Mi è capitato raramente di vedere un film di questa qualità, una qualità vorrei dire Bergmaniana.
I livelli di lettura sono diversi: dal più superficiale che gode di una vicenda per molti tratti incongrua, pur riconoscendo lo straordinario spessore dei personaggi, e la lettura corretta, che implica correnti, passioni e rimandi sotterranei che si possono trovare solo riportandosi ad episodi dell'antico e nuovo testamento. La pianta di mele col suo potere salvifico, il roveto ardente, la pietra scartata dai costruttori che diventa testata d'angolo...
Straordinaria l'immagine del pastore evangelico che si è costruito un potentissimo filtro mentale che gli consente di deformare tutti gli avvenimenti in modo da consentirgli una visione a senso unico; ma proseguendo nella vicenda risulta in realtà un novello Giobbe, il più maltrattato dei profeti.
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Mi è capitato raramente di vedere un film di questa qualità, una qualità vorrei dire Bergmaniana.
I livelli di lettura sono diversi: dal più superficiale che gode di una vicenda per molti tratti incongrua, pur riconoscendo lo straordinario spessore dei personaggi, e la lettura corretta, che implica correnti, passioni e rimandi sotterranei che si possono trovare solo riportandosi ad episodi dell'antico e nuovo testamento. La pianta di mele col suo potere salvifico, il roveto ardente, la pietra scartata dai costruttori che diventa testata d'angolo...
Straordinaria l'immagine del pastore evangelico che si è costruito un potentissimo filtro mentale che gli consente di deformare tutti gli avvenimenti in modo da consentirgli una visione a senso unico; ma proseguendo nella vicenda risulta in realtà un novello Giobbe, il più maltrattato dei profeti. Straordinario il neonazista che tenta con metodi in verità assai brutali di riportarlo nel mondo concreto e crudele della realtà.
Ma esiste la realtà? O meglio, la nostra realtà è quella giusta oppure anche noi ci siamo costruiti la nostra corazza che ci difenda dalla nuda verità? Non c'è una risposta a questa domanda che da millenni angoscia ogni uomo non appena si fermi un attimo a meditare.
Magistrale regia che ci conduce verso un epilogo tragico.... che non si verifica, perchè a cedere inaspettatamente è il medico cinico e positivista mentre il pastore riprende, si suppone con un filtro diverso, a centellinare gli avvenimenti.
Da vedere e rivedere. Se usassero ancora i cineforum, sarebbe il classico film che causa discussioni accese.
In una parola, un capolavoro, che come tutti i capolavori richiede una continua partecipazione attiva da parte dello spettatore.
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