Il maestro e Margherita |
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Un film di Aleksandar Petrovic.
Con Ugo Tognazzi, Mimsy Farmer, Velimir 'Bata' Zivojinovic, Alain Cuny, Ljuba Tadic.
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Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 100 min.
- Italia 1972.
MYMONETRO
Il maestro e Margherita
valutazione media:
3,38
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un nemico del razionalismodi FaberFeedback: 0 |
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sabato 19 luglio 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Questo film ha il pregio di essere non solo una interessante riflessione sull'esito della Rivoluzione e sulle degenarazioni scientiste del bolscevismo, in fedele rapporto col libro da cui trae ispirazione, ma anche una magistrale rappresentazione scenica! Sembra quasi che lo spettacolo del Ponzio Pilato a cui si fa riferimento, con le sue frasi solenni, con le sue tematiche monumentali e universali, sia la profonda ragion d'essere del film, mentre il film vero e proprio, coi suoi personaggi, le sue paradossali ironie, le tragicomiche spettacolarità, iperboliche e barocche, che si fa strada tra metafore e ipotiposi, tra paradossi e ontologie, tra maschere, personaggi, e costumi, tra stilizzazioni e stereotipi, e affabilmente filtrati da un occhio divino, da intellettuale dissacrante e sopraveggente, sia, in realtà, la finzione, il tramite, il pretesto o la sapiente forma artistica, attraverso la quale trasmettere un giudizio che prende la sua forza dall'opposizione con le sinossi, i razionalismi, che diventano astrazioni, e gli induttivismi di un certo Comunismo, a vantaggio di una particolarità che essendo comune a tutti gli uomini, diviene la sola realtà da tener presente, a scapito di qualsiasi speculazione e "materialismi dialettici". Ugo Tognazzi, in questo film dai colori accesi, dai sapori grotteschi e dai goliardici dialoghi, è esemplare. Riesce ad essere l'unico elemento da contrappunto, con la sua caratteristica leggiadria, la sua poetica discorsiva, la sua intonazione vissuta e sincera, a tutto un mondo di carrieristi, "nemici della verità". Mentre Margherita (impeccabile la scelta su Mimsy Farmer) è l'elemento angelico, la Beatrice che veglia sullo scrittore assillato e "sepolto vivo", della cui innocenza, purezza ed empirismo, Dio sembra servirsi per tenere d'occhio l'artista reietto, al quale infine, toccherà la PaceEterna, se non la Beatitudine. Ottimi tutti gli altri attori, dagli Scrittori proletari, ai due servetti del Maligno (qui costretto a difendere i buoni, in opposizione ai quali può solo assumere valenza il suo Male).Squisite leballate e i valzer russi, inestimabile colonna sonora del film. Per concludere, è un film che proprio i personaggi, in esso denigrati, ma esistenti oggi, come sempre, non possono apprezzare, perchè tanto sincero, e senza remore, da rinunciare ai rigori di logica, pur di esprimere la Verità sull'uomo e sulle Rivoluzioni, e anche agli infagottimenti esteriori, formali, tipici di tanti pomposi e pretestuosi Capolavori. E' un film che lascia straniati, trasognanti e per questo, nella nostra epoca di pseudo-logiche ed uniformità, con la sua sperequazione può lasciare lievemente combattuti e, i più pieni di se, anche infastiditi. Ma è proprio il sortire di questo effetto sulle menti piene di burbanza ed ipocrita prosopopea che avvalora il film e lo rende necessario. Un piccolo gioiello di cinema umile eppure baldanzoso,non da vedere, ma da "sentire" più e più volte. Grande Petrovic!!!
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