enzomerlino
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domenica 1 ottobre 2017
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film realista, ma non fino al cinismo
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Il film riesce a spiegare abbastanza bene come mai il mondo in cui viviamo tutti è quello che è e che merita tanto i "Vaffa" di Beppe Grillo e associati quanto i "Buon Natale" e "Buon anno che praticamente tutti ci scambiamo una volta all'anno. "Vorremmo, ma non possiamo". Questo ci dice il film. E lo fa in maniera accettabile. Senza ferirci troppo. Senza costringerci a rifiutare noi stessi e quel che siamo. Senza metterci contro l'essere umano in sé, per quel che è. Nella sostanza è così. Quanto alla forma viene senz'altro spontaneo attendersi di più, ma perché siamo, noi tutti, per lo più, bambini e ingenui, per fortuna.
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Il film riesce a spiegare abbastanza bene come mai il mondo in cui viviamo tutti è quello che è e che merita tanto i "Vaffa" di Beppe Grillo e associati quanto i "Buon Natale" e "Buon anno che praticamente tutti ci scambiamo una volta all'anno. "Vorremmo, ma non possiamo". Questo ci dice il film. E lo fa in maniera accettabile. Senza ferirci troppo. Senza costringerci a rifiutare noi stessi e quel che siamo. Senza metterci contro l'essere umano in sé, per quel che è. Nella sostanza è così. Quanto alla forma viene senz'altro spontaneo attendersi di più, ma perché siamo, noi tutti, per lo più, bambini e ingenui, per fortuna.
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enzo70
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mercoledì 27 aprile 2016
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qualche buono spunto, ma un film scontato
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La passione sinistra proposta da Marco Ponti nasce da una buona idea, la contrapposizione tra due mondi, ma va registrata una mediocre realizzazione. Nina è una donna di sinistra, di soliti ideali, tutta etica e morale; è fidanzata con uno scrittore che non riesce a realizzarsi; Giulio è un ricco figlio di famiglia, vive di immagine, di vanesie disvirtù, ha una donna bella e stupida. Quando Nina eredita dal padre una splendida villa a mare e decide di venderla; e l’acquirente perfetto è proprio Giulio. Ed ecco l’incontro tra i due mondi che finirà con amori e tradimenti. L’idea non è sbagliata, anzi, il film parte da buoni spunti, l’aspirante sindaco che non sa scriversi un discorso, la fidanzata di Giulio che sa perfettamente il suo ruolo, dimostrando di non essere l’oca che sembra, ma, come detto, l’esecuzione lascia non poco a desiderare, in quanto il film spesso scade nel qualunquismo, nello scontato, come scontata è la morale di Nina e scontata è l’inconsistenza di Giulia.
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La passione sinistra proposta da Marco Ponti nasce da una buona idea, la contrapposizione tra due mondi, ma va registrata una mediocre realizzazione. Nina è una donna di sinistra, di soliti ideali, tutta etica e morale; è fidanzata con uno scrittore che non riesce a realizzarsi; Giulio è un ricco figlio di famiglia, vive di immagine, di vanesie disvirtù, ha una donna bella e stupida. Quando Nina eredita dal padre una splendida villa a mare e decide di venderla; e l’acquirente perfetto è proprio Giulio. Ed ecco l’incontro tra i due mondi che finirà con amori e tradimenti. L’idea non è sbagliata, anzi, il film parte da buoni spunti, l’aspirante sindaco che non sa scriversi un discorso, la fidanzata di Giulio che sa perfettamente il suo ruolo, dimostrando di non essere l’oca che sembra, ma, come detto, l’esecuzione lascia non poco a desiderare, in quanto il film spesso scade nel qualunquismo, nello scontato, come scontata è la morale di Nina e scontata è l’inconsistenza di Giulia. Alla fine il film si trascina, lo si vede perché è facile facile, ma sicuramente sconta molti limiti.
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trammina93
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venerdì 4 luglio 2014
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film piuttosto bruttino
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Non gli do una stella giusto perché non sono caduti in volgarità. La trama era anche carina, quella di due persone con opposti ideali politici, ma è stata sfruttata male. Si è finiti per fare una lista di motivi in molti dialoghi per cui l'uno è di destra e l'altra di sinistra, liste totalmente sconclusionate che cadono in futili stereotipi. Arrivi alla fine del film che non sai chi ti sta più simpatico tra i due protagonisti perchè sono stati resi tutti e due antipatici. Per non parlare del personaggio di contorno di Geppi Gucciari totalmente antipatica, tratta male tutti, si sente la sapientona di turno che sa tutto rispetto agli altri tutti inferiori a lei.
