maramaldo
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giovedì 2 giugno 2022
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l''intellettuale di una volta
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Ti costringeva a prendere in mano il Don Chisciotte. Quello dei mulini a vento, che tutti sappiamo ma che nessuno ha letto. A cominciare da me fino a quando m'imbattei in un libriccino scritto da Unamuno. Il mistico Basco ad ogni capitolo del capolavoro di Cervantes apponeva un suo commentino. Composto 30/40 prima della guerra, forse già allora ci fu qualche immedesimazione. Al Professore non andò poi tanto male. Fosse campato un po' di più, poteva incappare in altra gente anch'essa non proclive a prendere in considerazione ripensamenti. Strattonato da un branco di giustizieri l'avrebbero messo al muro, previa bastonatura. La vivace sequenza potevate vederla nel famoso Per Chi Suona La Campana, almeno fino a quando non fu amputata da un apprensivo censore.
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Ti costringeva a prendere in mano il Don Chisciotte. Quello dei mulini a vento, che tutti sappiamo ma che nessuno ha letto. A cominciare da me fino a quando m'imbattei in un libriccino scritto da Unamuno. Il mistico Basco ad ogni capitolo del capolavoro di Cervantes apponeva un suo commentino. Composto 30/40 prima della guerra, forse già allora ci fu qualche immedesimazione. Al Professore non andò poi tanto male. Fosse campato un po' di più, poteva incappare in altra gente anch'essa non proclive a prendere in considerazione ripensamenti. Strattonato da un branco di giustizieri l'avrebbero messo al muro, previa bastonatura. La vivace sequenza potevate vederla nel famoso Per Chi Suona La Campana, almeno fino a quando non fu amputata da un apprensivo censore. Amenàbar non ha inteso incorrere in un simile infortunio.
Si tiene sul vago, sull'allusivo, non entra nel truce. La ferocia di quel massacro fratricida dovete dedurla dalle escandescenze istrioniche di Millàn Astray (Eduard Fernàndez). L'orrore che se ne prova, quando questi si cava via il monocolo. Per il resto , il Cileno "evita di fare passi falsi". Detto ben due volte sul conto di Franco. Simpatico quel Santi Prego. Quando smonta dal cavalletto di legno dove si era inerpicato per simulare il ritratto equestre mette di buon umore, la gag che ti ha salvato il film. Una faccetta da pirla che non "c'entra", disorienta gli emissari della Potenza criminale. Di emissari di altra estrazione non si fa cenno. Sornione e prudente, caudillo e regista.
C'è una lezione che proviene da Salamanca? Torniamo un attimo al Cavaliere dalla Trista Figura, alla fine "rinsavisce", gli cessa la mattana. Unamuno, trascurando che molto più spesso è il folle che si atteggia ad eroe, almanacca di un eroe il quale è costretto ad ammantarsi di follia e che per ricorrere alla ragione ci vuole un coraggio estremo. Per lui, l'intellettuale ha diritto di cambiare opinioni. Sembra presago che altri "eroi dell'intelligenza" si sarebbero immischiati nel conflitto.
Diversamente dagli oltre cinquanta "alzamientos" che si contano in Spagna a partire dai primi dell'800, in quello proruppe la modernità alla quale il patetico vegliardo sembra estraneo. Non solo ideologica e tecnologica ma anche con la risonanza mediatica. Ne derivarono attitudini, comportamenti mai visti prima. Picasso, per es., "En muerte del torero Joselito" dietro compenso lo cambiò in Guernica pur lasciando le corna del bizzoso bovino. Si misere in viaggio tanti per sopprimere quanti minacciavano la libertà e la democrazia che l'esperimento repubblicano prometteva. A livello personale spesso con ricadute e conseguenze penose e drammatiche. Hemingway, Coestner, quel Gresham che abbiamo scoperto in Nightmare Alley, come risolsero le loro nevrosi? Dobbiamo occuparci di Dos Passos, Orwell, Malraux?...
P.S. Lettera a Franco giunge al nostro pubblico dopo 3 anni dalla sua uscita. Apparentemente un normale caso di Lockdown of the Italian Mind. Sospetto, però qualche irritazione nei confronti di Amenàbar a causa di qualche malignità, come ad es. richiamare i Paesi Baschi o la Catalogna dopo oltre mezzo secolo la fine della bieca dittatura. Si paventa anche qualche revisionismo. Procedere però a nascondimenti o censure profilattiche mi sembra contrario all'accorata esortazione di Don Miguel. L'Intellighenzia deve "rivedersi", "ravvedersi" per entrare a testa alta nella Storia, a farla ci pensano la Follia e... Don Chisciotte.
