gianleo67
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domenica 7 aprile 2013
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mignon arriva a primavera
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La quindicenne francesce Mignon, a causa dei problemi giudiziari del padre, viene ospitata per qualche tempo a Roma presso la numerosa famiglia dello zio paterno, composta da una coppia di genitori in crisi e da cinque figli. Tra questi il 13 enne Giorgio, sensibile e riflessivo, instaura con lei un forte legame umano ed affettivo. La permanenza di Mignon si protrae oltre le attese e per Giorgio, ormai liceale, giunge il tempo di una inattesa maturazione tra le prime, complicate esperienze con il nuovo ambiente scolastico ed i turbamenti sentimentali suscitati dalla bella cugina francese,interessata però ai ragazzi più grandi. Passa un anno dal suo arrivo e per Mignon è tempo di far ritorno a casa.
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La quindicenne francesce Mignon, a causa dei problemi giudiziari del padre, viene ospitata per qualche tempo a Roma presso la numerosa famiglia dello zio paterno, composta da una coppia di genitori in crisi e da cinque figli. Tra questi il 13 enne Giorgio, sensibile e riflessivo, instaura con lei un forte legame umano ed affettivo. La permanenza di Mignon si protrae oltre le attese e per Giorgio, ormai liceale, giunge il tempo di una inattesa maturazione tra le prime, complicate esperienze con il nuovo ambiente scolastico ed i turbamenti sentimentali suscitati dalla bella cugina francese,interessata però ai ragazzi più grandi. Passa un anno dal suo arrivo e per Mignon è tempo di far ritorno a casa.
Scritto a sei mani dall'autrice insieme ad altre due brave sceneggiatrici, è un film delicato e ironico che riverbera del buon gusto e della sensibilità tutte femminili nel descrivere, con la commovente dolcezza dell'indulgenza materna, le criticità ed i sentimenti di quel difficile momento di transizione dall'infanzia all'età adulta, una veloce istantanea sulle incertezze di uno sguardo ingenuo ed acerbo che si apre al mondo con gli occhi nuovi di una inaspettata maturità. Opera che tocca le fragili corde di una sensibilità poetica inusitata (almeno nel cinema italiano) senza troppo indulgere al buonismo od al sentimentalismo delle opere di fiction (pur trattandosi di una co-produzione televisiva) descrive con garbo le difficoltà di crescere, tanto per un mondo di adulti nel pieno di una crisi matrimoniale e genitoriale quanto per quello dei loro piccoli cuccioli che manifestano con naturale spontaneità le loro peculiari diversità caratteriali ed umane (lo spensierato, la truce, la lagnosa, il riflessivo, la snob,etc). Come nel Truffaut de 'L'argent du posche', l'autrice fa parlare i piccoli protagonisti (voce narrante 'off' del bravissimo Leonardo Ruta che interpreta Giorgio) cercando di interpretare le psicologie e le motivazioni delle dinamiche familiari e relazionali alla luce di una 'pedagogia dei sentimenti' che non escluda mai l'altro, che cerchi anzi di assecondarne debolezze e aspettative, egoismi e ritrosie, delusioni e tradimenti, in un gioco delle parti in cui ognuno ha bisogno dell'altro pur nelle reciproche incomprensioni. Opera più di formazione che di analisi sociale, cerca di assecondare la poesia delle emozioni piuttosto che inseguire facili velleità naturalistiche, provando nel contempo a non cadere nello schematismo caricaturale e comunque regalando momenti di commovente verità: una mappa riconoscibile e condivisa di un comune percorso verso la maturità. Opera piccola e leggera, è una delle più riuscite di una Archibugi che sa rinvenire una chiave di lettura intima e segreta nella precaria psicologia di quel fragile momento di passaggio dai rudimenti dell'infanzia ai dolci rovelli di una acerba età adulta. Splendida la giovane protagonista femminile, una Céline Beauvallet già imprescindibile Regina di Cuori. Mignon riparte a Primavera.
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chriss
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venerdì 3 settembre 2010
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dall' infanzia all' adolescenza...
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Mignon, una ragazza francese molto raffinata, giunta da Parigi in vacanza per dieci giorni, è attesa con ansia a Roma (quartiere Flaminio, piazza Melozzo) da cinque scalmanati fratelli (Giorgio, Chiara, Tommaso, Antonella ed il piccolo Giacomino). La cugina d' oltralpe, che è stata mandata nella capitale dalla mamma a causa di un guaio del marito, si sente a suo agio solo col tredicenne Giorgio, appassionato come lei di letteratura. Il ragazzino s' innamora della bella e complicata francesina che, invece di ricambiare, si lascia sedurre da Cacio, un bulletto amico di Tommaso. La ragazza, che aveva già dato segni di sconforto e solitudine, dichiara alla scombinata famiglia Forbicioni di essere rimasta incinta.
