nathan
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domenica 11 febbraio 2007
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immaginatevi scarface senza al pacino...
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Immaginatevi questo splendido film senza Al Pacino,senza la sua follia,senza i suoi occhi spiritati,l'espressione di rabbia sulla sua bocca,le sue movenze da sbruffone,i suoi atteggiamenti aggressivi e i suoi momenti di depressione,la sua gelosia e la sua misoginia,la sua vitalità pazzesca,e ciò che verrà fuori sarà un semplice film d'azione come tanti altri,se pur con ottime invenzioni stilistiche.Scarface è semplicemente Al Pacino!La sua prova è superlativa nel dare vita alla figura di questo gangster pazzo,sbruffone e cocainomane.
Cercare un altro significato a questo film risulta superfulo.
Il contrasto tra capitalismo e comunismo passa in secondo piano di fronte a questa mirabile interpretazione.
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Immaginatevi questo splendido film senza Al Pacino,senza la sua follia,senza i suoi occhi spiritati,l'espressione di rabbia sulla sua bocca,le sue movenze da sbruffone,i suoi atteggiamenti aggressivi e i suoi momenti di depressione,la sua gelosia e la sua misoginia,la sua vitalità pazzesca,e ciò che verrà fuori sarà un semplice film d'azione come tanti altri,se pur con ottime invenzioni stilistiche.Scarface è semplicemente Al Pacino!La sua prova è superlativa nel dare vita alla figura di questo gangster pazzo,sbruffone e cocainomane.
Cercare un altro significato a questo film risulta superfulo.
Il contrasto tra capitalismo e comunismo passa in secondo piano di fronte a questa mirabile interpretazione.Capolavoro!
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[+] gangster '80
(di prudencio)
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[+] scarface è semplicemente al pacino?
(di isa)
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[+] io sono tony montana state faccendo guerra al n 1
(di sergente hartman)
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reiver
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giovedì 5 luglio 2007
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the world is yours
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Prima di tutto vorrei fare una premessa:"Scarface" è ,insieme a "Papillon" di F.J. Schaffner,il film su cui mi sono trovato in maggior disaccordo rispetto al Morandini;perchè,lo dico subito,a me il film è sempre piaciuto moltissimo (e infatti la mia valutazione è pari a un bell'8.5,corrispondente a 5 stellette).Mi sono spesso chiesto il perchè di un giudizio tanto negativo,e la risposta è forse nella frase "molto inferiore al Padrino".
Quello di accostare e paragonare "Scarface" a "Il Padrino" è un atto comprensibile,per il tema trattato e la presenza di Pacino,ma sostanzialmente sbagliato!Il primo è infatti un film gangster,il secondo una pellicola che parla della mafia,non della criminalità organizzata in genere,e che quindi è profondamente permeata di "sicilianità", e come tale di rimpianto per la scomparsa di un mondo fatto di legami e tradizioni familiari e sociali consolidate.
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Prima di tutto vorrei fare una premessa:"Scarface" è ,insieme a "Papillon" di F.J. Schaffner,il film su cui mi sono trovato in maggior disaccordo rispetto al Morandini;perchè,lo dico subito,a me il film è sempre piaciuto moltissimo (e infatti la mia valutazione è pari a un bell'8.5,corrispondente a 5 stellette).Mi sono spesso chiesto il perchè di un giudizio tanto negativo,e la risposta è forse nella frase "molto inferiore al Padrino".
Quello di accostare e paragonare "Scarface" a "Il Padrino" è un atto comprensibile,per il tema trattato e la presenza di Pacino,ma sostanzialmente sbagliato!Il primo è infatti un film gangster,il secondo una pellicola che parla della mafia,non della criminalità organizzata in genere,e che quindi è profondamente permeata di "sicilianità", e come tale di rimpianto per la scomparsa di un mondo fatto di legami e tradizioni familiari e sociali consolidate.
In questo (e solo in questo) sono simili i due film:nel realismo con cui vengono descritti microcosmi così diversi.
E' l'estremo realismo che ha ingannato,secondo me,Morandini (e qualche altro critico):ma che senso avrebbe avuto rappresentare l'ascesa di Montana in maniera diversa,adottare magari i clichè stereotipati del gangster-movie classico (e quindi ricopiare fedelmente il primo,bellissimo "Scarface" o magari "Piccolo Cesare" o "Nemico Pubblico")per essere accusati poi di mancanza di originalità? Montana è volgare e violento,non è un genio del crimine ma un istintivo,arrivista e megalomane:il suo mondo,il suo linguaggio,la sua stessa abitazione non possono non essere ridondanti e kitsch,pacchiani ed eccessivi...La sua personalità è cosi forte e debordante da permeare l'intera pellicola;il suo desiderio di "arrivare",di primeggiare ed essere padrone del mondo (significativa la scritta "the world is yours" che campeggia nell'enorme atrio della sua villa) e,parallelamente,di difendere molto confusamente e contraddittoriamente certi valori (l'integrità della sorella,la vita dei bambini) lo fanno diventare persino simpatico agli occhi degli spettatori.
