daniela montanari
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giovedì 25 aprile 2019
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casablanca: tradizioni, insulti e poi c'è sofia
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Durante una cena in famiglia con zii e cugina, Sofia avverte improvvisi dolori al ventre, sempre più forti. La cugina Lena, che studia medicina, riuscendo ad appartarsi con lei in cucina, le suggerisce che forse è una gravidanza, e quelli sono i dolori che preannunciano l'imminente parto. Con la scusa di andare a cercare una farmacia, Lena e Sofia escono di casa dirette all'ospedale. Ma siamo in Marocco, non è possibile ad un Pronto Soccorso, accettare una donna che sta partorendo senza il consenso del marito. Non solo non è consentito il sesso prima del matrimonio, ma non esiste proprio l'identità femminile senza un consenso maschile.
La famiglia di Sofia in preda allo scalo, si reca a casa dell'individuato padre della nascitura, per definire date e modalità di un matrimonio riparatore, che dovrà essere imminente.
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Durante una cena in famiglia con zii e cugina, Sofia avverte improvvisi dolori al ventre, sempre più forti. La cugina Lena, che studia medicina, riuscendo ad appartarsi con lei in cucina, le suggerisce che forse è una gravidanza, e quelli sono i dolori che preannunciano l'imminente parto. Con la scusa di andare a cercare una farmacia, Lena e Sofia escono di casa dirette all'ospedale. Ma siamo in Marocco, non è possibile ad un Pronto Soccorso, accettare una donna che sta partorendo senza il consenso del marito. Non solo non è consentito il sesso prima del matrimonio, ma non esiste proprio l'identità femminile senza un consenso maschile.
La famiglia di Sofia in preda allo scalo, si reca a casa dell'individuato padre della nascitura, per definire date e modalità di un matrimonio riparatore, che dovrà essere imminente.
Tra tradizioni e bugie, insulti e segreti, Sofia ha dato alla luce non solo la sua bambina ma, anche, al proprio riscatto socio-emotivo, che le rende forza al pari della bellezza (che non possiede).
La regista Meryem Benm'Barek alla sua prima esperienza, marocchina di nascita e belga d'adozione, offre un panorama obiettivo ma forse un po' troppo distaccato anche se tenta di metterci il cuore. Nonostante qualche incertezza narrativa, molte scene del film continuano a rincorrersi nella mente anche dopo, non trovando pace nella Casablanca di oggi, moderna, aperta, giovane eppure retrogada per noi che viviamo in maniera così liquida, dove anche il sesso scivola e va senza fare rumore.
E' vero che "quando l'allievo è pronto, il Maestro appare" ma per Meryem però è ancora presto pensare di somigliare, in qualche modo e nello stile, al suo mentore Asghar Farhadi. Per il momento, si limiterà - e non è poco - a godersi il premio ricevuto al Festival di Cannes 2018, nella sezione "Un Certain Regard" come Miglior Sceneggiatura.
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kimkiduk
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giovedì 14 marzo 2019
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bellissimo
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Perugia, piccola sala con la regista.
Ma non penso sia stato questo a far dire grande film.
Il fatto è che se esci dal panorama italiano spesso il grande schermo ti appare diverso, con storie diverse, sceneggiate diversamente, con risvolti e situazioni che almeno non ti annoiano.
Storia importante e per noi " affascinante" nel cercare di capire forse non solo una cultura diversa, ma un modo di vivere diverso.
In fin dei conti certe sensazioni, certe differenze di classe esistono anche qui, non è tanto diverso.
Ma la storia è bella perchè varia nel corso della storia, parte con una situazione e poi invece il perchè ed il per come si svolge e varia bruscamente.
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Perugia, piccola sala con la regista.
Ma non penso sia stato questo a far dire grande film.
Il fatto è che se esci dal panorama italiano spesso il grande schermo ti appare diverso, con storie diverse, sceneggiate diversamente, con risvolti e situazioni che almeno non ti annoiano.
Storia importante e per noi " affascinante" nel cercare di capire forse non solo una cultura diversa, ma un modo di vivere diverso.
In fin dei conti certe sensazioni, certe differenze di classe esistono anche qui, non è tanto diverso.
Ma la storia è bella perchè varia nel corso della storia, parte con una situazione e poi invece il perchè ed il per come si svolge e varia bruscamente.
Basterà una dichiarazione da parte di Sofia per far sì che il cattivo diventi vittima, che il ricco diventi misero, che il misero ritrovi la dignità e che tutti hanno qualche cosa da nascondere e qualcosa per cui non vale la pena pensarla come 5 minuti prima.
Un film sulle donne ma che non è sulle donne; un film sulla cultura araba, ma che racchiude molto della globalizzazione; un film sulla violenza alle donne ma che diventa anche rivalsa sugli uomini.
Bellissimo, scritto in punta di piedi, senza cattiveria, senza accenno di giudizio, scritto da una donna per noi tutti, soprattuto per chi sa leggere tra le righe di un messaggio universale, o forse di tanti messaggi.
inoltre volevo sottolineare come attori professionisti, non famosi e con nomi roboanti, misti ad attori di strada, non facciano mai pensare alla recitazione, ma facciano apparire il film come un vissuto reale, come se anche noi fossimo a Casablanca. Non capisco perchè su 10 film di "attoroni" italiani strapagati almeno 8 volte si dice "sembrava una fiction".
Ultima triste considerazione è che solo poche sale, tra cui quella in cui sono andato, penso distribuiranno questo film. Spero di sbagliarmi, ma siamo sempre a dire che buoni film forse ci sono, ma non fanno cassetta per una distribuzione ed una pubblicità sbagliata, accostata solo alla ricerca del business e non dell'arte.
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