juri moretti
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lunedì 13 agosto 2018
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la grande festa per chiudere l'estate!!!
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Mamma mia! Ci risiamo
Di Ol Parker
Sono passati alcuni anni e Sophie ha deciso di rimodernare l'hotel di famiglia, sull'isola greca di Kalokairi, per rendere omaggio a Donna, che l'ha cresciuta da sola in quel paradiso terrestre.
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Mamma mia! Ci risiamo
Di Ol Parker
Sono passati alcuni anni e Sophie ha deciso di rimodernare l'hotel di famiglia, sull'isola greca di Kalokairi, per rendere omaggio a Donna, che l'ha cresciuta da sola in quel paradiso terrestre. Mentre soffre per la lontananza di Sky e si adopera perché l'inaugurazione dell'hotel sia memorabile, la giovane donna ripensa alla vita di sua madre, a quel pugno di giorni che le sconvolsero la vita e alla scelta di restare sull'isola, la stessa che sta maturando lei, tra entusiasmo e perplessità.
Abbiamo dovuto aspettare ben dieci anni prima di vedere un sequel di questo musical, che ha portato in sala tantissimo pubblico, sopratutto negli USA.
Non rimarremmo di certo delusi da questo seguito, avremmo lo stesso cast, ma anche nuovi volti, come quello di Cher e quello di Andy Garcya, che canteranno la canzone "Fernando". Non dimentichiamoci che si parla di rivivere il passato, quindi ci saranno molte canzoni che abbiamo già sentito nel primo film, ma sono anche quelle canzoni che il pubblico vuole sentire.
Insomma ci sono tutti gli ingredienti giusti per questo film che uscirà nelle sale dal 6 settembre e sarà una grande festa per chiudere l'estate in bellezza, poi c'è da dire sopratutto che chi ha adorato il primo capitolo non può di certo perdersi questo.
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[+] colorato godibile prequel/sequel di 'mamma mia!'
(di antoniomontefalcone)
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samanta
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domenica 9 settembre 2018
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ballando con gli abba
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Mamma mia ci risiamo è il sequel (in realta anche prequel) dell'omonimo film musicale del 2008 campione di incassi. La trama: [Spoiler]: il film riprende la storia del precedente alcuni anni dopo, da un anno è morta Donna (Meryl Streep) e la figlia Sophie (Amanda Seyfried)) decide di fare una grande festa per rilanciare l'albergo rinnovato sull'isola greca creato a suo tempo dalla madre. L'occasione è una serie continua di flash black con i quali si descrive Donna giovane (Lily James) come arriva nell'isola, i rapporti amorosi con tre giovani ragazzi uno dei quali deve essere il padre di Amanda, dei tre uno solo, Sam (Pierce Brosnan) vedovo di Donna vive nell'isola, le scene di prequel sono intercalate da quelle al presente con Sophie la cui festa agognata viene guastata da una tempesta che allontana gli invitati e dal fatto che Harry (Colin Firth) e e Bill (Stellan Skarsgard) i due altri possibili genitori.
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Mamma mia ci risiamo è il sequel (in realta anche prequel) dell'omonimo film musicale del 2008 campione di incassi. La trama: [Spoiler]: il film riprende la storia del precedente alcuni anni dopo, da un anno è morta Donna (Meryl Streep) e la figlia Sophie (Amanda Seyfried)) decide di fare una grande festa per rilanciare l'albergo rinnovato sull'isola greca creato a suo tempo dalla madre. L'occasione è una serie continua di flash black con i quali si descrive Donna giovane (Lily James) come arriva nell'isola, i rapporti amorosi con tre giovani ragazzi uno dei quali deve essere il padre di Amanda, dei tre uno solo, Sam (Pierce Brosnan) vedovo di Donna vive nell'isola, le scene di prequel sono intercalate da quelle al presente con Sophie la cui festa agognata viene guastata da una tempesta che allontana gli invitati e dal fatto che Harry (Colin Firth) e e Bill (Stellan Skarsgard) i due altri possibili genitori. non hanno intenzione di venire, come il fidanzato Sky Appare superfluo dire che tutto si aggiusta nel gran finale con una festa scintillante.
