minchione
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sabato 12 maggio 2012
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una bella idea ..... sviluppata male
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Riuscire dove gli altri non possono che sognarlo ? Bella idea, vero ? Soprattutto se questa fortuna (per quanto inspiegabile) accada a 3 liceali americani alla prese con i problemi tipici dell'età: piacere alle ragazze, avere amici, "essere fighi".
Se poi tale fortuna capita a chi (come il protagonista) è il prototipo di chi non gli va bene nulla nella vita, ecco che allora si presta pure lo strumento allo spettatore sfigato che può proiettare sé stesso nello sfortunato personaggio e "sognare" una vita da adolescente migliore.
Il copione sembra scritto più da un genio del marketing, non certo da uno sceneggiatore di razza. Gli effetti speciali ben fatti si sprecano, peccato che strada facendo alle meraviglie visive, si affianchi pure uno stato d'animo di angoscia nello spettatore per l'evolversi sempre più in peggio delle situazioni che vanno a crearsi nella trama del film.
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Riuscire dove gli altri non possono che sognarlo ? Bella idea, vero ? Soprattutto se questa fortuna (per quanto inspiegabile) accada a 3 liceali americani alla prese con i problemi tipici dell'età: piacere alle ragazze, avere amici, "essere fighi".
Se poi tale fortuna capita a chi (come il protagonista) è il prototipo di chi non gli va bene nulla nella vita, ecco che allora si presta pure lo strumento allo spettatore sfigato che può proiettare sé stesso nello sfortunato personaggio e "sognare" una vita da adolescente migliore.
Il copione sembra scritto più da un genio del marketing, non certo da uno sceneggiatore di razza. Gli effetti speciali ben fatti si sprecano, peccato che strada facendo alle meraviglie visive, si affianchi pure uno stato d'animo di angoscia nello spettatore per l'evolversi sempre più in peggio delle situazioni che vanno a crearsi nella trama del film. Alla fine sono uscito dalla sala con la depressione. Quando una fortuna capita a qualcuno (per quanto inverosimile) sarebbe bello che la usasse a fine di bene, non per distruggere tutto ciò che lo circonda.
Forse gli autori volevano comunicare proprio questo. Ma per film con messaggi subliminali di tipo psicologico e per intellettuali c'è di meglio. Dopotutto la maggior parte della gente - ricordiamocelo - al cinema va per divertirsi.
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spike
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sabato 12 maggio 2012
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perplessità
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Una cosa che mi lascia perplesso è la durata: 1h24'. Mi sembra difficile costruire una trama ben strutturata, non superficiale, di questa durata. Il film in sè durerà anche meno: la durata riportata di solito comprende i titoli di coda. Lo scarso incasso (per il mercato USA) in patria non mi fa ben sperare.
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raptus
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venerdì 11 maggio 2012
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originale e bello
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Ero incuriosito ma un tantino scettico.
E invece devo dire che il film mi ha divertito a appassionato dopo una partenza un po' lenta.
Consigliato
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mrvyrus
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venerdì 11 maggio 2012
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non guardatelo se nn avete un briciolo di fantasia
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questi 3 ragazzi sono in grado di realizzare tutti i desideri che tutti noi abbiamo sempre avuto...solo questo mi spingerebbe incuriosito a vedere come si comportano, come reagiscono...il cast ( anche se a me prima totalmente oscuro ) recita egregiamente, con qualche pecca qua e là, ma nel complesso non delude. Le riprese con le telecamere stile Cloverfield immergono lo spettatore più che con i ridicoli e blasonati occhialini 3D.Consigliato a un pubblico dai 12 ai 50 anni...per far volare ancora un pò la nostra fantasia e perché no...per qualche risata con amici veri.
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dario85
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giovedì 10 maggio 2012
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superpoteri e suoeridioti
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Ritorna la cinepresa mobile da video amatore, tornano tracce di pseudo-kriptonite che dotano di superpoteri tre giovani ragazzi americani. Il resto poi è costruito su una sceneggiatura assurda, che si rifà al disagio dei giovani americani, ma non riesce mai, in nessuna scena a sviluppare un discorso coerente, tanto che per poter scuotere il pubblico annoiato si riduce ad un finale da splatter, ma neanche quello viene bene. Decisamente mediocre, un collage di già visto. La scena conclusiva che promette il seguito è la scena più terrificante. Mai più.
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deja55
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giovedì 10 maggio 2012
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non andate a vederlo
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NOn che mi aspettassi granchè,ma questo film ha superato le mie aspettative,brutto brutto....brutta la fotografia,brutta la storia senza capo nè coda,non si salvano neppure gli effetti speciali,pochi e scontati,non c'è colonna sonora solo primi piani di questi ragazzi che ridono e cazzeggiano in possesso di super poteri non ben definiti.davvero non scrivo mai recensioni,ma mi sono sentita in dovere di salvare qualcuno!!!
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gnaunzeo
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giovedì 10 maggio 2012
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mah
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Forse l'idea di partenza , cmq non troppo originale, poteva essere usata in maniera più efficace...ma diciamo che quello visto al cinema è un film senza capo ne coda..buttati li tre ragazzi che acquisiscono dei poteri, li provano e poi uno da di matto..decisamente tempo perso.
