winifred almayer
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giovedì 5 luglio 2007
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il perpetuarsi infinito della piu' nivea delle mag
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lA MAGIA...tutto ciò che rende il mondo migliore e più sopportabile.
Ritengo che la Rowling sia l'unica ad essere pienamente riuscita a comunicarne il più niveo significato. Dire che sono rimasta affascinata dal suo modo semplice,lineare (ma al contempo fantastico e pieno di sfaccettature)modo di scrivere sarebbe davvero troppo riduttivo.
Credo che la sola esistenza di questa saga contribuisca a rendere il mondo migliore,ijn una certa misura.
Cosa provo mentre leggo i libri di Harry Potter? Innanzitutto incanto assoluto,come se venissi estroflessa e trasferita in un altro universo, forse la cosa più vicina al sogno e al mistero che si possa sperimentare essendo completamente lucidi eppure soggiogati dalla magia.
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lA MAGIA...tutto ciò che rende il mondo migliore e più sopportabile.
Ritengo che la Rowling sia l'unica ad essere pienamente riuscita a comunicarne il più niveo significato. Dire che sono rimasta affascinata dal suo modo semplice,lineare (ma al contempo fantastico e pieno di sfaccettature)modo di scrivere sarebbe davvero troppo riduttivo.
Credo che la sola esistenza di questa saga contribuisca a rendere il mondo migliore,ijn una certa misura.
Cosa provo mentre leggo i libri di Harry Potter? Innanzitutto incanto assoluto,come se venissi estroflessa e trasferita in un altro universo, forse la cosa più vicina al sogno e al mistero che si possa sperimentare essendo completamente lucidi eppure soggiogati dalla magia.
A mio avviso non si tratta di un semplice libro o di comuni film, ma è qualcosa di immensamente più grande e completo,yuna sorta di cerchio della vita fatto di luce iridescente,di sogni e di speranze.
E' stata come manna dal cielo capace di rendermi felice,di estraniare le insicurezze e la rabbia avviluppandomi in un luogo ameno irriproducibile da qualsiasi altra parte.
Non è solo mero divertimento ciò che sento leggendo questo libro...E' energia bianca e pura,è liberazione ed appagamento nelle loro forme più alte ed ammirevoli.
Concludere un libro di Harry Potter desta in me sentimenti contrastanti,se bisogna ammettere che man mano che la fine si appresta si corre perche si teme di smarrire il bandolo conduttore della narraziione che incalza per spegnersi nella riga finale d'altra parte terminato un tomo si soffre.Non si tratta però della soffereza che lascia un vuoto oscuro e carico di nefasti presagi,si tratta di una stretta al cuore e di un dolorino nello stomaco capaci di infondere fiducia e più stima nel mondo ma dal sapore nostalgico ed ancestrale...si potrebbe dire MALINCONIA a ragione,ma credetemi se vi dico che è mooolto più di questo.
La Rowling è una donna eccezionale e dovremmo tutti esserle grati per la gioia e la felicità che ha saputo creare,intendo far comprendere che per quanto adesso possa apparirvi ridicolo e privo di alcun significato in futuro ciò che lei ha scritto e i film legati ai volumi saranno di valore inestimabile carichi di significati onirici, non anticaglie di poco valore ma frasi ed immagini capaci di sfiorare la sacralità ma molto più importanti, appariranno e saranno per gli uominim del futuro ILIADI,ODISSEE,uno dei più importamnti fenomeni di questi 2 secoli e dell'attuale società,saranno leggende capaci di nutrire sogni e di accrescere il potere dei desideri...SARA' IL PERPETUARSI INFINITO DELLA PIU' NIVEA DELLE MAGIE.
Il mare cristallino si getta contro gli scogli o meglio li accarezza e i pini diffondono tutt'attorno un profumo paradisiaco. Il 9 tornerò in Italia e l'11 la magia brillerà di luce fulgida ed infinita...