Meryl Streep non partecipa al film se non in un. cameo finale in cui appare alla figlia che ha portato la sua piccola nata (si è sposata con Sky) in chiesa per il battesimo. New entry sono la nonna di Amanda interpetata da Cher (rifatta completamente per l'ennesima volta. se continua così recita l'adolescente a 100 anni) e Andy Garcia direttore dell'albergo che nella festa trova il suo vecchio amore. Naturalmente la fa da padrone la musica degli Abba con alcune canzoni non presenti nel primo film, anche se ovviamente Mamma mia è cantata (e ballata). Il film è gradevole la musica degli Abba che fa da filo conduttore delle varie scene, non solo è piacevole, ma anche musicalmente trascinante, buone le coreagrafie e i balletti, ottimi la fotografia e i colori. Un elogio meritano sia Donna giovane (Lily James promettente attrice inglese vista in Cenerentola, L'ora più buia e attualmente sugli schermi Tv nel ruolo di Natasha in Guerra e Pace) che Amanda Seyfried (Sophie) che conferma le doti del precedente film, brave non solo come attrici ma autentiche show girls. Recitano a memoria Pierce Brosnan, Colin Firth e Andy Garcia, simpatici tutti gli altri coprotagonisti. La regia di questo film è di Ol Parcher regista inglese alle prime armi come direzione, mi sembrava più grintosa ed esperta la precedente regia di Phyllida Lloyd (Iron Lady).
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stramonio70
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sabato 22 settembre 2018
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sequel veramente inutile.
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Il primo "Mamma Mia!" era veramente carino e pur non essendo un grande estimatore di musical (mi piacciono solo "Cantando sotto la pioggia", "The Rocky horror picture show" e "Grease") tutto sommato mi era piaciuto. Le canzoni degli Abba si sposavano perfettamente all'ambientazione e allo spirito della vicenda narrata in quel film. Questa pellicola però fa parte di quei seguiti realizzati solo per fare cassa. A parte un paio di canzoni decenti degli Abba che erano rimaste escluse dal primo film ("One of us" e "Kisses of fire") il resto è un riciclo di pezzi già sentiti nella prima pellicola o di pezzi meno noti del gruppo ma cantati e riarrangiati molto ma molto peggio.
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Il primo "Mamma Mia!" era veramente carino e pur non essendo un grande estimatore di musical (mi piacciono solo "Cantando sotto la pioggia", "The Rocky horror picture show" e "Grease") tutto sommato mi era piaciuto. Le canzoni degli Abba si sposavano perfettamente all'ambientazione e allo spirito della vicenda narrata in quel film. Questa pellicola però fa parte di quei seguiti realizzati solo per fare cassa. A parte un paio di canzoni decenti degli Abba che erano rimaste escluse dal primo film ("One of us" e "Kisses of fire") il resto è un riciclo di pezzi già sentiti nella prima pellicola o di pezzi meno noti del gruppo ma cantati e riarrangiati molto ma molto peggio. La trama praticamente non esiste. Gli attori che interpretano i personaggi da giovani nei flashback hanno il carisma di un comodino dell' Ikea, per non parlare della prova di Cher nei panni della "nonna": definirla imbarazzante è un complimento. Pierce Brosnan, Colin Firth e Stellan Skarsgaard sembra siano lì solo per obblighi di contratto. La bravissima Meryl Streep invece si limita ad un breve cameo nel finale ma avrebbe fatto meglio a non farsi coinvolgere in un progetto cosi sciatto, noioso e privo di idee.
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rob8
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lunedì 13 agosto 2018
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ci risiamo. purtroppo.
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Ci risiamo. Hollywood non resiste alla tentazione di produrre sequel di film di successo. Ma nonostante in epoca di serialità spinta prolifichino saghe ed epiche, bissare i risultati artistici, se non quelli del botteghino, si rivela spesso una “mission impossible”.
È il caso di questa pellicola, cui mancano il brio ed il ritmo del primo capitolo e, sopratutto, la splendida protagonista, Meryl Streep. La cui assenza (se non nel fantasmatico cameo finale) viene giustificata con la morte incauta del personaggio da lei allora interpretato: quella Donna, motore e traino di tutta la vicenda.
Così il film si dipana tra una triste festa di riapertura dell’Hotel di Donna e faticosi flashback, che ricostruiscono – con molte lacune e discutibili ricostruzioni d’ambiente - la gioventù dei protagonisti: con la conseguenza di narrare una storia già nota e di rendere impietoso il confronto tra gli attori qui arruolati ed i loro maturi e celebrati alter ego.