DePalma è stato bravissimo a portare sullo schermo una sfida rischiosa,ma la sua perizia tecnica,che spesso rasenta la maniacalità negli studi preparatori delle inquadrature e dei movimenti di macchina,unita alla "spericolata" sceneggiatura di Stone (molto critica nei confronti del remissivo Carter e del regime di Castro) gli hanno permesso,alla fine,di vincere la partita: è il gangster il genere in cui dimostrerà di valere di più (la sua trilogia,che comprende,oltre a "Scarface",anche "Gli Intoccabili" e "Carlito's Way",è assolutamente un "must" per tutti gli appassionati) nonostante la sua estrema professionalità lo abbia portato ad esplorare i campi più disparati.Per finire,parliamo degli attori: bravo e simpatico Bauer (raramente avrà altrettanta fortuna),solido Robert Loggia, incantevole la semi-esordiente Michelle Pfeiffer...e Pacino?Beh,lui merita un discorso a parte:il suo Tony Montana,che da buzzurro sceso da una "nave carica di banane" diventa quasi un tragico personaggio scespiriano rimarrà negli annali del cinema, senza nulla togliere ai membri dell'Academy Awards, che per l'ennesima volta lo hanno ignorato...
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travis promoters
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giovedì 18 gennaio 2007
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al pacino show
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un film a mio punto di vista perfetto...girato da un maetro quale De Palma con la solita classe del professionista...gran merito ad un Al Pacino da antologia che da il meglio di se al pari di "Quel pomeriggio di un giorno da cani"--Sidney Lumet...Un film che narra la nascita e la rovina di un mito come Tony Montana senza farti pesare le 3 ore del film che io non ho mai trovato noioso...
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linda polverari
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domenica 6 dicembre 2009
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scarface!
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Il film è un remake del 1932 e racconta la scalata al potere criminale di un giovane emigrante cubano, Tony Montana (Al Pacino). Dopo anni di silenzio diplomatico tra Stati Uniti e Cuba, Fidel Castro apre il porto di Cuba a migliaia di emigranti alla ricerca del sogno americano.In realtà svuota le carceri permettendo a orde di criminali di far parte dei rifugiati,liberandosene definitivamente.Tra questi c’è il giovane Tony Montana (al Pacino), che, con il suo amico Manny Ray, vuole creare un grande impero criminale a Miami.In Florida, Montana va a lavorare con il gangster Frank Lopez, ed è qui che con le sue armi spazzerà le strade di Miami conquistandosi il potere, la ricchezza e la passione.
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Il film è un remake del 1932 e racconta la scalata al potere criminale di un giovane emigrante cubano, Tony Montana (Al Pacino). Dopo anni di silenzio diplomatico tra Stati Uniti e Cuba, Fidel Castro apre il porto di Cuba a migliaia di emigranti alla ricerca del sogno americano.In realtà svuota le carceri permettendo a orde di criminali di far parte dei rifugiati,liberandosene definitivamente.Tra questi c’è il giovane Tony Montana (al Pacino), che, con il suo amico Manny Ray, vuole creare un grande impero criminale a Miami.In Florida, Montana va a lavorare con il gangster Frank Lopez, ed è qui che con le sue armi spazzerà le strade di Miami conquistandosi il potere, la ricchezza e la passione. Uccide Lopez e ne sposa la moglie, Elvira (Michelle Pfeiffer).Montana, meglio conosciuto come "Scarface", per via dello sfregio che ha sul viso, diventa presto il leader di un sanguinoso impero di contrabbando di cocaina.Tuttavia, come spesso accade in quegli ambiti, il suo regno è di breve durata perché osa competere con il più grande Boss della droga e questo gli costerà un prezzo altissimo: sua sorella, Gina, e il suo fedele amico, Manny.Come l’epilogo lascia presagire una violenta fine è garantita. Al Pacino, è eccessivo, è delirante, è crudele, è cinico, è pura follia. I suoi sguardi fulminanti e le sue battute irriverenti lasciano senza fiato dallo stupore. Perché il personaggio, nonostante la negatività dovuta alla violenza scatenata dalla sete di potere e di ricchezza, nonostante le faccende di droga, nonostante lo spargimento di sangue, non riesce a essere disgustoso, in realtà è terribilmente, pericolosamente, magnificamente affascinante.... e solo un grande come lui poteva renderlo tale.