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director89
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venerdì 29 giugno 2007
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il regista fa la differenza
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Tra tutti i film che ho visto di Harry Potter e cioè tutti e 4, credo che questo sia un film degno di essere chiamato tale... Posso definirlo "a sè" perchè gli altri hanno soltanto seguito per filo e per segno la fiction degli altri 3 film quindi senza alzare alcuna suspance (parlo del making del film ovviamente). Il filo continua... certo!Non voglio insinuare che è una cosa staccata ma è unico nel suo making e questo è solo grazie al regista Alfonso Cuaron che ha ambientato il tempo, il luogo e i personaggi nel loro vero modo di essere e cioè come descritti nel libro accennando anche del suo nel modo più impeccabile possibile (vedi "miseriaccia" di Ron)... E poi il regista lo può fare anzi deve farlo, altrimenti dove sta l’originalità! per il luogo cioè Hogwarts, ricordiamo la scena degli "animali" impersonati dai protagonisti, nel dormitorio del Grifondoro, l'uccellino che si posa sul platano picchiatore che richiama il trascorrere inesorabile del tempo, la neve ecc.
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Tra tutti i film che ho visto di Harry Potter e cioè tutti e 4, credo che questo sia un film degno di essere chiamato tale... Posso definirlo "a sè" perchè gli altri hanno soltanto seguito per filo e per segno la fiction degli altri 3 film quindi senza alzare alcuna suspance (parlo del making del film ovviamente). Il filo continua... certo!Non voglio insinuare che è una cosa staccata ma è unico nel suo making e questo è solo grazie al regista Alfonso Cuaron che ha ambientato il tempo, il luogo e i personaggi nel loro vero modo di essere e cioè come descritti nel libro accennando anche del suo nel modo più impeccabile possibile (vedi "miseriaccia" di Ron)... E poi il regista lo può fare anzi deve farlo, altrimenti dove sta l’originalità! per il luogo cioè Hogwarts, ricordiamo la scena degli "animali" impersonati dai protagonisti, nel dormitorio del Grifondoro, l'uccellino che si posa sul platano picchiatore che richiama il trascorrere inesorabile del tempo, la neve ecc., sono cose che magari passano inosservate ma che hanno un particolare effetto sul film: orientano e ma sopratutto immedesimano il pubblico. Poi, tante altre piccole cose che adesso non sto qui ad elencare... Insomma Cuaron ha superato se stesso: ha saputo bilanciare le dosi per un film davvero ben studiato: non solo effetti speciali usati dove è opportuno e la storia scorre in maniera piacevole e senza lacune di alcun tipo... ciao a tutti!!!!
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claudiofedele93
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lunedì 1 febbraio 2016
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"fatto il misfatto"
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Non può essere di certo preso alla leggera un fenomeno internazionale come quello di Harry Potter, diventato una vera e propria icona degli anni 2000 ed ancor oggi amato da centinaia di fans che sperano, forse non più invano stando a quanto è stato rilasciato di recente da fonti ufficiali, di tornare a respirare l’aria e l’atmosfere create dalla mente della scrittrice scozzese J.
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Non può essere di certo preso alla leggera un fenomeno internazionale come quello di Harry Potter, diventato una vera e propria icona degli anni 2000 ed ancor oggi amato da centinaia di fans che sperano, forse non più invano stando a quanto è stato rilasciato di recente da fonti ufficiali, di tornare a respirare l’aria e l’atmosfere create dalla mente della scrittrice scozzese J.K. Rowling grazie a qualche nuova avventura o inserto destinato a soddisfare il loro insaziabile appetito.
La crescita del giovane mago, scandita attraverso ben sette storie che segnano i sette anni di studi della Scuola di Magia di Hogwarts, viene, con questo terzo episodio, prepotentemente stravolta, e, se nel libro il passaggio è moderatamente sentito, ma avvertibile grazie alle tematiche proposte, il film del messicano Alfonso Cuaron decide di dare un taglio netto con le due precedenti produzioni che donavano all’universo Potteriano una sfumatura fanciullesca e leggera, puntando tutto su un tipo di narrazione concisa ed efficace, per certi aspetti necessaria e meno fedele alla controparte cartacea.
