Tutta la vita davanti |
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Un film di Paolo Virzì.
Con Isabella Ragonese, Sabrina Ferilli, Valerio Mastandrea, Elio Germano.
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Commedia,
Ratings: Kids+16,
durata 117 min.
- Italia 2008.
- Medusa
uscita venerdì 28 marzo 2008.
MYMONETRO
Tutta la vita davanti
valutazione media:
3,35
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Una commedia carina ma molto sopravvalutatadi AndreaFeedback: 0 |
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sabato 5 aprile 2008 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Perchè ogni volta che esce un nuovo film italiano appena decente la critica nostrana quasi unanime lo acclama come un capolavoro,sopravvalutandolo fino all’inverosimile e tacendone pudicamente difetti e lacune,con il palese intento di spingere il maggior numero possibile di spettatori ad andare a vederlo?Lo si capisce bene il perchè:interessi economici da milioni di Euro,il tentativo proteggere le produzioni nazionali nei confronti della strapotente concorrenza americana,la tutela di tanti posti di lavoro, un pizzico di orgoglio nazionalistico.Tutto ciò senza dubbio spiega questo fenomeno di temporaneo“accecamento”critico di cui sono vittime,davanti ai film italiani,tanti esperti e addetti ai lavori,normalmente severissimi e ipercritici nel valutare le pellicole straniere e in particolare statunitensi. Ma spiegare un fenomeno non significa giustificarlo.E così io,anche se posso capire le ragioni(certamente non tutte pessime)di questo puntuale ricorso alla politica dei “due pesi e due misure”,non riesco e credo proprio che non riuscirò mai ad accettarla.Questo modo di fare mi sembra infatti doppiamente negativo:1) perchè disonesto moralmente e intellettualmente;2)perchè,oltretutto,sostanzialmente inutile e controproducente:infatti gli spettatori non sono completamente idioti e,anche se un giudizio critico positivo li può ben predisporre nei confronti di un film,poi però essi giudicheranno quel film indipendentemente da ciò che la critica può averne detto e scritto,e se esso si rivelerà immeritevole,l’unico risultato sarà una amara delusione e la conseguente perdita di fiducia nell’attendibilità della critica e nel cinema italiano in genere;con conseguente danno anche per quei pochi film veramente validi,che saranno vittime incolpevoli di un giustificatissimo preconcetto negativo da parte del pubblico.Senza contare i deleteri effetti“antipedagogici”di una tale politica che,coccolando e “viziando” troppo il nostro cinema,sopravvalutandolo sempre e comunque,non lo aiuta certo a emendarsi dai suoi difetti e a migliorarsi.Perchè questa lunga premessa e cosa c’entra quanto detto col film in questione?Purtroppo c’entra,perchè,come si sarà capito,il film mi ha parecchio deluso.Non che sia un cattivo film,per carità,ma il fatto è che,dopo tante ottime recensioni,francamente mi sarei aspettato molto di più.Invece è solo la solita commedia italiana:carina,talvolta umoristica talvolta amara,tendenzialmente irrisolta e,a tratti,anche un pò noiosa... Uno dei principali difetti del film è forse quello di voler mescolare troppi toni,registri e “sapori” diversi,senza operare la scelta di un registro dominante:e così la vicenda della nostra protagonista(laureata con lode in filosofia e approdata a un poco entusiasmante posto di telefonista in un Call-center di imbonitori-imbroglioni) procede in modo piuttosto incerto,oscillando fra il serio e il faceto,fra l’amaro e il patetico,fra l’ironico e l’affettuoso, fra la denuncia delle mostruosità del precariato e situazioni comico-farsesche,in un continuo mutamento di tono,stile e atmosfera che forse vorrebbe rendere il film più vario e gardevole,ma che finisce col renderlo frammentario e disomogeneo e col frastornare e spaesare lo spettatore. Non mancano personaggi e situazioni godibili,momenti di denuncia efficace e giustamente graffiante,ma questo perenne oscillare,mutare,virare di rotta toglie forza e coesione al tutto,pregiudicando non poco il risultato complessivo.
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