Le mele di Adamo |
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Un film di Anders Thomas Jensen.
Con Ulrich Thomsen, Mads Mikkelsen, Nicolas Bro, Nikolaj Lie Kaas, Ole Thestrup.
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Titolo originale Adams æbler.
Commedia,
durata 94 min.
- Danimarca 2005.
uscita venerdì 28 aprile 2006.
MYMONETRO
Le mele di Adamo ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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La mela è la chiave
di Rosalia MarcheseFeedback: 0 |
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lunedì 10 settembre 2007 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Dai tempi dell’asilo ci tormentano con la storia della mela che portò il peccato originale. Peccato che ci cedettero Adamo ed Eva. Ma per fortuna, Jensen ne ha voluta proporre un’altra, che contrasta la prima. Il regista gioca sul rovesciamento dei ruoli, sull’alternarsi di essi. Il più evidente, quello più importante (nonché chiave del film), è la stessa mela. Segno di peccato nella Chiesa, mentre Jensen la propone come salvezza. E, infatti, non è un caso se, quando la mela sta per marcire, anche nella chiesa dove si svolgono gli eventi tutto sta per spezzarsi e non è neppure un caso che è l’ultima mela rimasta a far rifiorire la vita del parroco, di Adam e degli altri delinquenti che risiedevano nella parrocchia. E poi c’è l’altro ribaltamento: il parroco e Adam, criminale e peccatore. Ma è proprio Adam a portare a termine la sua missione (fare una torta di mele), a dare vita e forma alla salvezza… Inoltre riesce a far capire allo stesso parroco che non c’è bisogno di un nascondiglio (in questo caso la fede) per vivere, per accettare un figlio portatore di handicap. Fa comprendere che bisogna accettare la realtà, in modo da affrontarla e da viverla in serenità. Perché non c’è bisogno di una religione per poterlo fare. Perché è ingannatrice. E ciò non va bene! Il danese A.T.Jensen ci propone quindi un humor nero che ci spiaccica in faccia la realtà, appunto. Che non si nasconde dietro qualcosa. Jensen sa cosa vuole dire e sa come dirlo: senza timore e ipocrisia, per fortuna. Una favola nera che più che ridere dovrebbe far riflettere a cosa è bene e male. Dovrebbe far pensare, prima di tutto, se esiste un bene e un male. Un giusto e uno sbagliato. Una morale. Personalmente, sono arrivata alla conclusione che tutto è marcio e buono. Che in un po’ di bene c’è sempre un po’ di male, e viceversa… E che comunque vadano le cose, si può sempre fare qualcosa, al costo di Vivere. Quindi: La realtà, l’accettazione degli eventi, il non nascondersi portano a vivere. E la mela è la chiave. La mela è il peccato che porta alla salvezza. (Primavera, estate, autunno, inverno e di nuovo primavera. Perché la vita non è nient’altro che un ciclo!)
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