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giovedì 4 gennaio 2024
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film magdalene eccezionale
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Emidio e Maryann, ma vi siete fatti un quartino? (rispondo ad entrambi dato che siete sulla stessa lunghezza d'onda), non so quale film abbiate guardato, ma non è certamente lo stesso che abbiamo visto noi (mi associo ad altri utenti, tra cui Silvia)! Spero che possiate sperimentare la stessa cecità e mancanza di misericordia da parte di chi vi starà intorno nei momenti più difficili della vostra vita! Stiamo parlando di ragazze violentate, o colpevoli di essere state CREATE belle (badate al verbo!) e mandate lì senza aver nessuna colpa... La malizia è in chi guarda! E ce lo dice anche la Bibbia: "È quello che ESCE dall'uomo che contamina l'uomo; perché è dal di dentro, dal cuore degli uomini, che escono cattivi pensieri.
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Emidio e Maryann, ma vi siete fatti un quartino? (rispondo ad entrambi dato che siete sulla stessa lunghezza d'onda), non so quale film abbiate guardato, ma non è certamente lo stesso che abbiamo visto noi (mi associo ad altri utenti, tra cui Silvia)! Spero che possiate sperimentare la stessa cecità e mancanza di misericordia da parte di chi vi starà intorno nei momenti più difficili della vostra vita! Stiamo parlando di ragazze violentate, o colpevoli di essere state CREATE belle (badate al verbo!) e mandate lì senza aver nessuna colpa... La malizia è in chi guarda! E ce lo dice anche la Bibbia: "È quello che ESCE dall'uomo che contamina l'uomo; perché è dal di dentro, dal cuore degli uomini, che escono cattivi pensieri..." (Mt 7,20-21). Tra le tante osservazioni che potrei fare mi limito a questo: avete parlato della commozione della superiora davanti al film... Quella non è sinonimo di misericordia e amore ma è tanto più raccapricciante in quanto assimilabile ad analoghe scene di commozione dei nazisti nei lager nell'ascoltare musiche di Beethoven, mentre ogni giorno e notte commettevano abomini contro la razza umana!
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luca scialo
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lunedì 6 aprile 2020
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l'assurdità di un sistema bigotto
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Le Magdalene erano istituti gestiti dalle Suore della misericordia dove finivano ragazze madri, spesso violentate ma ugualmente ritenute colpevoli. Nonché prostitute o semplicemente ragazze alle quali piaceva farsi corteggiare dai ragazzi. Non mancavano abusi, azzeramento della personalità. Le tre protagoniste raffigurano tre casi tipici di ragazze che finivano in questi istituti. Una ragazza madre sottratta del proprio figlio, una ragazza violentata dal cugino ma ritenuta colpevole, una ragazza di bell'aspetto che adorava imbellirsi e formicare con i ragazzi. Incarnavano dunque l'idea ingiusta e bigotta imposta dalla religione cattolica nella sua formulazione più estrema. Assisteranno ad abusi ed ingiustizie, che fomenteranno in loro il desiderio costante di evadere da quella realtà così assurda.
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Le Magdalene erano istituti gestiti dalle Suore della misericordia dove finivano ragazze madri, spesso violentate ma ugualmente ritenute colpevoli. Nonché prostitute o semplicemente ragazze alle quali piaceva farsi corteggiare dai ragazzi. Non mancavano abusi, azzeramento della personalità. Le tre protagoniste raffigurano tre casi tipici di ragazze che finivano in questi istituti. Una ragazza madre sottratta del proprio figlio, una ragazza violentata dal cugino ma ritenuta colpevole, una ragazza di bell'aspetto che adorava imbellirsi e formicare con i ragazzi. Incarnavano dunque l'idea ingiusta e bigotta imposta dalla religione cattolica nella sua formulazione più estrema. Assisteranno ad abusi ed ingiustizie, che fomenteranno in loro il desiderio costante di evadere da quella realtà così assurda. Alla quale sarà posta conclusione solo negli anni '90 del secolo scorso. Peter Mullan, di origini scozzesi, è dotato di grande capacità nel trasporre storie come queste. Di emarginazione ed ingiustizia. Ma anche di riscatto. Compare anche nella scena della ragazza riportata nell'istituto dopo essere tornata a casa, nelle vesti del padre violento che l'ha ripudiata. E questa è solo una delle scene che rimangono. La pellicola è un continuo di episodi che suscitano rabbia e indignazione per le tante giovani vite spente in nome del Signore.
