andrea b
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martedì 7 settembre 2010
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finalmente cio' che andava detto
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In Irlanda verso la fine degli anni Sessanta venivano relegate dalle proprie famiglie,nei conventi Magdalene,le ragazze accusate di azioni disonorevoli in ambito sessuale, al fine di espiare i loro peccati tramite la preghiera e il lavoro non retribuito di lavandaie a tempo pieno.Sono poste in primo piano le vicende di quattro giovani ragazze nelle quali due di loro riescono a fuggire,una impazzisce e l'altra si ricostruisce una vita.
Peter Mullan ci propone questo duro spaccato sulla vita che erano costrette a sopportare le giovani irlandesi considerate prostitute dai loro familiari e reietti della società in quanto peccatrici di lussuria.Il film si presenta crudo e realistico già nella prte iniziale dove Margaret (una delle protagoniste) viene violentata dal cugino ma ad essere punito non è il ragazzo bensì la ragazza.
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In Irlanda verso la fine degli anni Sessanta venivano relegate dalle proprie famiglie,nei conventi Magdalene,le ragazze accusate di azioni disonorevoli in ambito sessuale, al fine di espiare i loro peccati tramite la preghiera e il lavoro non retribuito di lavandaie a tempo pieno.Sono poste in primo piano le vicende di quattro giovani ragazze nelle quali due di loro riescono a fuggire,una impazzisce e l'altra si ricostruisce una vita.
Peter Mullan ci propone questo duro spaccato sulla vita che erano costrette a sopportare le giovani irlandesi considerate prostitute dai loro familiari e reietti della società in quanto peccatrici di lussuria.Il film si presenta crudo e realistico già nella prte iniziale dove Margaret (una delle protagoniste) viene violentata dal cugino ma ad essere punito non è il ragazzo bensì la ragazza.Ai suoi occhi lo spettatore vede il cattolicesimo trasformarsi in strumento di violenza e tortura lasciando così intuire che neanche la religione stessa,ultima arma di conforto per l'uomo,possa più servire a qualcosa.Il convento appare come un mondo orrendo e totalitario che opprime le povere adolescenti che pur di evadere, si privano della propria dignità in quanto ormai diventate un brutto ricordo della civiltà ultraconservatrice irlandese.Oltre ai suggestivi paesaggi sono degne di nota due scene di che portano ad una attenta riflessione:la prima dove una Margaret si pone in ginocchio davanti alla sua vessatrice e recita il padre nostro,nella seconda Crispina (la ragazza con problemi mentali)urla al prete che ha avuto un rapporto sessuale con lei "Tu non sei un uomo di chiesa" come se per la prima volta avesse veramente capito la gravità della situazione.Più che meritato il leone d'oro a Venezia 2002.
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fabrizio cirnigliaro
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lunedì 25 maggio 2009
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dio è morto
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Nel 2002 Magdalene è stato premiato con il Leone d'Oro a Venezia. Il film è ambientato nel 1964, in Irlanda. Racconta la storia di 4 ragazze, rinchiuse dai propri familiari a espiare i loro peccati in un convento Magdalene.Alcune di queste giovani donne sono delle ragazze madri, allontanate dalle proprie famiglie, separate dai loro figli. Margaret invece ha subito una violenza sessuale da parte di un suo cugino durante una festa familiare, ma invece di punire lo stupratore, la famiglia decide di allontanare il corpo su cui il crimine è stato commesso.
La quarta ragazza,che non ha commesso nessun peccato, la sua unica colpa è di essere troppo bella, suscitando quindi l'interesse dei ragazzi.
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Nel 2002 Magdalene è stato premiato con il Leone d'Oro a Venezia. Il film è ambientato nel 1964, in Irlanda. Racconta la storia di 4 ragazze, rinchiuse dai propri familiari a espiare i loro peccati in un convento Magdalene.Alcune di queste giovani donne sono delle ragazze madri, allontanate dalle proprie famiglie, separate dai loro figli. Margaret invece ha subito una violenza sessuale da parte di un suo cugino durante una festa familiare, ma invece di punire lo stupratore, la famiglia decide di allontanare il corpo su cui il crimine è stato commesso.
