dani
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domenica 10 settembre 2023
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piccoli gesti umili smuovono grandi forze interior
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Secondo me uno dei messaggi che questo film da, è che sono le piccole opere quelle che contano davvero, non quelle grandi e sfarzose. Quella torta minuscola, realizzata con una mela ormai marcia sopravvissuta alla distruzione, ti fa capire che quando ogni speranza è andata avviene il miracolo, e che ciò che importa veramemte sono piccoli gesti umili, piccole cose, e nel farle troviamo quella singolare luce divina che illumina anche le menti più ristrette. Piccoli gesti umili smuovono grandi forze interiori!
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cristina
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martedì 11 giugno 2019
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film non per tutti
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martedì 11 giugno 2019
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bel film
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alessandro
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sabato 23 giugno 2018
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la mela
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bel film che ti lascia inchiodato li e ci fa capire che ragione non puo esistere sino alla fine film .mettendo tutto in discussione ,anche nella vicenda delle mele ,l'unica mela rimasta e quella rubata
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achab50
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venerdì 26 giugno 2015
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dio non paga di sabato
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Mi è capitato raramente di vedere un film di questa qualità, una qualità vorrei dire Bergmaniana.
I livelli di lettura sono diversi: dal più superficiale che gode di una vicenda per molti tratti incongrua, pur riconoscendo lo straordinario spessore dei personaggi, e la lettura corretta, che implica correnti, passioni e rimandi sotterranei che si possono trovare solo riportandosi ad episodi dell'antico e nuovo testamento. La pianta di mele col suo potere salvifico, il roveto ardente, la pietra scartata dai costruttori che diventa testata d'angolo...
Straordinaria l'immagine del pastore evangelico che si è costruito un potentissimo filtro mentale che gli consente di deformare tutti gli avvenimenti in modo da consentirgli una visione a senso unico; ma proseguendo nella vicenda risulta in realtà un novello Giobbe, il più maltrattato dei profeti.
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Mi è capitato raramente di vedere un film di questa qualità, una qualità vorrei dire Bergmaniana.
I livelli di lettura sono diversi: dal più superficiale che gode di una vicenda per molti tratti incongrua, pur riconoscendo lo straordinario spessore dei personaggi, e la lettura corretta, che implica correnti, passioni e rimandi sotterranei che si possono trovare solo riportandosi ad episodi dell'antico e nuovo testamento. La pianta di mele col suo potere salvifico, il roveto ardente, la pietra scartata dai costruttori che diventa testata d'angolo...
Straordinaria l'immagine del pastore evangelico che si è costruito un potentissimo filtro mentale che gli consente di deformare tutti gli avvenimenti in modo da consentirgli una visione a senso unico; ma proseguendo nella vicenda risulta in realtà un novello Giobbe, il più maltrattato dei profeti. Straordinario il neonazista che tenta con metodi in verità assai brutali di riportarlo nel mondo concreto e crudele della realtà.
Ma esiste la realtà? O meglio, la nostra realtà è quella giusta oppure anche noi ci siamo costruiti la nostra corazza che ci difenda dalla nuda verità? Non c'è una risposta a questa domanda che da millenni angoscia ogni uomo non appena si fermi un attimo a meditare.
Magistrale regia che ci conduce verso un epilogo tragico.... che non si verifica, perchè a cedere inaspettatamente è il medico cinico e positivista mentre il pastore riprende, si suppone con un filtro diverso, a centellinare gli avvenimenti.
Da vedere e rivedere. Se usassero ancora i cineforum, sarebbe il classico film che causa discussioni accese.
In una parola, un capolavoro, che come tutti i capolavori richiede una continua partecipazione attiva da parte dello spettatore.
