Durante una cena in famiglia con zii e cugina, Sofia avverte improvvisi dolori al ventre, sempre più forti. La cugina Lena, che studia medicina, riuscendo ad appartarsi con lei in cucina, le suggerisce che forse è una gravidanza, e quelli sono i dolori che preannunciano l'imminente parto. Con la scusa di andare a cercare una farmacia, Lena e Sofia escono di casa dirette all'ospedale. Ma siamo in Marocco, non è possibile ad un Pronto Soccorso, accettare una donna che sta partorendo senza il consenso del marito. Non solo non è consentito il sesso prima del matrimonio, ma non esiste proprio l'identità femminile senza un consenso maschile.
La famiglia di Sofia in preda allo scalo, si reca a casa dell'individuato padre della nascitura, per definire date e modalità di un matrimonio riparatore, che dovrà essere imminente.
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Durante una cena in famiglia con zii e cugina, Sofia avverte improvvisi dolori al ventre, sempre più forti. La cugina Lena, che studia medicina, riuscendo ad appartarsi con lei in cucina, le suggerisce che forse è una gravidanza, e quelli sono i dolori che preannunciano l'imminente parto. Con la scusa di andare a cercare una farmacia, Lena e Sofia escono di casa dirette all'ospedale. Ma siamo in Marocco, non è possibile ad un Pronto Soccorso, accettare una donna che sta partorendo senza il consenso del marito. Non solo non è consentito il sesso prima del matrimonio, ma non esiste proprio l'identità femminile senza un consenso maschile.
La famiglia di Sofia in preda allo scalo, si reca a casa dell'individuato padre della nascitura, per definire date e modalità di un matrimonio riparatore, che dovrà essere imminente.
Tra tradizioni e bugie, insulti e segreti, Sofia ha dato alla luce non solo la sua bambina ma, anche, al proprio riscatto socio-emotivo, che le rende forza al pari della bellezza (che non possiede).
La regista Meryem Benm'Barek alla sua prima esperienza, marocchina di nascita e belga d'adozione, offre un panorama obiettivo ma forse un po' troppo distaccato anche se tenta di metterci il cuore. Nonostante qualche incertezza narrativa, molte scene del film continuano a rincorrersi nella mente anche dopo, non trovando pace nella Casablanca di oggi, moderna, aperta, giovane eppure retrogada per noi che viviamo in maniera così liquida, dove anche il sesso scivola e va senza fare rumore.
E' vero che "quando l'allievo è pronto, il Maestro appare" ma per Meryem però è ancora presto pensare di somigliare, in qualche modo e nello stile, al suo mentore Asghar Farhadi. Per il momento, si limiterà - e non è poco - a godersi il premio ricevuto al Festival di Cannes 2018, nella sezione "Un Certain Regard" come Miglior Sceneggiatura.
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