marvelman
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giovedì 9 settembre 2010
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pezzo di storia
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Bel film storico, ottimamamente diretto e interpretato, una grande biopic su Alessandro magno nel primo vero film che lo rappresenta nella sua grandezza, che lo umanizza ma allo stesso tempo lo eleva al rango di dio. Un'opera che lo raffigura come ambizioso condottiero, filantropo, omosessuale e personaggio immortale e procede sempre (o quasi) in maniera obiettiva ed equilibrata.
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marco
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domenica 23 gennaio 2005
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le epiche musiche di vangelis
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Volevo unirmi a Roby nel lodare l'encomiabile lavoro del musicista greco Vangelis, che con le sue musiche ha saputo restituire il mito di Alessandro Magno in tutta la sua magnificenza. Musiche che attraversano tutta la pellicola con una miriade di temi, talvolta epici, tal'altra "soffici" e delicati e che fanno respirare allo spettatore il "profumo" della Storia. Consiglio a tutti di comperare il cd della colonna sonora originale, che purtroppo non contiene tutti i temi del film, ma in ogni caso gemme come "Young Alexander" (il tema di quando Alessandro cavalca per la prima volta Bucefalo), "Dreams of Babylon" (la musica trionfale che accompagna Alessandro quando fa il suo ingresso a Babilonia), "The drums of Gaugamela" (la musica della battaglia.
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Volevo unirmi a Roby nel lodare l'encomiabile lavoro del musicista greco Vangelis, che con le sue musiche ha saputo restituire il mito di Alessandro Magno in tutta la sua magnificenza. Musiche che attraversano tutta la pellicola con una miriade di temi, talvolta epici, tal'altra "soffici" e delicati e che fanno respirare allo spettatore il "profumo" della Storia. Consiglio a tutti di comperare il cd della colonna sonora originale, che purtroppo non contiene tutti i temi del film, ma in ogni caso gemme come "Young Alexander" (il tema di quando Alessandro cavalca per la prima volta Bucefalo), "Dreams of Babylon" (la musica trionfale che accompagna Alessandro quando fa il suo ingresso a Babilonia), "The drums of Gaugamela" (la musica della battaglia...veramente emozionante!), "Gardens of delight" (la danza che incanta Alessandro nel giardino di Babilonia), "Across the mountains" (il tema che accompagna Alessandro e le sue truppe verso l'Asia) e la epica ed indimenticabile "Eternal Alexander" (la musica sui titoli di coda)...Consiglio questo cd a chiunque abbia apprezzato il film e a chiunque ami la grande musica, capace di restituire con poche note delle visioni portentose...W Stone! W Vangelis! w Alexander!
Marco Negri
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roby
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giovedì 20 gennaio 2005
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grande anche vangelis
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Ottima la prima parte, la nascita di Alessandro, la sua crescita, il suo interesse verso la conquista, la sua innocenza di fronte a dei genitori così divisi e ambiziosi, la sua amicizia con Efestione, che da subito diventa un lume, una forza. E poi la battaglia di Gaugamela, coi due fronti, due diversi modi di intendere la vita, la guerra, il potere. L'incoraggiamento di Alessandro, la sontuosa colonna sonora di Vangelis sulle parole del mito "Per l'onore e la gloria della Grecia, Zeus sia con noi!". E poi, dopo il sangue e la fuga di Dario, l'onore e la gloria di Babilonia, sottolineata sempre da un tema musicale trionfante.
Trovo la seconda parte un po' più fragile; incentrata sul matrimonio con Roxanne, il complotto, le continue pressioni della madre, il viaggio verso est, il flashback dell'uccisione di Filippo, non è tale da catturare sempre l'attenzione, portando invece il pubblico della sala a distrarsi.
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Ottima la prima parte, la nascita di Alessandro, la sua crescita, il suo interesse verso la conquista, la sua innocenza di fronte a dei genitori così divisi e ambiziosi, la sua amicizia con Efestione, che da subito diventa un lume, una forza. E poi la battaglia di Gaugamela, coi due fronti, due diversi modi di intendere la vita, la guerra, il potere. L'incoraggiamento di Alessandro, la sontuosa colonna sonora di Vangelis sulle parole del mito "Per l'onore e la gloria della Grecia, Zeus sia con noi!". E poi, dopo il sangue e la fuga di Dario, l'onore e la gloria di Babilonia, sottolineata sempre da un tema musicale trionfante.