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lunedì 10 luglio 2023
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la guerra tra 2 spagne
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La guerra civile spagnola vide 2 diverse Spagne che si scontrarono mortalmente. Il film uscito nel 2019 ha la regia di Alejandro Amenabar (The others, Mare dentro) ricostruisce l'inizio della guerra civile spagnola incentrando la vicenda sullla personalità dello scrittore Miguel Unamuno.
Due osservazioni la guerra civile non scoppiò che formalmente con la sollevazione militare giustificata dall'assassinio del leader dell'opposizione parlamentare di destra Calvo Sotelo da parte della polizia governativa degli "asaltos", in realtà erano mesi che in Spagna si verificavano assassinii politici, massacri e scontri tra opposte fazioni, la seconda osservazione nel film si dà risalto al discorso di Unamuno all'Università di Salamanca di cui era rettore (sollevato dal governo di sinistra e reintegrato dai nazionalisti che poi lo licenziarono) in realtà il filosofo fece un discorso ma non nei termini riportati da Hugh Thomas "vincerete ma non convincerete", che lesse uno scritto dal prof.
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La guerra civile spagnola vide 2 diverse Spagne che si scontrarono mortalmente. Il film uscito nel 2019 ha la regia di Alejandro Amenabar (The others, Mare dentro) ricostruisce l'inizio della guerra civile spagnola incentrando la vicenda sullla personalità dello scrittore Miguel Unamuno.
Due osservazioni la guerra civile non scoppiò che formalmente con la sollevazione militare giustificata dall'assassinio del leader dell'opposizione parlamentare di destra Calvo Sotelo da parte della polizia governativa degli "asaltos", in realtà erano mesi che in Spagna si verificavano assassinii politici, massacri e scontri tra opposte fazioni, la seconda osservazione nel film si dà risalto al discorso di Unamuno all'Università di Salamanca di cui era rettore (sollevato dal governo di sinistra e reintegrato dai nazionalisti che poi lo licenziarono) in realtà il filosofo fece un discorso ma non nei termini riportati da Hugh Thomas "vincerete ma non convincerete", che lesse uno scritto dal prof. Portillo non presente alla cerimonia redattto in termini retorici, non aderenti alla realtà dell'evento, 5 anni dopo a Londra, come ricostruito nel 2018 dallo storico spagnolo Delgado; certamente ci fu un dibattito tra Unamuno e il fanatico Millan Astray ma non in quei termini, esiste la fotografia in cui i 2 si stringono tranquillamente la mano al termine della cerimonia.
Nel film il colonnello Millan Astray è dipinto abbastanza bene, fondatore della Legione straniera nel 1932 andato in pensione ritornò dall'Argentina e fu nominato capo dell'ufficio propaganda e stampa dei nazionalisti, mai nomina fu così stramba: trattava i giornalisti (venuti da tutto il mondo) come un plotone di reclute ad un fischio dovevano mettersi sull'attenti in fila e li interpellava uno alla volta, fanatico, suo il grido di battaglia dei legionari: "Viva la muerte!". Il regista ha sottolineato i massacri dei nazionalisti anche se onestamente nel film si fa presente che i repubblicani facevano stesso. Giustamente nel film si sottolinea l'importanza dell'assedio dell'Alcazar seguito in tutto il mondo dove erano asseragliati 1200 combattenti nazionalisti e 800 donne e bambini oltre a qualche civile. Franco arrivato dal Marocco con il Tercio (la legione straniera) e regolari marocchini, poteva arrivare facilmente a Madrid ma decise di fare una deviazione a Toledo per liberare gli assediati, giustamente nel film si sottolinea l'importanza della scelta strategicamente fu un errore (Madrid fu conquistata 3 anni dopo) ma politicamente Franco divenne il "liberatore" dell'Alcazar e il giorno seguente nominato Generalissimo e Capo dello Stato malgrado l'opposizione di alcuni componenti la giunta militare tra cui Cabanellas che profeticamente si era opposto, nel film si riporta una sua frase "Franco è un legionario se gli ordinano di conquistare una collina lo fa e ci rimane fino alla morte, così farà per la Spagna". Non convince però la figura di Franco dipinto troppo incerto, debole, in realtà era un sornione che riuscì anche a ingannare Hitler e non a scendere in guerra, era tra i generali insorti il meno convinto della rivolta, la situazione favorevole gli si presentò con la morte di tutti i possibili rivali. Il film in conclusione dipinge bene queste pagine amare di storia e la figura di Unamuno da giovane di sinistra, poi oppositore della repubblica sempre in ricerca di una situazione ideale che non si verifica e che si isola nella sua torre d'avorio di intellettuale che non comprende (e non sceglie) una parte o l'altra, fu isolato dai nazionalisti e morì di cuore pochi mesi dopo essere stato sollevato (nuovamente) dall'incarico di rettore dell'Università di Salamanca questa volta dai nazionalisti. Ottima la recitazione nel complesso, in particolare di Karra Elejalde un convincente Unamuno e di Santi Prego (Franco).
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