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Ci risiamo. Hollywood non resiste alla tentazione di produrre sequel di film di successo. Ma nonostante in epoca di serialità spinta prolifichino saghe ed epiche, bissare i risultati artistici, se non quelli del botteghino, si rivela spesso una “mission impossible”.
È il caso di questa pellicola, cui mancano il brio ed il ritmo del primo capitolo e, sopratutto, la splendida protagonista, Meryl Streep. La cui assenza (se non nel fantasmatico cameo finale) viene giustificata con la morte incauta del personaggio da lei allora interpretato: quella Donna, motore e traino di tutta la vicenda.
Così il film si dipana tra una triste festa di riapertura dell’Hotel di Donna e faticosi flashback, che ricostruiscono – con molte lacune e discutibili ricostruzioni d’ambiente - la gioventù dei protagonisti: con la conseguenza di narrare una storia già nota e di rendere impietoso il confronto tra gli attori qui arruolati ed i loro maturi e celebrati alter ego.
Ne emerge una storia virata al patetico, un filo noiosa e senza sorprese (se non quella di una Cher imbalsamata, davvero fuori posto). Alla fine, a salvarsi, sono inevitabilmente le belle e rodate melodie degli ABBA.
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henry61
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giovedì 6 settembre 2018
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mah...
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Credo che non sia sempre obbligatorio fare il sequel di un film ma posso capire che quando il primo film incassa un sacco di soldi sia normale mettere in cantiere il secondo ..ma se in certi casi il secondo e' meglio del primo ( Il Padrino parte II, L'impero colpisce ancora , Aliens scontro finale..) qua siamo agli antipodi : Il film si regge su una sceneggiatura debolissima dove c'e' il continuo flash back negli anni 70 per vivere le avventure di Donna e dei suoi tre amanti ..la parte ambientata nel presente , o meglio , secondo alcuni conti , nel 2005 sebbene tutti gli interpreti usino l'ultimo modelli di i-phone..(??????) e' inguardabile e si regge solo sui quei tre minuti del cameo di Meryl di ritorno dall'aldila' .
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Credo che non sia sempre obbligatorio fare il sequel di un film ma posso capire che quando il primo film incassa un sacco di soldi sia normale mettere in cantiere il secondo ..ma se in certi casi il secondo e' meglio del primo ( Il Padrino parte II, L'impero colpisce ancora , Aliens scontro finale..) qua siamo agli antipodi : Il film si regge su una sceneggiatura debolissima dove c'e' il continuo flash back negli anni 70 per vivere le avventure di Donna e dei suoi tre amanti ..la parte ambientata nel presente , o meglio , secondo alcuni conti , nel 2005 sebbene tutti gli interpreti usino l'ultimo modelli di i-phone..(??????) e' inguardabile e si regge solo sui quei tre minuti del cameo di Meryl di ritorno dall'aldila' ...per il rsto l'entrata di scena di Cher e film infarcito (anche troppo ....) delle canzoni di serie B degli Abba non entrate nel primo film... In definitiva un film del quale si puo' fare tranquillamente a meno a meno che non siate fans sfegatati degli Abba ....Chi resiste fino alla film puo' godersi la scena dopo i titoli di coda ....
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felicity
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mercoledì 27 marzo 2019
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uno dei sequel meno ispirati di sempre
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Trama surreale, ancora di più di quella del film precedente, ma anche divertimento e ondate di buon umore che vanno a rattoppare tutti quei difetti (e sono tanti) di scrittura e di genere che faranno storcere la bocca a chi ama i musical vecchio stampo.
Mamma Mia 2 è tutt'altro che perfetto, anzi, e ha inevitabilmente perso la magia del capitolo originale, ma c'è qualcosa, tra ABBA, tramonti sul mare, libertà sessuali, barche a vela, muscoli, bikini e isolani greci danzanti, che rende l'operazione appena gradevole.
Mamma Mia 2 è uno dei sequel meno ispirati di quest’epoca di sequel, in cui non appena smettono le canzoni degli ABBA prontamente entrano i mandolini a colmare silenzi e una trama inesistente.