Trovo la seconda parte un po' più fragile; incentrata sul matrimonio con Roxanne, il complotto, le continue pressioni della madre, il viaggio verso est, il flashback dell'uccisione di Filippo, non è tale da catturare sempre l'attenzione, portando invece il pubblico della sala a distrarsi. Credo che il film riprenda ad essere molto intenso nella scena del confronto fra Alessandro e i soldati scontenti. Il re si riprende ciò che è suo, urla che andrà avanti e in fondo in fondo siamo contenti di vederlo di nuovo così, dopo il crollo provocato dal senso di colpa e dai dubbi su su se stesso. La battaglia contro gli elefanti è forse un po' troppo cruenta, ma culmina col trionfo di Alessandro e la decisione di rientrare a Babilonia. La morte di Efestione è uno dei momenti più intensi e commoventi del film, così come la gloriosa ed eterna scena finale, quando, nonostante tutto Dioniso ammette che la "gloria è solo degli uomini che la cercano e hanno un sogno. Il più grande di questi è stato quello che chiamano Alessandro il Grande".
A mio parere le interpretazioni principali sono di gran livello, in primo piano quella di Colin Farrel. Da ragazzo impacciato a grande condottiero. Fate caso alle scene molto drammatiche, o a quelle con Efestione. Bravissimi anche i due genitori. Perde molto, secondo me, la Jolie nella versione inglese.
Ma ci tenevo a complimentarmi con Vangelis perchè nessuno ne ha parlato, ma ha costruito una colonna sonora strepitosa, imperniata su una moltitudine di piccoli grandi temi, da quelli più raccolti delle scene d'amore e raccoglimento a quelli portentosi e trionfali delle battaglie, fino al tema epico di Alessandro, quando alza la sabbia correndo a cavallo, per concludere con quelli eterni della scena finale, quando l'aquila riprende a volare anche verso di noi perpetuando il sogno di alessandro per sempre.
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mystic
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giovedì 21 marzo 2013
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recitazione, tecnica, cuore e carattere
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Pur avendo ricevuto giudizi dalla critica tutto sommato degni di un grande regista quale Oliver Stone evidentemente è, Alexander è un capolavoro non annunciato.
Alexander narra le gesta dell'omonimo re macedone (Colin Farrell), l'uomo che, dopo aver conquistato il mondo, diceva Foscolo in un noto passo dell'Ortis, "si crucciava che non vi fosse un altro universo". Alessandro fu colui che unificò la Persia e l'Egitto sotto l'egida macedone e colui che per primo arrivò tanto lontano da casa da vedere il fiume Indo. Stone da un taglio romanzato al punto giusto e del tutto personale alla vicenda senza temere paragoni azzardati con gli eroi della mitologia ellenica e concentrandosi sull'astrusa personalità del personaggio.
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Pur avendo ricevuto giudizi dalla critica tutto sommato degni di un grande regista quale Oliver Stone evidentemente è, Alexander è un capolavoro non annunciato.
Alexander narra le gesta dell'omonimo re macedone (Colin Farrell), l'uomo che, dopo aver conquistato il mondo, diceva Foscolo in un noto passo dell'Ortis, "si crucciava che non vi fosse un altro universo". Alessandro fu colui che unificò la Persia e l'Egitto sotto l'egida macedone e colui che per primo arrivò tanto lontano da casa da vedere il fiume Indo. Stone da un taglio romanzato al punto giusto e del tutto personale alla vicenda senza temere paragoni azzardati con gli eroi della mitologia ellenica e concentrandosi sull'astrusa personalità del personaggio. Educato da una madre (Angelina Jolie) che lo ha reso diffidente al genere femminile e che ne ha incitato la smania di potere (e con cui ha un rapporto che ha del morboso) e da un padre libertino e poco elegante (Val Kilmer), Alessandro accarezza ora la divina arte bellica di Achille ora la maledetta perdizione di Prometeo, e Farrell nella seconda parte incarna molto bene il concetto di follia in cui sfocia il contrasto.
Ma Farrell non è l'unica stella: anche Angelina Jolie, Cristopher Plummer (è Aristotele), Val Kilmer e Anthony Hopkins (Tolomeo) si contendono le migliori battute dei personaggi secondari. Fortunatamente non è solo la recitazione il punto forte della pellicola: le immagini di Stone sono epica rara: Babilonia rivive l'antico splendore e le guerre, brutali e sanguinolente, vengono riprese da primi piani frenetici e da panoramiche a volo d'uccello. E il regista dà il meglio di sè quando, accompagnato dalle musiche di Vangelis, incalza dialoghi che quasi trascendono il semplice obiettivo del film (l'intrattenimento intelligente) e delicati primi piani. Vi sorprenderà anche il taglio autobiografico che il film di Stone nasconde.
