ilpoetastro
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domenica 8 luglio 2007
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realta fino a che punto?
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A tratti inverosimile!
Una ragazza che si arrampica sui cavi dell'ascensore...
arriva sul piano e le mani sono pulite...
Nei film vedo troppa superficialità
Personalissima opinione!
http://blog.libero.it/ilpoetastro/
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medz
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martedì 29 maggio 2007
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al piano 17, con originalità
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Un film autoprodotto, a basso costo, con due registi provenienti dal videoclip che mettono quel po' di arte che hanno per raccontare una storia - non lo si può negare- originale. Tarantino durante il 60° Festival di Cannes ha detto: "i film italiani che ho visto negli ultimi tre anni sembrano tutte uguali: non fanno che parlare di ragazzo che cresce, ragazza che cresce, coppia in crisi, genitori, vacanze per minorati mentali", definendo il cinema italiano "deprimente e monotono". Anche Quentin se ne è reso conto...
Ed ecco che allora i Manetti Bros portano un aria, non dico di grande cinema, ma sicuramente di originalità; si potrebbe mostare questo film al regista di Kill Bill, sicuramente apprezzerebbe.
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Un film autoprodotto, a basso costo, con due registi provenienti dal videoclip che mettono quel po' di arte che hanno per raccontare una storia - non lo si può negare- originale. Tarantino durante il 60° Festival di Cannes ha detto: "i film italiani che ho visto negli ultimi tre anni sembrano tutte uguali: non fanno che parlare di ragazzo che cresce, ragazza che cresce, coppia in crisi, genitori, vacanze per minorati mentali", definendo il cinema italiano "deprimente e monotono". Anche Quentin se ne è reso conto...
Ed ecco che allora i Manetti Bros portano un aria, non dico di grande cinema, ma sicuramente di originalità; si potrebbe mostare questo film al regista di Kill Bill, sicuramente apprezzerebbe. Lo amerebbe forse anche per il ritmo incalzante e, appunto, quasi da videoclip, che regala allo spettatore una piacevolissima visione del film; un film che certo non si basa su forti dialoghi, ma che racconta quello che deve raccontare con un originalità strutturale molto evidente; a disprezzo della ostenta linearità e fasullità dei film italiani di oggi, i Manetti Bros sovvertono le regole del racconto, certo non radicalmente, ma buttando giù un po' di flashback ad incastro che interrompono qua e là la grande tensione che cresce dentro all'ascensore e permettono con abilità di costruire una storia che praticamente si svolge in tempo reale. Un abilità strutturale quindi che si abbina ad una forte abilità registica, visibile fin dai titoli di testa e alla quale si aggiunge un sapientissimo e godibile uso della musica, che rende ancor più piacevole e ipnotico il film. Nessuno grida al capolavoro, ma è sicuramente un film che bisognerebbe vedere, per rendersi conto che qualcosa di diverso nel desolante panorama del cinema italiano, c'è.
La Tre probabilmente coproduce il film (troppi i riferimenti a tale compagnia telefonica con adirittura una videochiamata finale) ma non penso che si possa attaccare un film per questo; i due registi forse sono riuscita a sfruttare sapientemente l'occasione, visto che per far cinema servono pure soldi, e da qualche parte toccherà pur prenderli, altrimenti rischiamo di perderci questi piccoli gioiellini.
Il finale a leggero colpo di scena è più futile che utile, ma serve comunque a "stupire" lo spettatore come fino a poco tempo innanzi era stato fatto, regalandoci la geniale idea di chiudere tre persone con una bomba dentro un ascensore. Abbastanza inutile anche la chiamata finale alla nipote, come lo stesso personaggio, ma non tutto può essere perfetto in un film che riesce a girare comunque bene.
E, infine, una elogio particolare agli attori che dimostrano come per fare un film non serve necessariamente un Tom Cruise o un George Clooney ma che piccoli attori (magari di strada, come faceva il caro Pasolini) sanno rendere molto di più di attori professionisiti. Intenso e contenuto Giampaolo Morelli; Enrico Silvestrin che si impegna e non poco con buoni risultati, basti guardare il dialogo con Massimo Ghini; Elisabetta Rocchetti, attrice un po' defilata nel cinema italiano, ma a cui ci si affeziona, soprattutto dopo aver visto la sua bella interpretazione ne "L'Imbalsamatore" di Garrone (ma si lascia anche andare al commerciale, come ne "Il ritorno del monnezza"); e infine il cammeo del sempre caro Mastandrea, che è sempre un piacere vedere.
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antonello
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giovedì 3 maggio 2007
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la squadra funziona
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La squadra già vista all'opera nel divertente L'ISPETTORE COLIANDRO torna al lavoro insieme in questo noir italiano.Dietro la presa,i Manetti Bros che cercano di lavorare e costruire cose buone,qualunque ambito frequentino,televisivo,cinematografico o musicale che sia.Davanti all'obiettivo gli stessi protagonisti del poliziesco di Raidue,ovvero il bravo Morelli,un Silvestrin decisamente lontano dai tempi poppettari di Mtv e tutta una serie di altri bravi comprimari.Ad esempio,Ghini gioca bene la parte del gangster che sta per consegnare il testimone al fratello Morelli.
