Il lato oscuro del supereroe. Odio e vendetta si fanno strada nel timido Peter Parker che per l’occasione lo vediamo con un’inedita tuta nera. I due volti dell’animo umano sono il tema di “Spider Man 3”, un fantasy che abbandona una volta per tutte l’archetipo dell’eroe senza macchia e senza paura. Sam Raimi, regista di serie b per tanto tempo sottovalutato, porta sullo schermo la lotta tra bene e male che si consuma dentro il protagonista. Spettacolare, eccessivo, avanguardista, il terzo episodio del ragno in calzamaglia non delude le aspettative dei suoi fan perché qui non si è certo badato a spese: uomini incollati alle pareti, voli a bordo di skateboard, creature di sabbia, palazzi distrutti, il pubblico resta incantato dalla bellezza visiva di questo fumettone. Solo che stavolta non si sa proprio dove siano i buoni e dove siano i cattivi, anche i supereroi hanno gli scheletri nell’armadio e, talvolta, restano persino sedotti dal male. Accade ad un fotoreporter con qualche senso di colpa di troppo affrontare la battaglia più difficile: la scomparsa dello zio, l’accusa di omicidio, la fidanzata in piena crisi d’identità ed un compagno di college diventato nemico giurato sono l’inizio di una lotta interiore che porterà il protagonista ad affrontare i fantasmi del passato. Massiccio utilizzo degli effetti speciali per questo film esteticamente superbo anche se due ore e mezza sembrano eccessive quando s’indugia sui gigionismi di Tobey MacGuire; perché all’impacciato protagonista sono venute strane voglie ed ora flirta pure con le donne senza ritegno, si vendica di un collega che ha spacciato per vera una foto ritoccata al computer e maltratta la sua adorata Mary J. “La vendetta è come un veleno: prima che te ne renda conto ti trasforma in qualcosa di orrendo”, dice la zia Mary. Non resta allora che liberarsi di questo veleno e tornare ad essere quello di sempre, amato dai concittadini e temuto dai criminali. Battaglia finale tra i grattacieli di New York, riappacificazione con l’amico che gli salva la vita, Raimi gioca con i chiaroscuri dell’eroe che vola da un edificio all’altro aggrappato alle sue ragnatele, si affida ai primissimi piani per mostrare ogni più piccola sfumatura ed alla fine supera la prova a pieni voti. Merito della straordinaria coppia Mc Guire/Dunst ed alla partecipazione di James Franco nella parte dello smemorato vendicativo. Ma in tanto spettacolo resta tra le quinte un protagonista d’eccezione: il computer. Regista, attori e pubblico ringraziano. Alla prossima avventura.
Antonello Villani
(Salerno)
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