Si tratta di un kolossal, in altre parole, completo sotto ogni aspetto: tecnica, recitazione, cuore e carattere.
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tecmec
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venerdì 17 agosto 2012
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non è perfetto ma ci si avvicina molto
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Riportare nel cinema le imprese innumerevoli e incredibili di quest'uomo leggendario non era cosa da poco e Oliver Stone non delude mai; ci riesce, bene o male.
Confeziona una pellicola superba, maestosa ma anche a tratti troppo rallenata, forse, e comunque glissa troppo sull'ultima battaglia, proprio quella dell'Idaspe in cui pone Alessandro come praticamente sconfitto quando invece fu la sua ultima grande vittoria grazie anche alla sua strategia che prevedeva l'uso dell'isolotto... dov'è l'isolotto qui? Non so perchè Stone abbia deciso di concludere così un bel film ma comunque mi accontento. Peccato anche che per evidenti ragioni di tempo non sia riuscito ad approfondire altre storie, come il contatto col filosofo Diogene o il famoso NODO di Alessandro che dette l'inizio, secondo la leggenda, al pensiero laterale, ma anche così com'è resta un ottimo film biografico.
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Riportare nel cinema le imprese innumerevoli e incredibili di quest'uomo leggendario non era cosa da poco e Oliver Stone non delude mai; ci riesce, bene o male.
Confeziona una pellicola superba, maestosa ma anche a tratti troppo rallenata, forse, e comunque glissa troppo sull'ultima battaglia, proprio quella dell'Idaspe in cui pone Alessandro come praticamente sconfitto quando invece fu la sua ultima grande vittoria grazie anche alla sua strategia che prevedeva l'uso dell'isolotto... dov'è l'isolotto qui? Non so perchè Stone abbia deciso di concludere così un bel film ma comunque mi accontento. Peccato anche che per evidenti ragioni di tempo non sia riuscito ad approfondire altre storie, come il contatto col filosofo Diogene o il famoso NODO di Alessandro che dette l'inizio, secondo la leggenda, al pensiero laterale, ma anche così com'è resta un ottimo film biografico. Colin Farrell perfetto nella parte; Hopkins sempre in forma, DeGan adattissimo a fare lo ieratico re Dario e Vangelis alle musiche assicurano una pellicola concepita con grandiosità d'altri tempi.
Il voto mio è decisamente favorevole, poteva essere comunque un capolavoro ma va bene lo stesso!
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penny.lane
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lunedì 31 gennaio 2005
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fuori dagli schemi
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molte sono le critiche che ho letto prima di vedere il film, poche quelle con cui mi sono trovata d'accordo.
in primo luogo, credo non ci si debba aspettare da questo film l'esattezza storica degli avvenimenti. un'opera d'arte non va mai criticata al limite della distruzione ( vogliamo forse dare un'occhiata più indietro? la dolce vita - oggi ritenuta un capolavoro - ai tempi smontata vivacemente): essa a mio avviso infatti, si identifica come il punto di vista del regista, ne' tanto meno questo film si è oresentato come il documentario riprodotto della vita di alessandro magno...
sarebbe come criticare un quadro. può piacere o meno, ma non si può, per esempio, disprezzare un picasso perchè troppo rosa, o troppo blu.
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molte sono le critiche che ho letto prima di vedere il film, poche quelle con cui mi sono trovata d'accordo.
in primo luogo, credo non ci si debba aspettare da questo film l'esattezza storica degli avvenimenti. un'opera d'arte non va mai criticata al limite della distruzione ( vogliamo forse dare un'occhiata più indietro? la dolce vita - oggi ritenuta un capolavoro - ai tempi smontata vivacemente): essa a mio avviso infatti, si identifica come il punto di vista del regista, ne' tanto meno questo film si è oresentato come il documentario riprodotto della vita di alessandro magno...
sarebbe come criticare un quadro. può piacere o meno, ma non si può, per esempio, disprezzare un picasso perchè troppo rosa, o troppo blu...sono point de vue artistici...
