moghi
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giovedì 1 maggio 2014
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hunger games da salotto
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Poco da dire. In Hunger Games (il primo) ci sono una dozzina di province di una ex nazione (ognuna è sostanzialmente una casta) e una dinamica gazzella che si ribella al potere facendo un sedere così a quarti di manzo da sfilata e flirtando con il ganzo di turno mentre schiva gli agguati dell'oligarca di turno ed accoppa belve feroci. Qui sono presenti 5 caste in una sola città, un gruppetto di sfigati e reietti delle caste, l'inconsapevole sottoprodotto biologico dei Divergenti, l'incognita del mondo perduto fuori le mura (chissa cosa ne penseranno i lucchesi, i senesi e via dicendo) un po di droghe ed una ragazzuola meno gnocca della Lawrence impegnata a trovare se stessa, il flirt di turno e progressivamente impegnata a combattere l'oligarca di turno.
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Poco da dire. In Hunger Games (il primo) ci sono una dozzina di province di una ex nazione (ognuna è sostanzialmente una casta) e una dinamica gazzella che si ribella al potere facendo un sedere così a quarti di manzo da sfilata e flirtando con il ganzo di turno mentre schiva gli agguati dell'oligarca di turno ed accoppa belve feroci. Qui sono presenti 5 caste in una sola città, un gruppetto di sfigati e reietti delle caste, l'inconsapevole sottoprodotto biologico dei Divergenti, l'incognita del mondo perduto fuori le mura (chissa cosa ne penseranno i lucchesi, i senesi e via dicendo) un po di droghe ed una ragazzuola meno gnocca della Lawrence impegnata a trovare se stessa, il flirt di turno e progressivamente impegnata a combattere l'oligarca di turno. Osservando che nelle caste mancavano giornalisti, pubblicitari, calciatori e telefonici di turno (non è un caso che scrivo sempre di turno) il film è una versione sbiadita degli Hunger Games. E' poco accurato, poco rifinito, poco avvincente e molto lacunoso nella sceneggiatura e nei personaggi. Consigliarlo? a chi?!
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borghij
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mercoledì 30 aprile 2014
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finale a dir poco raccapricciante
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E' ormai da tempo che negli ultimi film usciti, il finale sia totalmente da rivedere, scritto veloce, con sbavature e a volte con cose senza senso.
Divergent è per certo uno di questi, e questo è ciò che fa più arrabbiare.
Un film con ottime aspettative che dopo l'inizio del secondo tempo si trasforma in una boiata stile rambo con un misto di amore e passione senza senso;
l'inizio è a dir poco accettabile, la terra è ormai devastata dalla guerra e si formano 4 classi sociali: Eruditi (coloro che studiano e sono intelligenti e ricercano) Abneganti (che aiutano il prossimo e hanno potere nel governo) ,
i candidi (coloro che non mentono e si occupano della legislatura) e infine gli intrepidi ( i coraggiosi, che si occupano della giustizia, in un certo senso coloro che difendono tutti).
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E' ormai da tempo che negli ultimi film usciti, il finale sia totalmente da rivedere, scritto veloce, con sbavature e a volte con cose senza senso.
Divergent è per certo uno di questi, e questo è ciò che fa più arrabbiare.
Un film con ottime aspettative che dopo l'inizio del secondo tempo si trasforma in una boiata stile rambo con un misto di amore e passione senza senso;
l'inizio è a dir poco accettabile, la terra è ormai devastata dalla guerra e si formano 4 classi sociali: Eruditi (coloro che studiano e sono intelligenti e ricercano) Abneganti (che aiutano il prossimo e hanno potere nel governo) ,
i candidi (coloro che non mentono e si occupano della legislatura) e infine gli intrepidi ( i coraggiosi, che si occupano della giustizia, in un certo senso coloro che difendono tutti).