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jackopo1088
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domenica 3 giugno 2007
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cicatrice d'america
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Il film-capolavoro di Al Pacino, consacrato al grande pubblico proprio con questa pellicola, non avrebbe certamente la stessa presa senza la magistrale interpretazione del proprio protagonista. Ma allo stesso tempo sarebbe superficiale ridurre questo gioiello del cinema anni'80 alle sole apparizioni dell'attore, così simili al gangsterismo cinematografico più famoso, quanto anche lontane dalla mafia de "Il Padrino" e dei suoi svariati seguiti.
Ciò che rende questo film così diverso, e per molti aspetti anche scioccante, è quindi da ricercarsi nella caratterizzazione stessa della storia, anche dal punto di vista sociale e politico, viste le continue e aspre critiche al capitalismo, alla facile vita americana fatta di alcool e droghe, al comunismo, soprattutto quello di matrice cubana/castrista, presenti lungo tutto il corso della vicenda.
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Il film-capolavoro di Al Pacino, consacrato al grande pubblico proprio con questa pellicola, non avrebbe certamente la stessa presa senza la magistrale interpretazione del proprio protagonista. Ma allo stesso tempo sarebbe superficiale ridurre questo gioiello del cinema anni'80 alle sole apparizioni dell'attore, così simili al gangsterismo cinematografico più famoso, quanto anche lontane dalla mafia de "Il Padrino" e dei suoi svariati seguiti.
Ciò che rende questo film così diverso, e per molti aspetti anche scioccante, è quindi da ricercarsi nella caratterizzazione stessa della storia, anche dal punto di vista sociale e politico, viste le continue e aspre critiche al capitalismo, alla facile vita americana fatta di alcool e droghe, al comunismo, soprattutto quello di matrice cubana/castrista, presenti lungo tutto il corso della vicenda. Le sequenze, le riprese, sempre concitate, affollate e a volte anche allucinanti, rendono bene il dramma del protagonista, allo stesso tempo interiore, ma anche così palesato attraverso la pellicola, che lo spettatore può facilmente immedesimarvisi.
Che lo show abbia dunque inizio...il mondo è vostro!
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bevete la grappa di pino
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lunedì 1 settembre 2008
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grande manierismo
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Scritto da Oliver Stone, una grandiosa e agghiacciante parabola sul potere e sulla morte: nulla di nuovo, e che De Palma tornerà a dire successivamente ("Carlito's way"), ma detto con metodo e senza lasciare respirare lo spettatore per quasi tutto il film. Notevole il virtuosismo tecnico (fotografia di John A.Alonzo, musiche di Giorgio Moroder, scenografie di F. Scarfiotti) ed eccelllente il cast, tra cui spicca il torvo ed eccessivo Pacino. Di grande erotismo la Pfeiffer, l'unica cosa su cui tutti i critici sono d'accordo. Da antologia il cruento finale con dedica finale al film di Howard Hawks, che ha fatto infuriare i puristi.
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tony montana
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domenica 17 ottobre 2010
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ritratto epico e dramma romantico
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A parte il mediocre The Black Dalia, la mano di Brian De Palma è sempre capace di tirare fuori autentici capolavori e sicuramente Scarface, Carlito’s Way e Gli Intoccabili, sono fra questi. Oliver Stone ( Assassini Nati, Platoon, W. ) questa volta nei panni di solo sceneggiatore, stende una sceneggiatura cruda, violenta, e atrocemente realistica fatta di violenza, belle donne, disco music elettronica, corruzione. Con la giusta dose di crudezza, Stone racconta di un’America seducente e completamente soggiogata dalla malavita e dalla cocaina. Memorabili le interpretazioni della stupenda e semisconosciuta Michelle Pfeiffer e senza dubbio quella di Al Pacino, candidato al Golden Globe al miglior attore ( Drammatico ), che da vita ad un autentico antieroe leggendario, che cerca lusso e potere e che è destinato purtroppo a cadere, una vera icona del Male, che però ci fa affezionare a sé stessa e al suo fato, di cui seguiamo ogni passo della sua scalata verso il potere.