ancora: Stone finalmente dona un tocco di originalità alla classica sequenza. flash back diversi, fuori dagli schemi. così come lo è la decisione di non raccontare le battaglie vinte ( classico) , ma al contrario inscenare le sconfitte, eliminando finalmente l'americanismo dal cinema...basta finali scontati!
tre: mai paragonare l'illiade che tutto sommato è un racconto con quella che è la storia.
tra achille e alessandro? cento volte meglio alessandro, descritto nella sua natura più debole, un uomo più che un figlio degli dei, descritto nella luna piena della sua forza ma anche della sua debolezza, fino a rasentare la pazzia ( chi non diventerebbe pazzo in una situazione così?).
se ci pensiamo un attimo, quelli che oggi noi descriviamo come miti infondo sono stati null'altro che uomini.
in quanto all'omosessualità, magistralmente interpretata: un amore tenero, non volgare, comprensibile, nemmeno fastidioso. cerchiamo di non guardare con i nostri occhi quello che era la realtà ordinaria di più di 2000 anni fa...
unico neo:Olimpia. Troppo, troppo giovane per essere credibile..non suscita quel sentimento incestuoso che dovrebbe, un rapporto gestito male.
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francesco
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domenica 1 gennaio 2006
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grande film
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Personalmente Alexander l’ho trovato un bel film a tal punto da vederlo più volte. Per quanto riguarda il cast trovo un Colin Farrel sicuramente all'altezza della complessità del personaggio ,si divide bene nell'interpretare un Alessandro magnanimo,eroico,sognatore,generoso con gli amici,geniale condottiero e propugnatore dell'integrazione dei popoli e un Alessandro iracondo,a volte spietato con i suoi nemici e capace di azioni riprovevoli sotto l'effetto del vino.Angelina Jolie brava nell'interpretare Olimpiade l'ossessiva madre di Alessandro e un grande Val Kilmer
che anche se messo in difficoltà da qualche ripresa del regista riesce a rappresentare bene quello che poi era Filippo II.Le scenografie vanno riviste,Stone non rappresenta degnamente quella che era la sfarzosità della corte persiana sia a Babilonia quanto sul campo di battaglia,inoltre è impensabile che tutte le cartine e i papiri siano scritti in inglese.
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Personalmente Alexander l’ho trovato un bel film a tal punto da vederlo più volte. Per quanto riguarda il cast trovo un Colin Farrel sicuramente all'altezza della complessità del personaggio ,si divide bene nell'interpretare un Alessandro magnanimo,eroico,sognatore,generoso con gli amici,geniale condottiero e propugnatore dell'integrazione dei popoli e un Alessandro iracondo,a volte spietato con i suoi nemici e capace di azioni riprovevoli sotto l'effetto del vino.Angelina Jolie brava nell'interpretare Olimpiade l'ossessiva madre di Alessandro e un grande Val Kilmer
che anche se messo in difficoltà da qualche ripresa del regista riesce a rappresentare bene quello che poi era Filippo II.Le scenografie vanno riviste,Stone non rappresenta degnamente quella che era la sfarzosità della corte persiana sia a Babilonia quanto sul campo di battaglia,inoltre è impensabile che tutte le cartine e i papiri siano scritti in inglese.Altri aspetti negativi di questo film sono sicuramente i numerosi errori storici,le incongruenze e gli anacronismi(ad es. Stone nella scena della congiura di Filota fa un miscuglio dei numerosi attentati fatti ad Alessandro;Statira nel film indicata erroneamente come la figlia di Dario quando invece ne era la moglie,viene incontrata da Alessandro dopo la battaglia di Arbela quando in realtà Alessandro la incontrò dopo la battaglia di Isso,ben due anni prima)commessi,chiaramente ,per privilegiare lo sviluppo della trama.
La colonna sonora semplicemente divina,a mio parere mai fuor di luogo,geniale Stone nella battaglia dell’Idaspe quando tinge lo schermo di rosso,a mio parere per farci comprendere la crudeltà di quella battaglia vinta da Alessandro.
Stone grandissimo,anche pagandone le conseguenze,nel mettere in risalto in qualche occasione la bisessualità del condottiero macedone,naturalmente non sono tardate le critiche ad opera di qualche ignorante che non sa che nella società greca tutto ciò era perfettamente normale.
