Onestamente: un bruttissimo film.
Come al solito, per catturare un cattivo (ovviamente arabo) serve una manciata di uomini americani (dell'FBI), che in soli 5 giorni riescono a fare quello che centinaia di indigeni non riescono a fare in un anno.
In un attentato in Arabia Saudita resta ucciso un agente dell'FBI, di conseguenza i suoi colleghi smuovono mari e monti per riuscire ad ottenere il permesso di andare sul posto a catturare il "cattivo"... ma se è così facile, perché non farlo sempre? Perché occorre la "vittima americana" per scendere in campo? E i mille morti sauditi?
Ma questo è solo uno dei risvolti negativi del film.
Proseguendo, gli americani si rivelano essere dei veri eroi, ed in 5 (tra l'altro non tutti uomini d'azione) riescono a sbaragliare un esercito di cattivoni terroristi mediorentali insegnando il mestiere a tutti: poliziotti e politici arabi restano tutti allibiti nel sentire la ricostruzione degli eventi fatta dai 5 dell'FBI, e come se non bastasse la loro (presunta) idiozia, gli mettono anche i bastoni tra le ruote impedendogli inizialmente di indagare, cercando di farli muovere su binari prestabiliti, eccetera...
Esemplificativa la scena in cui Chris Cooper si immerge nel cratere di fango originato dall'esplosione e, circondato da decine di sauditi, monopolizza l'azione dando ordini a tutti, che lo guardano lavorare come si guarderebbe il Messia, e solo seguendo le sue indiccazioni riescono a capire cosa ha originato l'esplosione.
Insomma, non si capisce proprio perché questo film abbia (immeritata) fama di essere un film d'impegno: se invece di Foxx ci fosse stato Seagal, o Bruce Willis, sarebbe stata la stessa cosa: cioé, semplicemente un film d'intrattenimento - tra l'altro di pessimo gusto - condito con i soliti estremismi filo-americanizzanti.
Forse proprio per poter avere la pretesa del film "impegnato", si rende eroico anche un saudita: l'unico che tra i suoi sembra avere un cervello per ragionare (ma che viene comunque più volte salvato dal solito americano intelligente, furbo, scaltro e che picchia più duro degli altri) ma - colpo di scena che definire banale è riduttivo - viene fatto uccidere per mano del cattivone cui si dava la caccia, in modo che l'eroe americano possa poi andare a consolarne il figlio, mostrando quindi anche il suo lato umano (che gli "altri" ovviamente sembrano sempre non avere).
Di questa pellicola si può salvare una sola cosa: il finale; questo si, molto coraggioso ed intelligente, perché travalica i confini etnici e pone confini di umanità, uniformando meschinità e violenza indipendentemente dalla nazionalità.
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