Quasi amici |
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Un film di Olivier Nakache, Eric Toledano.
Con François Cluzet, Omar Sy, Anne Le Ny, Audrey Fleurot, Clotilde Mollet.
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Titolo originale Intouchables.
Commedia,
durata 112 min.
- Francia 2011.
- Medusa
uscita venerdì 24 febbraio 2012.
MYMONETRO
Quasi amici
valutazione media:
3,52
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Parigi-Dakar sulla sedia a rotelledi Writer58Feedback: 53218 | altri commenti e recensioni di Writer58 |
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sabato 3 marzo 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il pregio maggiore di questo film del duo Nakache-Toledano è quello di evitare i rischi del pietismo, del sentimentalismo e del politically correct che incombono sulla materia trattata. Sui disabili pesa un tabù culturale che deriva dal timore che ispirano e dal rifiuto che provocano: si preferisce non vedere, ignorare, relegare, piuttosto che aprirsi alla relazione e trattarli come soggetti. "Quasi amici" narra il rapporto tra un tetraplegico milionario (Philippe) e il suo badante (Driss, interpretato da un incontenibile Omar Sy), un giovane senegalese che vive a Parigi tra reati, espedienti e una numerosa famiglia allargata. E’ una relazione che, dietro le sembianze della commedia brillante, raggiunge vette di intensità commoventi: inizia come un rapporto di lavoro proposto da Philippe per sfida e per gioco e finisce come un’amicizia autentica, basata sul riconoscimento dell’altro, delle sue qualità intrinseche. Nel film si sorride, si ride, ci si diverte, nonostante la crudeltà di alcune scene (come quella in cui il badante versa accidentalmente dell’acqua bollente sulle gambe di Philippe, stupendosi che non avverta dolore). Oltre alla dicotomia sano-malato, la pellicola sviluppa una riflessione parallela sul connubio ricchezza-povertà, evidenziato plasticamente dallo sfarzo del palazzo in cui vive Philippe, a fronte delle condizioni di indigenza e marginalità di Driss. La vitalità prorompente del badante, che scompagina l'organizzazione e i rituali della casa che lo accoglie, evita al film di trasformarsi in una tesi sull’integrazione o sulla lotta di classe tra parigini benestanti e immigrati emarginati. La scena dell’opera, come quelle del massaggio alle orecchie e del parapendio, è irresistibile e pone in primo piano la vicinanza che si crea tra le due figure, escluse rispettivamente dalla salute e dai diritti di cittadinanza. Se vogliamo muovere un appunto a questo ottimo film, l'immagine dell'uomo nero che rivitalizza con la sua energia una società occidentale esausta e immobile (simboleggiata dalla paralisi di Philippe e dalle figure congelate dei suoi assistenti)è un po' abusata e rappresenta un cliché piuttosto diffuso nelle produzioni cinematografiche attuali. Tuttavia, il film rimane un prodotto estremamente godibile e divertente che propone un messaggio di integrazione e ciò, in questi tempi di cancellazione dei diritti e nuove forme di xenofobia, non mi pare affatto poco.
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