Una separazione

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Un film di Asghar Farhadi. Con Sareh Bayat, Sarina Farhadi, Payman Maadi, Babak Karimi, Ali-Asghar Shahbazi.
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Titolo originale Jodaeiye Nader az Simin. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 123 min. - Iran 2011. - Sacher uscita venerdì 21 ottobre 2011. MYMONETRO Una separazione * * * 1/2 - valutazione media: 3,62 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
linus2k lunedì 2 aprile 2012
capolavoro del neorealismo persiano Valutazione 5 stelle su cinque
64%
No
36%

Il cinema Iraniano, personalmente, credo che mi stia viziando. Ogni volta riesce a colpirmi, meravigliarmi, stupirmi. "Una separazione", di Asghar Farhadi (regista del meraviglioso "About Elly"), pluripremiato, dal premio Oscar 2012 all'Orso d'Oro alla Berlinale (Orso d'argento per i 2 attori protagonisti), conferma e rilancia questo lungo periodo d'oro del neorealismo persiano. Con un punto di vista quasi documentaristico, algido, Farhadi ci racconta una storia immersa nel suo contesto storico, politico e sociale, un piccola storia familiare che si evolve in un thriller drammatico,serrato ma naturale, intenso ed intriso delle emozioni dei suoi protagonisti. Il film inizia con la separazione tra Nader e Simin. [+]

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luis23 martedì 14 agosto 2012
una storia sui valori Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
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Sono tante le scene in questo film che mettono in crisi uno spettatore come me. Vuoi perchè sono occidentale ma, sopratutto occidentale/italiano. E già: il nostro stato ne contiene un altro , quello del vaticano che è la dimora del cristianesimo, della religione. Ma quante differenze tra la nostra quotidianità e quella rappresentata in questo film. La vita che si svolge ogni giorno nel racconto di questa storia è intrisa di dio, famiglia e.. (neanche a farlo apposta) di un padre. Tutti questi ingredienti hanno funzionato meravigliosamente  per la narrazione di questa storia. Ma il vero focus è il conflitto lacerante di una presunta bugia di uno dei "separandi", la bugia presunta di un uomo "perbene". [+]

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zoom e controzoom lunedì 31 ottobre 2011
stupisce trovare problematiche parallele ? Valutazione 4 stelle su cinque
52%
No
48%

La struttura del film è molto più complessa di come appare ad una prima lettura e la tematica principale, non è il dramma per la separazione dei genitori, bensì la forza dirompente e imprevedibile di una dottrina. Se non fosse ambientato in Iran, la tematica della separazione sarebbe piuttosto comune e tutto avrebbe avuto un senso diverso. In questo contesto la storia ha tutti altri valori ed ogni personaggio è da ripesare.
Il regista, prepara in un episodio quasi insignificante la svolta finale - non quella tra i due genitori, ma quella della fede religiosa -, in modo molto sapiente  lasciandolo intendere, costruito com'è, come episodio quasi fine a se stesso e non un evento che, nascondendo un'elissi temporale che ci fa ritrovare immediatamente nell'epilogo, fondamentale per una risoluzione possibile. [+]

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molenga lunedì 20 febbraio 2012
castrante Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Ottimo film in cui si narra un susseguirsi di drammi legati al tentativo di una donna di separarsi dal marito.
Siamo a Teheran ma per una volta il problema non è la teocrazia- benché, chiaramente, sia sempre presente sul capo dei protagonisti-: una donna non ne può più di vivere nella casa del marito dove tutti iritmi sono condizionati dal padre malato di alzheimer e chiede la separazione. L'uomo deve lavorare- entrambi appartengono a buone famiglie- e affida il padre a una siognora di basso ceto. Una sera, tornando a casa, la badante non è presente: è andata dal dottore e ha lasciato il vecchio da solo. quando si presenta viene cacciata, forse spintonata, forse cade per le scale: fatto sta che il giorno seguente è in ospedale, ha perso il bambino che aspettava. [+]

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olgadik giovedì 17 novembre 2011
un drammatico spaccato della società iraniana Valutazione 3 stelle su cinque
56%
No
44%

Distribuito dalla Sacher film, l’ultima fatica di Asghar Farhadi (della penultima About Elly parlammo a suo tempo) è una storia ambientata in Iran, ma soprattutto ci mette dinanzi a una serie di sentimenti, contraddizioni, problemi, definibili come universali. Per la cura attenta ai singoli individui e ai “fondamentali” di qualsiasi essere umano, non si discosta dal modo di narrare del regista, ma prende in esame uno spaccato di società inusuale per lui: la numerosa e agiata classe medio-borghese. Nel modo di vivere, abitare, comunicare, essa non appare molto diversa dalla nostra, eppure via via sfumature, zone d’ombra, contrasti tra ceti diversi, tra religione tradizionale ed esigenze di vivere più liberamente, convergono, insieme ad accorte metafore (per non allarmare la censura) a fornire un quadro molto complesso. [+]

