stefano bruzzone
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lunedì 12 maggio 2014
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evitabile
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Nonostante la bravura e la simpatia dei due protagonisti, il film è veramente poca roba. Una serie di mini episodi sull'infedeltà mascolina piuttosto ripetitivi e non tutti proprio divertenti. Una commedia evitabile.
Voto: 5,5
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fabio1957
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martedì 4 febbraio 2014
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melenso
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Film incocludente,il tema dell'infedeltà, che fa da "fil-rouge"a tutte le storie, è trattato con superficialità e incompletezza.Non si capisce se vuole essere un film comico,ma non fa ridere o qualcosa per far riflettere, ma non ti viene proprio.Gli attori sarebbero anche bravi, ma la sceneggiatura è mediocre,le situazioni banali.Mi trovo d'accordo con chi dice che il cinema francese di solito è un'altra cosa, pieno di verve, con dialogi brillanti e grande qualità.
Diciamo pure un'occasione mancata.
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cenox
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lunedì 22 ottobre 2012
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una commedia a episodi sull'infedeltà
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Questo film francese non merita più di due stelle e mezzo perchè pur quanto io non apprezzi i film ad episodi, Questo ha inoltre delle pecche non da poco: 1) il fatto che sia ad episodi lo si capisce dagli stacchi di buio e dal fatto che i personaggi (pur con gli stessi due protagonisti) cambiano di volta in volta, ma sarebbe stato più utile e chiaro mettere dei titoli ad ogni storia! 2) il film in ogni sua storia risulta a volte troppo lento e non dovrebbe affatto esserlo basandosi su singoli episodi ed inoltre le riprese spesso sono fin troppo buie. Il film in sè non si fa dispiacere, ci sono delle belle trovate e a volte fa riflettere. Insomma chi vuole saperne di più sull'infedeltà e sulle sue conseguenze, a volte ovvie, a volte meno, non rimarrà troppo deluso dalla pellicola, lo sarà invece chi cerca una commedia con una trama un po' più complessa.
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Questo film francese non merita più di due stelle e mezzo perchè pur quanto io non apprezzi i film ad episodi, Questo ha inoltre delle pecche non da poco: 1) il fatto che sia ad episodi lo si capisce dagli stacchi di buio e dal fatto che i personaggi (pur con gli stessi due protagonisti) cambiano di volta in volta, ma sarebbe stato più utile e chiaro mettere dei titoli ad ogni storia! 2) il film in ogni sua storia risulta a volte troppo lento e non dovrebbe affatto esserlo basandosi su singoli episodi ed inoltre le riprese spesso sono fin troppo buie. Il film in sè non si fa dispiacere, ci sono delle belle trovate e a volte fa riflettere. Insomma chi vuole saperne di più sull'infedeltà e sulle sue conseguenze, a volte ovvie, a volte meno, non rimarrà troppo deluso dalla pellicola, lo sarà invece chi cerca una commedia con una trama un po' più complessa.
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lia_manelli
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giovedì 4 ottobre 2012
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le buone commedie sono altre
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A mio parere, il cinema francese ci ha regalato delle commedie fini, eleganti e che ti lasciano il sorriso dall'inizio alla fine. (Il missionario credo che sia l'esempio recente che più mi ha colpito). E in generale lo apprezzo molto, anche per altri generi.
Beh, Gli Infedeli non si può neanche classificare come tale. Più che una commedia mi sembra uno dei classici film demenziali americani con una differenza però: quelli fanno ridere almeno.
Questo, oltre a essere di cattivo gusto, mi ha letteralmente stupito per la scarsa recitazione di protagonisti del calibro di Dujardin e Canet (in Last Night pe fare un esempio).
Noioso, ripetitivo, banale e ridicolo.
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A mio parere, il cinema francese ci ha regalato delle commedie fini, eleganti e che ti lasciano il sorriso dall'inizio alla fine. (Il missionario credo che sia l'esempio recente che più mi ha colpito). E in generale lo apprezzo molto, anche per altri generi.
Beh, Gli Infedeli non si può neanche classificare come tale. Più che una commedia mi sembra uno dei classici film demenziali americani con una differenza però: quelli fanno ridere almeno.
Questo, oltre a essere di cattivo gusto, mi ha letteralmente stupito per la scarsa recitazione di protagonisti del calibro di Dujardin e Canet (in Last Night pe fare un esempio).
Noioso, ripetitivo, banale e ridicolo. Sinceramente ti vergogni ad essere lì in sala. Non perchè certe scene sia troppo spinte: è che sono disgustose!
Il velo ci sevirebbe. Per coprire lo schermo quando lo guardi.
Questo è per spiegare che le commedie vere, divertenti sono altre. E non basta mettere una scena ridicola e spudorata dopo l'altra per far ridere. Serve altro.