Però ci sono alcuni che non sono uguali agli altri, si chiamano divergenti, cioè che hanno tutte e 4 queste capacità e sono allontanati e uccisi però dalle autorità perché ritenuti pericolosi, una di questi è la protagonista (Kate Winslet) che decide però al momento di scegliere la fazione in cui andare, gli intrepidi...
Allora arrivata lì si inizia ad allenare, gli intrepidi si allenano duramente e lei sembra cedere, quando però invece si dimostra molto brava e si fa valere tra gli altri. Il film però inizia all' improvviso a vacillare quando ormai si accorgono che lei è divergente e la vogliono uccidere, la madre con due colpi precisi uccide i soldati che stavano cercando di eliminare la ragazza, allora scappa con lei dicendo che anche lei era una divergente e a colpi di revolver stile western fredda altri soldati come se fosse niente, ad un certo punto succede l'irreparabile,
viene colpita e muore ricordandole di lottare e di non mollare, poco dopo la divergente incontra i suoi amici e il padre, che colto da un momento di illuminazione e forza divina esce allo scoperto dicendo alla protagonista che è ora di lottare quindi in due secondi viene massacrato dai proiettili; allora l'attrice protagonista furiosa uccide tutti in poco tempo e conclude il film vincendo contro le autorità degli Eruditi che avevano preso il sopravvento, quattro, il suo amante che lei ha conosciuto negli intrepidi le è riconoscente e con uno scontato amore si conclude un film che ha deluso molto;
si spera che il prossimo possa fare miracoli, almeno per riequilibrare la situazione.
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(di fabrizio costa)
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fabio cappelli
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lunedì 28 aprile 2014
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come nell'antica sparta
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“Divergent”, un film ambientato in una Chicago futura che ricorda tanto l’antica Sparta Greca, la cui società era divisa per classi, aveva un rigido e stoico sistema educativo, e alienava l’individualismo a favore dell’omologazione. Il divergente è il diverso, quello incapace a sottostare alle regole imposte, dotato di libero arbitrio e soprattutto di un modo di pensare che diverge da quello comune, imposto dalle regole comunitarie. La protagonista, la cui bellezza è risaltata da studiati primi piani, ha nel sangue e nella testa il seme dell’individualismo votato al bene comune, un’eroina che trasforma la paura in coraggio, in forza, in furbizia e amore. Come Giovanna D’arco, ispirata da un fuoco interiore, combatterà il male impersonato dal gruppo dei sapienti, uno dei cinque cui è divisa la società della città americana, racchiusa, o meglio imprigionata da un muro tecnologico che la isola da un mondo sconosciuto.
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“Divergent”, un film ambientato in una Chicago futura che ricorda tanto l’antica Sparta Greca, la cui società era divisa per classi, aveva un rigido e stoico sistema educativo, e alienava l’individualismo a favore dell’omologazione. Il divergente è il diverso, quello incapace a sottostare alle regole imposte, dotato di libero arbitrio e soprattutto di un modo di pensare che diverge da quello comune, imposto dalle regole comunitarie. La protagonista, la cui bellezza è risaltata da studiati primi piani, ha nel sangue e nella testa il seme dell’individualismo votato al bene comune, un’eroina che trasforma la paura in coraggio, in forza, in furbizia e amore. Come Giovanna D’arco, ispirata da un fuoco interiore, combatterà il male impersonato dal gruppo dei sapienti, uno dei cinque cui è divisa la società della città americana, racchiusa, o meglio imprigionata da un muro tecnologico che la isola da un mondo sconosciuto. Gli ingredienti per un film godibile ci sono tutti: azione, begli attori, prove di coraggio e scazzottate; con un piccolo impegno cerebrale si può anche speculare sul sistema democratico, sul sistema educativo, sui pregi e debolezze umane.
