noodles
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venerdì 23 dicembre 2005
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sottilmente potentissimo
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Ho visto il film solo pochi giorni fa in versione dvd.Devo dire che sono rimasto profondamente colpito dallo stile sia del film in sè,che dalla recitazione di Tony Servillo,sicuramente tra gli attori italiani più bravi (e c'è poco da contraddire),se non il migliore.Concordo con chi ha trovato la recensione di lancio presente nel sito,una vera schifezza e di una superficialità estrema.Le musiche sono straordinarie,a tratti (come nella scena della prima valigia trasferita in banca..)sembra di assistere ad un film diretto da Besson o da Tarantino,con scene enfatizzate da una musica estremamente trascinante.Il film velato di una costante malinconia,alla fine ci fa capire che ci sono tanti Titta fra di noi,persone che recitano una parte e che si isolano dal resto del mondo per evitare di guardarsi dentro,e per evitare le conseguenze dell'amore,quelle che temono più di tutte perchè le più umane e passionali.
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Ho visto il film solo pochi giorni fa in versione dvd.Devo dire che sono rimasto profondamente colpito dallo stile sia del film in sè,che dalla recitazione di Tony Servillo,sicuramente tra gli attori italiani più bravi (e c'è poco da contraddire),se non il migliore.Concordo con chi ha trovato la recensione di lancio presente nel sito,una vera schifezza e di una superficialità estrema.Le musiche sono straordinarie,a tratti (come nella scena della prima valigia trasferita in banca..)sembra di assistere ad un film diretto da Besson o da Tarantino,con scene enfatizzate da una musica estremamente trascinante.Il film velato di una costante malinconia,alla fine ci fa capire che ci sono tanti Titta fra di noi,persone che recitano una parte e che si isolano dal resto del mondo per evitare di guardarsi dentro,e per evitare le conseguenze dell'amore,quelle che temono più di tutte perchè le più umane e passionali. La fine è un vero pugno nello stomaco,quasi a volerci far capire che la felicità e l'amore,su questa terra non sono per tutti.Spero che questo film abbia ,col tempo, anche in Italia i giusti riconoscimenti che gli spettano.Questo è un vero gioiello del cinema italiano. Voto:9.5
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(di nikiservillo)
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(di max)
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kobayashi
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venerdì 8 agosto 2008
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fare la conoscenza di titta di girolamo
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Non ho niente da dire, sono ad anni di distanza senza parole. Eterossessualmente parlando amo disperatamente Toni Servillo. E amo Titta di Girolamo. Perchè amo me stesso. Titta di Girolamo è prigioniero a 360 gradi. Tittà di Girolamo è un nome ridicolo, di quelli che possono capitare a chiunque: Rocca (Rocco al femminile), Sigfrido, Domenica (brrr). Forse è l'abbreviazione di Battista, ma il film non lo dice. Titta sei tu, ma non lo sei. Perchè Titta era un commericialista di successo, era "uno che contava nella borsa", Titta aveva negoziato l'acquisto di una petroliera e, si sa, "non è una cosa facile negoziare l'acquisto di una petroliera", Titta ha investito anche per Cosa Nostra. Ed ha perso, una caterva di miliardi in meno di due ore, assieme alla sua libertà e, quindi, alla sua vita.
