No. Non ci siamo ed è un peccato. Raimi decide di provarci e si gioca tutto, con un «fanta-kolossal» da 250 milioni di dollari che conquista il pubblico ma delude la critica. E il sottoscritto. L’occasione, sciupata, era assai ghiotta: fondere l’avventura mirabolante a profonde riflessioni sull’animo umano e ad una storia parallela di passioni eterne, vendette, amori ritrovati e perduti, responsabilità pesanti come macigni, verità rivelate, battaglie, sconfitte, scelte cruciali e trionfi. Invece Raimi rovina tutto perché, non fidandosi dell’intelligenza di chi guarda, mostra e fa dire troppo, banalizzando i momenti di pathos e steccando in quelli di distensione. Così rimane solo tanta roboante e deflagrante action. E il fanta-mèlo-d’azione diventa una stucchevole avventura sentimentale. Mentre le metafore, a carattere etico o politico, celate dietro colori simbolici e discorsi su eroismo, saggezza e perdono sono troppo banali per essere accettate. Infine, una doverosa annotazione: il fatto che oggetti e persone precipitino sempre al rallentatore per essere salvati da Spider-Man è portata troppo al parossismo e la cosa diviene talmente fasulla da risultare grottesca: basta, anche la gravità ha un suo limite. Seconda doverosa annotazione: perché non spiegare adeguatamente che cos’è la sostanza nera che arriva dallo spazio (?) e si appiccica sulla tuta di Spider-Man? Per quanto irrilevante, trattasi di mancanza grave che lascia un buco nella sceneggiatura. **
http://lemierecensioni.blog.tiscali.it/
[+] lascia un commento a darjus »
[ - ] lascia un commento a darjus »
|