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Non gli do una stella giusto perché non sono caduti in volgarità. La trama era anche carina, quella di due persone con opposti ideali politici, ma è stata sfruttata male. Si è finiti per fare una lista di motivi in molti dialoghi per cui l'uno è di destra e l'altra di sinistra, liste totalmente sconclusionate che cadono in futili stereotipi. Arrivi alla fine del film che non sai chi ti sta più simpatico tra i due protagonisti perchè sono stati resi tutti e due antipatici. Per non parlare del personaggio di contorno di Geppi Gucciari totalmente antipatica, tratta male tutti, si sente la sapientona di turno che sa tutto rispetto agli altri tutti inferiori a lei. La trama in sè non si capisce dove vuole arrivare. Prima i due protagonisti si odiano, poi scoppia la passione e allora lei ritorna dal fidanzato e lui dalla sua; poi lei scopre di essere stata traditta dal ragazzo e non lo perdona, però ci sta ancora insieme e il ragazzo che vuole essere perdonato però intanto se ne va di casa e sta con altre donne; lui invece sta con la ragazza che ha capito tutto e solo alla fine lo lascia, nel frattempo i due protagonisti ancora fidanzati si vedono, ogni tanto litigano; una volta che troncano le rispettive relazioni finalmente sembrano essersi messi insieme però poi litigano senza motivo. Poi lei ritorna da lui per farsi mettere incinta, si lasciano e poi nel finale sembrano essersi ricongiunti anche se non è totalmente chiaro, perchè forse sono solo amici. Mi dà l'impressione che nel tentativo di creare una guerra ideologica tra i due, gli scneggiatori abbiano perso di vista la trama in generale. Gli unici due personaggi che mi sono realmente piaciuti sono i due rispettivi fidanzati dei protagonisti: lui una sorta di Fabio Volo, pseudo intellettuale che sfrutta il suo successo per farsi più donne che può, che predica su sincerità e valori ma poi è un vermetto teso solo al piacere terreno; lei una tipica ochetta che è soltanto bella ma dice cose così stupide da farti sorridere, però almeno è stata l'unica capace di farmi fare qualche risata, perchè tra le pecche del film aggiungiamo che dovrebbe essere una commedia e molte delle battute dette dovrebbero farti ridere ma a me non ha fatto ridere neanche un pò.
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stefano bruzzone
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mercoledì 4 giugno 2014
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senza impegno
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Commediola senza impegno leggera, molto, a tratti persino divertente e con qualche discreta battuta. tutto qui.....
Voto: 6
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lucalip
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martedì 3 giugno 2014
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mediocrità assoluta
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Questo purtroppo è il cinema italiano nel 2013. Film dalla trama pietosa interpretato da attori pietosi. Una inguardabile Lodovini ed un appena discreto Preziosi. Un pancotto fatto di presunti ideali politici di destra e di sinistra, pettegolezzi, superficialità e tanta tanta mediocrità.
Povero cinema italiano: Fellini, Pasolini, Antongnoni, dove siete?
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sterlizia
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martedì 27 maggio 2014
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scena
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Nella scena dove Nina conosce il padre di lui appena arriva incontra il compagno suo padre (gay) ha un tipo di orecchini poi quando è in piscina ne ha un altro tipo!
Commedia molto carina!
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onufrio
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mercoledì 26 marzo 2014
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seduce ma non conquista
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Commediola italiana che mette in contrasto le opinioni divergenti viste da persone di desta e persone di sinistra, "Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra" cantava Gaber, qui rifatta da Mengoni. Diversità di idee, ma a volte, o forse spesso, gli opposti si attraggono, è così per le due coppie Nina/Bernardo e Giulio/Simonetta che daranno vita ad una sorta di scambio di coppia. Sorprendente la Riccobono, capace di ricoprire il ruolo di "gallinella ignorante" che lancia sprazzi di devastante lucidità; nel complesso il cast è ben costruito, la durata del film è breve, non accusa pesantezza e rimane piacevole fino alla fine, lasciando per strada evidenti pecche narrative.