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Non ho niente da dire, sono ad anni di distanza senza parole. Eterossessualmente parlando amo disperatamente Toni Servillo. E amo Titta di Girolamo. Perchè amo me stesso. Titta di Girolamo è prigioniero a 360 gradi. Tittà di Girolamo è un nome ridicolo, di quelli che possono capitare a chiunque: Rocca (Rocco al femminile), Sigfrido, Domenica (brrr). Forse è l'abbreviazione di Battista, ma il film non lo dice. Titta sei tu, ma non lo sei. Perchè Titta era un commericialista di successo, era "uno che contava nella borsa", Titta aveva negoziato l'acquisto di una petroliera e, si sa, "non è una cosa facile negoziare l'acquisto di una petroliera", Titta ha investito anche per Cosa Nostra. Ed ha perso, una caterva di miliardi in meno di due ore, assieme alla sua libertà e, quindi, alla sua vita. I mafiosi l'hanno blindato in un albergo di Lugano, in cui il commercialista sta quasi da dieci anni, affinchè lavi i soldi che provengono dall'Italia e li consegni alle banche. Titta è separato dalla moglie e i figli nemmeno vogliono più parlargli: Titta non è un uomo frivolo, ha solo il nome di frivolo, ma è un personaggio dallo spessore mastodontico. E' consistente, ha etica, pelo sullo stomaco, eleganza, profondità, forza. E una timidezza che lo rende umano e vicino a noi. Titta teme la violenza, aborrisce cosa nostra e quello che l'ha costretto a diventare, crede nell'amicicia perchè, parlando al fratellastro (Adriano Giannini) di Dino Giuffrè, un suo amico d'infanzia sostiene che: "Se uno è stato amico di un'altra persona, nella vita, lo è per sempre". L'introverso, ironico e drogato commercialista (fa uso di eroina regolarmente una volta alla settimana ad un orario precisissimo) è una persona di valore travolta dai fatti e vive una vita di solitudine. Fino a che non si innamora della giovane barista dell'albergo (Olivia Magnani, nipote di Anna Magnani) e viene travolto dalla voglia di cambiare la sua vita e uscire una volta per tutte dal grigiore a cui è stato condannato da cosa nostra. Finirà con il rubare la valigia contenente i soldi che deve "lavare", regalandola a due anziani abitanti ex prorpietari dell'albergo svizzero finiti in bancarotta per debiti di gioco e facendosi immergere completamente, senza emettere un solo fiato, in una benna piena di cemento. In questo film c'è tutto: una grandissima colonna sonora, che ti fa accaponare la pelle già dall'inizio dei tedeschi Laly Puna e prosegue con i temi creati ad hoc da Pasquale Catalano. Ma, volendo, questo è un corredo all'affresco di un dramma esistenziale tracciato con maestria e con lucidità da Paolo Sorrentino, indiscutibilmente in numero uno attuale dei registi italiani. Il vuoto, le svolte, l'eleganza degli abiti e dei posti fanno di questo film un delicatissimo boccone per ogni bocca intellettualmente preparata a gustarlo. Titta di Girolamo è un personaggio che ti arriva dritto al cuore, che favorisce una identificazione immediata dello spettatore, facendolo diventare co-protagonista della storia. Una sterzata brusca e, diciamolo, attesa del cinema italiano. Capolavoro!
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[+] toni servillo... un grande
(di rassitrassi)
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lello
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venerdì 17 giugno 2005
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toro lento morte de matadòr...
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le discrasie dell'anima...
la storia scorre lenta ma, intanto, dopo dieci minuti, sei già li che ti mangi le unghie.
Ed una serie di emozioni nervosamente dolorose ti scuotono dentro...
e alla fine cominci a piangere, restando impotente dinanzi ad un eroe ingiustamente condotto al patibolo.
Ed in lacrime, impietrito, assisti all'esecuzione di un uomo a cui, chissà perchè, vuoi bene.
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bomber89
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martedì 20 ottobre 2015
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il primo "acuto" della coppia sorrentino-servillo
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Titta Di Girolamo (Toni Servillo) è l'antieroe per eccellenza, un uomo di mezza età all'apparenza libero ma in realtà molto più prigioniero di un vero detenuto; "recluso" in una vita schematica e senza fuga alla quale è costretto se vuole continuare a vivere. La monotonia viene meno quando Titta prova a rompere lo schema, spinto dal sentimento forte verso la barista dell'albergo nel quale vive; ma le conseguenze saranno imprevedibili e spingeranno la sua vita nel dramma. L'interpretazione di Servillo è magistrale e la figura del protagonista risulta insolita e piena zeppa di p
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Titta Di Girolamo (Toni Servillo) è l'antieroe per eccellenza, un uomo di mezza età all'apparenza libero ma in realtà molto più prigioniero di un vero detenuto; "recluso" in una vita schematica e senza fuga alla quale è costretto se vuole continuare a vivere. La monotonia viene meno quando Titta prova a rompere lo schema, spinto dal sentimento forte verso la barista dell'albergo nel quale vive; ma le conseguenze saranno imprevedibili e spingeranno la sua vita nel dramma. L'interpretazione di Servillo è magistrale e la figura del protagonista risulta insolita e piena zeppa di particolari che lasciano sgomenti, come i risvolti che prenderà la sua vita d'altronde, quando lo schema è definitivamente rotto e le conseguenze prendono inesorabilmente il sopravvento!
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darkestwater
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giovedì 1 maggio 2008
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stupendo...
