Blue Jasmine |
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Un film di Woody Allen.
Con Alec Baldwin, Cate Blanchett, Louis C.K., Bobby Cannavale, Andrew Dice Clay.
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Commedia drammatica,
Ratings: Kids+13,
durata 98 min.
- USA 2013.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 5 dicembre 2013.
MYMONETRO
Blue Jasmine
valutazione media:
3,93
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Woody Allen come Fassbinderdi minnieFeedback: 6118 | altri commenti e recensioni di minnie |
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giovedì 19 dicembre 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Mai avevo avuto la sensazione che Woody Allen fosse un regista molto simile a Rainer Maria Fassbinder (di cui il meritevolissimo Enrico Ghezzi mi ha fatto scoprire nottetempo su Raitre l'importanza) come in questo Blue Jasmine, dove Allen, oltre a tracciare un personaggio femminile davvero gigantesco (complice la bravura risaputa della Blanchett), ce ne dispiega traquillamente e passo passo tutta la discesa agli inferi, esattamente come fa il grande regista tedesco che quando prende un perosnaggio non lo molla fino a quando non ce ne rivela ogni minima sfaccettatura. E poi, come fa Allen a essere così comprensivo dell'animo femminile? Perché Jasmine è la donna che viene abbandonata nel momento in cui la lasciano gli ormoni (e il bello per definizione, il seduttore di ogni pellicola, Alec Baldwin, sa a memoria la parte), Jasmine è chiunque di noi, in questi tempi di crisi, che perda il posto di lavoro (anche senza cadere dalla sua vertiginosa altezza). Jasmine è l'impossibilità di essere normali nonostante un bell'aspetto e un'eleganza naturale, Jasmine è un concentrato di luoghi comuni, il suo essere ipercritica verso l'innamorato rozzo e cafone della sorella che viene poi tradita da un tipo invece solo apparentemente più normale, appunto, e la solitudine immensa che resta a chi non è più schermato dalla posizione sociale. Woody Allen, in questo film spietato e realistico, ci dimostra come da una posizione economicamente benestante eanche più che tale, si può essere cacciati da un momento all'altro se si viene spodestati dapprima in ambito sentimentale e quindi in quello economico (è la telefonata di Jasmine all'Fbi che scatena tutta la crisi, facendo cadere tutti i pezzi del suo matrimonio che però scopriamo essere già finito, e i casi di cronaca di questi anni sono veramente tanti, la vendetta della moglie tradita è naturale e immediata, da Woody Allen finalmente amorevolmente compresa) er come una grande crisi può travolgere anche chi non sta tanto a ragionare (la sorella Ginger) ma che poi riesce a cavarsela meglio perché non è tanto ambiziosa. Fa pena Jasmine eppure la setiamo per gran parte del film vitale, propositiva: ma il dentista la assale, il corso per computer non dà frutti, il nuovo fidanzato pensa solo al bell'involucro e non le resta che la panchina, dove parlare da sola. Stringe il cuore Jasmine eppure si sente che Woody Allen parteggia per lei, perché è vero, la fortuna scatena l'invidia degli dei e finché è stata ricca e famosa, tutti si occupavano di Jasmine, un tutti che in realtà era nessuno, legati solo al potere dei soldi...film meraviglioso, che fa pensare e che commuove. Grande, come sempre, Woody Allen, qui simile più che mai a Fassbinder.
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