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luigi chierico
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lunedì 23 marzo 2015
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ne possiamo discutere
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Si racconta nella Bibbia che Adamo fu invogliato da Eva a mangiare il frutto proibito che si è portati a credere fosse la mela. Oggi anagrammando questa parola siamo convinti che sia stata proprio la mela a portare il male nel mondo. In questo originale film torna a rivivere un Adamo in Adam Pederson, ottimamente interpretato da Ulrich Thomsen, che ancora una volta tenta di raccogliere il frutto proibito dal giardino della chiesa, un moderno Eden, in cui vive il pastore protestante Ivan,Giovanni, magnificamente interpretato da un grandissimo Mads Mikkelsen. In questo scenario offerto dalla campagna danese si fronteggiano il bene e il male, la fede e la miscredenza, l’amore e l’odio,il perdono e la vendetta, l’angelo e il demonio.
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Si racconta nella Bibbia che Adamo fu invogliato da Eva a mangiare il frutto proibito che si è portati a credere fosse la mela. Oggi anagrammando questa parola siamo convinti che sia stata proprio la mela a portare il male nel mondo. In questo originale film torna a rivivere un Adamo in Adam Pederson, ottimamente interpretato da Ulrich Thomsen, che ancora una volta tenta di raccogliere il frutto proibito dal giardino della chiesa, un moderno Eden, in cui vive il pastore protestante Ivan,Giovanni, magnificamente interpretato da un grandissimo Mads Mikkelsen. In questo scenario offerto dalla campagna danese si fronteggiano il bene e il male, la fede e la miscredenza, l’amore e l’odio,il perdono e la vendetta, l’angelo e il demonio. C’è del marcio in Danimarca, scriveva Shakespeare. E’ il conflitto perenne tra le forze delle tenebre e quelle della luce. Nel tentativo di dare una soluzione a tanti comportamenti umani vengono scelti un pastore protestante ed un neonazista, due bizzarri soggetti affidati al prete per il recupero, una povera donna incinta ed abbandonata che vorrebbe abortire per non avere un figlio disabile. La donna si chiama Sarah Svendsen, nome tanto biblico, interpretata da Paprika Steen. A dare ulteriore risalto a nomi e simbolismo c’è l’albero di mele da cui il neonazista,affidato al pastore contro la sua volontà, violento, cattivo e lontano da Dio vorrebbe raccogliere le mele per fare una cosa buona:una torta di mele da dare al pastore. Ci sono i corvi neri, simbolo del male (vedi il film “Il corvo”), le mele marce piene di bruchi, una notte di lampi e tuoni, una saetta che si abbatte sull’unico albero di mele dandogli fuoco. Chi sta dietro a tutto questo? Dio o Satana.? La generosità, il silenzio ed il perdono di Ivan, che obbediscono ai dettami del cristianesimo, nascondono atroci dolori e sofferenze, ingiustizia e violenza. La madre morta nel metterlo al mondo, il padre stupratore ed incestuoso, la sorella suicida, il figlio spastico, la moglie suicida e lui stesso portatore di un cancro. Il demonio o Dio lo ha messo alla prova? Quale altra prova deve superare Ivan per salvare la sua anima, dopo aver sempre offerto l’altra guancia? Chi ostacola il progetto di Adam, Dio o Satana? Chi gli consente di essere tanto violento, malvagio, cattivo con Ivan? La conclusione è positiva trionfa la Fede, vince il bene, torna la pace e la concordia tra Ivan ed Abel. Attraverso il male e il dolore si assiste sempre al trionfo di Dio. Sul tema tornano alla mente tanti film del regista svedese Ingmar Bergman; uno per tutti “Il settimo sigillo”.C’è chi se ne va c’è chi arriva, la vita continua. Nel suo complesso è un film coraggioso, condotto molto bene dal regista Anders Thomas Jensen che non ha mai indugiato sulla violenza, non si è mai fatto prendere la mano da effetti speciali che sortiscono l’effetto dell’incredibile e quindi del risibile. Buona la fotografia che ci fa vedere una Danimarca verdeggiante, buona la scenografia, interessante soprattutto la sceneggiatura per il testo che apre al dialogo e tocca che le crisi e i dubbi di tanti fedeli. Il finale è il trionfo del bene al di là di ogni ottimistica aspettativa.