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alescio92
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mercoledì 9 maggio 2012
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ottimo film
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donni romani
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martedì 1 maggio 2012
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il lato oscuro dei supereroi
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Tre giovani reduci da un rave trovano un cratere in un bosco al cui interno si trova una pietra che emette strani bagliori. Sembrerebbe solo un' avventura notturna, ma i tre giovani dal giorno successivo al ritrovamento scopriranno di avere strani poteri fisici legati alla telecinesi e man mano si dovranno confrontare con la loro nuova condizione. Apparentemente la trama è quella di tanti altri film in cui un gruppo di giovani ha a che fare con esperienze fisiche e psicologiche disturbanti, ma l'ottica del film di Trank (sceneggiato con Max Landis) non è quella epica e avventurosa di altre pellicole simili, ma quella dell'approfondimento delle psicologie dei tre giovani, soprattutto Andrew, il più fragile dei tre, emarginato e solitario, che conosciamo all'inizio del film attraverso le riprese della sua telecamera, una sorta di coperta di Linus con cui si difende dalla cattiveria dei compagni di scuola che lo prendono in giro e non lo considerano.
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Tre giovani reduci da un rave trovano un cratere in un bosco al cui interno si trova una pietra che emette strani bagliori. Sembrerebbe solo un' avventura notturna, ma i tre giovani dal giorno successivo al ritrovamento scopriranno di avere strani poteri fisici legati alla telecinesi e man mano si dovranno confrontare con la loro nuova condizione. Apparentemente la trama è quella di tanti altri film in cui un gruppo di giovani ha a che fare con esperienze fisiche e psicologiche disturbanti, ma l'ottica del film di Trank (sceneggiato con Max Landis) non è quella epica e avventurosa di altre pellicole simili, ma quella dell'approfondimento delle psicologie dei tre giovani, soprattutto Andrew, il più fragile dei tre, emarginato e solitario, che conosciamo all'inizio del film attraverso le riprese della sua telecamera, una sorta di coperta di Linus con cui si difende dalla cattiveria dei compagni di scuola che lo prendono in giro e non lo considerano. La reazione iniziale di euforia e di invincibilità (tipica fra l'altro di ogni ragazzo di diciotto anni indipendentemente dai superpoteri) lascerà presto lo spazio alla voglia di vendicarsi di chi lo ha fatto soffrire, di prendersi la rivincita su chi ha osato criticarlo e qui il film diventa interessante e solido, perchè in quella furia distruttrice di Andrew, così caotica e e disordinata, così incapace di giusta misura e buon senso, ritroviamo tutta la fragilità degli adolescenti di fronte alla vita, i comportamenti eccessivi del branco, le esplosioni incontrollate di violenza, la mancanza di autocontrollo ed obiettività di giudizio. e ritroviamo la solitudine di chi non trova nella famiglia e nella scuola un punto di riferimento, un "adultità" cui chiedere consiglio o anche solo da cui prendere esempio. C'è molta società contemporanea in questa realtà fantascientifica, c'è l'inquietudine di chi si trova ad affontare un cambiamento improvviso (i poteri di telecinesi che trasformano i ragazzi in altro dal loro status abituale sono metafora dei cambiamenti devastanti e destabilizzanti che l'adolescenza in quanto passaggio dall'infanzia all'età adulta porta con sè) e la sofferenza che Andrew nasconde dietro la telecamera è quella stessa che tanti giovani provano nel confronto con coetanei e che tentano di scacciare magari spacciandosi per altro da ciò che sono nel mondo virtuale delle chat e dei social networks. Film di effetti e di azione ad una prima lettura, ma di profonda analisi e di riflessione man mano che ci avventura nella mente sempre più alienata di Andrew, film che lascia allo spettatore la sensazione che crescere significhi soprattutto imparare a controllare i propri istinti, a gestire le emozioni, ad ascoltare gli altri, cosa che, la cronaca ci insegna, è sempre un'avventura oscura e spesso fallimentare, proprio perchè troppo spesso gli adolescenti si trovano di fronte quasi infinite possibilità (qui rappresentati dai superpoteri ma facilmente riconoscibili nelle tante libertà che un giovane si trova a poter avere, da quella sessuale a quella comportamentale a quella estetica) ma che poi non è quasi mai in grado di gestire adeguatamente perchè gli mancano l'esperienza e il supporto di chi dovrebbe fornirli (il padre quasi sempre ubriaco di Andrew e la madre morente sono metafora profonda dell'assenza di ogni figura autoriale). Perfettamente in parte i tre giovani interpreti, survoltati e adrenalinici quanto basta per farci partecipi della loro euforia e profondamente segnati nel finale, quando la spensieratezza dell'adolescenza è solo un ricordo lontano e la rabbia di Andrew l'unica emozione rimasta. Peccato solo aver lasciato ampio spazio alla fase di gioco e di sperimentazione dei superpoteri, far scivolare il film nel ritmo scatenato di un film adolescenziale, cosa di cui una così sensibile analisi della gioventù avrebbe potuto tranquillamente fare a meno, ma si sa, sono gli adolescenti che frequentano le sale cinematografiche e una ventina di minuti di scene scatenate e a ritmo vertiginoso sono un bell'appeal. Speriamo che la successiva amara riflessione sull'adolescenza li coinvolga ugualmente.
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(di deja55)
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la tigre del cinema
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sabato 7 aprile 2012
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interessante
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MOLTO INTERESSANTE........MOLTO :)
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