Secondo me il film poteva essere ancora migliore se si fossero trattati con meno superficialità l'aspetto storico e la scenografia.Per quanto mi riguarda il film ha centrato in pieno il suo obbiettivo che era quello di farci cogliere in chiave moderna l'essenza di questo grande condottiero, personalmente mi ha spinto ad appassionarmi al personaggio e a farne un mio eroe
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marco
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giovedì 20 gennaio 2005
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i sogni, gli eroi
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Il film è bello ma eccessivamente lungo. Mantenere alto il ritmo per quasi tre ore non è certamente una prova facile, e si arriva al termine un pò sfiniti. I punti deboli del film sono, a mio avviso, un'Angelina Jolie troppo giovane per impersonare la madre di Alessandro (e con un'ossessiva presenza di serpenti); l'inverosimile domatura di Bucefalo, al quale basta sussurrare alcune paroline all'orecchio per trasformarlo in un docile animale; le insopportabili scritte in inglese sulle cartine geografiche dell'antichità e si potrebbe andare avanti a lungo.
Ma, rifuggendo dalle solite critiche dei "grandi esperti" dei giornali, per i quali sembra che quanto più un film è atteso tanto maggiore è il gusto provato per stroncarlo, il film trasmette, alla fine, il senso di una grandezza, di un sogno quasi inumano, di una forza antica che emerge dalla storia e stride con la piattezza del mondo di oggi.
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Il film è bello ma eccessivamente lungo. Mantenere alto il ritmo per quasi tre ore non è certamente una prova facile, e si arriva al termine un pò sfiniti. I punti deboli del film sono, a mio avviso, un'Angelina Jolie troppo giovane per impersonare la madre di Alessandro (e con un'ossessiva presenza di serpenti); l'inverosimile domatura di Bucefalo, al quale basta sussurrare alcune paroline all'orecchio per trasformarlo in un docile animale; le insopportabili scritte in inglese sulle cartine geografiche dell'antichità e si potrebbe andare avanti a lungo.
Ma, rifuggendo dalle solite critiche dei "grandi esperti" dei giornali, per i quali sembra che quanto più un film è atteso tanto maggiore è il gusto provato per stroncarlo, il film trasmette, alla fine, il senso di una grandezza, di un sogno quasi inumano, di una forza antica che emerge dalla storia e stride con la piattezza del mondo di oggi. Secondo me, si sente un inno alla ricerca della gloria, a una dimensione eroica assopita ma che pure può esistere ancora, nel cuore dell'uomo. E ' un appello alla forza del sogno, che su pur può condurre alla rovina, scansa la mediocità. E, in effetti, non può esistere grandezza senza sogno.
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[+] perfettamente d'accordo!
(di weronica)
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(di happy)
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(di amina)
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(di 1ma_informati_meglio)
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[+] chi dice che è esagerato la conosce la storia?
(di giovanni)
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[+] la somma sapienza.....
(di marco (terni))
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[+] bella ricostruzione di emozioni condivise
(di jena)
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stefano ricci
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lunedì 27 novembre 2006
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il condottiero battuto dall'ignoranza
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C'è ancora qualcuno che parla di cinema, davanti a un film? C'è ancora spazio per considerare le qualità che danno profondità, coerenza, risonanza a un buon film, o i prodotti della cosiddetta settima arte sono ormai condannati a suscitare discussioni in cui tutto fa brodo, il costume, le intenzioni, la fedeltà storica e perfino la correttezza politica, fuorché appunto quella fusione di ritmo visivo e sonoro, detto e non detto, mostrato e non mostrato, che chiamiamo cinema? Alexander ripercorre le gesta del poco più che ventenne Alessandro, succeduto al padre Filippo dopo l'uccisione per mano di Pausania, attraverso alcune tappe fondamentali e decisive: la battaglia di Gaugamela dove si svolse lo scontro fra l'esercito greco e quello del persiano Dario e che, nonostante la forte disparità numerica a tutto favore di quest'ultimo, fu vinta da Alessandro e diede l'avvio alla successiva sua conquista del mondo asiatico fino all'India.
