The Hunt

Ecco il film che Trump non avrebbe voluto vedere

I rapporti fra Trump e il cinema non sono mai stati idilliaci: basti pensare alla recente intervista di Variety dove Ridley Scott ha definito il presidente, in riferimento alle sue posizioni sul coronavirus, "un pazzoide dai capelli arancioni". Ma l' episodio che ha coinvolto The Donald e il film The Hunt, ora disponibile on demand sulla piattaforma Chili, sfiora il grottesco. Si tratta di un buon thriller, cruento e divertente, prodotto dalla specialista Blumhouse. Il soggetto riprende quello del classico La pericolosa partita e relativi epigoni. Alcuni americani vengono rapiti per diventare le prede di una battuta di caccia, il Manorgate, a uso di ricconi annoiati. I quali, però, troveranno la propria nemesi nella pugnace Crystal (la interpreta Betty Gilpin, la Debbie Eagan della serie tv GLOW), taciturna reduce dell' Afghanistan decisa a vender cara la pelle. Pieno d' azione ma anche di humour, con un sottotesto "di classe" che è il marchio di fabbrica del produttore Jason Blum ( Get Out), il film era pronto per l' uscita a settembre scorso (in Italia era previsto per l' inizio di maggio) quando ha subìto un violento attacco via Twitter da parte del Presidente in persona. Il quale lo accusava di "infiammare e provocare il caos" con toni degni del maccartismo, nemico giurato del cinema nel dopoguerra: «La Hollywood liberal è razzista ai massimi livelli, con grande rabbia e odio... Creano loro la violenza e poi cercano d' incolpare gli altri». Benché l' epidemia non fosse ancora arrivata, sconcerta che il capo di una grande nazione abbia trovato il tempo per attaccare un film. In ogni caso (anche in considerazione delle recenti sparatorie a El Paso e Dayton) la Universal ha deciso di mettere in quarantena The Hunt, oggetto di una pesante copertura negativa da parte di Fox News, rinviandone l' uscita a gennaio 2020; poi il film è entrato nel giro degli slittamenti tra sale e piattaforme streaming. Ora anche lo spettatore italiano potrà vederlo, verificando la fondatezza o meno dell' indignazione presidenziale. Benché non si veda come il vago "messaggio" politico (la ricca Hilary Swank e i suoi amici che danno la caccia ai poveri per sport) possa esercitare l' ipotizzato effetto devastante sullo spirito della nazione. The Hunt non è certo un film sovversivo, ma un divertissement a multipli colpi di scena, buono per passare un' ora e mezza senza pensieri in questa fase che, di pensieri, ne ha già troppi.
Da La Repubblica, 11 aprile 2020


di Roberto Nepoti, 11 aprile 2020