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fabrizio costa
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giovedì 24 aprile 2014
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pericolo di imitazione
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In margine al mio commento e senza nulla voler togliere alla compiutezza estetica della finzione cinematografica mi chiedo però quanto certe sequenze spregiudicate non possano indurre negli adolescenti pericolosi comportamenti di imitazione : mi riferisco come è ovvio alla lunga discesa su fune di TRIS, o alle arrampicate sugli edifici di Chicago o al lancio di coltelli di FOUR o ai salti di gruppo dal treno in corsa; un analogo gioco, che si esprime con un termine inglese che non ricordo, ha provocato in Italia diverse vittime.
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fabrizio costa
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mercoledì 23 aprile 2014
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gradevole pur tra luci ed ombre
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Non sono molto d'accordo con la recensione di Niola nè con quella di molti lettori. Il film come ho detto mi è sembrato gradevole e con un'ottima intelaiatura della narrazione. Dire se il merito va all'omonimo romanzo di Veronica Roth non saprei perchè non l'ho letto e pertanto mi permetto di rilevare una pregevole ed elegante architettura del film che si dipana senza la benchè minima sbavatura od incertezza. Di più, il regista rinuncia, e secondo me fa male, ad intaccare il patrimonio di suggestione fantascientifica che sarebbe provenuto da una cauta esplorazione di cosa c'è dietro il muro per concentrarsi invece su una analisi psico-sociologica dei protagonisti e delle loro paure più recondite.
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Non sono molto d'accordo con la recensione di Niola nè con quella di molti lettori. Il film come ho detto mi è sembrato gradevole e con un'ottima intelaiatura della narrazione. Dire se il merito va all'omonimo romanzo di Veronica Roth non saprei perchè non l'ho letto e pertanto mi permetto di rilevare una pregevole ed elegante architettura del film che si dipana senza la benchè minima sbavatura od incertezza. Di più, il regista rinuncia, e secondo me fa male, ad intaccare il patrimonio di suggestione fantascientifica che sarebbe provenuto da una cauta esplorazione di cosa c'è dietro il muro per concentrarsi invece su una analisi psico-sociologica dei protagonisti e delle loro paure più recondite. Originale la suddivisione della popolazione in 5 caste sociali ed altrettanto coreografiche le scene di jogging di gruppo per le strade di Chicago da parte degli "intrepidi" che si cimentano anche in pericolosi salti da treni in corsa. L'unica pecca di questo film, non me ne voglia la graziosa protagonista, consiste proprio nell'eccessivo uso del suo primo piano che alla lunga stanca anche perchè oscura una modesta Kate Winslett ed una diafana Ashley Judd. Comunque ho gradito
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roberta_dc
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mercoledì 23 aprile 2014
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fantastico!!
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Bellissimo film. Inizialmente ho pensato che fosse un film "scopiazzato" qua e là, con chiari riferimenti ad Hunger Games, un po' meno ad Harry Potter.. Poi l'ho visto e me ne sono innamorata!! Molto più bello di Hunger Games, credo che sia uno dei migliori film che abbia visto! Vedetelo davvero, ne rimarrete stupiti, gli effetti speciali sono fantastici e per il resto... non so descriverlo!!
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lex88
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martedì 22 aprile 2014
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bellissimo
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a me è piaciuto tantissimo! molto meglio delle aspettative
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ilaria pasqua
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sabato 19 aprile 2014
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un buon adattamento
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Beatrice vive in una Chicago post-apocalittica organizzata in cinque fazioni: Abneganti (altruisti), Candidi (sinceri), Pacifici (amanti della pace), Eruditi (intelligenti), Intrepidi (coraggiosi), ognuna dedita a uno specifico compito.
Raggiunto il sedicesimo anno d’età (nel film alzato a diciotto) i ragazzi devono sottoporsi a un test di valutazione che aiuti i giovani a decidere poi quale fazione scegliere. La scelta non è obbligata ma è il test a indicare la strada. Per Beatrice però si risolve in un buco nell’acqua, il suo test è inconcludente, lei è una Divergente. Un pericolo. Così decide liberamente la fazione che ha sempre sognato, quella che richiama maggiormente la sua curiosità: Intrepidi e lì cerca di superare la fase di iniziazione, ma soprattutto di mantenere quel segreto che potrebbe portarla alla morte.
