Chronicle |
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Un film di Josh Trank.
Con Dane DeHaan, Alex Russell, Michael B. Jordan, Michael Kelly, Ashley Hinshaw.
continua»
Fantascienza,
Ratings: Kids+13,
durata 84 min.
- Gran Bretagna, USA 2012.
- 20th Century Fox Italia
uscita mercoledì 9 maggio 2012.
MYMONETRO
Chronicle
valutazione media:
3,40
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il lato oscuro dei supereroidi donni romaniFeedback: 23283 | altri commenti e recensioni di donni romani |
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martedì 1 maggio 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tre giovani reduci da un rave trovano un cratere in un bosco al cui interno si trova una pietra che emette strani bagliori. Sembrerebbe solo un' avventura notturna, ma i tre giovani dal giorno successivo al ritrovamento scopriranno di avere strani poteri fisici legati alla telecinesi e man mano si dovranno confrontare con la loro nuova condizione. Apparentemente la trama è quella di tanti altri film in cui un gruppo di giovani ha a che fare con esperienze fisiche e psicologiche disturbanti, ma l'ottica del film di Trank (sceneggiato con Max Landis) non è quella epica e avventurosa di altre pellicole simili, ma quella dell'approfondimento delle psicologie dei tre giovani, soprattutto Andrew, il più fragile dei tre, emarginato e solitario, che conosciamo all'inizio del film attraverso le riprese della sua telecamera, una sorta di coperta di Linus con cui si difende dalla cattiveria dei compagni di scuola che lo prendono in giro e non lo considerano. La reazione iniziale di euforia e di invincibilità (tipica fra l'altro di ogni ragazzo di diciotto anni indipendentemente dai superpoteri) lascerà presto lo spazio alla voglia di vendicarsi di chi lo ha fatto soffrire, di prendersi la rivincita su chi ha osato criticarlo e qui il film diventa interessante e solido, perchè in quella furia distruttrice di Andrew, così caotica e e disordinata, così incapace di giusta misura e buon senso, ritroviamo tutta la fragilità degli adolescenti di fronte alla vita, i comportamenti eccessivi del branco, le esplosioni incontrollate di violenza, la mancanza di autocontrollo ed obiettività di giudizio. e ritroviamo la solitudine di chi non trova nella famiglia e nella scuola un punto di riferimento, un "adultità" cui chiedere consiglio o anche solo da cui prendere esempio. C'è molta società contemporanea in questa realtà fantascientifica, c'è l'inquietudine di chi si trova ad affontare un cambiamento improvviso (i poteri di telecinesi che trasformano i ragazzi in altro dal loro status abituale sono metafora dei cambiamenti devastanti e destabilizzanti che l'adolescenza in quanto passaggio dall'infanzia all'età adulta porta con sè) e la sofferenza che Andrew nasconde dietro la telecamera è quella stessa che tanti giovani provano nel confronto con coetanei e che tentano di scacciare magari spacciandosi per altro da ciò che sono nel mondo virtuale delle chat e dei social networks. Film di effetti e di azione ad una prima lettura, ma di profonda analisi e di riflessione man mano che ci avventura nella mente sempre più alienata di Andrew, film che lascia allo spettatore la sensazione che crescere significhi soprattutto imparare a controllare i propri istinti, a gestire le emozioni, ad ascoltare gli altri, cosa che, la cronaca ci insegna, è sempre un'avventura oscura e spesso fallimentare, proprio perchè troppo spesso gli adolescenti si trovano di fronte quasi infinite possibilità (qui rappresentati dai superpoteri ma facilmente riconoscibili nelle tante libertà che un giovane si trova a poter avere, da quella sessuale a quella comportamentale a quella estetica) ma che poi non è quasi mai in grado di gestire adeguatamente perchè gli mancano l'esperienza e il supporto di chi dovrebbe fornirli (il padre quasi sempre ubriaco di Andrew e la madre morente sono metafora profonda dell'assenza di ogni figura autoriale). Perfettamente in parte i tre giovani interpreti, survoltati e adrenalinici quanto basta per farci partecipi della loro euforia e profondamente segnati nel finale, quando la spensieratezza dell'adolescenza è solo un ricordo lontano e la rabbia di Andrew l'unica emozione rimasta. Peccato solo aver lasciato ampio spazio alla fase di gioco e di sperimentazione dei superpoteri, far scivolare il film nel ritmo scatenato di un film adolescenziale, cosa di cui una così sensibile analisi della gioventù avrebbe potuto tranquillamente fare a meno, ma si sa, sono gli adolescenti che frequentano le sale cinematografiche e una ventina di minuti di scene scatenate e a ritmo vertiginoso sono un bell'appeal. Speriamo che la successiva amara riflessione sull'adolescenza li coinvolga ugualmente.
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