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Trama surreale, ancora di più di quella del film precedente, ma anche divertimento e ondate di buon umore che vanno a rattoppare tutti quei difetti (e sono tanti) di scrittura e di genere che faranno storcere la bocca a chi ama i musical vecchio stampo.
Mamma Mia 2 è tutt'altro che perfetto, anzi, e ha inevitabilmente perso la magia del capitolo originale, ma c'è qualcosa, tra ABBA, tramonti sul mare, libertà sessuali, barche a vela, muscoli, bikini e isolani greci danzanti, che rende l'operazione appena gradevole.
Mamma Mia 2 è uno dei sequel meno ispirati di quest’epoca di sequel, in cui non appena smettono le canzoni degli ABBA prontamente entrano i mandolini a colmare silenzi e una trama inesistente.
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leonowens96
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giovedì 6 settembre 2018
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meglio cantare e non parlare.
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A malincuore scriverò il resto della recensione, perché il primo "Mamma Mia!" è stata la spinta finale che mi ha definitivamente avvicinata al mondo dei musical on-screen e on Broadway: i sequel sono pericolosi (anni e anni di sequel Disney non hanno fatto forse scuola?) e questo film non fa eccezione alla regola. È un musical, ma non bastano musiche belle, coinvolgenti, ballabili e cantabili per potergli garantire successo (per quanto gran parte della valutazione a stelle che ho assegnato sia dovuta a quelle); e quello lo showbiz di Broadway lo sa, è il motivo per cui c'è questa differenza abissale tra il primo capitolo (tratto dal musical campione d'incassi a BWay) e il secondo (che invece è nato come mera prosecuzione del primo film direttamente come format per il grande schermo).
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A malincuore scriverò il resto della recensione, perché il primo "Mamma Mia!" è stata la spinta finale che mi ha definitivamente avvicinata al mondo dei musical on-screen e on Broadway: i sequel sono pericolosi (anni e anni di sequel Disney non hanno fatto forse scuola?) e questo film non fa eccezione alla regola. È un musical, ma non bastano musiche belle, coinvolgenti, ballabili e cantabili per potergli garantire successo (per quanto gran parte della valutazione a stelle che ho assegnato sia dovuta a quelle); e quello lo showbiz di Broadway lo sa, è il motivo per cui c'è questa differenza abissale tra il primo capitolo (tratto dal musical campione d'incassi a BWay) e il secondo (che invece è nato come mera prosecuzione del primo film direttamente come format per il grande schermo). I brani e le coreografie rendono merito alla tradizione svedese che suona sulle note di tutti gli aspetti dell'amore, quelli roboanti, deludenti, romantici, eppure... Eppure ci sono quei dialoghi che non legano, che non sono più fluenti e spontanei come nel primo capitolo della saga (che spero personalmente si concluda qui); l'irriverenza senza pudore di dieci anni fa è stata ripresa, ma con scarsi risultati, anzi, alla luce delle battute "malandrine" di questo secondo film tutto sembra molto più una forzatura, dai dialoghi scardinati dal contesto, al parallelismo della storia Sophie/Donna, ai rapporti familiari che, seppur inesistenti per più di venti anni, tutt'ad un tratto ricompaiono dal niente, come se quegli anni non fossero mai passati (sorvolo sul background del flirt tra Fernando e Ruby-alias-Cher, perché mi è sembrato solo un pretesto per mettere in scena Fernando, hit che nel primo capitolo ha trovato posto solo come nome della barca di Bill). Certo, si obietterà "Un musical è sempre una forzatura, come fai a pretendere che sia naturale e spontaneo il fatto che persone tutt'ad un tratto si fermino e cantino e ballino a tempo sulle note di una canzone senza essersi messi prima d'accordo?". Chiunque muova tale osservazione ha perfettamente ragione, ma almeno nei recitativi lasciate spazio per un po' di veridicità. Tutti i brani sono belli, rimangono in testa, ma gli ultimi trenta minuti del film sono quelli che veramente valgono la maggior parte del prezzo d'ingresso in sala, in particolare Dancing Queen, Fernando, I've been waiting for you, My love my life, Super Trouper (in questa parte consiglio di tenere a portata di mano tanti fazzoletti, perché le lacrime scendono facili). Per quanto riguarda il cast, nulla da dire; gli scafati si confermano dei grandi (sono fan di Tanya/Baranski e Rose/Walters da quando le ho viste sul traghetto per Kalokairi nel primo film, anche qua la prima volta che le vediamo riprese su traghetto - dejà-vu? -, i tre padri esilaranti come poche altre volte nella coreografia di Dancing Queen), ma la scena viene rubata dal sestetto del passato. Le Dynamos regalano gioie, i tre padri da giovani hanno un grande carisma (Josh Dylan mi ricorderò di te), Lily James/giovane Donna entra perfettamente nel personaggio per cui le aveva fatto da apripista Meryl Streep, donando al film la spontaneità di cui tante altre parti mancano... la parte della giovane Donna sembra oggettivamente che le sia stata ritagliata come un vestito da una sarta. La cosa strana è che non riesco a dire se piace o no, perché ci sono lati negativi, ma altrettanti lati favorevoli; l'unica cosa certa è che comunque fareste bene a non tenere le aspettative alte al pari del primo film. 3 stelle perché veramente non riesco a non sorridere pensando al cast che si diverte ballando sulle canzoni degli ABBA.