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dario
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venerdì 1 luglio 2016
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manieristico
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La narrazione, da una storia vera, è monotona, tutta voltata a una crudelltà che indispone. Colpa di una regia di maniera, povera di idee, solo descrittiva. Brave le interpreti. Buona la scenografia.
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toty bottalla
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giovedì 22 gennaio 2015
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suore e genitori di una società falsamente bigotta
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Il film di mullan denuncia senza tanto girarci intorno il disagio familiare di natura ottusa tipico di quegli anni, la storia pesante, nel film è racconta con impotenza, rabbia ma senza ipocrisia mettendo in scena l'animo umano così com'è, lasciando che suore, genitori e affini scaglino la prima pietra! Saluti.
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stefano capasso
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martedì 2 dicembre 2014
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la capacità dell'uomo di fronte alle costrizioni
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Magdalene è il nome delle “lavanderie” gestite dalle Suore, dove tra gli anni 60 e 90 in Irlanda, venivano letteralmente rinchiuse, tutte quelle ragazze che a giudizio della rigida morale comune, erano considerate poco di buono. Sottoposte ad un regime di rigida clausura, a torture psicologiche e fisiche finivano nella maggioranza dei casi con l’accettare la condizione, scegliendo la vita monastica in alternativa all’annichilimento della propria personalità. Questo film di Peter Mullan racconta la storia di 3 ragazze che riescono a ritrovare la liberta. E quello che colpisce è che basta decidere di andarsene, e mettere in atto energicamente la propria volontà per riuscire.
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Magdalene è il nome delle “lavanderie” gestite dalle Suore, dove tra gli anni 60 e 90 in Irlanda, venivano letteralmente rinchiuse, tutte quelle ragazze che a giudizio della rigida morale comune, erano considerate poco di buono. Sottoposte ad un regime di rigida clausura, a torture psicologiche e fisiche finivano nella maggioranza dei casi con l’accettare la condizione, scegliendo la vita monastica in alternativa all’annichilimento della propria personalità. Questo film di Peter Mullan racconta la storia di 3 ragazze che riescono a ritrovare la liberta. E quello che colpisce è che basta decidere di andarsene, e mettere in atto energicamente la propria volontà per riuscire. Storia che coinvolge sin dal principio, le ingiustizie e le violenze perpetrare ai danni di persone più deboli suscitano, proprio come nelle protagoniste, rabbia e dolore. Se il film è un documento decisamente accusatorio nei confronti della comunità cattolica, almeno di alcune sue parti, probabilmente anche strumentale in quanto trattasi di degenerazioni, quello che emerge forte dalla visione è la modalità degli uomini di porsi di fronte alla costrizione. Conservando la propria integrità è possibile mantenere quella forza d’animo necessaria a rimettere in moto le proprie risorse e riacquistare la libertà
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giuseppe tumolo
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sabato 6 settembre 2014
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tutto è relativo, il tempo farà giustizia su tutto
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Ho iniziato ieri, in tarda serata verso le 0,30, a seguire il film in TV così per caso. Un po’ per curiosità, un po’ perché il film ad ogni fotogramma ti prendeva e sempre di più ti chiedevi come mai fosse stato possibile che la realtà fosse così pregna di una crudeltà inumana. Mi sono reso conto pienamente di quanto male possono fare le cose fatte a fin di bene. Si, perché 50 anni fa’ in alcune circostanze si agiva in quel modo, e non solo in Irlanda. Quanti scempi ha fatto la Chiesa in nome della morale: deturpare e mutilare qualcuno di una sua parte fisica può anche non essere così grave come quanto lo è nel “mutilarlo” della sua personalità, che ipoteca per sempre il resto della sua vita.