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A parte il mediocre The Black Dalia, la mano di Brian De Palma è sempre capace di tirare fuori autentici capolavori e sicuramente Scarface, Carlito’s Way e Gli Intoccabili, sono fra questi. Oliver Stone ( Assassini Nati, Platoon, W. ) questa volta nei panni di solo sceneggiatore, stende una sceneggiatura cruda, violenta, e atrocemente realistica fatta di violenza, belle donne, disco music elettronica, corruzione. Con la giusta dose di crudezza, Stone racconta di un’America seducente e completamente soggiogata dalla malavita e dalla cocaina. Memorabili le interpretazioni della stupenda e semisconosciuta Michelle Pfeiffer e senza dubbio quella di Al Pacino, candidato al Golden Globe al miglior attore ( Drammatico ), che da vita ad un autentico antieroe leggendario, che cerca lusso e potere e che è destinato purtroppo a cadere, una vera icona del Male, che però ci fa affezionare a sé stessa e al suo fato, di cui seguiamo ogni passo della sua scalata verso il potere. Brian De Palma, ha confezionato un capolavoro dai toni epici, una specie di biografia della vita di Tony, che giustamente si può dividere in tre parti: l’ascesa al mondo della mafia, con sequenze degne del miglior action movie, violente e secche ( come la sequenza della motosega coi colombiani e la sparatoria che ne segue ) fondendo magistralmente l’hard boiled con il noir, che narrano le gesta ( non tanto ) eroiche di Tony, la seconda parte che racconta il suo dominio dell’Impero della droga e la terza parte che racconta la tragica caduta di questo uomo, sessualmente frustrato, tossicodipendente fino alla follia, geloso della sorella fino a uccidere il migliore amico che si era innamorato di lei, e l’epica sparatoria finale che culmina nella tragedia dove si decide il destino di un gangster e del suo impero, destino che si conclude con una caduta tragica. Delle tre parti prevale la terza, che De Palma ha saputo orchestrare come un’opera di Shakespeare e ne trae tutto il respiro. Melodramma e film gangsteristico che raggiunge di bellezza, la grandiosità de Il Padrino. Grandiose musiche di Giorgio Moroder.
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(di il cinefilo)
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mookie
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sabato 26 maggio 2007
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gangster '80
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Grandissimo film, un gangster nel pieno degli anni '80 con un De Palma straordinario con i suoi rallenty e le sue inquadrature (in particolare quella dell' orologio mi ha davvero impressionato)e nel far procedere e nel non considerare il tradizionale rapporto buoni-cattivi in un universo in cui tutti sono colpevoli e forse in parte innocenti in un mondo in cui si finisce con il simpatizzzare per Tony Montana così scorretto,in tutti i suoi difetti ma così legato ai suoi principi(come quando si rifiuta di uccidere i bambini, azione che gli costa la vita) e alla fine consapevole di essere aver lavorato per il nulla(emblema la distruzione finale della casa). Un Al Pacino grandissimo con i suoi sguardi, le sue espressioni, la sua interpretazione e per noi italiani avvantaggiati dalla doppiatura di Amendola.
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Grandissimo film, un gangster nel pieno degli anni '80 con un De Palma straordinario con i suoi rallenty e le sue inquadrature (in particolare quella dell' orologio mi ha davvero impressionato)e nel far procedere e nel non considerare il tradizionale rapporto buoni-cattivi in un universo in cui tutti sono colpevoli e forse in parte innocenti in un mondo in cui si finisce con il simpatizzzare per Tony Montana così scorretto,in tutti i suoi difetti ma così legato ai suoi principi(come quando si rifiuta di uccidere i bambini, azione che gli costa la vita) e alla fine consapevole di essere aver lavorato per il nulla(emblema la distruzione finale della casa). Un Al Pacino grandissimo con i suoi sguardi, le sue espressioni, la sua interpretazione e per noi italiani avvantaggiati dalla doppiatura di Amendola. Perchè aver aspettato così tanto a dargli l' oscar se si pensa che un attore come Tom Hanks (per carità, grandissimo attore ma niente a che vedere..) ne ha vinti due per due anni di fila? leggi del cinema americano..
