I quattrocento colpi

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Un film di François Truffaut. Con Jean-Pierre Léaud, Albert Rémy, Claire Maurier, Patrick Auffay, Georges Flamant.
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Titolo originale Les 400 coups. Drammatico, Ratings: Kids+16, b/n durata 93 min. - Francia 1959. - Cineteca di Bologna uscita giovedì 25 settembre 2014. MYMONETRO I quattrocento colpi * * * * 1/2 valutazione media: 4,61 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
rongiu martedì 4 gennaio 2011
un piccolo, grande uomo Valutazione 4 stelle su cinque
86%
No
14%

Una donna gravida è una donna che prende in carico al suo interno un nuovo corpo. La donna, durante questo periodo chiamato gravidanza, è in stato di grazia, il più delle volte. Succede, purtroppo, che questo stato di grazia si può trasformare per tantissimi motivi, mentalmente, in una situazione qualitativamente anomala. Cioè la grazia, si perde, trasformandosi prima in dis/grazia e ciò che è stato preso in carico, diventa avversità. Ci sono comunque persone, femmine e maschi, che in situazioni avverse riescono a riorganizzare positivamente la propria vita. [+]

[+] il primo truffaut, interessante e coinvolgente (di antonio montefalcone)
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diario notturno martedì 1 marzo 2005
psicologicamente fortissimo. Valutazione 5 stelle su cinque
79%
No
21%

Questo e' un film il cui ritmo compassato nasconde una potenza tremenda. Scuote. Racconta un pezzo di vita di Antoine Doinel. Ed e' una storia che dai particolari ti fa intravedere, per poi fartela esplodere in faccia, la violenza. La violenza adulta nei confronti dell'infanzia. Violenza quasi mai manifesta fisicamente. Violenza che si cela nell'egoismo adulto, nell'incapacita' di capire, comprendere. Doinel ti ricorda come si poteva vivere realta' e mondi paralleli dove gl adulti non entravano. Ti ricorda la tua infanzia. Ti ricorda come le pretese di ragazzno siano poi molto poche, capaci come sono i bambini di credere ai propri genitori e seguirli, adattandosi. Eppure non bastera' a Doinel per farsi capire, ne' dai genitori, ne' dai maestri, ne' dal mondo "adulto". [+]

[+] sono d'accordo (di eddieche)
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ziogiafo domenica 28 settembre 2008
un classico della "nouvelle vague"… Valutazione 0 stelle su cinque
89%
No
11%

ziogiafo - I quattrocento colpi, Francia 1959 - Uno dei film più rappresentativi di François Truffaut e della cosiddetta “Nouvelle Vague”, il nuovo stile cinematografico francese, che a partire dal 1959 si propone di catturare "lo splendore del vero" e di riportarlo nei film. Riprendendo con la macchina da presa tutto alla luce naturale del giorno, con attori poco noti, riducendo tutti gli artifici tecnici allo stretto necessario, in modo da avvicinarsi sempre di più alla realtà. François Truffaut è stato uno dei fondatori della Nouvelle Vague, insieme a Jean-Luc Godard ed altri importanti registi. Truffaut, grande estimatore di Roberto Rossellini, rappresenta in questa storia in parte autobiografica, la problematica esistenziale degli adolescenti e lo fa alla maniera del grande regista italiano. [+]

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viva_la_vida venerdì 28 ottobre 2011
il cinema della poesia e della bellezza Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%


L’esordio di Truffaut designava già l’impareggiabile bellezza del suo cinema. Una storia semplice infondo, senza le troppe complicazioni che piacciono al cinema contemporaneo, ma tremendamente intenso nei volti, nei gesti, nelle parole. I Quattrocento Colpi è la storia di un’infanzia sulla quale la bravura del regista non permette giudizi morali, né considerazioni di alcun tipo, perché in effetti non c’è alcun intento etico, nessun messaggio. Nessun buono, nessun cattivo. Solo un ragazzino e il mondo. Un ragazzino dal quale traspare il disagio innato di una vita troppo stretta, senza mai cadere nella denuncia. E il mondo visto con gli occhi del ragazzino, presentato con una fedeltà e una delicatezza esemplari, un mondo grande, immenso, in cui fanno capolino le stravaganti gesta di Antoine. [+]

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magneto85 venerdì 15 marzo 2013
crescere Valutazione 3 stelle su cinque
64%
No
36%

Parigi, fine anni cinquanta. Antoine Doinel, ragazzino di 12 anni, è nel pieno dell'adolescenza. Irrequietezza, incomprensione da parte dei genitori e dalla scuola, rabbia. Questa è la storia di come crescere e venire a patti con il mondo adulto possa far male e far soffrire.
Una madre troppo severa e poco affettuosa, un padre (che poi vero padre non è.. faremo meglio a dire patrigno) a prima vista anche buono e simpatico ma interessato solo alle gare automobilistiche e poco al figlio, un insegnante eccessivamente severo che lo punisce continuamente.
L'unico barlume di affetto e comprensione Antoine lo troverà nel suo compagno di scuola e amico René che, come lui, condivide le simili situazioni familiari e scolastiche. [+]