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Ho iniziato ieri, in tarda serata verso le 0,30, a seguire il film in TV così per caso. Un po’ per curiosità, un po’ perché il film ad ogni fotogramma ti prendeva e sempre di più ti chiedevi come mai fosse stato possibile che la realtà fosse così pregna di una crudeltà inumana. Mi sono reso conto pienamente di quanto male possono fare le cose fatte a fin di bene. Si, perché 50 anni fa’ in alcune circostanze si agiva in quel modo, e non solo in Irlanda. Quanti scempi ha fatto la Chiesa in nome della morale: deturpare e mutilare qualcuno di una sua parte fisica può anche non essere così grave come quanto lo è nel “mutilarlo” della sua personalità, che ipoteca per sempre il resto della sua vita. Dopo aver visto questo film, ed aver avuto una profonda vergogna come cristiano cattolico e nel contempo di rabbia per quanto accadeva, una sola domanda è emersa: chi ci da la certezza che le “norme” vigenti nella società di oggi, che spingono alcuni a comportarsi in un certo modo con regole non scritte di altri, fra 50 anni non saranno considerate alle stesso modo sbagliate? Io trovo profondamente ingiusto che un individuo possa ergersi ad educatore e spingere altri individui, suoi simili, a comportarsi come lui ha deciso aprioristicamente, in modo assiomatico.
Noi oggi certamente, e senza ombra di dubbio, a distanza di 50 anni consideriamo quei posti quasi alla stregua dei lager, invece allora tutto ciò era considerato normale ed ammissibile, anzi comportamento da incentivare in alcuni casi con norme non scritte, accettata da tutta la società di allora, anche dalla Chiesa, che per concetto si dovrebbe schierare dalla parte dei deboli ed degli indifesi.
Film bellissimo, ogni fotogramma non è sprecato, ogni scena dalla prima all’ultima ha senso d’esistere.
La crudezza delle immagini e delle inquadrature senza pietà sono necessarie per il coinvolgimento senza riserve dello spettatore. Se uno vendendo questo film non prova emozioni, si preoccupi: significa che è morto.
Lo consiglio molto, anche solo per mettere in discussione i propri principi se uno vive per dogmi e pensieri assolutistici: tutto è relativo, il tempo farà giustizia su tutto.
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andrea b
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martedì 7 settembre 2010
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finalmente cio' che andava detto
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In Irlanda verso la fine degli anni Sessanta venivano relegate dalle proprie famiglie,nei conventi Magdalene,le ragazze accusate di azioni disonorevoli in ambito sessuale, al fine di espiare i loro peccati tramite la preghiera e il lavoro non retribuito di lavandaie a tempo pieno.Sono poste in primo piano le vicende di quattro giovani ragazze nelle quali due di loro riescono a fuggire,una impazzisce e l'altra si ricostruisce una vita.
Peter Mullan ci propone questo duro spaccato sulla vita che erano costrette a sopportare le giovani irlandesi considerate prostitute dai loro familiari e reietti della società in quanto peccatrici di lussuria.Il film si presenta crudo e realistico già nella prte iniziale dove Margaret (una delle protagoniste) viene violentata dal cugino ma ad essere punito non è il ragazzo bensì la ragazza.
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In Irlanda verso la fine degli anni Sessanta venivano relegate dalle proprie famiglie,nei conventi Magdalene,le ragazze accusate di azioni disonorevoli in ambito sessuale, al fine di espiare i loro peccati tramite la preghiera e il lavoro non retribuito di lavandaie a tempo pieno.Sono poste in primo piano le vicende di quattro giovani ragazze nelle quali due di loro riescono a fuggire,una impazzisce e l'altra si ricostruisce una vita.
