul lato estetico il film è però davvero qualcosa di più che "ben ruscito": Pinhead e la sua cricca di Supplizianti, con la loro etica di neutrale sadismo (Demoni per alcuni...Angeli per altri) rimangono indubbiamente scolpiti nella memoria dello spettatore, non solo di quello appassionato di horror, come alcuni dei personaggi visivamente più accattivanti e riconoscibili di sempre. Gli effetti speciali sono sbalorditivi, dai costumi alle sequenze magistralmente animate in stop-motion, impossibile non ritrovare il viscerale disgusto che si prova guardando, ad esempio, il Cronenbergiano Videodrome o La Cosa di John Carpenter. Sicuramente più nobile e profondo della massa di film di genere anche di buono o ottimo livello, superiore al 99,9% degli slasher (cui suo malgrado deve molto a livello narrativo e di atmosfere), si ferma però due spanne sotto la deriva psicologica che accompagnava il disfacimento corporale nel miglior bodyhorror dandone appena un assaggio, e scalfisce solo l'inquietante facciata del Cyberpunk d'èlite, ponendosi a metà: tante buone idee, ma senza il coraggio necessario a farle brillare di luce piena. Siamo, comunquen, nel solco dell'horror popolaresco di qualità, con qualcosa in più. [-]

Clive Barker debutta alla regia con un buon film. Il film è buono come il romanzo The Hellbound Hearth sempre di Clive Barker. La trama non è male e la struttura della pellicola lascia un po' a desiderare. Effetti speciali buoni per l'epoca tra cui spicca la ricostruzione di Frank nella prima parte. Inquadrture ben fatte come la fotografie. La musica ha poco a che vedere con il tem orrorifico del film. La sceneggiatura è piatta e ha qualche lacuna, i dialoghi non sono ricercati e sono superficiali. In questo film più che il terrore o la tensione, che qui scarseggia, prevalgono le scen spaltter e truculente. La critica ha stroncato questo film, ma nonostante i cattivi commenti rimane un buuon film, divenuto cult movie nel tempo e da vedere per i cinefili che non l'hanno ancora visto.

pensavo molto meglio ... però guardabile . voto: 5.5

Certo visto oggi lascia un pò a desiderare ma con gli occhi del passato il film merita considerazione. E' l'inizio di una grande saga e c'è tutto quello che un horror deve avere. Mi incuriosisce il remake in produzione ed il fatto che lo stiano facendo dimostra quanto di buono questo film ha lasciato. Da vedere per un tuffo horror nel passato

Nonostante la fama di questa pellicola, la sua qualità oggi è ben presto dimostrata, infatti, il film risulta essere un impasto eterogeno degli elementi orrorifici che negli anni ottanta venivano definiti come suggestivi, ma che ora come ora dimostrano di portarsi davvero male i 23 anni che hanno. Clive Barker dopo diversi brutti adattamenti cinematografici dei suoi romanzi (adattati da lui stesso ricordiamo...), decide che il prossimo adattamento lo dirigererà lui. Da qui parte la storia di "Hellraiser" tratto dal romanzo "Schiavi dell'inferno" del 1986. Però, Barker purtroppo parte con grandi intenzioni ma finisce nel cadere nello stesso baratro in cui caddero i registi che diressero i precedenti adattamenti, perchè il filmè banale, monotono, spreca le poche buone idee all'inizio e lascia il resto della pellicola navigare in un mare di rozzume. [+]

Nonostante la fama di questa pellicola, la sua qualità oggi è ben presto dimostrata, infatti, il film risulta essere un impasto eterogeno degli elementi orrorifici che negli anni ottanta venivano definiti come suggestivi, ma che ora come ora dimostrano di portarsi davvero male i 23 anni che hanno. Clive Barker dopo diversi brutti adattamenti cinematografici dei suoi romanzi (adattati da lui stesso ricordiamo...), decide che il prossimo adattamento lo dirigererà lui. Da qui parte la storia di "Hellraiser" tratto dal romanzo "Schiavi dell'inferno" del 1986. Però, Barker purtroppo parte con grandi intenzioni ma finisce nel cadere nello stesso baratro in cui caddero i registi che diressero i precedenti adattamenti, perchè il filmè banale, monotono, spreca le poche buone idee all'inizio e lascia il resto della pellicola navigare in un mare di rozzume. Unica nota positiva le musiche sinfoniche di Christopher Young, sostituto della band Coil, che registrò originariamente una partitura elettronica, rifiutata da Barker, che la definì come delle <<budella zangolate>>.
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Una trama originale e interessante sviluppata nel peggiore dei modi grazie ad una regia e ad una sceneggiatura pes-si-me.
I dialoghi e il susseguirsi delle azioni sono di una banalità estrema, mentre la storia esigeva un approfondimento maggiore sui temi del masochismo e della cupidigia umana.
Peccato.