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[+] al pacino se ne meriterebbe 10
(di sergente hartman)
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manny
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martedì 11 agosto 2009
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film intramontabile
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Ormai diventato una leggenda dei gangster-movie, ma "intramontabile". Reso glorioso dalla presenza del grande "Al" che ha impersonato un personaggio molto duro e che si fa strada nella malavita a Miami e ci riesce, a parte alcuni sbagli commessi nel finale..per esempio "l'essersi montato la testa" avendo tutto quel potere nelle sue mani...ma è normale. Forse è proprio questa "disobbedienza" agli ordini che l'ha portato alla fossa....il NON ESEGUIRE ciò che gli si viene detto.....Tony Montana è un personaggio curioso....ma giusto,si nota verso la fine quando rifiuta di uccidere il senatore perchè a bordo della sua auto aveva le sue bambine e dice:<[+]
Ormai diventato una leggenda dei gangster-movie, ma "intramontabile". Reso glorioso dalla presenza del grande "Al" che ha impersonato un personaggio molto duro e che si fa strada nella malavita a Miami e ci riesce, a parte alcuni sbagli commessi nel finale..per esempio "l'essersi montato la testa" avendo tutto quel potere nelle sue mani...ma è normale. Forse è proprio questa "disobbedienza" agli ordini che l'ha portato alla fossa....il NON ESEGUIRE ciò che gli si viene detto.....Tony Montana è un personaggio curioso....ma giusto,si nota verso la fine quando rifiuta di uccidere il senatore perchè a bordo della sua auto aveva le sue bambine e dice:<> Amo di questo personaggio soprattutto quando si arrabbia.....quando perde la ragione e da di matto....lascia lo spettatore pietrificato...ottimo film....ottimo De Palma....ottimo Oliver Stone...un grazie a tutti quelli che hanno contribuito a questo film....che l'hanno reso ripeto INTRAMONTABILE per il suo genere e il suo cast....Michelle Pfeiffer poi....potrei stare a scrivere per ore....l'ho visto 65 volte in vita mia e non mi stanco ancora....lo vedo una volta o due al mese....dipende dalle situazioni...sono un fan accanito di Pacino....per me assieme ad altre leggende del cinema lui è in classifica con i "Number 1"........Thanks Al
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nicolòmatta
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mercoledì 7 aprile 2010
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scarface
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Un nome che è diventato memorabile per il cinema gangster. "Scarface" era il soprannome di Alphonse "Al" Capone, il boss del Proibizionismo nella Chicago degli anni '30 che divenne nella finzione filmica il Tony Camonte di Paul Muni in "Scarface - Lo sfregiato", classico del gangster film prodotto da Howard Hughes e diretto da Howard Hawks. Alla pietra miliare di Hawks si rifece Brian De Palma con questo "Scarface", che sposta l'azione nella Miami degli anni '80 in cui è protagonista la cocaina. Esodo cubano, l'ambizioso Tony Montana dal volto sfregiato, approdato in Florida assieme all'amico Manny, fa la scalata al potere. Parte come sicario del boss Frank Lopez, tratta ingenti affari redditizi con un narcotrafficante boliviano e alla fine uccide il suo ex capo, gli prende la donna, la bella Elvira, e si mette in proprio.
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Un nome che è diventato memorabile per il cinema gangster. "Scarface" era il soprannome di Alphonse "Al" Capone, il boss del Proibizionismo nella Chicago degli anni '30 che divenne nella finzione filmica il Tony Camonte di Paul Muni in "Scarface - Lo sfregiato", classico del gangster film prodotto da Howard Hughes e diretto da Howard Hawks. Alla pietra miliare di Hawks si rifece Brian De Palma con questo "Scarface", che sposta l'azione nella Miami degli anni '80 in cui è protagonista la cocaina. Esodo cubano, l'ambizioso Tony Montana dal volto sfregiato, approdato in Florida assieme all'amico Manny, fa la scalata al potere. Parte come sicario del boss Frank Lopez, tratta ingenti affari redditizi con un narcotrafficante boliviano e alla fine uccide il suo ex capo, gli prende la donna, la bella Elvira, e si mette in proprio. La sua vita all'insegna dell'eccesso, l'amore incestuoso per la sorella Gina e una buona azione lo manderanno in rovina. Sceneggiato da Oliver Stone che si è arricchito del materiale di cronaca vera fornitogli dalla polizia di Miami e dalla DEA, il film è un itinerario nel Kitsch più sfrenato (la scenografia della villa di Montana, dell'ottimo Ferdinando Scarfiotti, è un must), eccessivo nella violenza e nelle parolacce (la parola "fuck" è la più ripetuta nel copione, assieme ai suoi composti), impreziosito da una superba interpretazione di Pacino (ben doppiato da Ferruccio Amendola) immerso nel metodo di Stanislavskij: non interpreta Tony Montana, è Tony Montana. La grande colonna sonora di Giorgio Moroder fa da sfondo alla follia di un mondo sporco e dal fascino perverso, di gangster moderni e lontanissimi dal Padrino del film di Francis Ford Coppola.
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