Peter Mullan ci propone questo duro spaccato sulla vita che erano costrette a sopportare le giovani irlandesi considerate prostitute dai loro familiari e reietti della società in quanto peccatrici di lussuria.Il film si presenta crudo e realistico già nella prte iniziale dove Margaret (una delle protagoniste) viene violentata dal cugino ma ad essere punito non è il ragazzo bensì la ragazza.Ai suoi occhi lo spettatore vede il cattolicesimo trasformarsi in strumento di violenza e tortura lasciando così intuire che neanche la religione stessa,ultima arma di conforto per l'uomo,possa più servire a qualcosa.Il convento appare come un mondo orrendo e totalitario che opprime le povere adolescenti che pur di evadere, si privano della propria dignità in quanto ormai diventate un brutto ricordo della civiltà ultraconservatrice irlandese.Oltre ai suggestivi paesaggi sono degne di nota due scene di che portano ad una attenta riflessione:la prima dove una Margaret si pone in ginocchio davanti alla sua vessatrice e recita il padre nostro,nella seconda Crispina (la ragazza con problemi mentali)urla al prete che ha avuto un rapporto sessuale con lei "Tu non sei un uomo di chiesa" come se per la prima volta avesse veramente capito la gravità della situazione.Più che meritato il leone d'oro a Venezia 2002.
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suomii
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sabato 19 giugno 2010
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magdalene: la moralità come controllo sociale
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Le case Magdalene (dal nome della prostituta convertita Maria Maddalena) avrebbero dovuto essere un luogo per ritrovare sè stesse,
dopo aver perso la retta via. Generare un figlio fuori dal matrimonio, avere atteggiamenti troppo disponibili verso i ragazzi, essere vittima
di una violenza sessuale: questi erano i comportamenti consideranti deviati in una società dall'alto profilo moralistico.
Alto ed apparente profilo moralistico, perchè proprio coloro che avrebbero avuto la pretesa di guidare verso il giusto dimostrano
inevitabilmente la pochezza del cuore umano: avidità verso i soldi, goduria nell'umiliare, violenza, aggressione.
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Le case Magdalene (dal nome della prostituta convertita Maria Maddalena) avrebbero dovuto essere un luogo per ritrovare sè stesse,
dopo aver perso la retta via. Generare un figlio fuori dal matrimonio, avere atteggiamenti troppo disponibili verso i ragazzi, essere vittima
di una violenza sessuale: questi erano i comportamenti consideranti deviati in una società dall'alto profilo moralistico.
Alto ed apparente profilo moralistico, perchè proprio coloro che avrebbero avuto la pretesa di guidare verso il giusto dimostrano
inevitabilmente la pochezza del cuore umano: avidità verso i soldi, goduria nell'umiliare, violenza, aggressione.
E' un pò questo il cuore di Magdalene: la storia di quattro ragazze a cui viene appiccicata addosso l'etichetta di pervertite, secondo i
canoni morali imposti dalla Chiesa Cattolica Irlandese neglia anni '60.
Un luogo dove rinchiudere la vergogna: senza la volontà di comprendere i motivi e le storie personali di ognuna delle ragazze.
Una prigione emotiva, prima che sociale: con pochissimi momenti di riscatto personale.
E' un film del 2002, ma strettamente attuale, se pensiamo a tutte le forme di abuso documentate recentemente da parte di ecclesiastici.
In termini più generali, è un film sulla dura solitudine generata dai pregiudizi e da una moralità esibita come atto d'accusa e come strumento
di controllo sociale.
Suomii at Work
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gianky 1401
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domenica 8 novembre 2009
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bello nonostante un finale troppo veloce!
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BELLISSIMO FILM. PECCATO K LA FINE SIA TROPPO FLUIDA...QUASI TUTTO CORRE LISCIO COME L'OLIO MA A PARTE QUESTO IL FILM è DAVVERO MOLTO BELLO.E SE PENSO K SN STORIE VERE MI VENGONO I BRIVIDI!
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fulvia
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giovedì 3 settembre 2009
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l'ho visto tre volte e lo rivedrei
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Mi è piaciuto molto questo film! L'ho vissuto intensamente dall'inizio alla fine, con rabbia inaudita, con comprensione, con sofferenza. Un enorme senso di impotenza pervade e un impulso di ira profonda diventa sempre più devastante. L'ho visto già tre volte...lo rivedrò ancora.Bello...molto bello!
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