Quasi amici |
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Un film di Olivier Nakache, Eric Toledano.
Con François Cluzet, Omar Sy, Anne Le Ny, Audrey Fleurot, Clotilde Mollet.
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Titolo originale Intouchables.
Commedia,
durata 112 min.
- Francia 2011.
- Medusa
uscita venerdì 24 febbraio 2012.
MYMONETRO
Quasi amici
valutazione media:
3,52
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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L'altra faccia della medaglia.di chiarialessandroFeedback: 3377 | altri commenti e recensioni di chiarialessandro |
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domenica 26 febbraio 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ogni medaglia ha due facce: il dritto ed il rovescio; il cinema, in questo caso, le ha sviscerate tutte e due in modo magistrale. Molti ricorderanno infatti la devastante scelta a cui era giunto Bardem in quella pellicola tanto bella quanto dolente dal titolo “Mare dentro”, la quale portava sul grande schermo una (rispettabilissima) scelta di rinuncia, ovverosia l’esatto contrario di ciò che mostra “Quasi amici”. Ma cosa c’è di più normale che trovarsi di fronte a due reazioni diametralmente opposte al cospetto di due situazioni pressoché identiche? Se andrete a godervi questa storia, vi sarà servito un grande vassoio di spassoso “riso”, condito però con una sapiente dose di commozione e riflessione; probabilmente, se non avete esperienza con la materia, crederete spesso che ciò che susciterà la vostra ilarità sia frutto di pura fantasia ma potrebbe pure non essere così: quando mio figlio era un bambino, lo portavo saltuariamente a giocare con dei coetanei ospiti in una casa famiglia (ovverosia in una struttura nella quale convivevano handicappati fisici e mentali, assistiti da una serie di obiettori di coscienza), in modo tale da rendergli normale un mondo che non sempre è considerato con il dovuto rispetto e vi posso assicurare che il trattamento riservato dagli obiettori agli handicappati era pressoché identico rispetto a quello che Idris riserva a Philippe. D’altronde, è mai servito a qualcosa di buono il pietismo? Molto meglio la durezza di chi ha dovuto confrontarsi subito con la lotta per sopravvivere (soprattutto se è riuscito però a non smarrire del tutto qual senso di umanità che non dovrebbe mai abbandonarci). Completano il “quadro” le macchie sparate da Idris nell’estasi creativa, una regia felice, una sceneggiatura che si appoggia ad un congegno talmente ben oliato da renderla quasi credibile, delle gag e dei dialoghi esilaranti, una fisicità possente.
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