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andyflash77
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domenica 29 luglio 2012
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le vie del signore sono "infinite e piene di ostac
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A un giovane neonazista, Adam, viene imposto un servizio sociale: aiutare il parroco locale. Tra gli incarichi che vengono affidati ad Adam c'è quello di preparare una torta di mele fatta con i frutti dell'albero di fronte alla chiesa. Ma il destino sembra accanirsi contro Adam, che incontra sulla sua strada difficoltà di ogni tipo.
La cosa davvero riuscita del film è il punto di vista: se il mondo che ci circonda è totalmente surreale, il primo a strabiliarsene - e noi con lui - è proprio Adam, interpretato alla grande da Ulrich Thomsen (_Festen_). Riuscire attraverso la follia a riportare alla realtà un tizio che gira con il santino di Hitler ci pare il più diabolico dei contrappassi.
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A un giovane neonazista, Adam, viene imposto un servizio sociale: aiutare il parroco locale. Tra gli incarichi che vengono affidati ad Adam c'è quello di preparare una torta di mele fatta con i frutti dell'albero di fronte alla chiesa. Ma il destino sembra accanirsi contro Adam, che incontra sulla sua strada difficoltà di ogni tipo.
La cosa davvero riuscita del film è il punto di vista: se il mondo che ci circonda è totalmente surreale, il primo a strabiliarsene - e noi con lui - è proprio Adam, interpretato alla grande da Ulrich Thomsen (_Festen_). Riuscire attraverso la follia a riportare alla realtà un tizio che gira con il santino di Hitler ci pare il più diabolico dei contrappassi.
Lo scopo di un nazista “costretto” al Bene è fare una torta. Più difficile che invadere la Polonia.....Adam è un truce nazista costretto a scontare il resto di una pena in un centro di recupero. Lo gestisce Ivan, pastore protestante quantomeno bizzarro, con un’idea squinternata del “Bene”. Tutti, nella piccola casa-famiglia, hanno uno scopo preciso: quello di Adam sarà di fare una torta con le mele che crescono in giardino. Tra lui e il dolciume fatto e finito si interpongono corvi, gatti, ladri ciccioni, strambi rapinatori arabi, ex camerati, un medico piuttosto laido e un ex nazista (di quelli veri) che gestiva un campo di concentramento.
Le vie del Signore sono infinite e costellate di tentazioni: se anche l’epilogo di questa singolare lotta tra Male e Bene è scontato, non lo è il percorso intermedio, fatto di momenti e situazioni che dimostrano come nessuno sia in fondo come sembra o come il proprio ruolo (di buono o di cattivo, di cretino o di furbastro) si possa facilmente ribaltare. La cosa davvero riuscita del film è il punto di vista: se il mondo che ci circonda è totalmente surreale, il primo a strabiliarsene - e noi con lui - è proprio il fascistone Adam, interpretato alla grande da Ulrich Thomsen (Festen, L’eredità). Riuscire attraverso la follia a riportare alla realtà un tizio che gira con il santino di Hitler ci pare il più diabolic
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chaoki21
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venerdì 10 febbraio 2012
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mele per tutti
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Film molto bello, riesce a mischiare serietà, allegria e demenzialità.
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boffese
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mercoledì 28 settembre 2011
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black comedy danese
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Le mele di Adamo , e' una pellicola sceneggiata e diretta dal danese Anders Thomas Jensen, giovane cineasta conosciuto in italia per aver scritto il terzo dogma mifune e non desiderare la donna d'altri di Susanne Bier.
E' la storia di Adam , neonazista che uscito di prigione , trascorre un periodo di recupero in una chiesa protestante guidata da Padre Ivan.
Nella comunita', ognuno ha un obiettivo e Adam decide che il suo sara' quello di fare una torta di mele , ma tra lui e il meraviglioso melo del giardino di Padre Ivan, s'insinueranno forze oscure o semplici scherzi della natura.
I due personaggi principali , interpretati magnificamente da Ulrich Thomsen nella parte del nazista (gia' bravissimo in festen,in un mondo migliore e non desiderare la donna d'altri) e da Mads Mikkelsen nel ruolo del prete protestante (open hearts e il bellissimo dopo il matrimonio), sono personaggi opposti nel vedere la vita.