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Commediola italiana che mette in contrasto le opinioni divergenti viste da persone di desta e persone di sinistra, "Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra" cantava Gaber, qui rifatta da Mengoni. Diversità di idee, ma a volte, o forse spesso, gli opposti si attraggono, è così per le due coppie Nina/Bernardo e Giulio/Simonetta che daranno vita ad una sorta di scambio di coppia. Sorprendente la Riccobono, capace di ricoprire il ruolo di "gallinella ignorante" che lancia sprazzi di devastante lucidità; nel complesso il cast è ben costruito, la durata del film è breve, non accusa pesantezza e rimane piacevole fino alla fine, lasciando per strada evidenti pecche narrative.
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fede81
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venerdì 1 novembre 2013
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passione sinistra
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Mamma mia, un gran polpettone qualunquista di cui si non sentiva la mancanza...Riesce a rendere antipatica perfino la Lodovini, impresa quasi titanica.
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pensierocivile
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venerdì 30 agosto 2013
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protagonisti sinistri
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Ignorando la vicenda principale, i due protagonisti, Geppi Cucciari e tutti i dialoghi, addirittura lo si potrebbe anche salvare per diversi motivi: Vinicio Marchioni ha la faccia da "stronzo" giusta per rendere credibile un abbozzo di personaggio, le sciocchezze della Riccobono sono il sostentamento ironico dell'intero film, Iurij Ferrini meriterebbe un applauso dal primo all'ultimo minuto per come riesce ad essere ironico e malinconico, Glen Blackhall disegna un "Renzino" non male. Proprio questi ultimi, Ferrini e Blackhall avrebbero meritato ben altro spazio, l'uno con la capacità di mettere con le spalle al muro la protagonista e i suoi "pregiudizi" superati, l'altro con la presa in giro della classe politica emergente, meravigliosa caricatura della vecchia mascherata da nuova.
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Ignorando la vicenda principale, i due protagonisti, Geppi Cucciari e tutti i dialoghi, addirittura lo si potrebbe anche salvare per diversi motivi: Vinicio Marchioni ha la faccia da "stronzo" giusta per rendere credibile un abbozzo di personaggio, le sciocchezze della Riccobono sono il sostentamento ironico dell'intero film, Iurij Ferrini meriterebbe un applauso dal primo all'ultimo minuto per come riesce ad essere ironico e malinconico, Glen Blackhall disegna un "Renzino" non male. Proprio questi ultimi, Ferrini e Blackhall avrebbero meritato ben altro spazio, l'uno con la capacità di mettere con le spalle al muro la protagonista e i suoi "pregiudizi" superati, l'altro con la presa in giro della classe politica emergente, meravigliosa caricatura della vecchia mascherata da nuova. Purtoppo i protagonisti sono altri, le schermaglie riguardano cibo di destra e sinistra, comportamenti di destra e sinistra, poi si va a letto e in fondo si può superare tutto. Buonanotte.
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scottish
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mercoledì 8 maggio 2013
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come sprecare una buona idea
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Non ho mai speso soldi per vedere una commedia al cinema. Per "Passione sinistra" ho deciso di fare un'eccezione, poiché dal trailer e dalla trama leggiucchiata su internet credevo di andare ad assistere ad un altro tipo di film.
Pentimento immediato a fine proiezione.
Il regista spreca malamente un espediente potenzialmente interessante come la distanza politica tra i due protagonisti, che poteva dare davvero una bella marcia in più a questo film...e così ci ritroviamo di fronte alla solita zuppa che da anni ci rigirano in salse neanche troppo diverse. Deludente.
Di tutto ciò si salvano la sempre spassosissima Geppi (che avrebbe potuto avere più spazio) e il riuscito personaggio del giovane sindaco di Firenz.
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Non ho mai speso soldi per vedere una commedia al cinema. Per "Passione sinistra" ho deciso di fare un'eccezione, poiché dal trailer e dalla trama leggiucchiata su internet credevo di andare ad assistere ad un altro tipo di film.
Pentimento immediato a fine proiezione.
Il regista spreca malamente un espediente potenzialmente interessante come la distanza politica tra i due protagonisti, che poteva dare davvero una bella marcia in più a questo film...e così ci ritroviamo di fronte alla solita zuppa che da anni ci rigirano in salse neanche troppo diverse. Deludente.
Di tutto ciò si salvano la sempre spassosissima Geppi (che avrebbe potuto avere più spazio) e il riuscito personaggio del giovane sindaco di Firenz...pardon, Roma (insomma, ci siamo capiti...).
Ma è davvero troppo poco.
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