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Ho finito di vederlo poco fa, mi ha messo più di un brivido e non accade spesso (e di film vecchi e nuovi ne continuo a guardare e scoprire).
Servillo è un fuoriclasse, ma rispetto ad esempio a una "Donna del Lago" dove per me oltre alla sua classe non c'era molto di più, qui c'è di tutto.
Sorrentino è internazionale senza essere servo e pura mimesi, la fotografia è splendida, la sceneggiatura è articolata, elaborata e non opprime, dialoghi notevoli e frasi per i posteri ci stanno in abbondanza, gli attori anche (oltre un Servillo da eccellenza, rimarco), aggiungo anche la colonna sonora azzecatissima che provvederò a recuperare al più presto.
Non concordo praticamente con niente della recensione ufficiale di Mymovies, anche il ritratto dei mafiosi mi pare invece ben riuscito e l'ironia anche lì resta consapevole (come nel resto della pellicola).
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Ho finito di vederlo poco fa, mi ha messo più di un brivido e non accade spesso (e di film vecchi e nuovi ne continuo a guardare e scoprire).
Servillo è un fuoriclasse, ma rispetto ad esempio a una "Donna del Lago" dove per me oltre alla sua classe non c'era molto di più, qui c'è di tutto.
Sorrentino è internazionale senza essere servo e pura mimesi, la fotografia è splendida, la sceneggiatura è articolata, elaborata e non opprime, dialoghi notevoli e frasi per i posteri ci stanno in abbondanza, gli attori anche (oltre un Servillo da eccellenza, rimarco), aggiungo anche la colonna sonora azzecatissima che provvederò a recuperare al più presto.
Non concordo praticamente con niente della recensione ufficiale di Mymovies, anche il ritratto dei mafiosi mi pare invece ben riuscito e l'ironia anche lì resta consapevole (come nel resto della pellicola)...
Punta in alto praticamente su tutta la linea e ci riesce... Chapeau! Ad avercene in Italia di produzioni simili.
Quattro stelle per precauzione, attendo successive visioni per essere sicuro delle cinque.
Vivamente consigliato, a chiunque!
Saluto,
alessandro
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[+] no !!!
(di giofredo')
[ - ] no !!!
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heliodrom
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venerdì 30 dicembre 2005
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heliodrom
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Personalmente trovo che questa pellicola sia una delle migliori, che mi è capitato di vedere negli ultimi anni. Il sottoscritto nell'arco di dodici mesi va mediamente al cinema una volta, seppure. E forse non sarò proprio indicato per "recensire" un film.Non ho tempo e danaro da investire nel cinema, preferisco spendere i miei quattrini a Teatro, dove, di contro, vado mediamente due volte al mese. Ecco perchè so bene, che un attore come Servillo non si trova facilmente. Ma questa è una cosa che non riguarda il cinema. Ho letto su questo sito di un film che mostra una visione:"stereotipa dei mafiosi". Dio mio, come si può essere così superficiali? La scena di "Rossetto e cioccolato" è troppo difficile, nevvero? Pazienza.
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Personalmente trovo che questa pellicola sia una delle migliori, che mi è capitato di vedere negli ultimi anni. Il sottoscritto nell'arco di dodici mesi va mediamente al cinema una volta, seppure. E forse non sarò proprio indicato per "recensire" un film.Non ho tempo e danaro da investire nel cinema, preferisco spendere i miei quattrini a Teatro, dove, di contro, vado mediamente due volte al mese. Ecco perchè so bene, che un attore come Servillo non si trova facilmente. Ma questa è una cosa che non riguarda il cinema. Ho letto su questo sito di un film che mostra una visione:"stereotipa dei mafiosi". Dio mio, come si può essere così superficiali? La scena di "Rossetto e cioccolato" è troppo difficile, nevvero? Pazienza. Ho sentito dire che questo film è lento. Beh, uno come me NON avvezzo alla pratica cinematografica, che possiede tutti i primi films di Wenders. La pensa un tantino diversamente. Ma forse chi va il cinema oggi, e chi ne