La quarta ragazza,che non ha commesso nessun peccato, la sua unica colpa è di essere troppo bella, suscitando quindi l'interesse dei ragazzi. Le regole del convento/carcere sono molto rigide, viene evitato ogni contatto con il mondo esterno, le ragazze lavorano come lavandaie tutti i giorni della settimana senza percepire un compenso, vengono picchiate se non ubbidiscano alle suore, le più sfortunate sono anche costrette a prestare dei servigi sessuali al prete. Sorella Bridget gestisce il convento come una spietata e avida amministratrice di una lavanderia, e sarà proprio la sua avidità a rendere possibile la fuga di 2 delle 4 ragazze. Purtroppo il film è tratto da una storia vera, e le autorità religiose che commettono questi soprusi non sono i talebani. Ma l'odio verso le donne è lo stesso, per loro rappresentano la vanità, il male, il peccato! Agiscono consapevoli del fatto che non dovranno rispondere mai a nessuno del loro operato. Ma 9 anni fa l'allora primo ministro irlandese Bertie Ahern, ha istituito una commissione di inchiesta sugli abusi sessuali ai danni di bambini e adolescenti in orfanotrofi, riformatori e in tutti gli istituti gestiti da ordini religiosi cattolici irlandesi. Lo scopo di questa commissione era di fare luce su questi scandali, pochi giorni fa è stato concluso questo lavoro di indagine e il rapporto suscita orrore e rabbia. Ci sono le testimonianze di 2500 vittime che hanno raccontato di essere stati picchiati e stuprati a lungo in questi istituti. Le vittime erano spesso giovani madri, disabili, orfani, allontanati e abbandonati dalla società. Il fatto che questo orrore sia venuto alla luce grazie ad un'iniziativa del governo dimostra quanto sia cambiata negli ultimi decenni l'Irlanda. Magdalene non è una pellicola molto conosciuta in Italia.Meglio identificare il nemico nelle opere di Dan Brawn, perchè agli italiani piace l'idea del complotto, della congiura.In Magdalene invece si racconta la verità, è un forte atto di accusa contro la Chiesa cattolica irlandese. Delle donne sopravvissute all'esperienza in conventi Magdalene hanno dichiarato che la realtà di questi conventi era peggiore rispetto a quello che si vede nel film."In quegli anni, in Irlanda la Chiesa Cattolica dettava la legge su tutto quello che riguardava la moralità, la Chiesa era la ragione assoluta, la Chiesa aveva sempre ragione".
La scena della festa in cui avviene lo stupro con cui si apre il film è stata volutamente girata senza dialogo, per rendere più internazionale questo film, non si tratta solo dell'Irlanda. Lascia molto perplessi la crudeltà e la mancanza di compassione dei preti e delle suore, in questi luoghi i più deboli, gli emarginati della società, dovrebbero trovare riparo, invece da qui inizia la loro discesa agli inferi. Come diceva Charles Bowen:
Piove sul giusto e sull'ingiusto
ma soprattutto sul giusto,
perchè l'ingiusto ha preso
l'ombrello del giusto.
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oblomov
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mercoledì 9 ottobre 2002
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a me piacerebbe...
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mi piacerebbe vedere anche il documentario della BBC al quale Mullan dice di essersi ispirato per questo film.
I cattolici dicono che la colpa era dello stato irlandese e che alle Magdalene c'erano quasi esclusivamente criminali comuni.
Insomma sarebbe interessante approfondire la cosa, svolgere delle ricerche. Perché se la realtà delle Magdalene era davvero come è stata narrata nel film, allora la chiesa dovrebbe prepararsi ad un altro mea culpa pubblico e se possibile con tanto di risarcimento in denaro sonante alle superstiti di quei lager.