[+] brava.... (di francesco2)
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binda venerdì 10 febbraio 2012
due solitudini Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
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Due disperate solitidini a confronto
Nader stà per essere lasciato dalla moglie, ha un padre malato, una figlia adolescente.
La donna assunta è incinta, ha una figlia di 5 anni, un marito senza un lavoro, un mare di debiti.
E' un bel film che evidenzia i problemi di un paese imprigionante e prigioniero.
Nader non vuole divorziare ma non può partire, suo padre ha bisgno di lui.
Simin non vuole capire, lo lascia e torna da su madre.
Per assistere il padre, Nader è costretto ad assumere una donna. E' incinta, ha molti problemi  e lavora all'insaputa del marito. Sul lavoro perde il bambino accidentalmente. [+]

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andrea1974 martedì 3 gennaio 2017
una piccola storia per descrivere la grande storia Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
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Film paradigmatico. La separazione è tra le emozioni e le scelte, gli sguardi e le tensioni del maschile e del femminile; la separazione è economica, tra una famiglia borghese e una famiglia ai limiti della povertà; la separazione è tra gli affetti familiari, tra un padre ridotto dall'Alzheimer e un desiderio di fuga all'estero; la separazione è tra un gesto inconsapevole e un gesto violento, tra verità e dichiarazione di falsità; la separazione è tra fede e risposta dell'uomo, l'incapacità a sentirsi sempre pienamente a posto davanti all'Assoluto; la separazione è tra buon senso e iter giudiziario; la separazione è in Iran, tra teocrazia e democrazia, in una metafora e in una breve storia che porta l'analogia di un'intero popolo. [+]

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luca scial� giovedì 26 luglio 2012
l'iran tra tradizioni e modernità Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
0%

Iran, giorni nostri. Simin vorrebbe lasciare l'Iran, ma il marito Nader non è d'accordo; neppure a farle portare con sé la figlia undicenne. Così i due avviano la separazione, la quale porta non pochi problemi alla vita quotidiana di Nader, che deve badare anche al padre malato di Alzheimer. Decide così di prendere una donna di servizio, ma di ritorno prima da lavoro trova il padre a terra e la donna fuori casa. S'infuria, anche perché non trova dei soldi che ritiene li abbia rubati lei. Dopo un acceso diverbio la donna cade dalle scale e da qui cominciano una serie di guai a colpi di accuse reciproche, minacce e cause giudiziarie.
Asghar Faradhi si è già fatto apprezzare per About Elly e si conferma con questo lungometraggio. [+]

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jacopo b98 domenica 1 settembre 2013
il dramma di una famiglia ci racconta l'iran Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

 In Iran Nader (Moaadi) e Simin (Hatami) decidono di divorziare poiché lei desidera partire dal paese, lui, per occuparsi di un padre malato d’Alzheimer, non vuole. La figlia Termeh (Farhadi) decide di rimanere con il padre, per impedire la partenza della madre. Nader assume una badante per il malato, la donna per andare da un ginecologo, dato che è incinta, lascia il padre di Nader solo in casa e lo lega al letto, quando il figlio torna trova il padre legato, se la prende con la donna e le dà una spinta. Lei perde il bambino e sia la famiglia della badante che quella di Nader è trascinata in un vortice giudiziario senza fondo. È stata colpa della spinta oppure no? Eccezionale prova registica di Farhadi (anche sceneggiatore e produttore) che ci racconta il suo paese, l’Iran, in un modo mai visto prima: il regista sviscera la società e la nazione intera e ci racconta una storia già di per sé bellissima e ben costruita, ma contemporaneamente ci dà un quadro totalmente diverso da quello che noi ci immaginiamo: non è così terribile la vita in Iran, è piuttosto normale, con i problemi di tutti i giorni. [+]

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angelo umana mercoledì 12 marzo 2014
ciò che vorrebbe la figlia Valutazione 3 stelle su cinque
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 L’inquadratura che sembra racchiudere tutto il senso degli avvenimenti familiari raccontati nel film è quella finale: mentre già scorrono i titoli di coda la camera “osserva” i due genitori separandi, seduti l’una quasi di fronte all’altro nell’anticamera del giudice tutelare a cui, sola, la figlia adolescente della coppia dirà con quale dei due ha scelto di vivere. La donna lo guarda con insistenza, pare cercare un contatto, un ravvedimento da parte del marito il quale invece volge altrove lo sguardo cocciuto. [+]

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