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ultimoboyscout
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lunedì 3 settembre 2012
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e' un mondo difficile...
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Primi cinque minuti che promettono bene, poi non è che rallenta, si ferma del tutto, crolla impietosamente diventando un film scombinato, stupido e senza il benchè minimo filo logico. E tra i due protagonisti, l'artista Dujardin e Lellouche, non c'è affatto empatia ne feeling. I trionfi di "The artist" e "Quasi amici" stanno facendo da traino per pellicole francesi che difficilmente sarebbero arrivate da noi: una è proprio questa, diretta da sette registi per sei mini storie che ruotano attorno all'infedeltà e presentano una serie di personaggi e meschinità prettamente maschili, che si ispira in maniera chiara alla miglior commedia all'italiana.
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Primi cinque minuti che promettono bene, poi non è che rallenta, si ferma del tutto, crolla impietosamente diventando un film scombinato, stupido e senza il benchè minimo filo logico. E tra i due protagonisti, l'artista Dujardin e Lellouche, non c'è affatto empatia ne feeling. I trionfi di "The artist" e "Quasi amici" stanno facendo da traino per pellicole francesi che difficilmente sarebbero arrivate da noi: una è proprio questa, diretta da sette registi per sei mini storie che ruotano attorno all'infedeltà e presentano una serie di personaggi e meschinità prettamente maschili, che si ispira in maniera chiara alla miglior commedia all'italiana. Dire che Dujardin somigli a Gassman e Lellouche a Tognazzi è eccessivo ma l'ispirazione è proprio quella. Si ride (per non piangere) e si piange (e non per non ridere), si riflete a volte ma solo grazie a personaggi ben riusciti perchè reali che sembra di conoscere e nei quali ci si immedesima facilmente. In questa commedia crudele c'è tutta la meglio gioventù (esclusa Marion Cotillard) del nuovo corso del cinema d'Oltralpe, Dujardine e Lellouche oltre che mattatori sono anche registi e sceneggiatori, c'è anche Hazanavicius che dirige un episodio, forse il più carino. Il tradimento viene inquadrato da più parti e visto da diversi occhi e differenti prospettive, tutte purtroppo superficiali, facilone e cariche come non mai di luoghi comuni, stereotipi e gratuite bestialità. Peccato che in Italia non siano arrivati (e te pareva...) i poster del film, in particolare quello in cui Lellouche parla allegramente al cellulare e una donna inginocchiata tra le sue gambe gli pratica del sesso orale...una bomba troppo bollente per noi!
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rdn75
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lunedì 23 luglio 2012
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manuale di amore e di infedeltà
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Un film ad episodi che vuole dare un quadro quasi manualistico del mondo della infedeltà coniugale, mettendo in scena le più frequenti situazioni di infedeltà e del mondo che circonda tale realta.
Questo ritorno al cinema francese da esportare come blookbuster è fallito, non serve neanche aver scelto come protagonista attore acclamato per "The Artist".
Si tenta di convincere il pubblico con procazioni di nudi e scene di sesso, ma non bastano per fare un bel film di ottimo livello
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sypnos
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lunedì 4 giugno 2012
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l'infedeltà fa buona commedia
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Per "Gli Infedeli" è difficile parlare di film. Più che altro, è un insieme di cortometraggi. Una commedia spassosa e trasgressiva su uno dei temi più scottanti del matrimonio (quando c'è).
Dujardin e Lellouche sono perfetti per le parti dei due amici, pronti a mettere le corna a mogli e fidanzate e divertirsi insieme. Il tradimento prende tante forme e sfumature e ognuna di esse è analizzata in uno dei sette corti.
La pellicola, nell'insieme, prende una piega che a molti potrebbe non piacere, perché irriverente, senza troppi veli e filtri, ma certamente uno degli obiettivi del film era quello di fare scandalo, mostrare i "traditori" per quello che sono, sia negli aspetti negativi, sia in quelli positivi.
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Per "Gli Infedeli" è difficile parlare di film. Più che altro, è un insieme di cortometraggi. Una commedia spassosa e trasgressiva su uno dei temi più scottanti del matrimonio (quando c'è).
Dujardin e Lellouche sono perfetti per le parti dei due amici, pronti a mettere le corna a mogli e fidanzate e divertirsi insieme. Il tradimento prende tante forme e sfumature e ognuna di esse è analizzata in uno dei sette corti.
La pellicola, nell'insieme, prende una piega che a molti potrebbe non piacere, perché irriverente, senza troppi veli e filtri, ma certamente uno degli obiettivi del film era quello di fare scandalo, mostrare i "traditori" per quello che sono, sia negli aspetti negativi, sia in quelli positivi. Forse sarà giudicato osceno, forse è meglio giudicarlo sincero, resta comunque una commedia, ma a farne un'ottima commedia è la presenza di più registi... e di meno attori!