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(di jo-jo84)
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anguria
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giovedì 12 settembre 2002
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religione & integralismo
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In un periodo storico dove l'integralismo religioso è vissuto in occidente come un male estirpato e un esempio di come i cattivi siano gli 'altri', Peter Mullan realizza questo lungometraggio basato su storie vere e recenti. Non si tratta di qualche marachella di un prelato balordo e deviato che ha vissuto nel medioevo, ma di tutta un'istituzione di oggi. La dimostrazione di come l'integralismo sia un metodo e un mezzo cui ogni religione fa riferimento è rappresentato da questi episodi che sono successi in questa parte di mondo, in queste case del signore che ha l'ambasciata terrena a Roma. Scabroso come la realtà che rappresenta e felice nel toccare l'animo dello spettatore. Guardatelo, amatelo od odiatelo.
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In un periodo storico dove l'integralismo religioso è vissuto in occidente come un male estirpato e un esempio di come i cattivi siano gli 'altri', Peter Mullan realizza questo lungometraggio basato su storie vere e recenti. Non si tratta di qualche marachella di un prelato balordo e deviato che ha vissuto nel medioevo, ma di tutta un'istituzione di oggi. La dimostrazione di come l'integralismo sia un metodo e un mezzo cui ogni religione fa riferimento è rappresentato da questi episodi che sono successi in questa parte di mondo, in queste case del signore che ha l'ambasciata terrena a Roma. Scabroso come la realtà che rappresenta e felice nel toccare l'animo dello spettatore. Guardatelo, amatelo od odiatelo.
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giuseppe tumolo
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sabato 6 settembre 2014
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tutto è relativo, il tempo farà giustizia su tutto
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Ho iniziato ieri, in tarda serata verso le 0,30, a seguire il film in TV così per caso. Un po’ per curiosità, un po’ perché il film ad ogni fotogramma ti prendeva e sempre di più ti chiedevi come mai fosse stato possibile che la realtà fosse così pregna di una crudeltà inumana. Mi sono reso conto pienamente di quanto male possono fare le cose fatte a fin di bene. Si, perché 50 anni fa’ in alcune circostanze si agiva in quel modo, e non solo in Irlanda. Quanti scempi ha fatto la Chiesa in nome della morale: deturpare e mutilare qualcuno di una sua parte fisica può anche non essere così grave come quanto lo è nel “mutilarlo” della sua personalità, che ipoteca per sempre il resto della sua vita.
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Ho iniziato ieri, in tarda serata verso le 0,30, a seguire il film in TV così per caso. Un po’ per curiosità, un po’ perché il film ad ogni fotogramma ti prendeva e sempre di più ti chiedevi come mai fosse stato possibile che la realtà fosse così pregna di una crudeltà inumana. Mi sono reso conto pienamente di quanto male possono fare le cose fatte a fin di bene. Si, perché 50 anni fa’ in alcune circostanze si agiva in quel modo, e non solo in Irlanda. Quanti scempi ha fatto la Chiesa in nome della morale: deturpare e mutilare qualcuno di una sua parte fisica può anche non essere così grave come quanto lo è nel “mutilarlo” della sua personalità, che ipoteca per sempre il resto della sua vita. Dopo aver visto questo film, ed aver avuto una profonda vergogna come cristiano cattolico e nel contempo di rabbia per quanto accadeva, una sola domanda è emersa: chi ci da la certezza che le “norme” vigenti nella società di oggi, che spingono alcuni a comportarsi in un certo modo con regole non scritte di altri, fra 50 anni non saranno considerate alle stesso modo sbagliate? Io trovo profondamente ingiusto che un individuo possa ergersi ad educatore e spingere altri individui, suoi simili, a comportarsi come lui ha deciso aprioristicamente, in modo assiomatico.