I fedelissimi al manoscritto originale, probabilmente, storceranno il naso dinnanzi a determinate trovate o soluzioni, né saranno soddisfatti dei molti tagli operati in fase di sceneggiatura, ma Il Prigioniero di Azkaban, pur allontanandosi da quanto già visto e letto, gode sotto molti punti di vista di una forza espressiva ed un’originalità encomiabile che, a scanso di equivoci, nasce dalla fervida mente di colui che l’ha diretto. Cuaron, non a caso di scuola messicana, attinge a piene mani ad un’estetica affine a quella del collega Guillermo Del Toro, i cui lavori hanno sempre una caratteristica marcata ed originale, tanto da sembrare, in più di un’occasione, di volerne copiare il marchio, pur non raggiungendo mai i livelli di quest’ultimo sul lato creativo, rimescolando le carte in tavola e, con il pennello della macchina da presa a portata di mano, conferendo alla sua opera quel tocco dark efficace al punto giusto, andando anche oltre il consentito e confezionando un prodotto capace di vivere di luce propria e vantare una regia attenta e personale.
La nuova avventura di Harry, Ron e Hermione lascia da parte ingenuità e frivolezze, mettendo in scena personaggi non più confinati ad una visione manichea, ma spronati dal bisogno e dalla necessità, individui oscuri che cercano di avere la meglio in un mondo di cui non comprendono appieno le regole, ove le ingiustizie sono all’ordine del giorno così come le ipocrisie e le menzogne. Per questo motivo, nel complesso, The Prisoners of Azkaban si rivela maturo e adatto non più ad una cerchia di pubblico di giovani o di bambini, ma che può essere visto e apprezzato anche dal cinico punto di vista degli adulti, a cui, magari, non faranno tanto gola le magie o gli incantesimi, ma il comportamento dei protagonisti e dei tanti comprimari, talvolta ingenui o opportunisti.
I cambiamenti operati in fase di sceneggiatura, legati o meno alla storia originale, creano situazioni attraverso le quali molti elementi vengono messi sotto una nuova inedita luce: l’entrata in scena del Professor Lupin come insegnante di Difesa contro le Arti Oscure darà vita a nuovi ricordi e rancori mai dimenticati da parte del collega Piton, mentre la figura di Sirius Black non rappresenterà solo il cuore della componente “thriller”, sempre presente nella saga, ma una vera e propria epifania i cui effetti saranno pesanti nell’economia della saga nei capitoli successivi.
A reggere, inoltre, l’intera storia vi è poi un cast assortito di brillanti attori made in England, a cominciare da Michael Gambon, il quale prende il posto di Richard Harris, nelle vesti di Silente, venuto a mancare alla fine delle riprese de La Camera dei Segreti, fino a Alan Rickman, Gary Oldman, irriconoscibile ed allo stesso modo perfetto nel ruolo di Black, Timothy Spall, qui relegato nel ruolo del meschino e vigliacco Peter Minus, colui che ha tradito i genitori di Harry rivelando a Voldemort dove fossero nascosti, e David Thewlis, che presta il volto al già citato Lupin, e Emma Thomson, per l’occasione anch’essa quasi irriconoscibile dietro agli spessi occhiali della professoressa di Divinazione Sibilla Cooman.
Effetti speciali a parte, che risentono di tanto in tanto degli anni di cui sono figli, Harry Potter e Il Prigioniero di Azkaban è ancor oggi una pellicola che ha da dire molto e, pur stonando ed entrando più volte in conflitto con l’universo letterario di appartenenza, colpire per il modo in cui Cuaron decide di rappresentarla, optando per una fotografia dai tagli di luce molto accesi e nitidi, continuamente in contrasto tra i toni caldi e freddi, conferendo alle immagini una bellezza struggente ed al contempo una vivacità affine alla pittura del pittore spagnolo Goya, costellando la storia di Harry Potter di creature primordiali il cui fascino sta nella loro caratteristica mostruosità. Quel che tuttavia rappresenta il nucleo principale di questa produzione sono i tanti movimenti di macchina da presa grazie ai quali si ha una narrazione decisa e personale, vero tallone d’Achille dei due precedenti capitoli a cui si era dedicato Chris Columbus, il quale aveva dimostrato non poche difficoltà nel saper gestire la tensione ed un senso drammatico misurato, ed i personaggi che vivono all’interno della storia, la quale, a sua volta, inizia a dare vita ad una realtà immaginaria ove la luce viene sempre meno e le ombre crescono lente sui volti dei protagonisti, alimentando in loro le paure e le incertezze.