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C'è ancora qualcuno che parla di cinema, davanti a un film? C'è ancora spazio per considerare le qualità che danno profondità, coerenza, risonanza a un buon film, o i prodotti della cosiddetta settima arte sono ormai condannati a suscitare discussioni in cui tutto fa brodo, il costume, le intenzioni, la fedeltà storica e perfino la correttezza politica, fuorché appunto quella fusione di ritmo visivo e sonoro, detto e non detto, mostrato e non mostrato, che chiamiamo cinema? Alexander ripercorre le gesta del poco più che ventenne Alessandro, succeduto al padre Filippo dopo l'uccisione per mano di Pausania, attraverso alcune tappe fondamentali e decisive: la battaglia di Gaugamela dove si svolse lo scontro fra l'esercito greco e quello del persiano Dario e che, nonostante la forte disparità numerica a tutto favore di quest'ultimo, fu vinta da Alessandro e diede l'avvio alla successiva sua conquista del mondo asiatico fino all'India. E qui si inserisce il motivo dell'omosessualità di Alessandro su cui si è levato il chiacchiericcio fastidioso di chi ignora come il mondo antico, precristiano, fosse immune ai pregiudizi che tanto hanno minato l’integrità della pellicola e allo stesso tempo hanno chiuso gli occhi a migliaia di spettatori . Troppo profondo per avere seguito, ha detto qualcuno e a questa frase è lo stesso regista, il premio Oscar Oliver Stone, ad aggiungere : «Gli americani da cui derivano le prime polemiche, non studiano la Storia, non la conoscono se non per alcuni titoli di libri e giornali letti con ignoranza. Sono indifferenti anche al passato del loro giovane Paese e prigionieri di una ipocrita moralità fondamentalista. E’ questa una delle prime cause del loro rifiuto per il mio Alexander, un film storico». Perché è proprio questo che questa pellicola vuole essere : un film e come tale ha il sacrosanto diritto di commuoverci e meravigliarci e in questo, Alexander, riesce appieno nel suo intento . Sul piano figurativo è grandioso, pur senza ricalcare gli stilemi visivi tipici del peplum: le battaglie, sorvolate spesso ad altezza vertiginosa da un grande falco ad ali spiegate, riproducono il furore e l'orrore dello scontro fisico, il soggiorno in una Babilonia fastosa e barbarica ha momenti di concitata drammaticità nel complesso rapporto sentimentale che vi si inscena. Quello che non si è capito,e che si continua a non voler capire, nascondendo l’antipatia per un regista scomodo (considerato fin dai tempi di Platoon come cattivo maestro) dietro inutili e superati tabù, è che Alexander è il tentativo onesto e riuscito di tracciare un percorso storico. Non c'entra niente con i film a cui è stato paragonato, tipo Troy e Il Gladiatore, indubbiamente belli, ma dalla scarsa credibilità storica. Del resto, come può un generale romano finire per tre settimane nel Colosseo ?
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stefania
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sabato 24 marzo 2007
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alessandro giovane e grande
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Alessadro nasce a Pella,in Macedonia, figlio di Filippo II della regina Olimpiade.Nella sua giovinezza si lega ad Efestione,unico e vero amico,e decide di sfidare il padre che non lo ama.Diventato re, consapevole degli intrighi della madre, decide di partire alla conquista della Persia.A Gaugamela ,in Asia, riesce a sconfiggere Dario, potente re di Babilonia e a conquistare un territorio immenso.Dopo il matrimonio con Roxanne, continua le sue conquiste,e va avanti, giungendo fino in India.Al ritorno a Babilonia prende altre due mogli, ma il suo amico Efestione muore avvelenato e dopo poco
muore anche lui, probabilmente assassinato dalla moglie Roxanne.
Ottimo film, con la regia suggestiva di Oliver Stone, ed un Colin Farrell, finalmente più maturo ed incisivo.
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Alessadro nasce a Pella,in Macedonia, figlio di Filippo II della regina Olimpiade.Nella sua giovinezza si lega ad Efestione,unico e vero amico,e decide di sfidare il padre che non lo ama.Diventato re, consapevole degli intrighi della madre, decide di partire alla conquista della Persia.A Gaugamela ,in Asia, riesce a sconfiggere Dario, potente re di Babilonia e a conquistare un territorio immenso.Dopo il matrimonio con Roxanne, continua le sue conquiste,e va avanti, giungendo fino in India.Al ritorno a Babilonia prende altre due mogli, ma il suo amico Efestione muore avvelenato e dopo poco
muore anche lui, probabilmente assassinato dalla moglie Roxanne.
Ottimo film, con la regia suggestiva di Oliver Stone, ed un Colin Farrell, finalmente più maturo ed incisivo.Bella la fotografia e molto suggestiva la colonna sonora, in un film per tutti,e che riesce ad avvicinarci moltissimo la personalità di Alessandro.
stefania 24/03/07
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