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Le mele di Adamo , e' una pellicola sceneggiata e diretta dal danese Anders Thomas Jensen, giovane cineasta conosciuto in italia per aver scritto il terzo dogma mifune e non desiderare la donna d'altri di Susanne Bier.
E' la storia di Adam , neonazista che uscito di prigione , trascorre un periodo di recupero in una chiesa protestante guidata da Padre Ivan.
Nella comunita', ognuno ha un obiettivo e Adam decide che il suo sara' quello di fare una torta di mele , ma tra lui e il meraviglioso melo del giardino di Padre Ivan, s'insinueranno forze oscure o semplici scherzi della natura.
I due personaggi principali , interpretati magnificamente da Ulrich Thomsen nella parte del nazista (gia' bravissimo in festen,in un mondo migliore e non desiderare la donna d'altri) e da Mads Mikkelsen nel ruolo del prete protestante (open hearts e il bellissimo dopo il matrimonio), sono personaggi opposti nel vedere la vita. la maggior parte del succo del film , e' incentrato nelle loro diversita'.
il primo e' un uomo silenzioso, concreto, attaccato alla realta' ,capace di dialogare solo sotto forma di violenza. dall'altra parte, Padre Ivan e' un buonista , che ha dedicato la propria vita a porgere l'altra guancia, capace di crearsi uno scudo tramite la propria fede, in modo da mistificare la sua realta' dei fatti.
Intorno a loro , personaggi grotteschi, eccentrici e al tempo stesso dolorosi; un ex tennista alcolizzato, un arabo pronto a sparare, una donna incinta sull'orlo di una crisi di nervi e un medico sadico.
Le mele di Adamo e' una pellicola , che ama rischiare, non ha paura di toccare argomenti scioccanti. Dio , il Diavolo, la medicina, l'antisemitismo, la fede,la follia , l'insania,la politica,l'handicap, la violenza. Tutte cose , difficili da collocare in una commedia , ma il bravo Jensen , confeziona una fantastica e irriverente black comedy.
Una pellicola da vedere assolutamente, per chi vuole ironizzare tra il bene e il male , Dio contro Satana , visto dagli occhi di un nazista !!!!!!!
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[+] solo chi ama rischiare è vivo
(di lanzani marisa)
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molenga
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sabato 6 agosto 2011
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poco credibile...è cinema!
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Per giudicare questa commedia o black comedy che dir si voglia più che dall'impianto della storia partirei dai personaggi: di gente come Adam, purtroppo, ne ho conosciuta e ne conosco a sfare, non occorre far parte di un gruppo neonazi, basta aver girato per qualche raduno di vespe e vari concerti oi! ; alcuni di questi bulli si definiscono di sinistra, altri apolitici ma vi assicuro che il personaggio è più che credibile, specialmente negli scatti d'ira preceduti da smorfie e silenzi forzati. Il carattere più azzeccato è il cinico dottore,non sono male anche il tennista depresso Gunnar e il ladro arabo, eccezionale nella scena dell'eliminazione delle cornacchie.
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Per giudicare questa commedia o black comedy che dir si voglia più che dall'impianto della storia partirei dai personaggi: di gente come Adam, purtroppo, ne ho conosciuta e ne conosco a sfare, non occorre far parte di un gruppo neonazi, basta aver girato per qualche raduno di vespe e vari concerti oi! ; alcuni di questi bulli si definiscono di sinistra, altri apolitici ma vi assicuro che il personaggio è più che credibile, specialmente negli scatti d'ira preceduti da smorfie e silenzi forzati. Il carattere più azzeccato è il cinico dottore,non sono male anche il tennista depresso Gunnar e il ladro arabo, eccezionale nella scena dell'eliminazione delle cornacchie...Padre Ivan è necessario alla fabula, lui è lo stereotipo del credente che di fronte a tutto il male del mondo risponde con la fede finché non arriva Adam che tira tira riesce a farlo cedere....e così facendo si mette in condizione di essere lui a dover acquisire una nuova fede.
Interessante
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