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venerdì 20 marzo 2020
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orrendo
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Veramente di pessimo gusto, effetti speciali scadenti, trama scema, un film che ti fa odiare il protagonista, tutto ripreso da una videocamera (senza senso), contenuto effettivo basso. Deluso, ho perso 1 ora e mezzo.
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gennaro
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martedì 10 luglio 2018
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diverso?
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Allora, conoscevo poco il film, ma molti lo consideravano molto serio e diverso. L'inizio è stato quasi una sorpresa perché non proprio non me l'aspettavo che era un falso documentario.
Mi è piaciuto solo a metà perché la recitazione è realistica così come il loro carattere e il loro modo di fare. Mi hanno sorpreso i loro poteri, sono tutti e tre simpatici e in più lo scontro finale è stato interessante. Adoro che il regista abbia variato lo stile del falso documentario in maniera del tutto brillante. Mi piace pure quanto per quanto risulti corto 84 minuti sono stati usati molto bene. Ma, c'è sempre un ma, eppure nonostante risulti molto serio e violento, in pratica non esiste perché non si vede quasi mai, ci sarebbe, ma viene tagliato, inoltre io tutta questa serietà non l'ho vista.
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Allora, conoscevo poco il film, ma molti lo consideravano molto serio e diverso. L'inizio è stato quasi una sorpresa perché non proprio non me l'aspettavo che era un falso documentario.
Mi è piaciuto solo a metà perché la recitazione è realistica così come il loro carattere e il loro modo di fare. Mi hanno sorpreso i loro poteri, sono tutti e tre simpatici e in più lo scontro finale è stato interessante. Adoro che il regista abbia variato lo stile del falso documentario in maniera del tutto brillante. Mi piace pure quanto per quanto risulti corto 84 minuti sono stati usati molto bene. Ma, c'è sempre un ma, eppure nonostante risulti molto serio e violento, in pratica non esiste perché non si vede quasi mai, ci sarebbe, ma viene tagliato, inoltre io tutta questa serietà non l'ho vista. Secondo me, è solo un pretesto per far cambiare carattere ad Andrew, il presunto protagonista. Accadono anche molte scene stupide. Non c'è mai quel brivido che vuol dire che un Thriller. Non fa paura. Lo scontro finale è molto sciocco perché il perché rimane un mistero. Sembra che il film giri intorno a un muro senza mai raggirarlo.
Loro che scoprono i poteri, ma questo stacco dopo, fa abbastanza arrabbiare per fare un altro petesto. 3 liceali? In realtà il terzo ovvero quello di colore è considerato poco, mi pare inutile. Arrivati a quella metà, si fa fatica a seguire il film. Perde il buon gusto che aveva e si trasforma in qualcosa di marcio. Non dico che forse è meglio guardare i film della Marvel, film ancora peggio, almeno questo cerca di essere originale, ma alla fine è molto simili agli altri. I momenti di tensione sono pochi. Il film ha non ha molto senso. Alcuni personaggi sono inutili a tal punto da risultare quasi irritanti. Bisogna dire che di come cambia Andrew è stato fatto male così come quella di Matt che appena si fa sentire. Odio che all'inizio voleva essere serio per poi alla fine risultare stupido. Proprio quest'ultimo che rovina tutto perché il resto tra virgolette ci poteva stare, invece non è così.
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cinestabe
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domenica 13 marzo 2016
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chronicle _ un film sui supereroi?
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La vita di Andrew Detmer non è certo tra le più invidiabili: viene
continuamente maltrattato a casa, a scuola e nel suo vicinato; suo
padre è costantemente ubriaco ed aggressivo; sua madre è
gravemente malata. E' un ragazzo solo, che trova un "rifugio"
mentale e fisico in una videocamera, con la quale riprende
ogni singolo momento delle sue giornate. Il suo unico amico è suo
cugino Matt Garetty, che preferisce di gran lunga il divertimento
allo studio. Una sera, Matt, invita Andrew ad un Rave Party.
Detmer, durante la festa, dopo essere stato preso di mira
da un bullo per aver filmato la ragazza di quest'ultimo, si ritrova
in lacrime per la sua vita indiscutibilmente disastrosa e per la sua
totale incapacità di difendersi.