Il terzo appuntamento con il celebre mago rappresenta, tenendo conto degli otto lungometraggi a lui dedicati, l’apice narrativo e cinematografico di cui il pubblico è stato testimone, complici anche le straordinarie musiche di John Williams e le scenografie, poiché, sebbene quello che viene messo loro davanti agli occhi non è di certo un testamento di fedeltà nei confronti dell’operato della Rowling, pur rispettandola in molti aspetti, questo film si mostra come una prova di Cinema che riflette la visione e l’estetica di un autore figlio di una precisa corrente di pensiero, un esperimento riuscito, dunque, che ha visto amalgamarsi la poetica di Alfonso Cuaron con una delle storie più amate degli ultimi anni, dando vita ad una magia che, con il senno di poi, raramente è stata possibile assaporare ancora nelle trasposizioni di Harry Potter sul grande schermo.
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tricknick
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lunedì 14 febbraio 2005
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a me piaciuto
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Per chi ha amato i libri della rowling, come del resto si potrebbe dire di chi ha amato tolkien, le trasposizioni cinematografiche sono del tutto insoddisfacenti.E troppo corte. Ma è ovviamente il risultato di complesse esigenze, di copione, di lunghezza, di commercializzazione, ecc. La trasposizione cinematografica, è notorio, lascia sempre con l'amaro in bocca i puristi che hanno amato un libro alla follia. Le incongruenze, le differenze tra libro e film sono peccato gravissimo a cui siamo comquneu abituati. Partendo da questo pressupposto, aspettandoci qualcosa se non di radicalmente diverso, di dissimile dalle intenzioni originali dell'autore prediletto, possiamo comuqnue goderci, a mio parere, l'interpretazione del cuaron o del jackson di turno, che sono per me gradevolissime.
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Per chi ha amato i libri della rowling, come del resto si potrebbe dire di chi ha amato tolkien, le trasposizioni cinematografiche sono del tutto insoddisfacenti.E troppo corte. Ma è ovviamente il risultato di complesse esigenze, di copione, di lunghezza, di commercializzazione, ecc. La trasposizione cinematografica, è notorio, lascia sempre con l'amaro in bocca i puristi che hanno amato un libro alla follia. Le incongruenze, le differenze tra libro e film sono peccato gravissimo a cui siamo comquneu abituati. Partendo da questo pressupposto, aspettandoci qualcosa se non di radicalmente diverso, di dissimile dalle intenzioni originali dell'autore prediletto, possiamo comuqnue goderci, a mio parere, l'interpretazione del cuaron o del jackson di turno, che sono per me gradevolissime. Mi sono piaciuti i personaggi, la scenografia, quasi tutto, insomma. Peccato per la dipartita di silente. Chi dice che i film di HP sono una banalizzazione dei libri ha in parte ragione, ma a me sono piaciuti un sacco, e anch'io macino rowling!
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[+] tutti i film li fanno bene!
(di @°marghy°@)
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peppe97
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domenica 27 febbraio 2011
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un harry potter in forma "del tutto mutata"
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Questo film credo,sia stato un periodo di transito per il protagonista;stava crescendo e ciò giustifica il fatto che il suo carattere stava cambiando;da essere un ragazzo sveglio,attento e più avventuroso,si trasforma in uno più attraente ma meno coinvolgente,che riesce meno a travolgere gli spettatori come faceva prima.Inoltre,in questo capitolo della saga Harry assume un comportamento più da investigatore.Comunque penso che il successo ottenuto non è pienamente meritato,anche perché,meno male il protagonista mantiene gli stessi caratteri di quello descritto nel libro.Bisogna vederlo con attenzione per intrattenersi,perciò buona visione!