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amintore
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sabato 8 settembre 2018
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ballando con gli abba !
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Buon musical, godibile nella storia, nel cast di attori, per amanti e non del genere; piacevole il parallelismo madre/figlia sconfinante nella commedia sentimentale e ben integrata nella raffigurazione della famiglia allargata dei tempi moderni. Il film è particolarmente rivolto ad un pubblico femminile più che maschile, godibile per esilarante leggerezza e positività, mai sconfinante in particolari eccessi di prolissità
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pesca
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domenica 9 settembre 2018
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mamma mia! ci risiamo. ma non del tutto
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Ritorna al cinema il sequel di “Mamma mia”, dopo ben dieci anni dall’uscita nelle sale del primo film. Questa volta a dirigerlo e a curarne la sceneggiatura c’è Ol Parker (Marigold Hotel), che prende il posto di Phillida Lyod; le canzoni spumeggianti e irriverenti sono, invece, sempre degli ABBA. il film si snoda tra passato e presente; da un lato c’è, infatti, il flashback che ci conduce nel lontano 1979, dove Donna Sheridan, (interpretata da una Lily James meravigliosa e coinvolgente) si è appena laureata e decide di partire alla ricerca del proprio destino e lungo la strada farà la conoscenza dei tre giovani uomini che le cambieranno per sempre la vita.
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Ritorna al cinema il sequel di “Mamma mia”, dopo ben dieci anni dall’uscita nelle sale del primo film. Questa volta a dirigerlo e a curarne la sceneggiatura c’è Ol Parker (Marigold Hotel), che prende il posto di Phillida Lyod; le canzoni spumeggianti e irriverenti sono, invece, sempre degli ABBA. il film si snoda tra passato e presente; da un lato c’è, infatti, il flashback che ci conduce nel lontano 1979, dove Donna Sheridan, (interpretata da una Lily James meravigliosa e coinvolgente) si è appena laureata e decide di partire alla ricerca del proprio destino e lungo la strada farà la conoscenza dei tre giovani uomini che le cambieranno per sempre la vita. Nel presente abbiamo Sophie, ancora in lutto per la perdita di Donna avvenuta un anno prima, che tenta di inaugurare l’hotel Bella Donna sulla magica isola di Kalokairi. Sky è lontano, a New York, così come due dei suoi padri, Bill e Henry. Sam vive sull’isola con lei, nella casa che aveva condiviso con Donna.
I flashback sono, senza ombra di dubbio, la parte migliore del film: Lily James incarna alla perfezione lo spirito luminoso, indomito e appassionato di Donna Sheridan. Non guasta che sia anche un’eccellente cantante e ballerina, pronta a saltare e correre con grazia ed entusiasmo. Comunica i suoi sentimenti attraverso bei sorrisi e risate squillanti e riesce a riprodurre alcune delle movenze e degli atteggiamenti di Meryl Streep nel primo film. Anche le giovani controparti dei tre futuri padri reggono bene il ritmo, soprattutto Jeremy Irvine (Sam) e Josh Dylan (Bill), le cui storyline, tra l’altro, sono anche meglio sviluppate rispetto a quella di Hugh Skinner (Harry), un po’ troppo tonto forse, senza ancora quel fascino che avrà invece da adulto (“Lei, invece, invecchia benissimo, come il vino” dice il bigliettaio a Colin Firth … e come dargli torto!).