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Mignon, una ragazza francese molto raffinata, giunta da Parigi in vacanza per dieci giorni, è attesa con ansia a Roma (quartiere Flaminio, piazza Melozzo) da cinque scalmanati fratelli (Giorgio, Chiara, Tommaso, Antonella ed il piccolo Giacomino). La cugina d' oltralpe, che è stata mandata nella capitale dalla mamma a causa di un guaio del marito, si sente a suo agio solo col tredicenne Giorgio, appassionato come lei di letteratura. Il ragazzino s' innamora della bella e complicata francesina che, invece di ricambiare, si lascia sedurre da Cacio, un bulletto amico di Tommaso. La ragazza, che aveva già dato segni di sconforto e solitudine, dichiara alla scombinata famiglia Forbicioni di essere rimasta incinta. In realtà, con questa astuzia, lo scopo di Mignon sarebbe di tornare a casa: ecco che, con 'un gesto teatrale', avrebbe potuto richiamare l' attenzione della madre a Parigi. E così avviene. Prima di partire il cuginetto Giorgio cerca di raggiungerla, ma le sbarre del cancello glielo impediranno. Una volta ci sarebbe passato: questa scena rappresenta il simbolo del passaggio dall' età dell' infanzia a quello dell' adolescenza. Per molti di noi, questo passaggio, è stato un vero e proprio salto nel vuoto. Per me fu così. Confesso di essere molto legato sentimentalmente a quest' opera prima di Francesca Archibugi. Ci crediate o no, anch' io, proprio in quegli anni, stavo vivendo la medesima esperienza di Giorgio. Con qualche differenza: io avevo quindici anni (Giorgio nel film ne ha 13) ed ero già entrato nella famosa prima adolescenza. La ragazza, che venne in vacanza da noi per un mese, animò non poco le fantasie erotiche di noi ragazzini (il sottoscritto in primis, poi gli amici ed i cugini). Ricordo ancora il senso d' amarezza e di smarrimento che mi lasciò addosso quando la maliziosa ragazzina andò via. Era come se un treno, con tutti i suoi vagoni, mi avesse investito frontalmente: una sensazione terribile che non auguro a nessuno. Io non posso, per ovvie ragioni, dilungarmi nei particolari di questa misteriosa ragazza. Se per caso leggesse quel che ho scritto, rischierei di rovinare pure il ricordo che ho di lei. Non che io non possa rivederla: potrei, ma non vorrei. Solo lei potrebbe. Quello che imparai da quella 'cotta estiva', contrariamente a Giorgio, non si rivelò molto utile per me: anzi, un bacio innocente e qualche timida carezza con lei non fecero che peggiorare la mia ansia con le donne. Ora, per fortuna, ci stò un pò più attento: il pericolo, però, è sempre dietro l' angolo! Il film dell' Archibugi rispecchia, quasi perfettamente (ed incredibilmente), l' esperienza da me vissuta. Io voglio premiare tutto questo con 4 stelle: tre più una mia personale. I fatti accaduti sono troppo simili a quelli di Giorgio. Questo spiega il mio attaccamento affettivo a tale opera di cinema. Grazie a Giorgio ed al film di Francesca Archibugi, ho potuto rivivere quell' esperienza: forse un poco più dolorosa, ma va bene pure così. PC...
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fab
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lunedì 20 ottobre 2008
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lascia il segno
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A parte alcune incongruenze sociologiche (i figli burini della coppia medio-alto borghese) è un film che lascia il segno o che, almeno, fa riflettere. Su cosa? Mah? Come recita il protagonista alla fine del film: se avessi fatto un gesto, forse tutta questa storia sarebbe stata diversa. Cosa mi è rimasto? Il malinconico giro in bici di Giorgio, le lacrime di Cacio. Il goffo tentato suicidio di Giorgio. La colonna sonora. Piazza Melozzo. Una storia a mezzatinte e un po' piccolo-borghese che però s'insinua piano piano nel cuore. Io l'ho consiglio. Anche se non parla di me.
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gianfranco
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mercoledì 11 giugno 2008
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bel film
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Mignon arriva a Roma e il suo arrivo repentino e del tutto inaspettato,creerà inevitabilmente scompiglio in una famiglia già afflittada mille pensieri.
Il film è molto ben fatto e rappresenta la classica famiglia romana alle prese con un'infinita di problemi.
Leonardo Ruta,bravo oltre che bello è una delle tante talentuose meteore passete troppo inosservate e per niente considerate.
Peccato!
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barile
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mercoledì 21 febbraio 2007
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la sabbia non è simpa
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mi è piaciuta come mi piacie la sabbia nelle mutanda. è lunga e stancante, apparte qualche pezzo che fa ridere
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vale
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venerdì 2 febbraio 2007
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bravi
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yanez
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venerdì 10 giugno 2005
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una storia tenera
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Opera prima della Archibugi nella quale si trovano i primi germi del genio della regista. La storia è leggera e persino banale, la proprio per questo risulta gradevole e tenera, come tutte le storie di adolescenti che scoprono i sentimenti. Il film è infatti tutto pervaso di sentimenti, ma anche di vita e dei suoi problemi. Ottimi i due giovani protagonisti e ottima la Sandrelli, madre problematica e immersa negli eterni affanni quotidiani.
[+] è nua merda paura
(di elisa)
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(di kiaretta '93)
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(di bo)
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[+] per l'amor di dio
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