Il film post-handover con cui il regista si lascia alle spalle la visione destabilizzante della riunificazione, per raccontarla con uno sguardo più riflessivo. In streaming su Fareastream
di Daniele D'Orsi Sentieri Selvaggi
A Fruit Chan bastano dieci minuti per porre le basi su cui si regge l'intera struttura significante del film, e insieme, mettere in moto il percorso delle due protagoniste. Nel primo segmento di Durian Durian (2000), deputato alla presentazione della piccola Fan (presente anche nel precedente film del regista hongkonghese, Little Cheung, 1998) e della giovane Yan, di età diverse ma accomunate da medesime speranze e aspettative, è già possibile intravedere la sintesi non solo dei significati del film in questione, ma anche della poetica stessa del filmmaker. [...]
di Daniele D'Orsi, articolo completo (5102 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 14 febbraio 2022