Primi anni della carriera dell' Albertone nazionale, interpretato al meglio da Edoardo Pesce , ma Luca Manfredi alla regia offre una prova troppo televisiva, tant'è che al finale ci si aspetta la preview della prossima puntata. Lo stile è tipicamente da sceneggiato televisivo con i personaggi di contorno, anche semplici figuranti messi al posto giusto (notate quante volte il prete passa davanti al portone di casa Sordi).
Alcuni passaggi sono ben esaminati: il rapporto di Sordi con le donne, con sua madre (2 scene al letto di morte sono troppe), si predilige narrare l amicizia con il giovane Fellini, fino alla nomination all' Oscar per "Il Bidone".
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Primi anni della carriera dell' Albertone nazionale, interpretato al meglio da Edoardo Pesce , ma Luca Manfredi alla regia offre una prova troppo televisiva, tant'è che al finale ci si aspetta la preview della prossima puntata. Lo stile è tipicamente da sceneggiato televisivo con i personaggi di contorno, anche semplici figuranti messi al posto giusto (notate quante volte il prete passa davanti al portone di casa Sordi).
Alcuni passaggi sono ben esaminati: il rapporto di Sordi con le donne, con sua madre (2 scene al letto di morte sono troppe), si predilige narrare l amicizia con il giovane Fellini, fino alla nomination all' Oscar per "Il Bidone".
Un film corretto, direi discretamente filologico, forse grazie all' apporto di Tati Sanguineti come consulente, ma rimane un operina nazionalpopolare, e forse è giusto così.
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