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La vita di Andrew Detmer non è certo tra le più invidiabili: viene
continuamente maltrattato a casa, a scuola e nel suo vicinato; suo
padre è costantemente ubriaco ed aggressivo; sua madre è
gravemente malata. E' un ragazzo solo, che trova un "rifugio"
mentale e fisico in una videocamera, con la quale riprende
ogni singolo momento delle sue giornate. Il suo unico amico è suo
cugino Matt Garetty, che preferisce di gran lunga il divertimento
allo studio. Una sera, Matt, invita Andrew ad un Rave Party.
Detmer, durante la festa, dopo essere stato preso di mira
da un bullo per aver filmato la ragazza di quest'ultimo, si ritrova
in lacrime per la sua vita indiscutibilmente disastrosa e per la sua
totale incapacità di difendersi. Quand'ecco che viene raggiunto da
Steve Montgomery, uno tra gli studenti più popolari di tutto il
liceo, che lo invita ad andare a vedere e filmare, insieme a lui e a
Matt, una cosa "incredibile" che hanno trovato nella foresta.
Girato con un budget non particolarmente alto, CHRONICLE è un film
strepitoso, capace di dare profondità non solo ai temi che tratta, ma anche ai
protagonisti della vicenda che narra. Trank ha fatto un lavoro davvero grandioso
come regista, soprattutto perché è stato capace di passare da un genere ad un
altro in maniera fluida, per nulla scontata, riuscendo ad assemblare perfettamente il
Dramma e la Commedia con la Fantascienza ed il Fantasy. Max Landis (figlio dello
storico cineasta John Landis), invece, scrivendo (insieme al giovane regista) e sceneggiando
il suddetto film, è riuscito a fare un lavoro letteralmente ineccepibile. E' stato capace di rendere
plausibile l'elemento che scatena i "poteri" nei tre protagonisti, senza dare inutili spiegazioni
al riguardo; e ha creato tre personaggi reali e più attuali che mai, con i quali è
facile entrare in empatia e facili, dunque, da comprendere (o, nelle parti più dure della
Pellicola, da commiserare): Andrew, Dane Dehaan, è il classico ragazzo problematico;
Matt, Alex Russell, piace a tutti, adora la filosofia ed è innamorato di una ragazza;
Steve, Michael B. Jordan, è un giocatore di football ed è un buonissimo ragazzo.
Il lavoro migliore, secondo me, è stato fatto sugli effetti che hanno avuto i "Superpoteri" sui
ragazzi che se ne sono impossessati, elemento che ha reso il film ancor più realistico e
coinvolgente, dimostrando quanto sarebbe difficile, per non dire impossibile, mantenere
il controllo di un potere come la Telecinesi. La prima domanda che mi è balenata nella
mente, è stata "come può, un ragazzo normale, controllare alla perfezione un potere
così forte?", mentre la seconda è stata "e se quel potere venisse utilizzato per scopi
discutibili?". Ebbene, le risposte a quelle due domande vengono date proprio dal film
stesso, con una maturità ed una crudezza tali da far dimenticare persino i Supereroi più
controversi tra quelli più celebri. Ma non bisogna dimenticare che CHRONICLE non è
un film che parla di Supereroi. Anzi, parla di ragazzi normalissimi che si vedono costretti
ad affrontare (ognuno a proprio modo) qualcosa che va ben oltre quelle che erano, in
precedenza, le loro capacità psicofisiche.
In conclusione, si tratta di una Pellicola destinata a divenire
un Cult, senza se e senza ma. Accostabile solamente
all'Anime di culto degli anni '80 AKIRA (che viene citato
in più scene) e al recente Capolavoro Italiano LO
CHIAMAVANO JEEG ROBOT (per via della crudezza
con cui vengono trattati i "Superpoteri" in un contesto realistico).
