Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza |
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Un film di Roy Andersson.
Con Holger Andersson, Nisse Vestblom, Lotti Törnros, Charlotta Larsson.
continua»
Titolo originale En Duva Satt På En Gren Och Funderade På Tillvaron.
Commedia drammatica,
Ratings: Kids+16,
durata 100 min.
- Svezia 2014.
- Lucky Red
uscita giovedì 19 febbraio 2015.
MYMONETRO
Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza
valutazione media:
3,38
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un viaggio attraverso la reale natura umanadi FlyantoFeedback: 104180 | altri commenti e recensioni di Flyanto |
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venerdì 20 febbraio 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Film in cui si narra di due agenti di commercio di un campionario di oggetti formato da trucchi ed altri aggeggi ideati appositamente per celebrare varie festività e ricorrenze, i quali girano per la città proponendo la propria merce e venendo così a contatto con una molteplicità di individui e realtà.
Questa pellicola del regista svedese Roy Andersson è girata seguendo lo stesso metodo di molta filmografia dei paesi nordici, e cioè ricorrendo innanzitutto all'impiego della telecamera fissa e poi pervadendo tutta l'opera di uno spirito grottesco e surreale.Tutti i personaggi sembrano appartenere ad un'epoca ben distante dalla nostra contemporanea, risalente forse a circa 60/50 o 40 anni fa, ma comunque come se vi fosse una sospensione del tempo, unito poi in questo preciso contesto a svariati spostamenti temporali veri e propri risalenti addirittura o all'epoca napoleonica o a quella del secondo conflitto mondiale, per citarne solo due, e comunque i personaggi si muovono per la città e per i vari locali pubblici mettendo in evidenza gli aspetti dell'esistenza umana e di certe situazioni con le con seguenti reazioni che ne scaturiscono o di indifferenza, o di malvagità o di altruismo (assai meno frequente, però). Quello che si evince da tutto ciò, in ogni caso, è la visione cupa e negativa che Andersson ha del mondo e soprattutto della natura umana in generale che egli reputa per lo più egoista e malvagia.
Il film ha vinto il Leone d'Oro all'ultimo Festival del cinema di Venezia ma sinceramente, a mio modesto parere, a me sembra assai sopravalutato e provvisto di un eccessivo andamento lento che, se da una parte ben si adatta alla fredda ironia tipica di molte opere cinematografiche nordiche, dall'altra ne appesantisce la resa, rendendola in conclusione per lo più noiosa.
Assolutamente non meritevole di tutte le lodi rivoltegli e soprattutto per gli appassionati di questo particolare genere.
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