Fur: un ritratto immaginario di Diane Arbus

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Un film di Steven Shainberg. Con Nicole Kidman, Robert Downey Jr., Ty Burrell, Harris Yulin, Jane Alexander (I).
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Titolo originale Fur: An Imaginary Portrait of Diane Arbus. Drammatico, durata 122 min. - USA 2006. uscita venerdì 20 ottobre 2006. MYMONETRO Fur: un ritratto immaginario di Diane Arbus * * * - - valutazione media: 3,25 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
gmm domenica 19 novembre 2006
fur Valutazione 3 stelle su cinque
77%
No
23%

Di Diane Arbus c'è ben poco qui, ma non è un male. Il film è principalmente una storia d'amore. Una bellissima e struggente storia d'amore. Il film comincia con una panoramica sulla vita di Diane (mi raccomando si pronuncia Dee-ann), cosa fa, cosa vede, cosa pensa. Principalmente cosa pensa. I suoi pensieri si accavallano, e non sono bei pensieri. Sono pensieri angoscianti. E' angosciata dalle sue paure, dai suoi genitori, dalla vita che non le piace; ma ancor di più è terrorizzata dal piacere che prova nelle sue paure. La continua ricerca di ciò che le piace, è esattamente ciò che le fa paura, e questo per lei è spiazzante. Questo è un elemento che non va sottovalutato, poichè fa capire che cosa frullava nella testa della vecchia Diane. [+]

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leonardo sagnibene lunedì 23 ottobre 2006
il viaggio di diane Valutazione 3 stelle su cinque
74%
No
26%

Straordinaria interpretazione della Kidman , capace di dare da sola profondità storica e spazio-temporale a tutto il film, rievocando con i sapienti primi piani del regista Steven Shainberg lo sguardo malinconico e fuggitivo della fotografa neworkese, in una perfetta ricostruzione degli ambienti della società americana del tempo. Tuttavia il film, non è una biografia della Arbus fotografa me è un viaggio descrittivo del come e perché Diane è diventata “la Arbus”. Il passaggio nodale del film, è dato dalle domande incalzanti di un giornalista durante la presentazione del lavoro fotografico del marito: “e…lei Diane cosa fa? di cosa si occupa? Lei cosa fotografa? queste domande fanno emergere alla superficie espressiva il suo “malessere” di vivere chiusa in ruolo di moglie e di madre che non le appartiene più, a quei quesiti Diane non può o non sa rispondere, è visibilmente imbarazzata, e scappa via. [+]

[+] evviva (di lia)
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dr.apocalypse sabato 21 ottobre 2006
una straordinaria storia d'amore !! Valutazione 4 stelle su cinque
58%
No
42%

La divina Nicole Kidman ci riprova: dopo aver portato sullo schermo Virginia Wolf (in "The Hours", premio Oscar) veste i panni della leggendaria e conturbante fotografa Diane Arbus, uno dei miti americani del 900, morta suicida (come la Wolf) nel 1971. Un biopic molto particolare questo FUR, visto che è una "rivisitazione" della vita della Arbus, una visione "fantastica", tra fiaba e realtà, dei mesi che portarono la Arbus dall'essere una semplice, annoiata depressa, repressa e oppressa moglie/assistente di un banale fotografo, oltrechè figlia di ricchi pelliciai, alla fotografa dei FREAKS, dei mostri della quotidianità che nessuno osava guardare. Il motivo per cui la Arbus decise di dare una tale virata alla sua vita nessuno lo conosce, e qui nasce il colpo di genio del film: un bel giorno arriva sopra l'appartamento degli Arbus uno "strano" nuovo inquilino, Lionel, completamente ricoperto di una pelliccia (fur!) naturale, che riuscirà a far "rivivere" Diane, attraverso la normalità delle proprie perversioni, anche sessuali, represse da SEMPRE da una famiglia maledettamente perbenista, che sfocieranno nell'interesse verso quelle persone costrette a vivere agli argini della società, perchè terrificanti, ovvero nani, giganti, siamesi, albini, gemelli, barboni, prostitute, morti, nudisti, tutti ripresi dal suo obiettivo. [+]

[+] cosa dici? (di eltuna)
[+] (di coli)
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leonora domenica 15 luglio 2007
continuazione di leonora Valutazione 4 stelle su cinque
86%
No
14%

Commovente la scena dell'oceano in cui i due protagonisti si dicono addio per sempre, quasi un "Mare Dentro" di Alejandro Amenàbar pur con tute le differenze che intercorrono tra i due film. Diane ci insegna che una vita non vissuta nella sua pienezza non è vita,che bisogna andare oltre le apparenze, messaggi che liberano il cuore, la mente e fanno respirare a fondo.