Noi oggi certamente, e senza ombra di dubbio, a distanza di 50 anni consideriamo quei posti quasi alla stregua dei lager, invece allora tutto ciò era considerato normale ed ammissibile, anzi comportamento da incentivare in alcuni casi con norme non scritte, accettata da tutta la società di allora, anche dalla Chiesa, che per concetto si dovrebbe schierare dalla parte dei deboli ed degli indifesi.
Film bellissimo, ogni fotogramma non è sprecato, ogni scena dalla prima all’ultima ha senso d’esistere.
La crudezza delle immagini e delle inquadrature senza pietà sono necessarie per il coinvolgimento senza riserve dello spettatore. Se uno vendendo questo film non prova emozioni, si preoccupi: significa che è morto.
Lo consiglio molto, anche solo per mettere in discussione i propri principi se uno vive per dogmi e pensieri assolutistici: tutto è relativo, il tempo farà giustizia su tutto.
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stefano capasso
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martedì 2 dicembre 2014
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la capacità dell'uomo di fronte alle costrizioni
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Magdalene è il nome delle “lavanderie” gestite dalle Suore, dove tra gli anni 60 e 90 in Irlanda, venivano letteralmente rinchiuse, tutte quelle ragazze che a giudizio della rigida morale comune, erano considerate poco di buono. Sottoposte ad un regime di rigida clausura, a torture psicologiche e fisiche finivano nella maggioranza dei casi con l’accettare la condizione, scegliendo la vita monastica in alternativa all’annichilimento della propria personalità. Questo film di Peter Mullan racconta la storia di 3 ragazze che riescono a ritrovare la liberta. E quello che colpisce è che basta decidere di andarsene, e mettere in atto energicamente la propria volontà per riuscire.
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Magdalene è il nome delle “lavanderie” gestite dalle Suore, dove tra gli anni 60 e 90 in Irlanda, venivano letteralmente rinchiuse, tutte quelle ragazze che a giudizio della rigida morale comune, erano considerate poco di buono. Sottoposte ad un regime di rigida clausura, a torture psicologiche e fisiche finivano nella maggioranza dei casi con l’accettare la condizione, scegliendo la vita monastica in alternativa all’annichilimento della propria personalità. Questo film di Peter Mullan racconta la storia di 3 ragazze che riescono a ritrovare la liberta. E quello che colpisce è che basta decidere di andarsene, e mettere in atto energicamente la propria volontà per riuscire. Storia che coinvolge sin dal principio, le ingiustizie e le violenze perpetrare ai danni di persone più deboli suscitano, proprio come nelle protagoniste, rabbia e dolore. Se il film è un documento decisamente accusatorio nei confronti della comunità cattolica, almeno di alcune sue parti, probabilmente anche strumentale in quanto trattasi di degenerazioni, quello che emerge forte dalla visione è la modalità degli uomini di porsi di fronte alla costrizione. Conservando la propria integrità è possibile mantenere quella forza d’animo necessaria a rimettere in moto le proprie risorse e riacquistare la libertà
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luca scialo
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lunedì 6 aprile 2020
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l'assurdità di un sistema bigotto
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Le Magdalene erano istituti gestiti dalle Suore della misericordia dove finivano ragazze madri, spesso violentate ma ugualmente ritenute colpevoli. Nonché prostitute o semplicemente ragazze alle quali piaceva farsi corteggiare dai ragazzi. Non mancavano abusi, azzeramento della personalità. Le tre protagoniste raffigurano tre casi tipici di ragazze che finivano in questi istituti. Una ragazza madre sottratta del proprio figlio, una ragazza violentata dal cugino ma ritenuta colpevole, una ragazza di bell'aspetto che adorava imbellirsi e formicare con i ragazzi. Incarnavano dunque l'idea ingiusta e bigotta imposta dalla religione cattolica nella sua formulazione più estrema. Assisteranno ad abusi ed ingiustizie, che fomenteranno in loro il desiderio costante di evadere da quella realtà così assurda.