scrive, sopratutto, è troppo condizionato da SpiderMan. O forse è proprio il cinema che non tollera la lentezza, ma privilegia indubbiamente un ritmo piu "televisivo"? Evidentemente alcuni ritmi appartengono al Teatro, ecco perchè Servillo, in questo film, e non solo, è...ogni aggettivo appare inutile, basta vedere il film. Mi hano detto che nella scena finale c'è un incongruenza, piuttosto vistosa. Come farebbe Titta, a bloccare l'ascensore, a scendere il fretta le scale, ad infilarsi nel macchina, e rimettere il telo in così poco tempo? Al cinema si chiede sempre troppo verosomiglianza, quando poi è il regno dei Rambo, dei Superman etc. Qualcuno pensa che sia un film troppo poco "cinematografico". Beh, questi probabilmente hanno ragione. Forse proprio per questa ragione Servillo ha accettato di farlo. Non sopporto commistioni spurie tra cinema e Teatro, ma questo film si avvicina molto al Sacro. Per questo lo trovo un gran bel film. Infine qualcuno mi dice, che amo questa pellicola per il solo fatto che ho conosciuto Sara, anche questo forse è giusto. Ma i films sono per le donne e gli uomini, per suscitare loro emozioni, e quando ci riescono,credo,hanno raggiunto lo scopo. Le storie personali,a questo punto contano poco, conta il sentimento che c'è dentro un attore, un attrice, un corpo, una luce, un inquadratura. E ritengo che "Le conseguenze dell'amore" abbiano tanto da offrire in questi termini,e se si vuole sostare su significati irrilevanti,tralasciando la poesia, perchè di tale si tratta, beh è una scelta di vita.
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mario_platonov
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lunedì 13 dicembre 2010
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lo sguardo di un autore
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Di questo film si potrebbe dire tutto, che è un film sulla solitudine, sull’amore, sul crimine.
"Le conseguenze dell'amore" è questo, ma è soprattutto altro. L'anima del film è nelle sue pause, nelle inquadrature all’apparenza non funzionali alla (scarna) storia, nell'attesa. E’ un film che scorre senza che lo spettatore sappia effettivamente dove stia andando, lasciandolo assaporare l’irrimediabile tristezza che è dietro a tutte le cose, a una partita a carte truccata, a una telefonata imbarazzata alla famiglia.
La regia elegantissima e piena di artifici di Sorrentino ci trasporta subito su un altro piano rispetto alla storia di Di Girolamo (un immenso Servillo): i movimenti, i dialoghi, sono talmente stranianti e diluiti da spostare immediatamente l’attenzione dal presunto realismo della storia narrata alla centralità dello “sguardo” esterno sui fatti.
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Di questo film si potrebbe dire tutto, che è un film sulla solitudine, sull’amore, sul crimine.
"Le conseguenze dell'amore" è questo, ma è soprattutto altro. L'anima del film è nelle sue pause, nelle inquadrature all’apparenza non funzionali alla (scarna) storia, nell'attesa. E’ un film che scorre senza che lo spettatore sappia effettivamente dove stia andando, lasciandolo assaporare l’irrimediabile tristezza che è dietro a tutte le cose, a una partita a carte truccata, a una telefonata imbarazzata alla famiglia.
La regia elegantissima e piena di artifici di Sorrentino ci trasporta subito su un altro piano rispetto alla storia di Di Girolamo (un immenso Servillo): i movimenti, i dialoghi, sono talmente stranianti e diluiti da spostare immediatamente l’attenzione dal presunto realismo della storia narrata alla centralità dello “sguardo” esterno sui fatti.
Sorrentino ha preso un film su un improbabile storia d’amore, sulla mafia, su un eroe solitario e l’ha stravolto con la sua estetica raffinata, diluendo il tempo e lo spazio per farci percepire al meglio, dietro i silenzi irreali, le battute teatrali e gli ambienti rarefatti, attraverso le piccole cose, le miserie e la solitudine di un’esistenza. Tra le tante sequenze meravigliose, si possono citare la scena del fruscio dei soldi nella banca oppure la poesia atroce del finale.
Un film di pennellate, non di narrazione. Capacità posseduta solo dai grandi autori.