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bella earl!
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lunedì 1 agosto 2011
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il capitolo più magico.
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- La felicità si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo qualcuno si ricorda di accendere la luce -
Harry Potter è tornato a Privet Drive. L'anno trascorso è stato difficile ma lui non è consapevole che quello che si sta avvicinando si prospetta peggiore del precedente: un periocoloso assassino è in libertà. E lo sta cercando.
Meriterebbe tre stelle e mezzo questo lavoro di Alfonso Cuaròn più magico dei precedenti due film diretti da Columbus; il team composto da Emma Watson, Daniel Radcliffe e Rupert Grint funziona ancora una volta molto bene (nonostante quella che si dimostra una spanna davanti a tutti sia la signorina Watson).
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- La felicità si può trovare anche negli attimi più tenebrosi, se solo qualcuno si ricorda di accendere la luce -
Harry Potter è tornato a Privet Drive. L'anno trascorso è stato difficile ma lui non è consapevole che quello che si sta avvicinando si prospetta peggiore del precedente: un periocoloso assassino è in libertà. E lo sta cercando.
Meriterebbe tre stelle e mezzo questo lavoro di Alfonso Cuaròn più magico dei precedenti due film diretti da Columbus; il team composto da Emma Watson, Daniel Radcliffe e Rupert Grint funziona ancora una volta molto bene (nonostante quella che si dimostra una spanna davanti a tutti sia la signorina Watson). Il resto del cast è simile ai precedenti da segnalare la piacevole aggiunta di Emma Thompson e la sempre interessante interpretazione di Alan Rickman. Finora il migliore della saga.
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the witch
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domenica 30 ottobre 2005
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meglio il libro?
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I primi due film della serie sono-come i libri-una presentazione dei personaggi e del mondo in cui si muovono.Nel terzo capitolo la cupezza della fotografia e la caratterizzazione delle new entry,una su tutte la bellissima interpretazione della prof.ssa Cooman da parte di un'impareggiabile Emma Thompson, sono perfette per far capire a chi non ha letto i libri il cambiamento interiore dei protagonisti.Qualche imperfezione,rispetto al libro c'è, ad esempio:la nuova scopa,Harry la riceve da anonima persona poco dopo che il platano picchiatore( che prima era nel cortile della scuola,ed ora è fuori!) ha fatto a pezzi quella vecchia.Visto il clima di paura per Sirius Black la prof.ssa Mc Granit la sequestra per controllare che sia tutto regolare(non conoscendone la provenienza)con grande rammarico del nostro maghetto,ma quest'episodio,per quanto possa sembrare banale,aumenta la tensione e il clima di paura che circondano il giovane mago,mettendo in risalto l'affetto e il desiderio di protezione che gli amici e gli insegnanti nutrono per Harry.
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I primi due film della serie sono-come i libri-una presentazione dei personaggi e del mondo in cui si muovono.Nel terzo capitolo la cupezza della fotografia e la caratterizzazione delle new entry,una su tutte la bellissima interpretazione della prof.ssa Cooman da parte di un'impareggiabile Emma Thompson, sono perfette per far capire a chi non ha letto i libri il cambiamento interiore dei protagonisti.Qualche imperfezione,rispetto al libro c'è, ad esempio:la nuova scopa,Harry la riceve da anonima persona poco dopo che il platano picchiatore( che prima era nel cortile della scuola,ed ora è fuori!) ha fatto a pezzi quella vecchia.Visto il clima di paura per Sirius Black la prof.ssa Mc Granit la sequestra per controllare che sia tutto regolare(non conoscendone la provenienza)con grande rammarico del nostro maghetto,ma quest'episodio,per quanto possa sembrare banale,aumenta la tensione e il clima di paura che circondano il giovane mago,mettendo in risalto l'affetto e il desiderio di protezione che gli amici e gli insegnanti nutrono per Harry.Ovviamente parlo da amante dei libri della saga di Harry Potter.I quali sono eccelenti ed esaustivi,ricchi di elementi che rendono avvincente la trama,perchè cambiare?Aldilà di questa precisazione convengo che fra i tre film sia quello che descrive meglio gli stati d'animo dei protagonisti che ormai adolescenti si scontrano con problemi reali che non si risolvono (purtroppo) con un colpo di bacchetta magica.Aspetto con ansia l'uscita del 6°libro e del 4° film,il regista dovrà districarsi fra non pochi problemi visto ciò che accade ai nostri beniamini e alla loro amata scuola!