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dave san
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mercoledì 23 settembre 2015
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the blair heroes project
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Sembrerebbe che i Fantastici 4 non abbia fatto breccia nei cuori di critica e pubblico. Nondimeno lo stesso regista confezionò nel 2012, un altro super-hero movie e quella volta aveva fatto centro. Per questa ragione mi limiterei a lodare il primo genito. Appena rivisto e nuovamente apprezzato. Tre ragazzotti, amici e parenti, s’incontrano ad una festa e si dirigono nel bosco verso una fossa misteriosa. Ognuno di loro risponde a una tipologia sociale e caratteristica delle classi medie (americana in questo specifico caso). Dopo avere avuto un incontro ravvicinato con la strana cosa all’interno della cavità, i tre si ritrovano super speciali. Immaginatevi tre compari: non astronauti, non inquirenti o malvagi di turno.
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Sembrerebbe che i Fantastici 4 non abbia fatto breccia nei cuori di critica e pubblico. Nondimeno lo stesso regista confezionò nel 2012, un altro super-hero movie e quella volta aveva fatto centro. Per questa ragione mi limiterei a lodare il primo genito. Appena rivisto e nuovamente apprezzato. Tre ragazzotti, amici e parenti, s’incontrano ad una festa e si dirigono nel bosco verso una fossa misteriosa. Ognuno di loro risponde a una tipologia sociale e caratteristica delle classi medie (americana in questo specifico caso). Dopo avere avuto un incontro ravvicinato con la strana cosa all’interno della cavità, i tre si ritrovano super speciali. Immaginatevi tre compari: non astronauti, non inquirenti o malvagi di turno. Tre tizi tra i 16 e i 20 circa che acquisissero super poteri. Che cosa potrebbero fare? Anche loro per un pò si divertiranno. Non trascorrerà molto però perché siano costretti a riflettere seriamente sulla situazione. Affrontando inoltre pressanti effetti collaterali. Il tutto è costruito con realismo indovinato: una veste da teen-movie, ma con tinte più viscerali. La sigla di chiusura del film è fortemente “shoegaze”. I film di super eroi hanno sempre qualcosa di epico, nell’accezione più solare (e corale) del termine. Persino la Gotham del Cavaliere Oscuro ha un che di fastoso; seppure con personaggi e atmosfere notturni. Il film di Josh Trank, invece, non segue quelle regole. Strizza l’occhio a Cloverfield e The Blair Witch Project. Che sia per motivi di budget o estetici, la scelta del cineasta non differenzia il valore del lavoro. Descrive con naturalismo e spettacolarità credibili, tre giovani “smiths” con poteri distruttivi per le mani. I super eroi di Chronicle saltano, volano e colpiscono senza costumi, apparecchi tecnologici, aure di luce o raggi fluorescenti (tranne nell'epilogo effettivamente). Avrebbe potuto uscirne una pellicola 'trash' e invece il film è autosufficiente, come opera artistica e insieme come prodotto d’intrattenimento. Ciò in questo caso basta per rendere originale il lungometraggio e differenziarlo dai format tradizionali, riusciti e non.
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ilaria pasqua
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lunedì 13 ottobre 2014
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una sorpresa
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Mat, Andrew e Steve sono tre adolescenti dai caratteri molto diversi. Ognuno di loro affronta le sue giornate scolastiche e tutto il mondo di amicizie che li circonda diversamente, chi è più chiuso, chi molto aperto, fino al giorno in cui si ritrovano coinvolti in una situazione che ha degli sviluppi incredibili: di colpo sviluppano capacità telecinetiche, possono spostare oggetti, sono forti, e possono persino volare. Dicendola con gergo fumettistico: hanno i superpoteri!
Ma le cose si complicano in maniera quasi irreparabile.
Chronicle è stato una gran sorpresa. Non è facile catalogarlo perché non è un film di supereroi, non ci sono costumi, né riferimenti al mondo fumettistico, ma non è nemmeno solo un film di formazione di adolescenti e per adolescenti.
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Mat, Andrew e Steve sono tre adolescenti dai caratteri molto diversi. Ognuno di loro affronta le sue giornate scolastiche e tutto il mondo di amicizie che li circonda diversamente, chi è più chiuso, chi molto aperto, fino al giorno in cui si ritrovano coinvolti in una situazione che ha degli sviluppi incredibili: di colpo sviluppano capacità telecinetiche, possono spostare oggetti, sono forti, e possono persino volare. Dicendola con gergo fumettistico: hanno i superpoteri!