Il film presenta, inoltre, un parallelismo, quasi ossessivo, tra presente e passato e che raggiunge il suo culmine nel finale.
Se i flashback sono ben riusciti, la storia nel presente è un po’ piatta, quasi solo un pretesto per raccontare il viaggio di Donna nel 1979; ilnodo centrale di gran parte del film è il rapporto madre/figlia e in che modo Sophie riuscirà a trovare la sua strada senza la presenza della madre. Quando Sophie rivela di aspettare un bambino, arriva per lei anche la consapevolezza che sua madre non era mai stata sola: Donna aveva sua figlia a cui pensare, Sophie una famiglia allargata e amorevole (compresa un nonna un po’ kitsch come Cher). Dolcissimo il momento finale, nella chiesa, con il duetto tra Meryl Streep e Amanda Seyfried. Si chiude un cerchio, si dà l’ultimo saluto con la certezza, tuttavia, che l’amore tra madre e figlia è eterno.
In generale il sequel è abbastanza riuscito: richiama del precedente film l’amore per la vita, i colori brillanti, il mare stupendo della Grecia. Il tutto in un’atmosfera a tratti esagerata, con balli sfrenati, battute un po’ scontate e non proprio divertenti, quasi a parodiare il film stesso. Riesce a strappare un sorriso e a mettere di buon umore, il che, in fin dei conti, non è poi così male.
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flyanto
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lunedì 10 settembre 2018
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sophie è cresciuta
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In seguito al grande successo ottenuto dal musical “Mamma Mia”, si è pensato di ideare un sequel, dal titolo “Mamma Mia – Ci Risiamo” con più o meno lo stesso cast attori del primo film (eccetto Meryl Streep che, infatti, non compare più se non in un brevissima scena finale). Il film è imperniato principalmente su quanto è accaduto prima della nascita della giovane Sophie e, cioè, sulla vita, le esperienze e gli amori giovanili della mamma Donna e delle sue due care ed inseparabili amiche. Anche in questa seconda parte no verrà mai svelata la paternità di Sophie, bensì le circostanze in cui la madre ha incontrato e frequentato i tre presunti papà.
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In seguito al grande successo ottenuto dal musical “Mamma Mia”, si è pensato di ideare un sequel, dal titolo “Mamma Mia – Ci Risiamo” con più o meno lo stesso cast attori del primo film (eccetto Meryl Streep che, infatti, non compare più se non in un brevissima scena finale). Il film è imperniato principalmente su quanto è accaduto prima della nascita della giovane Sophie e, cioè, sulla vita, le esperienze e gli amori giovanili della mamma Donna e delle sue due care ed inseparabili amiche. Anche in questa seconda parte no verrà mai svelata la paternità di Sophie, bensì le circostanze in cui la madre ha incontrato e frequentato i tre presunti papà. Nel frattempo, ai giorni attuali, la ragazza si occupa dell’inaugurazione e conseguente gestione del ristrutturato Bed & Breakfast nell’isola di Kalokairi, in Grecia, la cui gestione era stata già avviata dalla madre ad affrontare e cerca di rimediare agli innumerevoli imprevisti che nel frattempo si succedono. Ma tutto, come sempre, alla fine riuscirà ad essere superato nel migliore dei modi.
Il regista inglese Ol(iver) Parker, dunque, firma questo secondo capitolo dopo il celeberrimo di Phyllida Lloyd e, per quanto non risulti originale come il precedente, egli è riuscito perfettamente nell’intento di costruire ugualmente una storia interessante, divertente ed in sintonia al primo musical. Stessa location greca, stessi, ripeto, più o meno attori a cui se ne aggiungono altri quali Andy Garcia e la grandiosa Cher che, pur comparendo alla fine, con poche battute e due canzoni si conferma un’attrice ed una cantante fuori classe. Insomma, pur nella sua leggerezza, la pellicola è ben confezionata anche perché, basandosi, come il primo, interamente sulle canzoni e sulla musica, risulta essere un prodotto ben confezionato grazie anche all’ottima preparazione di tutti gli attori che ancora una volta si cimentano straordinariamente nel canto e nel ballo.
Sicuramente consigliabile ed affatto deludente.
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