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alenike sabato 30 maggio 2009
visione distorta della arbus Valutazione 0 stelle su cinque
60%
No
40%

Sebbene la pellicola e la fotografia dimostrino una certa abilità nel rendere il film interessante e "misterioso" , la versione della vita della Arbus è decisamente distorta. Nel libro di Patricia Bosworth al quale pretende di ispirarsi questo film, il personaggio di Lionel non compare e Diane non è affatto una persona delicata e fragile, bensì una donna contraddittoria ma profondamente ambiziosa e ,sebbene non si sia mai definita tale, femminista. Fino ai 38anni è moglie e madre tenera e affettuosa(sebbene adultera..)ma spinta dal marito comincia a fotografare da sola e nonostante le difficoltà economiche Allan le lascia svolgere questa libertà per niente redditizia consapevole del genio della moglie. [+]

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francesco2 lunedì 31 ottobre 2011
la vida es sueño? può esserlo un film Valutazione 2 stelle su cinque
100%
No
0%

Film un pò bistrattato al festival di Roma 2006, il primo in assoluto. Shainberg quasi ma raggiunge picchi, ma il suo filmetto un pò estetizzante propone anche spunti di riflessione. Vediamo quali. Una delle cose che si potrebbe (rac)cogliere, potenzialmente esposta (O lasciata intendere) in modo neanche banalissimo, è la confusione tra la sfera reale e quella onirica, che (Almeno) in certi casi si determina nella vita degli artisti. Nulla di nuovo, vuoi di suo, vuoi perché possiamo avere già visto film magari non certo indispensabili, come "Angel". Ma se osserviamo ciò che avviene nella casa di Diane e della famiglia gli ospiti, se per certi versi sembrano usciti da "Lontano dal paradiso", film ponte tra due momenti storici, per altri appaiono figure pressoché oniriche, quasi personaggi più che persone nella stranezza dei propri sguardi e movimenti. [+]

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anna aurora martedì 4 settembre 2007
un altro modo di vedere le cose Valutazione 3 stelle su cinque
33%
No
67%

Potremmo definirlo un film freak, parola che viene nominata più volte nel corso del racconto. parola che ineffetti riesce a sintetizzare l'argomento. però non lo faremo, poichè il titolo indica tutt'altro. è un ritratto immaginario della fotografa diane arbus, vissuta dal 1923 al 1997, che ha contribuito ad una svolta nel mondo fotografico americano di quegli anni. e lo ha fatto, grazie a quei diversi che lei ha voluto cercare, scoprire, mettendo a nudo i suoi lati più nascosti. perchè in fondo l'inusuale è come tutti noi, se non più enigmatico all'apparenza. fra scatti fotografici che permettono di vedere le cose in un altro modo, fra segreti: un amico bizzarro al piano di sopra, paradossi, trasgressioni, riusciamo ad esplorare il subconscio e il carattere psicologico di diane, che attratta da un forte bisogno del diverso, finisce per diventarne conplice con una grande passione. [+]

[+] la arbus è morta suicida nel 71... (di alenike)
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leonora domenica 15 luglio 2007
fur: un ritratto non immaginario..... Valutazione 4 stelle su cinque
42%
No
58%

A mio parere uno dei film più belli degli ultimi anni, con tutta la tv (e il cinema) spazzatura che continuamente ci viene propinata. Opinione questa non solo contro i grand "colossal" americani ma anche contro i format televisivi da tale continente esportati. Pellicola ben girata, una grande interpretazione della Kidman che passa camaleonticamente da un ruolo all'altro senza difficoltà di sorta. Ma anche una bella storia, ben narrata, una regia attenta e una fotografia magnifica: la casa di Lionel, la sua ricercata "trasandatezza", i blu delle pareti della camera da letto,i muri scrostati che stridono non solo con la perfezione degli appartamenti sottostanti, ma simboleggiano allo stesso tempo uno stile di vita "diverso" , libero da dalle convenzioni e dalle falsità della vita "normale", un'esistenza basata sulla futilità e la menzogna. [+]

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Fur: un ritratto immaginario di Diane Arbus | Indice

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