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[+] bravo
(di weach )
[ - ] bravo
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laidelò
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sabato 10 maggio 2008
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mai sottovalutare titta di gerolamo
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mai sottovalutare le conseguenze dell'amore. questa frase si appunta nel suo taccuino come promemoria titta di gerolamo, personaggio protagonista del film. e a me vien da aggiungere: mai sottovalutare titta di gerolamo. il personaggio più sconvolgente del cinema italiano. un personaggio che si lascia calare nel cemento fresco piuttosto che cedere l'ultimo granello della propria dignità al regno dei corrotti corruttori. solo. è un uomo solo. come molti altri, è vero, ma a differenza dei più, affascinante e coraggioso. un film di un chiasso silenzioso e rumoroso allo stesso tempo. a tratti assordante. una colonna sonora da pelle d'oca, con un'ornella vanoni che è il preludio della fine. nudo. titta di gerolamo si spoglia nel corso del film per lasciarci senza fiato, senza respiro, senza neanche gli occhi per leggere i titoli di coda.
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mai sottovalutare le conseguenze dell'amore. questa frase si appunta nel suo taccuino come promemoria titta di gerolamo, personaggio protagonista del film. e a me vien da aggiungere: mai sottovalutare titta di gerolamo. il personaggio più sconvolgente del cinema italiano. un personaggio che si lascia calare nel cemento fresco piuttosto che cedere l'ultimo granello della propria dignità al regno dei corrotti corruttori. solo. è un uomo solo. come molti altri, è vero, ma a differenza dei più, affascinante e coraggioso. un film di un chiasso silenzioso e rumoroso allo stesso tempo. a tratti assordante. una colonna sonora da pelle d'oca, con un'ornella vanoni che è il preludio della fine. nudo. titta di gerolamo si spoglia nel corso del film per lasciarci senza fiato, senza respiro, senza neanche gli occhi per leggere i titoli di coda. e olivia magnani è un ritratto di modigliani, senza ma e senza se. grazie a tutti: servillo, sorrentino, bigazzi, lali puna, magnani, giannini e gli altri. alla prossima, a cannes magari...magari!
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bluminda
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venerdì 20 maggio 2005
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il segreto
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Insieme a Garrone, uno degli autori più interessanti del cinema italiano contemporaneo, Sorrentino ci accompagna all'interno de "Le conseguenze dell'amore". Il film, ottima fortografia e cura delle immagini, è un piccolo e singolare spaccato di vita; la visione è quella della quotidianità di Titta, un uomo che sembra il distillato di tutto ciò che rappresenta la cosiddetta post-modernità. Titta (un intenso Servillo) vive nella dimensione esistenziale del segreto; adopera solo poche parole; asetticamente vive nell'ombra e nel pericoloso equilibrio che si è creato. Titta non sceglie mai perchè conosce l'imprevedibilità delle conseguenze; sa cosa potrebbe succedere se agisse, se un giorno decidesse di cambiare l'automatismo dei gesti.
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Insieme a Garrone, uno degli autori più interessanti del cinema italiano contemporaneo, Sorrentino ci accompagna all'interno de "Le conseguenze dell'amore". Il film, ottima fortografia e cura delle immagini, è un piccolo e singolare spaccato di vita; la visione è quella della quotidianità di Titta, un uomo che sembra il distillato di tutto ciò che rappresenta la cosiddetta post-modernità. Titta (un intenso Servillo) vive nella dimensione esistenziale del segreto; adopera solo poche parole; asetticamente vive nell'ombra e nel pericoloso equilibrio che si è creato. Titta non sceglie mai perchè conosce l'imprevedibilità delle conseguenze; sa cosa potrebbe succedere se agisse, se un giorno decidesse di cambiare l'automatismo dei gesti. Accade qualcosa; è un attimo: uno sguardo che si riflette tra la nudità di un corpo e tutto scorre in un altro modo. L'incomunicabilità e la difficoltà di trasformarsi accettando l'Altro come confronto, scorrono lievi tra le immagini del film di Sorrentino. Ottimo prodotto del cinema italiano contemporaneo, merita di essere assaporato piano.
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hambaladu
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mercoledì 16 maggio 2007
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quali conseguenze ha l'amore...
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Non capita così spesso di vedre un film così profondo, così emozionante. Il dramma di Titta Di Girolamo, che non riesce più a vivere una vita degna di essere vissuta, tra una dose di eroina tutti i mercoledì e una telefonata alla famiglia, e non riesce più nemmeno a salutare gli altri, si interrompe quando, un giorno, si innamora di una ragazza. Ed è proprio lei che diventa il nuovo motivo per ricominciare a vivere, anche se l'amore e le sue "conseguenze" porteranno al finale tragico. Grande l'interpretazione di Toni Servillo e di Olivia Magnani.
Un film che vale la pena di vedere, se si è appassionati di buon cinema.
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