Person To Person

Film indipendente in concorso al Sundance Film Festival, Person to Person, seguendo un filone che andava molto negli anni ’60 e ’70, mette in scena la vita di persone normali, semplici americani nella grande città, «little people» nella «big city».
Il gusto retro, però, non si ferma qui: il film di Dustin Guy Defa (regista e sceneggiatore) esibisce infatti una colonna sonora jazz/soul che suona come nei decenni passati, oltre che il look vintage di molti dei personaggi. Il tutto, per non fraintendere, affiancato da internet, cellulari e nuove generazioni.
Altro grande modello, senza dubbio, è il newyorkese per eccellenza Woody Allen, presente a partire dai dialoghi brillanti, fino all’umorismo di certi passaggi e alla colonna sonora jazzy. [+]

Film indipendente in concorso al Sundance Film Festival, Person to Person, seguendo un filone che andava molto negli anni ’60 e ’70, mette in scena la vita di persone normali, semplici americani nella grande città, «little people» nella «big city».
Il gusto retro, però, non si ferma qui: il film di Dustin Guy Defa (regista e sceneggiatore) esibisce infatti una colonna sonora jazz/soul che suona come nei decenni passati, oltre che il look vintage di molti dei personaggi. Il tutto, per non fraintendere, affiancato da internet, cellulari e nuove generazioni.
Altro grande modello, senza dubbio, è il newyorkese per eccellenza Woody Allen, presente a partire dai dialoghi brillanti, fino all’umorismo di certi passaggi e alla colonna sonora jazzy. Anche se va detto, a onor del vero, che i fraseggi ricercati non stanno bene in bocca a tutti i personaggi.
Le storie sono avvincenti e tenere, e propongono personaggi veri, come Benny, l’eccentrico hipster collezionista di vinili e innamorato della sua nuova camicia sgargiante, riguardo alla quale però si interroga con chiunque incontri se gli stia bene o no.
Il problema è che le quattro linee narrative, pur fluidamente montate, non sono legate allo stesso modo: due lo sono di più, dal momento che l’hipster Benny e Ray, il giovane in rotta con la fidanzata dopo aver postato in rete foto di lei nuda, sono roommates. Viceversa, Wendy, la ragazza adolescente femminista e Clair (Abbi Jacobson), aspirante investigatrice accompagnata al lavoro dal proprio capo (Miceal Cera), hanno in comune solo il fatto di imbattersi nello stesso omicidio nei pressi di Central Park.
Inoltre le due coppie di storie non sono legate tra loro in alcun modo.
Forse sarebbe stato preferibile che ciascuna di esse si intersecasse in un unico punto, o che ciascuna fosse legata all’altra in qualche modo, come gli anelli di una catena (come il titolo del film parrebbe suggerire).
Nonostante ciò, la simpatia dei personaggi e la colonna sonora jazz accompagnano lo spettatore in una piacevole visione.
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