Trama che scorre fluida con tempistiche perfette:la banda dei fratelli Mancini viene colpita pesantemente durante una rapina ma per estinguere un debito con la loro "gola profonda",accettano di piazzare una bomba.
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La squadra già vista all'opera nel divertente L'ISPETTORE COLIANDRO torna al lavoro insieme in questo noir italiano.Dietro la presa,i Manetti Bros che cercano di lavorare e costruire cose buone,qualunque ambito frequentino,televisivo,cinematografico o musicale che sia.Davanti all'obiettivo gli stessi protagonisti del poliziesco di Raidue,ovvero il bravo Morelli,un Silvestrin decisamente lontano dai tempi poppettari di Mtv e tutta una serie di altri bravi comprimari.Ad esempio,Ghini gioca bene la parte del gangster che sta per consegnare il testimone al fratello Morelli.
Trama che scorre fluida con tempistiche perfette:la banda dei fratelli Mancini viene colpita pesantemente durante una rapina ma per estinguere un debito con la loro "gola profonda",accettano di piazzare una bomba.Rimanere,però, ingabbiati in un ascensore con una valigetta che esploderà tra 1ora e mezza non è cosa simpatica.
I Manetti costruiscono con leggiadria un mosaico in cui pian piano tutte le tessere vanno al loro posto,come un grande puzzle di flashback e rivelazioni.
Di film cosi in Italia se ne fanno decisamente pochi,tra Manuali e Notti preesame,quindi bravi ai Manetti Bros che regalano aria ad altri generi con coraggio.
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marta
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lunedì 11 settembre 2006
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un'ottimo noir italiano
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Ottimo film dei Manetti Bros, la trama è ben congeniata, e come in ogni romanzo noir che si rispetti, la tensione, che all'inizio è solo una presenza costante, diventa con lo svolgersi degli eventi la vera protagonista.
Un'ottima prova specialmente per Giuseppe Soleri, reduce dal Gargiulo televisivo (Ispettore Coliandro, Lucarelli-Manetti Bros.
Una bella storia, un'ora e quaranta di ottimo noir italiano.
Buona visione.
M.M.
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aledeca
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sabato 26 agosto 2006
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altro che spaghetti-thriller
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Semplice senza annoiare, divertente senza strafare. "Piano 17" è un bel film, girato senza dispendio di mezzi e con risultati più che buoni. Il flashback è un'arma pericolosa, rompe il filo della tensione più che esaltarlo, se non lo di calibra bene. I Manetti Bros ci riescono con grande mestiere. Morelli-Mancini, icona di cattivo-buono con brio, è spassoso con la sua arguzia al chewingum. Ma bravi sono tutti, e quando l'ascensore torna al piano terra dispiace un po' che la bomba abbia già fatto il suo dovere. Aspetto il prossimo.
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apefuribonda
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martedì 22 agosto 2006
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il cinema italiano non è rinato, direi che dorme
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Hanno gridato al miracolo quando è uscito questo film dei fratelli Manetti. Come a dire che grazie ai due fratelli registi italiani più disinvolti del momento il cinema italiano finalmente vedeva la rinascita. Oddio, a me sembra che più che rinato, il cinema italiano (se è davvero tutto in questo "Piano 17") sia davvero addormentato. Assopito. Il film è cazzeggio puro. Più che un film è una gita in campagna, una riunione tra amici d'infanzia. E loro, gli attori, tutti decisi a tonare nel loro giardino di infanzia, giocano dall'inizio alla fine a guardie e ladri. Che rinascita! Forse sono miope io. Chissà...C'è da dire che nella gara del cazzeggio, certo i fratelli Manetti arriverebbero primi.
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Hanno gridato al miracolo quando è uscito questo film dei fratelli Manetti. Come a dire che grazie ai due fratelli registi italiani più disinvolti del momento il cinema italiano finalmente vedeva la rinascita. Oddio, a me sembra che più che rinato, il cinema italiano (se è davvero tutto in questo "Piano 17") sia davvero addormentato. Assopito. Il film è cazzeggio puro. Più che un film è una gita in campagna, una riunione tra amici d'infanzia. E loro, gli attori, tutti decisi a tonare nel loro giardino di infanzia, giocano dall'inizio alla fine a guardie e ladri. Che rinascita! Forse sono miope io. Chissà...C'è da dire che nella gara del cazzeggio, certo i fratelli Manetti arriverebbero primi. Ma forse, una volta arrivati, dovrebbero trovare qualcuno che li informa di una cosa: il cinema è arte cristo santo! Non è solo film d'autore, ma è sempre arte.
Noemi
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donato
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lunedì 14 agosto 2006
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h3g
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autoprodotto? con tutta la pubblicità a TRE presente dall'inizio alla fine a me pare che i pochi soldi per produrlo siano arrivati da qualche parte... Da notare che H3G non viene nemmeno citata nei titoli di coda (strano), eppure tutti i personaggi fanno vedere tutta la gamma di videofonini in vendita, viene citato un numero con prefisso 393, c'e' pure la utilissima videochiamata. Mancava solo che i reclusi nell'ascensore scaricassero un po' di contenuti dal portale Tre per ammazzare il tempo.