Ma le cose si complicano in maniera quasi irreparabile.
Chronicle è stato una gran sorpresa. Non è facile catalogarlo perché non è un film di supereroi, non ci sono costumi, né riferimenti al mondo fumettistico, ma non è nemmeno solo un film di formazione di adolescenti e per adolescenti.
È qualcosa di meglio di tutto questo. Parla di diversità, di emarginazione. Il vero protagonista è Andrew, interpretato splendidamente da Dane DeHaan (ultimamente visto un po’ dappertutto, soprattutto nel ruolo di Harry in The Amazing Spider Man 2), un ragazzo brillante e solitario, tenuto lontano dai suoi coetanei, ma non solo, ha anche una situazione familiare complessa e molto triste.
L’unica cosa con cui riempie le sue giornate è la sua videocamera che lo aiuta a sopravvivere ponendo quasi una barriera tra lui e il mondo. Quando acquisterà quei poteri arriverà il riscatto. Carico di una rabbia repressa accumulata nel corso degli anni finirà per perdere il controllo, con coscienza, rendendosi perfettamente conto della portata di questa cosa, del male che può fare. Al contrario i suoi due nuovi amici, colpiti dallo stesso straordinario avvenimento, sin da subito prendono la cosa seriamente, con responsabilità, cercando di riportare indietro Andrew. Il ragazzo però si scontra ancora una volta con l’incomprensione, non riesce a entrare in contatto con chi lo circonda, accecato com’è e niente riuscirà a fargli cambiare idea.
La scelta della videocamera a spalla, quindi dello stile mockumentary è a dir poco azzeccata. Il basso budget della produzione non si nota affatto, il risultato è notevole e raggiunge una profondità che manca ai film di supereroi solitamente dal tono leggero o almeno più spensierato. Qui c’è molta introspezione, il rapporto di Andrew con il mondo prima e dopo il suo nuovo potere è reso benissimo, c’è una bella evoluzione e il film non manca di ritmo. Da menzionare la scena di combattimento notturna al centro di Seattle.
In conclusione Chronicle è, e non con poca sorpresa, un piccolo gioiello che merita una visione.
Recensione pubblicata originariamente su: www.ilariapasqua.net
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xerox
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mercoledì 17 settembre 2014
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non mi piacciono tutti i film girati così...
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ODIO tutti i film girati cam-style. Mi bastano i MIEI filmini dalle inquadrature traballanti...
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electricant
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domenica 2 febbraio 2014
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sottovalutatissimo, da non perdere.
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Credo che non sia stata colta una differenza fondamentale tra l'utilizzo del found footage fatto da quella schiera di film horror molto di moda in questi ultimi anni e l'utilizzo che della stessa tecnica viene fatto in chronicle: da una parte abbiamo un mero espediente finalizzato a dare un maggior senso di realismo alla pellicola, illudere lo spettatore sul fatto che potrebbe trattarsi di un qualcosa di realmente accaduto e quindi, in definitiva, cercare di "spaventarlo di più"; nel film in questione invece credo ci sia del vero genio. In Chronicle il confine tra regista e personaggio viene ridotto al minimo: chiunque tenga in mano una telecamera diventa colui che racconta la storia dal suo punto di vista, e questo vale in particolare, naturalmente, per Andrew, la cui solitudine e frustrazione viene raccontata proprio attraverso la sua ferrea volontà di introdurre una telecamera all'interno della sua vita, come se questa rappresentasse una possibilità di venire ascoltato nonostante la sua mancanza di amici o di una figura familiare stabile.