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cris
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mercoledì 27 settembre 2006
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harry potter e il disastro dei tredicianni!
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Torna Harry Potter nella terza avventura della saga:Harry Potter e il prigioniero di Azkaban! Più placido e meditativo dei precedenti, in questo film c'è maggior spazio per i paesaggi naturali e gli effetti speciali nel campo paesaggistico!Sembra quasi di assistere a una celebrazione grandiosa del regno di Hogwarts, dove persino il castello assume una tinta più gotica e marmorea!Come nel libro, si dedica uno spazio maggiore ai posti e ai luoghi dove persino la neve e il Natale quest'anno,sembrano lontani nel tempo e nel paese delle favole! Senza dubbio,come la scrittrice qui vuole far viaggiare i lettori nella fantasia e nell'immaginazione di un posto che sa evocare quanto di più fantastico si possa mai immaginare, così il regista trasmette quel senso di pace che deriva da musiche forti ben accordate con una Natura che sdoppia le sue bellezze in un quadro alessandrino dai tratti eccessivamente armoniosi.
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Torna Harry Potter nella terza avventura della saga:Harry Potter e il prigioniero di Azkaban! Più placido e meditativo dei precedenti, in questo film c'è maggior spazio per i paesaggi naturali e gli effetti speciali nel campo paesaggistico!Sembra quasi di assistere a una celebrazione grandiosa del regno di Hogwarts, dove persino il castello assume una tinta più gotica e marmorea!Come nel libro, si dedica uno spazio maggiore ai posti e ai luoghi dove persino la neve e il Natale quest'anno,sembrano lontani nel tempo e nel paese delle favole! Senza dubbio,come la scrittrice qui vuole far viaggiare i lettori nella fantasia e nell'immaginazione di un posto che sa evocare quanto di più fantastico si possa mai immaginare, così il regista trasmette quel senso di pace che deriva da musiche forti ben accordate con una Natura che sdoppia le sue bellezze in un quadro alessandrino dai tratti eccessivamente armoniosi. Tutto ciò è testimonianza che essa stessa vive nel mondo di Harry Potter, e che la magia non si riduce a formule imbalsamate recitate e a scintille luccicanti sparate da un pezzo di legno, ma tutto un microcosmo favoleggia nell'ordinaria realtà di questa incredibile storia! Persino il Platano picchiatore, già accennato nel secondo libro, ora ha qui le sue ragioni di esistere e con altrettanta ragionevolezza, si introducono personaggi sempre nuovi ed enigmatici,la cui apparizione nella storia è giustificata da un fine preciso,noto per ora solo all'autrice. E' un'opera questa di passaggio in cui Harry si trova a varcare la soglia dei tredici anni, età critica questa per qualsiasi adolescente!E nel suo viaggio verso l'età adulta,cominciano ad affacciarsi i primi grandi problemi della vita,il senso di solitudine e di diversità,la mancanza di una famiglia e il sentirsi senza radici,il senso di impotenza e di frustrazione, e per concludere un forte ascendente di arroganza che si andrà sviluppando gradualmente col personaggio! Contro un'umiltà a dir poco mirabile dei precedenti atti, qui si contrappone questo sentimento di orgoglio apparente, che deve essere inteso però come una forma di umorismo leggero per farsi strada nel mondo e come la conseguenza di un senso di impotenza verso problemi, molto più grandi di lui, a cui la vita lo ha purtroppo destinato! Ecco da cosa scaturisce la sua rabbia irrazionale: da una pazienza messa a lunga prova durante l'infanzia e alimentata da una speranza ottimistica verso un futuro migliore!Qui le sue certezze cominciano a vacillare e il suo amor proprio a crescere leggittimamente!Ma è ancora troppo presto per reazioni sconsiderate e non si può di certo pretendere che un ragazzo a tredici anni accetti facilmente di essere preso di mira dalla cattiva sorte!Di tutto questo ne ricaverà vantaggio successivamente la sua maturità e la consapevolezza che la notte non durerà per sempre!Ed è per questo che anche questo film sembra più lento degli altri perchè vuole invitare i giovani come gli adulti,a riflettere sul loro status moderno e sulle scelte che dovranno operare nella loro vita!ed è quasi un ricordo rivolto a tutti,che la sofferenza non ha età e che le generazioni che si affacciano nel mondo oggi, non sono meno inquiete di quelle di una volta!Tolto qualche particolare,che il film trascura di menzionare, e che invece è fondamentale per lo sviluppo della storia, nel complesso non può essere considerato un adattamento negativo, e nell'immagine dei dissennatori, ognuno di noi può riconoscere le sue paure!