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tomdoniphon domenica 8 giugno 2014
truffaut e doinel Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Figlio indesiderato dalla madre e trascurato dal patrigno, l'adolescente Antoine Doinel frequenta la scuola con scarso profitto e frequenti punizioni. Due fughe di casa e un furtarello lo porteranno al riformatorio, ma riuscirà a fuggire. Caso raro in cui il primo film di un regista (Truffaut) coincide con il suo capolavoro. In questo caso, addirittura, con uno dei più alti risultati del Cinema. Con una sensibilità che rimanda ai film neorealisti di De Sica, ma con un linguaggio inedito (macchina da presa mobilissima), Truffaut racconta una infanzia difficile a Parigi; una storia che ricorda quella dello stesso Truffaut, il quale, del resto, divenne il poeta per eccellenza dell'adolescenza (ritenuto dal regista "uno stato riconosciuto da educatori e sociologi, ma negato dalla famiglia, dai genitori"). [+]

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luca scialò martedì 8 novembre 2011
le colpe dei genitori ricadono sui figli Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Antoine è un ragazzino trascurato dai genitori, specie la madre, che lo ebbe ancora ragazzina. Antoine così marina la scuola, si diverte con gli amici, senza trovare, al suo ritorno a casa, un tetto genitoriale che lo conduca ad una svolta esistenziale positiva. Anzi, le cose per lui peggiorano, al punto da finire in una sorta di ritormatorio. Ma la divisa e le regole rigide gli stanno proprio strette.
Primo film col botto per François Truffaut, che propone per la prima volta il personaggio di Antoine Doinel (interpretato da Jean Pierre Leaud) che lo accompagnerà a lungo nella sua carriera. Il regista francese narra la storia del vispo Antoine, ponendolo come autentica vittima di genitori poco attenti ed egocentrici. [+]

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fabio leone domenica 30 ottobre 2005
al primo limitar di gioventù... Valutazione 5 stelle su cinque
53%
No
47%

Le prime, deliziose inquitudini di un piccolo essere umano... un bambino!...forse...troppo (o troppo poco) ragazzino per essere regimato come tutti gli altri. La psicologia evolutiva sovente "decaloga" troppo facilmente le fasi della crescita; ancor peggio ferrata si confessa nei confronti dei cambi di registro. Al "limitar di gioventù", in quella breve stagione, in quei pochi giorni in cui un bambino prende ingenuamente le redini del gioco della vita (Antoine) accadono quelle minuscole cose incredibili (degne di una sceneggiatura di un film) i cui meccanismi spesso arrovellano il rachitico raziocinio dell'educatore. Antoine, una volta "classificato" (prima a scuola e poi al riformatorio) non ha scelta: scappa. [+]

[+] della fanciullezza ricordo il dolore (di therese)
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reservoir dogs sabato 30 ottobre 2010
una corsa verso la comprensione Valutazione 0 stelle su cinque
57%
No
43%

Antoine Doinel è un bambino come tanti della Parigi degli anni 50', bigia la scuola per andare al cinema e non ha buoni rapporti con i genitori nonostante li aiuti nei piccoli lavori quotidiani.
Il ragazzo è alla continua ricerca d'affetto da parte dei genitori che non lo considerano molto un pò per le sue marachelle a scuola un pò per i loro problemi personali; il padre prende tutto poco sul serio, la madre rimpiange la sua giovinezza ed ha un amante.
Il piccolo Antoine ruberà "frammenti" di Balzàc e una macchina da scrivere per l'approvazione dei più "grandi", ma gli adulti che siano genitori o che siano maestri sembrano aver dimenticato di esser stati bambini decidendo così di spedirlo in riformatorio. [+]

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fedeleto venerdì 11 novembre 2011
voglia di liberta' Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Non e' una famiglia che offre molto quella di antoine doinel.Il ragazzo frequenta una scuola severa e vive la giornata con monotonia.Non appena decide di cambiare le cose evitando la scuola e scappando si mettera' nei guai,rubando una macchina da scrivere ,e li' i genitori lo abbandoneranno al suo destino in riformatorio,ma antoine nonostante tutto scappera' ,correndo sul mare trovando forse per la prima volta il vero senso di liberta',anche se non appare come se lo immaginava.L'esordio di francois truffaut e' sicuramente poetico e neorealista,e non mancano simbolismi tecnici ottimi(la macchina da presa che all'inizio dei titoli d'apertura inquadra parigi dal basso ovvero la parigi vista dal piccolo antoine),ed inoltre la tematica dell'innocenza adolescenziale(antoine compie atti sbagliati ma ha il coraggio di dirlo,la madre tradisce il compagno e invece lo nasconde nonostante antoine lo sappia) rapportata al mondo adulto cinico e disinteressato che arriva persino ad abbandonarlo al riformatorio. [+]

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