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Beatrice vive in una Chicago post-apocalittica organizzata in cinque fazioni: Abneganti (altruisti), Candidi (sinceri), Pacifici (amanti della pace), Eruditi (intelligenti), Intrepidi (coraggiosi), ognuna dedita a uno specifico compito.
Raggiunto il sedicesimo anno d’età (nel film alzato a diciotto) i ragazzi devono sottoporsi a un test di valutazione che aiuti i giovani a decidere poi quale fazione scegliere. La scelta non è obbligata ma è il test a indicare la strada. Per Beatrice però si risolve in un buco nell’acqua, il suo test è inconcludente, lei è una Divergente. Un pericolo. Così decide liberamente la fazione che ha sempre sognato, quella che richiama maggiormente la sua curiosità: Intrepidi e lì cerca di superare la fase di iniziazione, ma soprattutto di mantenere quel segreto che potrebbe portarla alla morte. Intanto la società inizia a mostrare i primi segni di debolezza.
Ho letto poco più di due settimane fa il libro e non potevo evitare di vedere l’adattamento, sempre causa di grandi conflitti. Il mio giudizio in questo caso è positivo. C’è da dirlo subito: Divergent è un buon adattamento. Ma c’è sempre un ma.
Il film si concentra principalmente su Tris e Quattro, sull’evoluzione della ragazza all’interno della fazione, sui contrasti, e via dicendo. Normale, perché è impossibile che nel film ci riesca a star dentro tutto senza appiattirlo. Si doveva fare una scelta. E ancora: si dovevano porre le basi per i successivi capitoli, perciò la priorità era la parte sociale e politica, quindi la presentazione del mondo, e poi sui protagonisti assoluti, andavano spiegate bene le dinamiche e i dubbi, i cambiamenti, e in più ha seminato il dubbio sul: cosa c’è fuori dalla recinzione? In questo è andato molto bene.
Proprio per questo Tris è ben caratterizzata, la sua forza d’animo, il coraggio e le debolezze si vedono. C’è la sfumatura del personaggio, stessa cosa per Quattro. Un vero peccato, ed è ciò che si nota di più, almeno per chi ha letto il libro ma a mio parere anche per chi è andato a vederlo senza saperne nulla, è l’assenza di caratterizzazione e di presenza dei personaggi secondari principali, a parte Eric e Peter, Will, Christina e Al sono quasi del tutto assenti, sono giusto un contorno, una voce di sottofondo. Manca quell’evoluzione nei rapporti: amicizia-dubbi-invidia, e tutta quella parte che porta Tris ha farsi vedere debole perché la gente comincia a guardarla con altri occhi. Quell’ambiguità, quello sforzo di sopravvivere pur andando contro la propria natura in un certo senso, la furbizia di Tris in questa parte importantissima della storia che rovescia i rapporti. Ci sono giusto pochi, pochissimi accenni.
E la mancanza dei personaggi secondari svuota alcune parti come SPOILER il suicidio di Al e la morte di Will. FINE SPOILER questo è il difetto che ho percepito di più. Come anche tutte le insicurezze di Quattro nel libro. Nel film è stato reso un personaggio con paure ma un punto saldo irremovibile per Tris. Forse il passo successivo lo farà nel successivo film.
Per il resto è un adattamento fedele, ci sono alcune scene importanti accorpate eliminando gli intermezzi (i tatuaggi e le passeggiate con gli amici ad esempio) chiaramente per necessità di tempo. Poi nel finale c’è qualche cambiamento, e forse tutto avviene più velocemente, ma l’idea di utilizzare Jeanine è buona, e forse migliora persino un po’ quella parte del libro che poteva risultare a tratti irreale (il centro di comando delle operazioni controllato solo da Quattro?! Why?) ma anche perché parliamo di Kate Winslet, ci voleva più spazio per lei.
