La stanza del figlio

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gipo venerdì 31 agosto 2001
buon film ma nulla piu'. Valutazione 3 stelle su cinque
33%
No
67%

IL FILM A LIVELLO DI SCENEGGIATURA QUADRA ED'E' RECITATO IN MANIERA IMPECCABILE( BRAVISSIMA LA MORANTE)MA......NON CREDO CHE SIA UN FILM MEMORABILE...LA TRAMA E' VISTA E RIVISTA..E POI PERCHE' INCENTRARE UN FILM SOLO ED ESCLUSIVAMENTE SU UN FATTO COSI' LUTTUOSO? PROBABILE CHE SE LO AVESSE FATTO UN'ALTRO REGISTA LO AVREI ACCETTATO DI PIU'...MA NN DA MORETTI!!!PUR NN CONDIVIDENDO LE SUE IDEE POLITICHE HO SEMPRE AVUTO STIMA PER QUESTO REGISTA SOPRATTUTTO PER IL SUO CORAGGIO...MA CHE FINE HA FATTO IL MORETTI DI APRILE...DI BIANCA...DI ECCE BOMBO? NN VENITEMI A DIRE CHE QUEL MORETTI NN ESISTE PIU' IN QUANTO ORMAI E' TROPPO MATURO PER QUEI RUOLI...QUEL MORETTI NN ESISTE PIU' PERCHE' ALMENO IN QUESTO FILM SI VEDE CHE HA PERSO IDEE E STILE. [+]

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strangelove giovedì 13 settembre 2001
il moretti piu' maturo Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
100%

Per la prima volta Moretti "abbandona" Roma,la sua città ,una grande città per una più piccola,Ancona. Per la prima volta Moretti abbandona il personaggio di Michele Apicella (perchè anche in film come "la messa è finita" non è altro che Michele) per vestire i panni di un personaggio , Giovanni (il suo vero nome),che rappresenta la persona comune. Per la prima volta Moretti abbandona temi socio-politici-generazionali per affrontare un tema "classico" ( la morte). Come in altri suoi film è però un opera di riflessione. E' un film di dolore,anche nel senso di doloroso. Attori tutti bravissimi. Forse non è il miglior film di Moretti,sicuramente non è il più amabile,ma di certo "la stanza del figlio" è il suo film più maturo ( anche a livello di regia). [+]

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gustav venerdì 28 settembre 2001
i film di moretti sono agli antipodi del cinema Valutazione 1 stelle su cinque
47%
No
53%

I film di Moretti sono esattamente agli antipodi di tutto ciò che è essenziale in un film . La recitazione è terribile , veramente deprimente , basta una sillaba pronunciata da qualsiasi persona presente in un film di quel pagliaccio di Moretti ( poichè chiamare la suddetta persona attore sarebbe un insulto verso tutti coloro che recitano sul serio)per fare cadere le braccia.Il numero di quanti vedano delle qualità nei suoi miserevoli film ci dà l'idea di quante siano le persone povere d'arte e di spirito.

[+] non sono solo (di angelo)
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carlito venerdì 15 febbraio 2002
il fine giustifica il mezzo. c. marx Valutazione 0 stelle su cinque
44%
No
56%

Il governo dell'ulivo aveva bisogno di risonanaza e ti ha promosso- non avendo di meglio a disposizione- come alfiere della subcultura che così ben rappresentano, visto che in altre circostanze non saresti stato considerato idoneo nemmeno per la pubblicità della carne in satola per cani.L'unico Oscar che potrai permetterti. caro Mecomio mio, -alias Moretti- è una fallatio premio con quel menagramo dell'ex Pres Scalfaro. Per concludere caro Nanni, ricordati sempre di leccare ben per terra quando passano i D'Alema e i Jospine. A buon intenditore poche parole

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bob mass lunedì 9 maggio 2005
tempo sprecato Valutazione 2 stelle su cinque
46%
No
54%

Questo film di Moretti e' come una buona cornice senza dipinto. Semplicemente inutile

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dounia martedì 5 luglio 2011
aspetti positivi e negativi della vita Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
100%