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francesca meneghetti
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venerdì 1 giugno 2012
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repetita non iuvant
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Questo non è il classico film che si dimentica per la sua inconsistenza dopo pochi giorni, od ore. Questo è un film che si ricorda esattamente per lo stesso motivo. Si aggiunge l'amara constatazione che individui talentuosi, come Dujardin e Hazavinicius, cui si deve un gioiellino come The artist, possano inciampare in modo così banale, probabilmente solo per ragioni di cassetta.
E' ovvio che una commedia con il titolo che si ritrova non intende proporre al pubblico qualcosa che vada oltre un piacevole intrattenimento.Chi compra il biglietto, si aspetta, appunto, una commedia brillante, ironica, che sappia dire qualcosa di fresco e originale su un tema tanto sfruttato.
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Questo non è il classico film che si dimentica per la sua inconsistenza dopo pochi giorni, od ore. Questo è un film che si ricorda esattamente per lo stesso motivo. Si aggiunge l'amara constatazione che individui talentuosi, come Dujardin e Hazavinicius, cui si deve un gioiellino come The artist, possano inciampare in modo così banale, probabilmente solo per ragioni di cassetta.
E' ovvio che una commedia con il titolo che si ritrova non intende proporre al pubblico qualcosa che vada oltre un piacevole intrattenimento.Chi compra il biglietto, si aspetta, appunto, una commedia brillante, ironica, che sappia dire qualcosa di fresco e originale su un tema tanto sfruttato.
Invece, al di là dell'assenza di un disegno (o di un coordinamento delle diverse regie), si è sopraffatti dalle ridondanze se non ripetizioni vere e proprie, dalla banalità delle battute (tolte alcune), dall'indulgere senza remore al trash, ma soprattutto dalla profonda tristezza che comunicano al mondo questi maschi (quelli del film): non sono soltanto annoiati, vuoti, bisognosi di diversioni, sovrastati dal loro testosterone, ma del tutto privi di stima in se stessi.
Da spettatrice provo pena e disagio per questo messaggio, e inevitabilmente provo nostalgia per la storia di The artist.
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derriev
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mercoledì 30 maggio 2012
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uno scadente collage di storie
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Il film si rivela una raccolta di vicende, sette episodi firmati da altrettanti registi, di maschi accecati dalla voglia di sesso con la costante del tradimento, ognuno dei protagonisti è infatti sempre sposato e da qui il titolo programmatico.
Però la capacità di "scrittura è mediocre": nonostante la varietà di registri, si va dal drammatico alla farsa e allo sketch comico, si esce dalla sala con la sensazione di qualcosa di raffazzonato, soprattutto nel ricordo dell'ultimo episodio, che risulta il peggiore.
Qualche spunto buono c'è, vedi l'episodio del quarantenne invaghito della diciottenne, ma non c'è sostanza nè spessore.
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Il film si rivela una raccolta di vicende, sette episodi firmati da altrettanti registi, di maschi accecati dalla voglia di sesso con la costante del tradimento, ognuno dei protagonisti è infatti sempre sposato e da qui il titolo programmatico.
Però la capacità di "scrittura è mediocre": nonostante la varietà di registri, si va dal drammatico alla farsa e allo sketch comico, si esce dalla sala con la sensazione di qualcosa di raffazzonato, soprattutto nel ricordo dell'ultimo episodio, che risulta il peggiore.
Qualche spunto buono c'è, vedi l'episodio del quarantenne invaghito della diciottenne, ma non c'è sostanza nè spessore.
La ridondanza dei pur validi due interpreti, Dujardin e Lellouche, anzichè esaltarne le camaleontiche capacità, in questo contesto scadente li sminuisce.
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super-partes
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lunedì 21 maggio 2012
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il mito della fedeltà coniugale
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Qualche critico un po' bigotto ha attaccato questo film, alcuni addirittura ne sono rimasti scandalizzati. Ma siamo davvero una società così puritana? In realtà si tratta di un film ben scritto e ben diretto. Le parti più spinte sono una voluta parodia dei film di combricola maschile alla Notte da Leoni, e sono solo delle piccole parentesi tra episodi che raggiungono anche una forte connotazione drammatica. Insomma, è un film intelligente, che si alterna tra registri comici da gag fisica a momenti riflessivi di spessore. Chi dice che è "maschilista" probabilmente non lo ha capito. I registi non volevano innalzare la figura maschile, ma semplicemente demolire il mito della fedeltà coniugale, struttura repressiva della nostra società e quindi inevitabilmente fallimentare, anche se si continua a far finta di niente per motivi di decoro e di apparenza.
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