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Credo che non sia stata colta una differenza fondamentale tra l'utilizzo del found footage fatto da quella schiera di film horror molto di moda in questi ultimi anni e l'utilizzo che della stessa tecnica viene fatto in chronicle: da una parte abbiamo un mero espediente finalizzato a dare un maggior senso di realismo alla pellicola, illudere lo spettatore sul fatto che potrebbe trattarsi di un qualcosa di realmente accaduto e quindi, in definitiva, cercare di "spaventarlo di più"; nel film in questione invece credo ci sia del vero genio. In Chronicle il confine tra regista e personaggio viene ridotto al minimo: chiunque tenga in mano una telecamera diventa colui che racconta la storia dal suo punto di vista, e questo vale in particolare, naturalmente, per Andrew, la cui solitudine e frustrazione viene raccontata proprio attraverso la sua ferrea volontà di introdurre una telecamera all'interno della sua vita, come se questa rappresentasse una possibilità di venire ascoltato nonostante la sua mancanza di amici o di una figura familiare stabile. Il modo in cui Andrew gestisce le inquadrature tramite la sua telecinesi è eccezionale, come è eccezionale la naturalezza e la genialità con la quale la tecnica del found-footage viene sposata alle esigenze narrative (notate nella parte centrale, in cui i tre amici sperimentano i loro poteri, come la telecamera di Andrew diventi un elemento essenziale della loro amicizia, e quindi importante tanto come elemento interno al film quanto, naturalmente, mezzo per girarlo). La trama è semplicissima e riprende molto da vicino le opere apocalittiche di Otomo (cito Akira e Steamboy), con un incipit molto tranquillo che volge verso la tragedia e la devastazione nel giro di un'ora e mezza, con il protagonista che perde il controllo sulle sue capacità sovrumane e distrugge tutto. Una storia vecchia come il mondo, ma che su di me ha esercitato sempre un grande fascino, e che raccontata in questo modo incredibile è riuscita a meravigliarmi ed emozionarmi per tutta la durata del lungometraggio. L'unica pecca a parer mio è la storia d'amore tra Matt e la ragazza bionda, piuttosto inutile e mal sviluppata, ma che comunque ruba pochi minuti all'interno del film, che resta una perla da non perdere. SOttovalutatissimo.
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evildevin87
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mercoledì 18 dicembre 2013
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un bel crescendo
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Film girato con una tecnica simil-found footage. Dico simil perchè non si basa sulle riprese di una videocamera, ma bensì è un film costruito con le riprese di più telecamere. La trama è abbastanza semplice, e tratta di tre ragazzi liceali che ottengono dei superpoteri di natura telecinetica. Man mano che il film va avanti capiremo che ruota tutto intorno al personaggio di Andrew, il ragazzo più problematico dei tre e allo stesso tempo il più potente. E assieme ai suoi poteri accresce anche la sua condizione di disagio e la sua follia, fino ad arrivare a diventare una vera e propria minaccia per tutti quanti. Il film scorre lento, ma il crescendo è comunque sia costante e ogni mutamento caratteriale perfettamente giustificato.
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Film girato con una tecnica simil-found footage. Dico simil perchè non si basa sulle riprese di una videocamera, ma bensì è un film costruito con le riprese di più telecamere. La trama è abbastanza semplice, e tratta di tre ragazzi liceali che ottengono dei superpoteri di natura telecinetica. Man mano che il film va avanti capiremo che ruota tutto intorno al personaggio di Andrew, il ragazzo più problematico dei tre e allo stesso tempo il più potente. E assieme ai suoi poteri accresce anche la sua condizione di disagio e la sua follia, fino ad arrivare a diventare una vera e propria minaccia per tutti quanti. Il film scorre lento, ma il crescendo è comunque sia costante e ogni mutamento caratteriale perfettamente giustificato. Recitazione sufficiente, alcuni dialoghi deboli e in alcuni frangenti si strizza l'occhiolino al nipponico Akira (pur non arrivando a veri e propri cataclismi), ma in linea di massima si fa apprezzare. Bello, godibile e coinvolgente.
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liberalib
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domenica 5 maggio 2013
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noioso e inconsistente
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Ho avuto la tentazione di smettere di vederlo almeno dieci volte durante la visione. La prima parte è noiosissima, e i personaggi infastidiscono per la loro idiozia. L'escamotage stilistico della ripresa forse tenta di rendere interessante una sceneggiatura veramente superficiale. Ma non funziona, anzi, disturba. Si salva l'ultimo quarto d'ora per il finale dall'evoluzione forse non prevedibilissimo, ma dagli effetti comunque ingenui e triti.