La prima fase del film presenta uno psichiatra contento della sua vita. Ha un lavoro che gli piace e una famiglia dove si sente a suo agio. I due figli, un ragazzo e una ragazza, studiano e lui dimostra molto affetto per loro, è spesso presente nella vita di entrambi. La moglie svolge un lavoro e viene ripresa in scene in cui svolge la sua attività. Tutto fila liscio, ma un giorno viene avvisato della morte del figlio. Inizia la seconda fase del film. Il mondo attorno allo psichiatra crolla e l'uomo non riesce più a vedere attorno a lui un futuro positivo. Chiude con il lavoro e non è capace di essere contento all'interno della famiglia. La moglie si mette in contatto con la ragazza che aveva scritto al figlio e poi la conosce perché si trova di passaggio, durante un viaggio che sta facendo, ed è venuta a trovarla. [+]

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rescart domenica 28 agosto 2011
la messa non è finita Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
100%

Meglio concentrare tutte le proprie energie per sconfiggere la minaccia della morte o lasciarsi avvolgere da essa senza lottare, preparandosi piuttosto psicologicamente ad affrontare con la massima serenità e consapevolezza il “grande passo”? Esiste davvero un nesso tra la combattività del paziente e la probabilità di sopravvivere ad una grave malattia? Esiste insomma quel nesso non scientificamente dimostrato ma solitamente presunto tra corpo e psiche? Questo ed altri temi controversi sono lambiti dal film di Moretti, che non dà risposte ma pone domande. Meglio rimanere vivi ma con traumatizzanti turbe psichiche e pieni di complessi o riposare apparentemente tranquilli ma congelati nell’immobilità della morte? La sensibilità ed il mestiere di Giovanni possono aver risparmiato i figli dai problemi psicologici ma non dalla morte fisica, non nel caso di Andrea. [+]

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filippo catani martedì 30 luglio 2013
una famiglia distrutta dal dolore Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
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Un uomo esercita con passione la professione di psicoterapeuta e ha una famiglia felice composta dalla moglie e due figli una ragazza e un ragazzo. Quest'ultimo, a seguito di un'immersione subacquea, muore per un'embolia. Questo fatto getterà la famiglia nella disperazione ma soprattutto il padre che non riesce a perdonarsi il fatto che si trovasse da un paziente al momento della morte del figlio.
Drammatico, intenso e toccante il film di Nanni Moretti capace di aggiudicarsi la Palma d'oro a Cannes (ultimo italiano a riuscire nell'impresa). Il film ricostruisce minuziosamente la frantumazione di una famiglia tranquilla e normale come tante altre ma disintegrata dall'improvvisa e inspiegabile morte del figlio; toccante a questo proposito quando Moretti fa l'elenco degli oggetti rotti nella casa e della teiera andata in mille pezzi poi risistemata ma che resta pur sempre rotta a testimonianza di un dolore che non sparirà mai per quanti tentativi si possano fare. [+]

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m.raffaele92 domenica 10 novembre 2013
come raccontare il dolore in modo magistrale Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
100%

 Era ora (diciamocelo, suvvia) che Nanni Moretti smettesse di fare politica e cominciasse a fare vero cinema.
Perché questo è vero cinema, che scaturisce da una profonda e difficile scelta: raccontare il dolore, senza se e senza ma. L’operazione è riuscita in modo magistrale e ha come esito il miglior film di Moretti di sempre.
“La stanza del figlio” stupisce in primo luogo per la sua semplicità: di messinscena e di racconto.
Ne viene fuori un’opera diretta e concisa, asciutta ma mai gessata o fredda.
Come si racconta allora il dolore?
Lo si racconta nella scena in cui Nanni Moretti, al funerale del figlio, sente il rumore del trapano che avvita la sua tomba: lo sguardo dell’attore/regista fissa il vuoto e questo rumore forte, incessante e insopportabile, gli penetra nell’anima come una lama. [+]

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cinema mercoledì 1 agosto 2001
purezza stilistica e forte intensità emotiva per un capolavoro. Valutazione 5 stelle su cinque
38%
No
63%

In confronto a questo film, "Caro diario" (che era pure un bel film) è una sciocchezzuola.Abbandonata la politica e il narcisismo (che comunque viene scaricato tutto nei primi minuti del film) Moretti realizza il suo capolavoro, un film bello e importante , che tratta temi alti e importanti (la Morte,il Dolore, il Destino) con grande lucidità e con una purezza stilistica straordinaria.Chi dice che questo film è poco originale non ne capisce nulla di Cinema,perchè "La stanza del figlio" è un film unico, sia nello stile che nei contenuti.I film che hanno come tema la sofferenza,infatti, si contano sulle dita di una mano e soltanto nei film di grandi registi del passato (Rosselini in particolare) si può trovare una tale essenzialità e semplicità visiva. [+]

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