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dellos
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mercoledì 16 marzo 2011
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un tocco horror al terzo film di harry potter
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Terzo capitolo della saga, la regia viene affidata al messicano Alfonso Cuaron che lo dirige in modo eccellente. Ormai i tre protagonisti sono degli adolescenti e questo film non è più come i primi due. La minaccia di Black e dei dissennatori su Harry non fanno che rendere questo film un po' horror (anche se la fotografia delle scene iniziali non mi è piaciuta molto) con ambientazioni più oscure. Ultima colonna sonora di Williams che viene candidata all'oscar. Bellissime le scene di volo di Fierobecco con Harry e la trasformazione di Lupin in lupo mannaro (x gli effetti speciali). Grande Oldman.
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lukas96
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domenica 28 ottobre 2012
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la nuova era potteriana
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Persolamente ritengo che il film sia davvero ottimo.Harry potter e il prigioniero di azkaban è il mio preferito della saga della Rowling e,il film, non tradisce le aspettative.I protagonisti,ormai cresciuti,rispecchiano pienamente le caretteristiche di quelli del libro, in particolare la recitazione di Emma Watson nel ruolo di Hermione è stata davvero sublime,specialmente quando sferra un cazzotto a Draco Malfoy tira fuori il meglio di se.Il fiore all'occhiello di questo film è la regia di Alfonso Cuaron,che ha rivoluzionato questa saga di successo. Infatti da un genere fiabesco che aveva adottato Chris Culumbus nei due film precedenti, si passa a un genere più avventuroso e anche leggermente thriller, inoltre il registra ha saputo pefettamente cambiare i caratteri "infantili" dei precedenti film,in quelli tipicamente adolescenziali,specialmente litigi e amori.
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Persolamente ritengo che il film sia davvero ottimo.Harry potter e il prigioniero di azkaban è il mio preferito della saga della Rowling e,il film, non tradisce le aspettative.I protagonisti,ormai cresciuti,rispecchiano pienamente le caretteristiche di quelli del libro, in particolare la recitazione di Emma Watson nel ruolo di Hermione è stata davvero sublime,specialmente quando sferra un cazzotto a Draco Malfoy tira fuori il meglio di se.Il fiore all'occhiello di questo film è la regia di Alfonso Cuaron,che ha rivoluzionato questa saga di successo. Infatti da un genere fiabesco che aveva adottato Chris Culumbus nei due film precedenti, si passa a un genere più avventuroso e anche leggermente thriller, inoltre il registra ha saputo pefettamente cambiare i caratteri "infantili" dei precedenti film,in quelli tipicamente adolescenziali,specialmente litigi e amori.Ho apprezzato inoltre le splendide muscihe celtiche che il regista ha introdotto in alcuni dialoghi(Harry e il prof.Lupin) e nelle inquadrature cirostanti l'ambientazione ricca di verde,boschi e colline di hogwarts.Insomma,sono rimasto davvero soddisfatto di questo terzo film.
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