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t-mac
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mercoledì 1 maggio 2013
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un film orribile che sfiora il trash
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Raramente mi è capitato di assistere a spettacoli cinematografici così miseri. Un film, se così lo si può definire, senza trama nè logica, scadenti effetti speciali, senza idee e probabilmente realizzato anche senza un budget, vista la realizzazione di pessima fattura. Il film inizia male e finisce anche peggio, guardarlo è un tedio sempre maggiore. Dopo soli 20 minuti non vedevo l'ora che il film finisse. I dialoghi solo scialbi e insignificanti, ci sono frasi sentite almeno altre dieci volte in altri film, la trama è super scontata ed sa di già visto fino alla nausea. Il film è girato in modo da far sembrare che il filmato sia registrato dai protagonisti stessi, poichè questi portano sempre appresso una telecamera; un pò come paranormal activity, e infatti il risultato scadente è molto simile.
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Raramente mi è capitato di assistere a spettacoli cinematografici così miseri. Un film, se così lo si può definire, senza trama nè logica, scadenti effetti speciali, senza idee e probabilmente realizzato anche senza un budget, vista la realizzazione di pessima fattura. Il film inizia male e finisce anche peggio, guardarlo è un tedio sempre maggiore. Dopo soli 20 minuti non vedevo l'ora che il film finisse. I dialoghi solo scialbi e insignificanti, ci sono frasi sentite almeno altre dieci volte in altri film, la trama è super scontata ed sa di già visto fino alla nausea. Il film è girato in modo da far sembrare che il filmato sia registrato dai protagonisti stessi, poichè questi portano sempre appresso una telecamera; un pò come paranormal activity, e infatti il risultato scadente è molto simile. Vorrei parlare della trama, ma c'è davvero poco da dire: un ragazzo disadattato che praticamente vive con la telecamera in mano (si chiama Andrew), suo cugino Matt e un altro personaggio casuale che si chiama Steve (non si capisce proprio cosa c'entri questo Steve e da dove sia uscito fuori, spunta dal nulla dopo pochi minuti) durante una festa si allontanano in un bosco perchè hanno trovato un buco nel terreno (?) dal quale escono strani rumori (??). Entrano nel buco e trovano un cristallo strano che emette luci e suoni particolari. Svengono e la scena successiva si svolge presumibilmente qualche giorno dopo. Non si sa perchè, non si sa quando, non si sa come ma: sono in una cameretta e giocano con le lego tramite telecinesi, perciò chi guarda scopre che i protagonisti hanno dei superpoteri. Questo è uno dei più grandi e grossi buchi della trama, non viene spiegato assolutamente il modo in cui hanno acquisito i poteri e come questo cristallo possa averglieli trasmessi! Insomma è sensazionale che ci propinino una cosa simile, un film con una trama simile non dovrebbe mai andare in produzione, poichè : non - ha - un - senso. I clichè dei film sui supereroi vengono totalmente abbandonati, lasciando questo film alla deriva più insensata. Comunque i protagonisti scoprono che possono allenare i poteri, fanno scherzi stupidi alla povera gente (questa parte dovrebbe essere divertente ma è una delle più noiose) con la loro telecinesi, poi per sbaglio Andrew rischia di uccidere un uomo con i suoi poteri. Il cugino gli impone delle regole che alla fine verranno infrante, Andrew diventerà cattivo e ucciderà Steve che uscirà di scena così come è entrato e alla fine Matt ucciderà il cugino perchè diventato un incontrollabile killer antieroe. Saltuariamente si vedono scene random che dovrebbero raccontare e approfondire i profili dei protagonisti, in realtà queste scene falliscono miseramente aggiungendo solo un marasma di dialoghi sciocchi e senza senso. Esempio: Matt va a casa di una ragazza bionda,precedentemente vista nel film una sola volta in cui fra l'altro si sono detti letteralmente una singola frase, e le dice (non testualmente, ma il succo è quello): ''Sono cambiato, lo so che è strano ma volevo dirtelo''. Fine del discorso, lei gli chiude la porta in faccia e quella ragazza si vedrà solo in altre due scene dove fra l'altro non aprirà bocca. Il film può essere riassunto così. Vorrei chiedere il rimborso del biglietto ma poi mi ricordo che ho visto questa cosa in TV. E menomale.
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