Marco Simon Puccioni porta in sala - e dal 4 marzo su Netflix - una commedia agrodolce sul tema dell'omogenitorialità. Senza le complicazioni ideologiche o politiche
di Giulia Lucchini La Rivista del Cinematografo
Un cast di giovanissimi (Francesco Gheghi, Giulia Maenza, Oscar Matteo Giuggioli ed Emanuele Maria Di Stefano) e un tema più che mai attuale: le famiglie omogenitoriali.
È Il filo invisibile, il film (ora in sala e su Netflix dal 4 marzo) diretto da Marco Simon Puccioni e tratto direttamente dall'esperienza della sua famiglia arcobaleno, formata con il produttore Giampietro Preziosa e i due figli Denis e David.
Qui i due papà sono interpretati da Francesco Scianna e Filippo Timi e il regista, che già aveva raccontato nei suoi precedenti doc Prima di tutto (2012) e Tuttinsieme (2020) la propria esperienza di padre e la sua storia (lui e il suo compagno hanno procreato due figli da due mamme consapevoli, "una mamma-pancia", che li ha tenuti in grembo, e una "mamma-uovo", donatrice degli ovuli), in questo caso decide di adottare il registro della commedia. [...]
di Giulia Lucchini, articolo completo (2370 caratteri spazi inclusi) su La Rivista del Cinematografo 22 febbraio 2022
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