Quattro viene chiamato Quattro per tutto il resto del film, anche quando viene scoperto il nome, e toglie un bel po’ dell’intimità che nel libro è fortissima. Ma sono dettagli.
Regia buona ma non eccezionale, meno sangue (e quello che c’è non si vede, causa divieti, il film è PG-13 ed è il massimo che poteva fare), buona recitazione ma soprattutto ottima scelta di attori. Shailene Woodley e Theo James sono due perfetti Tris e Quattro, alchimia eccezionale. E ottima Kate Winslet nel ruolo della super cattiva Jeanine. Anche Zoë Kravitz perfetta, stessa cosa per Al e Will, e questo aumenta la mia frustrazione per averli visti così poco…
Colonna sonora azzeccata e non troppo invadente, ma soprattutto non onnipresente. Scenari precisi, esattamente come me li sono immaginati.
Ci sono grandi aspettative per il secondo capitolo che sicuramente migliorerà lì dove ha fallito il primo.
Hunger Games resta, parlando sempre di trasposizioni di libri, il miglior adattamento in assoluto, soprattutto nel genere distopico. Ma anche con Divergent non ci possiamo lamentare, è riuscito nell’intento senza snaturare la storia.
Recensione pubblicata originariamente su: www.ilariapasqua.net
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ndkcfl
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giovedì 17 aprile 2014
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aspttando gli effetti speciali
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Avevo letto il libro e non mi aveva colpito più di tanto, ma quando ho saputo che sarebbe stato girato il film mi ha fatto davvero piacere: c’era un gran potenziale da poter sfruttare. Purtroppo, come spesso accade, il regista non ha saputo coglierlo e si è limitato a creare una fotocopia su pellicola del volume della Roth; non c’è assolutamente nulla di diverso e quel che è cambiato, si è evoluto in peggio.
Per chi era già a conoscenza della storia, non è stato difficile seguire i vari passaggi e sapere esattamente cosa c’era dietro ad ogni azione, ma credo che tutti gli altri abbiano trovato qualche difficoltà.
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Avevo letto il libro e non mi aveva colpito più di tanto, ma quando ho saputo che sarebbe stato girato il film mi ha fatto davvero piacere: c’era un gran potenziale da poter sfruttare. Purtroppo, come spesso accade, il regista non ha saputo coglierlo e si è limitato a creare una fotocopia su pellicola del volume della Roth; non c’è assolutamente nulla di diverso e quel che è cambiato, si è evoluto in peggio.
Per chi era già a conoscenza della storia, non è stato difficile seguire i vari passaggi e sapere esattamente cosa c’era dietro ad ogni azione, ma credo che tutti gli altri abbiano trovato qualche difficoltà.
Il modo in cui viene descritto il mondo di Tris, attraverso la narrazione, è davvero semplicistico e poteva essere fatto in maniera molto più approfondita, magari marcando alcuni aspetti delle fazioni.
Pessima scelta per quanto riguarda gli attori: davvero poco espressivi.
Gli effetti speciali, sui quali tanto contavo e che avevo immaginato sarebbero stati il punto forte del lungometraggio, sono pochi o nulli.
Unico punto a favore: la rappresentazione post apocalittica di Chicago ed il tatuaggio di Quattro.
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stewe85
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giovedì 17 aprile 2014
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realizzazione sciatta di un'idea banale.
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Ambientazione poco curata e verosimile, attori totalmente inespressivi, Kate Winslet inutile, scenografia scontata, dialoghi che sembrano tratti da una parodia. Pure i costumi sono sciatti. Il primo tempo del film è ammorbante, verso la fine ci si chiede quando succederà qualcosa di originale? Un colpo di scena magari. E invece no, niente.
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