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Le Magdalene erano istituti gestiti dalle Suore della misericordia dove finivano ragazze madri, spesso violentate ma ugualmente ritenute colpevoli. Nonché prostitute o semplicemente ragazze alle quali piaceva farsi corteggiare dai ragazzi. Non mancavano abusi, azzeramento della personalità. Le tre protagoniste raffigurano tre casi tipici di ragazze che finivano in questi istituti. Una ragazza madre sottratta del proprio figlio, una ragazza violentata dal cugino ma ritenuta colpevole, una ragazza di bell'aspetto che adorava imbellirsi e formicare con i ragazzi. Incarnavano dunque l'idea ingiusta e bigotta imposta dalla religione cattolica nella sua formulazione più estrema. Assisteranno ad abusi ed ingiustizie, che fomenteranno in loro il desiderio costante di evadere da quella realtà così assurda. Alla quale sarà posta conclusione solo negli anni '90 del secolo scorso. Peter Mullan, di origini scozzesi, è dotato di grande capacità nel trasporre storie come queste. Di emarginazione ed ingiustizia. Ma anche di riscatto. Compare anche nella scena della ragazza riportata nell'istituto dopo essere tornata a casa, nelle vesti del padre violento che l'ha ripudiata. E questa è solo una delle scene che rimangono. La pellicola è un continuo di episodi che suscitano rabbia e indignazione per le tante giovani vite spente in nome del Signore.
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anorak
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domenica 5 gennaio 2003
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conventi dal buco della serratura.
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Entro in sala all'ultimo momento, quasi per caso mi ritrovo a vedere Magdalene. Film premiato a Venezia e questo un po' mi tranquillizza. Noto subito che il regista indugia molto sui volti: voglia di mettere in risalto le vite che si nascondono dietro quei volti e quegli occhi. Purtroppo il tutto è un po' troppo didascalico, lineare; storie di ragazze, di donne, che finiranno per incrociarsi e mischiarsi un una 'Casa delle Maddalene'. Le case delle Magdalene irlandesi furono luoghi di espiazione, in mano all'ordine delle Maddalene (suore), dove attraverso il lavoro (leggi sfruttamento) molte donne sarebbero state maltrattate e sfruttate, in un meccanismo che prevedeva molti vantaggi per chi gli presiedeva e pochi per chi ne era sottomesso.
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Entro in sala all'ultimo momento, quasi per caso mi ritrovo a vedere Magdalene. Film premiato a Venezia e questo un po' mi tranquillizza. Noto subito che il regista indugia molto sui volti: voglia di mettere in risalto le vite che si nascondono dietro quei volti e quegli occhi. Purtroppo il tutto è un po' troppo didascalico, lineare; storie di ragazze, di donne, che finiranno per incrociarsi e mischiarsi un una 'Casa delle Maddalene'. Le case delle Magdalene irlandesi furono luoghi di espiazione, in mano all'ordine delle Maddalene (suore), dove attraverso il lavoro (leggi sfruttamento) molte donne sarebbero state maltrattate e sfruttate, in un meccanismo che prevedeva molti vantaggi per chi gli presiedeva e pochi per chi ne era sottomesso. Molto belle queste donne, soprattutto Nora Noon (Bernadette), femminile e convincente. La forza esplosiva di una storia di questo tipo viene però persa, forse a causa del racconto quasi documentaristico, e così non riesco a sentirmi coinvolto in quelle storie. Ne resto, questo si, colpito. D'altra parte va premiata la voglia e il coraggio di dare voce a tante vite che una voce, forse, non l'hanno avuta. Le cose migliori restano, oltre alla denuncia, i volti, gli occhi, le facce, le mani: espressioni, sulle quali il regista si sofferma, nel tentativo di dare una via di uscita al dolore e alle sofferenze. Operazione riuscita solo in parte. Di nuovo, coraggioso il tentativo di viaggiare nelle viscere del male, laddove dove comunemente si ritiene vengano custoditi il bene e la verità.
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(di )
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(di alberto)
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(di nosferatus)
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[+] capolavoro
(di redblackdevil_86)
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