torneranno i prati |
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Un film di Ermanno Olmi.
Con Claudio Santamaria, Alessandro Sperduti, Francesco Formichetti, Andrea Di Maria.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 80 min.
- Italia 2014.
- 01 Distribution
uscita giovedì 6 novembre 2014.
MYMONETRO
torneranno i prati
valutazione media:
3,77
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Per questi e altri crimini, solo chiedere scusadi PaoloCorsi1967Feedback: 1100 | altri commenti e recensioni di PaoloCorsi1967 |
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giovedì 14 luglio 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Come "Uomini contro" di Rosi, Olmi stigmatizza la stupidità della guerra e l'inutilità di quella carneficina che fu la Prima Guerra Mondiale, purtroppo ancora oggi celebrata o peggio ancora strumentalizzata da certi politici che, più che militaristi, sono semplicemente indegni di fare commenti sulla profonda onestà dei loro simili (si fa per dire) di cent'anni fa, come i contadini e gli operai mandati a uccidere o a farsi uccidere in una guerra insensata e criminale, oltre che pessimamente condotta. Centinaia, migliaia di morti per un montarozzo di terra. Quale uomo che non sia un pazzo o un criminale può ammettere questo? Una guerra non condivisa dal popolo italiano, che pure dimostrò un altissimo senso del dovere, al contrario di chi citerò. Vittime della sete di gloria di pochi, delle fregnacce che vennero raccontate (e che vengono ammannite, cosa gravissima soprattutto per i giovani, che finalmente stanno reagendo, ancora oggi da gentaglia come alcuni degli ultimi Capi di Stato, come l'orribile Giorgio Napolitano, un uomo che, per i suoi atti del suo scellerato settennato - e della sua polizia da far orrore alla Gestapo quand'era ministro dell'Interno -, meriterebbe - lui e altri - una condanna per una serie di crimini, a cominciare dall'alto tradimento). Kubrick - un uomo non contrario alla guerra in assoluto come linea di principio - ha detto la parola definitiva su quella guerra con "Orizzonti di gloria". Ma più che il ridestarsi dell'antimilitarismo, che grazie a Dio sembra avvenire nelle giovani generazioni (assieme alla battaglia contro gli abusi delle cosiddette forze dell'ordine che hanno coperto l'Italia di vergogna come al G8 di Genova, si badi bene con la importante complicità di altri ordini professionali dello Stato), il grande valore del film è la superiore umanità di Olmi, forse anche ingenua ma sincera e toccante, che indica l'unica via possibile di uscire da tutto questo, cioè l'amore e il perdono: "Se un uomo non sa perdonare, che uomo è?". Olmi meriterebbe per questo film il Premio Nobel per la Pace, anche se è un riconoscimento discutibile visto che è stato conferito a (o ne sono stati canditati) persone che dovrebbero passare alla storia piuttosto come terroristi o criminali di guerra. Tra i pregi di questo capolavoro la meravigliosa fotografia. Ricorda il capolavoro di Kubrick anche nella sua claustrofobia e angoscia. Nella sua essenzialità la sceneggiatura è impeccabile. Olmi approfondisce le la psicologie. Purtroppo, quando ho visto questo santo film al cinema, in una sala piccola e non molto piena, ho sentito più critiche che altro. Prova ne sia che in un paese di merda, coerentemente rappresentato dagli stronzi succitati, non basta (e qui Kubrick aveva ancora una volta ragione) un film per ridestare la coscienza sotto sedazione di gran parte degli italiani contemporanei, anche se riscattata dalla generosità di tanti giovani, come l'anonimo tiratore di sasso al G8 del 2001, un uomo e un combattente infinitamente migliore dei banditi che vi erano lì riuniti e di quelli nel governo che hanno orchestrato gli incidenti, attraverso la Polizia, i Carabinieri e i militari provocatori. Questi sono film (una volta lo facevano) che andrebbero proiettati nelle scuole. La poesia di Olmi è fuori discussione, speriamo anche sia anche profezia. Torneranno i prati, magari con quelli che meritano davvero di finire sottoterra, non la brava gente ma i vili delinquenti succitati, che sono peggio di Provenzano o Riina.
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