Ritratto di borghesia in nero

Un film ingiustamente svalutato dalla critica. Raffinatissimo, decadente, inquietante. Gran fotografia, curatissima ambientazione,Cervi ha firmato un piccolo capolavoro che purtroppo oggi risulta assolutamente introvabile. La Muti e la Berger sono splendide e l'intrigo della trama colpisce lo spettatore fissandosi indelebilmente nella memoria. Sullo sfondo diuna Venezia sinistra e dell'Italia del ventennio, che si scoprirà non meno corrotta e marcia dell'attuale, si muovono un giovane e spregiudicato arrampicatore sociale, una matura e piacente insegnante di musica,una famiglia ricchissima e potente,e la giovanissima, meravigliosa quanto spregiudicata, erede di quest'ultima. Ne nasce un groviglio di passione che porterà ad un terribile delitto con uno sviluppo assolutamente inaspettato... Il cinema italiano degli anni 70' era proprio un'altra cosa, di cui oggi resta solo il ricordo. L'opera di Cervi meriterebbe sicuramente una tardiva riabilitazione e riscoperta, magari con una pubblicazione di una versione integrale in dvd.