A parte la presunta autoproduzione, concordo con i critici dei quotidiani che hanno fatto notare la trama davvero traballante (ridicola la scena della tipa che si arrampica per 20 metri sui cavi dell'ascensore, i piani non sono così alti!).
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autoprodotto? con tutta la pubblicità a TRE presente dall'inizio alla fine a me pare che i pochi soldi per produrlo siano arrivati da qualche parte... Da notare che H3G non viene nemmeno citata nei titoli di coda (strano), eppure tutti i personaggi fanno vedere tutta la gamma di videofonini in vendita, viene citato un numero con prefisso 393, c'e' pure la utilissima videochiamata. Mancava solo che i reclusi nell'ascensore scaricassero un po' di contenuti dal portale Tre per ammazzare il tempo.
A parte la presunta autoproduzione, concordo con i critici dei quotidiani che hanno fatto notare la trama davvero traballante (ridicola la scena della tipa che si arrampica per 20 metri sui cavi dell'ascensore, i piani non sono così alti!). Aggiungo che la trama è senza colpi di scena, tutto troppo chiaro e banale, prevedibile pure il finale, la Signora in Giallo è più coinvolgente.
Detto questo, 2 stelle per la recitazione e regia, complimenti per la tecnica, non per la storia.
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renato56
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mercoledì 9 agosto 2006
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"piano"...esplosivo!!!
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A parte l'autofinanziamento che sarebbe un discorso a se,il film dei Manetti Bros convince per l'idea,il ritmo e il commento musicale.Per avere il massimo consenso bisognava aggiungere al film una mano più attenta di regia ed una fotografia più dilatata,anche se quest'ultima non dispiace in alcune sequenze.L'attenuante dell'autofinanziamento non giustifica per un occasione riuscita a metà.Aspettiamo il prossimo lavoro... e in bocca al lupo!!!!
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milomark
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martedì 13 giugno 2006
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...ma troppe incongruenze.
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Il film dei Manetti bros. è sicuramente interessante e originale soprattutto nel panorama (povero) del cinema italiano. Peccato che a tanta originalità non corrisponda una sceneggiatura altrettanto precisa. Le troppe incongruenze della sceneggiatura mortificano buona parte bel del lavoro fatto, soprattutto in termini di regia(es: solo 1 minuto e mezzo per scendere a piedi 17 piani e dire qualche battuta mi sono sembrati un pò pochini).
Interpreti passabili.
Memorabile cameo di Valerio Mastandrea, napoletano venditore ambulante di calzini e mutande oltre ad un mitico "Marooo...!" (Madonna santa!).
milomark
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alfonso scarpa
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giovedì 8 giugno 2006
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film incalzante come l'orologio di una bomba..
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Una bomba chiusa in una ascensore..pronta ad esplodere, tre personaggi nella stessa ascensore..il finto uomo delle pulizie(Giampiero Morelli) colui che l'ha portata, l'imbranato impiegato(Giuseppe Soleri)mieloso e accondiscendente e lei la segretaria del direttore(Elisabetta Rocchetti)donna affascinante quanto dannata. Il film, un thriller rocambolesco, racconta nell'arco di 1 ora e mezza, il timer della bommba, le vicessitudini di una banda di malviventi capitanata dal bravo e glorioso Massimo Ghini nella parte di Matteo Mancini, suo fratello Marco Mancini interpretato dal bravo Giampaolo Morelli e Luca Pittana interpretato da un esilarante e inaspettato Enrico Silvestrini, il vice capo della banda, che sarà la causa di tutti gli intrecci del film e infine l'altro malvivente il "ciccione" e simpatico Antonio Luorio.
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Una bomba chiusa in una ascensore..pronta ad esplodere, tre personaggi nella stessa ascensore..il finto uomo delle pulizie(Giampiero Morelli) colui che l'ha portata, l'imbranato impiegato(Giuseppe Soleri)mieloso e accondiscendente e lei la segretaria del direttore(Elisabetta Rocchetti)donna affascinante quanto dannata. Il film, un thriller rocambolesco, racconta nell'arco di 1 ora e mezza, il timer della bommba, le vicessitudini di una banda di malviventi capitanata dal bravo e glorioso Massimo Ghini nella parte di Matteo Mancini, suo fratello Marco Mancini interpretato dal bravo Giampaolo Morelli e Luca Pittana interpretato da un esilarante e inaspettato Enrico Silvestrini, il vice capo della banda, che sarà la causa di tutti gli intrecci del film e infine l'altro malvivente il "ciccione" e simpatico Antonio Luorio.
Un film molto bello da vedere che ti tiene incollato alla poltrona diretto dai bravissimi fratelli Manetti che con una ottima fotografia e una piacevole regia hanno insegnato come ottenere un film di ottima qualità spendendo davvero poco(circa 65 mila euro)..insomma un film da non perdere!
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